LESIONI CUTANEE PRIMO INTERVENTO Dott. Antonello Esposito S.C. Emergenza – Urgenza ASL Salerno LA CUTE LA CUTE Epidermide Strato superficiale. Assenza di Vasi e Nervi. Derma Strato sottostante Ricco di Vasi, Terminazioni nervose, Ghiandole sudoripare e sebacee Ipoderma Strato più profondo, costituito da Tessuto Adiposo Spessore variabile. Riserva di lipidi. Funzione di ammortizzatore Annessi cutanei Peli e Unghie FUNZIONI Protezione dall’ambiente esterno Impenetrabilità ai Germi Impermeabilità Protezione da Agenti fisici e climatici Termoregolazione Depurazione Funzione sensoriale PATOLOGIE DELLA CUTE Ferite Ustioni Congelamento FERITA Definizione Soluzione di continuo della Cute o delle Mucose prodotta da un agente meccanico recente e secondaria a un trauma Superficiale: interessa cute e sottocutaneo Profonda: interessa anche i tessuti sottostanti Penetrante: se raggiunge una cavità (addome. torace) PIAGA Definizione Soluzione di continuo della Cute o delle Mucose NON recente e tendente alla guarigione ULCERA Definizione Soluzione di continuo della Cute o delle Mucose NON recente e NON tendente alla guarigione FERITE: CLASSIFICAZIONE Abrasioni Escoriazioni Ferite da punta Ferite da taglio Ferite lacero-contuse Ferite da arma da fuoco Ferite a lembo FERITE: CLASSIFICAZIONE Semplici Limitate ai tessuti di rivestimento (cute e sottocute) Complesse (o Profonde) Interessano anche le strutture sottostanti (Muscoli, Tendini, Fasce, Nervi e Vasi) Possono richiedere un trattamento articolato ABRASIONI Ferita estremamente superficiale Asporta i primi strati cutanei ESCORIAZIONI Corpo contundente a superficie irregolare Azione lesiva diretta tangenzialmente alla cute Danno limitato ai piani superficiali Facile porta di ingresso per agenti microbici FERITE DA PUNTA Agente acuminato su area corporea limitata La profondità prevale sulla larghezza FERITE DA PUNTA Superficiali Penetranti quando raggiungono una cavità (torace, addome, cranio) Trapassanti quando attraversano un segmento corporeo (un arto) Transfosse quando attraversano completamente una cavità FERITE DA PUNTA Dolore modesto Emorragia spesso scarsa esternamente Possibile ritenzione corpi estranei Complicanze Impotenza settiche, tetano funzionale per lesione nervosa FERITE DA TAGLIO Prodotte da strumenti affilati Con o senza perdita di sostanza Per l’interessamento del derma i margini sono slargati FERITE DA TAGLIO Dolore molto variabile Dipende da: tipo di tagliente, zona colpita, velocità del colpo Emorragia molto variabile Dipende da profondità ed estensione del tessuto lesionato Capillare. Venosa. Arteriosa. Parenchimatosa. FERITE LACERO-CONTUSE Il corpo contundente provoca lesione per compressione, trazione, stiramento, strappamento Ingranaggi. Ruote. Morsi di animale. Etc. FERITE LACERO-CONTUSE Margini irregolari e sfrangiati Lesioni singole o multiple Aree ecchimotiche. Tendenza alla necrosi Alto rischio di infezione FERITE DA ARMA DA FUOCO Azione vulnerante di un proiettile Schegge da scoppio di ordigni esplosivi La penetrazione dipende da : - forza viva (massa e velocità) - forma del proiettile FERITE DA ARMA DA FUOCO Ferita con il solo foro di entrata Ritenzione del proiettile nelle parti molli FERITE DA ARMA DA FUOCO Ferita trapassante con foro di entrata e di uscita Foro di entrata più piccolo e con tracce di ustione Foro di uscita più largo, con margini frastagliati Foro di entrata Foro di uscita FERITE DA ARMA DA FUOCO : COMPLICANZE Scheletriche Viscerali Neuro-Vascolari Settiche FERITE A LEMBO Corpo tagliente tangenziale alla superficie cutanea La vitalità del lembo è assicurata dal peduncolo Elevato rischio di necrosi FERITE: COMPLICANZE Emorragia Infezioni Corpi estranei Lesione di organi profondi Lesioni vascolari e/o nervose Fistole interne o esterne Eviscerazione Ernie traumatiche Cicatrici retraenti o cheloidi FERITE: GUARIGIONE Insieme di fenomeni biologici che riparano un tessuto leso Il risultato del processo biologico è la cicatrice Una cicatrice si considera “solida” dopo 15 giorni Il rimodellamento completo avviene in 6 mesi GUARIGIONE Prima intenzione Seconda intenzione CICATRICI PATOLOGICHE atrofica ipertrofica cheloidea FATTORI PREDISPONENTI ALLE CICATRICI IPERTROFICHE Locali Cicatrizzazione per seconda intenzione Orientamento della cicatrice Natura dell’ agente lesivo (es. ustione) Loco-regionali Sede (reg. sternale, deltoidea, scapolare sottoauricolare) Sistemici Età, razza, sesso, fattori costituzionali ed idiopatici MEDICAZIONE Scopo Proteggere la ferita dalle infezioni Impedire la disidratazione degli strati cellulari superficiali Requisiti Permeabilità all’Ossigeno Protezione contro la contaminazione batterica Stimolo per il tessuto di granulazione TRATTAMENTO GENERALE Detersione Lavare delicatamente con Soluzione Fisiologica Per rimuovere eventuali detriti Disinfezione Disinfettare con Acqua Ossigenata Poi sciacquare con Soluzione Fisiologica TRATTAMENTO GENERALE Ispezione Per controllare eventuali danni a strutture profonde Per identificare corpi estranei Sutura Secondo i piani anatomici FERITE DISINFETTANTI E ANTISETTICI Disinfettante Prodotto antimicrobico per la detersione degli oggetti Antisettico Prodotto antimicrobico per l’uso su tessuti viventi (NON deve essere tossico né irritante per i tessuti) IODOPOVIDONE Soluzione al 10% Previsto dalla L.81/2008 Spettro di Azione Gram Positivi +++ Gram Negativi +++ Virus e Miceti ++ Mycobatteri ++ Spore + Tossico per ingestione Su ustioni estese provoca acidosi metabolica CLOREXIDINA Elevata affinità per l’epidermide Sia in soluzione acquosa che alcolica Si applica su cute integra Spettro di Azione Gram Positivi +++ Gram Negativi ++ Virus e Miceti + Mycobatteri +- Spore - Può dare neurotossicità e ototossicità PEROSSIDO DI IDROGENO Soluzione al 3% = 10 volumi Blando sui tessuti viventi Ottima attività di detersione Spettro di Azione Gram Positivi ++ Gram Negativi +++ Virus e Miceti + Mycobatteri +- Spore - Soluzioni più concentrate possono provocare ustioni ALCOOL Rapida riduzione della contaminazione microbica Si usa solo su cute integra Su ferite aperte può fissare i germi Spettro di Azione Gram Positivi +++ Gram Negativi +++ Virus e Miceti ++ Mycobatteri +- Spore - Non efficace sul Virus Epatite B MERCUROCROMO TINTURA DI IODIO MERCUROCROMO: Mercurio tossico Scarso potere antisettico TINTURA DI IODIO: A base di Iodio libero Più tossico dello Iodopovidone EMORRAGIE ESTERNE Arteriosa Rosso vivo zampillante Venosa Rosso scuro lenta e continua Capillare Superficiale a goccioline EMORRAGIE INTERNE Il sangue fuoriesce da un vaso raccogliendosi in una cavità dell’organismo Non visibile ma sospettabile Evolve verso lo shock EMORRAGIE ESTERIORIZZATE Hanno origine interna ma il sangue fuoriesce all’esterno da un orifizio naturale Rinorragia (Epistassi) : dal naso Otorragia : dall’orecchio Emoftoe : dalla bocca (dal cavo orale) Emottisi : dalla bocca (dal respiratorio) Ematemesi : dalla bocca (dal digerente) Melena : dall’ano (dal digerente alto) Rettorragia : dall’ano (dal retto) Ematuria : dall’apparato urinario Metrorragia : dall’apparato genitale femminile TRATTAMENTO Arrestare l’emorragia senza causare ulteriori danni al vaso interessato Evitare danni a strutture nervose e tendinee 1. 2. 3. Compressione diretta sulla ferita Compressione sul vaso che alimenta l’emorragia Uso del tourniquet (come ultima ratio) COMPRESSIONE Autoprotezione Compressione diretta Sollevamento dell’arto DIRETTA COMPRESSIONE DIRETTA PUNTI DI COMPRESSIONE A DISTANZA TOURNIQUET Indicato quando : la compressione della ferita o dell’arteria a monte della stessa non bastano a fermare l’emorragia. La sua applicazione deve essere limitata: > 2 ore = necrosi cutanea e danni vascolari, nervosi e muscolari > 6 ore = necrosi dell’arto con necessità di amputazione TOURNIQUET USTIONI : DEFINIZIONE Lesioni dovute all’azione di alte temperature sulla superficie corporea col risultato di danni diretti e di danni indotti USTIONI : CONSEGUENZE 1) Lesione / Distruzione dei tessuti con dolore e perdita delle funzioni della cute 2) Perdita di liquidi fino allo shock 3) Esposizione alla infezioni OMEOSTASI TERMICA Temperature < 44°C Resistenza per tempi relativamente lunghi Temperature 45 – 51°C Inizia la distruzione dei tessuti con gradiente doppio per ogni grado di aumento Temperature 51 – 70°C Distruzione tessutale accelerata Temperature Rapida necrosi > 70°C TIPO DI USTIONI Da calore Da congelamento Da elettricità Da sostanze chimiche Da radiazioni ionizzanti CLASSIFICAZIONE 1° GRADO Epidermiche 2° GRADO Dermiche superficiali 2° GRADO PROFONDO Dermiche profonde 3° GRADO A tutto spessore 1° GRADO Eritematosa Limitata all’epidermide Iperalgesia Impallidisce alla digitopressione 2° GRADO Eritematosa con piccole erosioni Interessa il derma Iperalgesia Spesso causano flittene (guarigione in 7 – 14 gg) 2° GRADO PROFONDA Chiazzata con escara superficiale Interessa gli strati profondi del derma Ipoalgesia ma sensibili alla puntura di spillo Guarigione lunga (15-35 gg) con cicatrice 3° GRADO Interessano cute e sottocutaneo Analgesia (distruzione terminazioni nervose) Presenza di escare dure come il cuoio, insensibili e spesso di colore nero (ma anche bianche) REGOLA DEL “9” RICOVERO > 10% Superficie corporea. > 5% s.c. ustioni profonde. Sedi critiche (Volto. Mani. Piedi. Perineo). Ustioni elettriche. Ustioni chimiche > 20% Superficie corporea: Centro Grandi Ustionati TRATTAMENTO DI URGENZA Interrompere la fonte ustionante Spegnere il fuoco con un panno Gettare a terra la vittima Togliere rapidamente i vestiti Non tentare di togliere i vestiti attaccati alla pelle Togliere anelli, collane, orologio. Prima che la parte ustionata cominci a gonfiarsi Immersione in acqua corrente fredda per 10’-15’, poi sospendere per evitare ipotermia Se inalazione: Ossigeno al 100% 1° GRADO : TRATTAMENTO Raffreddare la parte sotto acqua corrente - Allontana sostanze corrosive - Limita i danni della ustione - Riduce il dolore Impacco di soluzione fisiologica Applicare pomate antistaminiche o cortisoniche Eventuale somministrazione di analgesici sistemici Restitutio ad integrum in pochi giorni TRATTAMENTO TOPICO Coprire le ustioni con garze sterili Non applicare pomate, olio, dentifricio (favoriscono le infezioni) Non usare ovatta né medicazioni adesive Irrigare con soluzione fisiologica Proteggere dal freddo (metallina o lenzuolo) Non bucare le flittene Non applicare ghiaccio sulle ustioni RICOVERO