Farmaci e guida G. Balducci ASPETTI INTRODUTTIVI La guida rappresenta una delle più comuni e complesse attività psicomotorie compiute dall’uomo che richiede l’integrità dei processi cerebrali cognitivi ed un buon stato psicofisico. È noto, ad esempio, che l’alcol può alterare il delicato equilibrio tra le funzioni che sovrintendono alla piena efficienza nella guida, ma sono ben pochi quelli pienamente consapevoli del fatto che anche molti farmaci di uso comune possono interferire negativamente con tale attività. ALCOL INTERAZIONE FARMACI AL MOMENTO, TUTTAVIA, ESISTONO BEN POCHE EVIDENZE CHE L’USO DI FARMACI IN CHI GUIDA POSSA RAPPRESENTARE UNA DELLE CAUSE RESPONSABILI DELL’INCIDENTE STRADALE; LA PERCENTUALE DI GUIDATORI MORTI E CHE SONO RISULTATI POSITIVI ALLA RICERCA DI FARMACI NEI LIQUIDI CORPOREI È FERMA A CIRCA IL 5% (AA REPORT, 1997) DUBBI ED INCERTEZZE MENTRE IN CAMPO INTERNAZIONALE LE RELAZIONI ESISTENTI TRA USO DI ALCOL E GUIDA SONO STATE OGGETTO PER ANNI DI INTENSA RICERCA SCIENTIFICA, LO STESSO NON SI PUÒ DIRE PER MOLTE DELLE SOSTANZE FARMACOLOGICHE UTILIZZABILI A SCOPO TERAPEUTICO. SIVAK (1997), HA RECENTEMENTE PRESO IN ESAME LA LETTERATURA INTERNAZIONALE DEGLI ULTIMI 25 ANNI SU: FARMACI E GUIDA, METTENDO IN EVIDENZA CHE DELLE 346 PUBBLICAZIONI DI RILIEVO PUBBLICATE, IL 25% ERA DEDICATO ALL’ESAME DEGLI EFFETTI DELL’ALCOL SULLA GUIDA E SOLO IL 9% ERA DEDICATO ALLO STUDIO DI ALTRE SOSTANZE FARMACOLOGICHE. QUESTI STUDI, INOLTRE, DAL PUNTO DI VISTA METODOLOGICO ADOTTATO, ERANO PER IL 55% DI TIPO SPERIMENTALE E NEL 12% DEI CASI STUDI EPIDEMIOLOGICI TRASVERSALI. CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE DEI FARMACI PERICOLOSI ALLA GUIDA (OMS) SEDATIVI-IPNOTICI BARBITURICI, BENZODIAZEPINE, CARBAMATI, ETILGLUTETIMIDE, AICOL ETILICO; METAQUALONE TRANQUILLANTI BENZODIAZEPINE, FENOTIAZINE, MEPROBAMATO ANTIDEPRESSIVI INIBITORI MONOAMINO-OSSIDASI (IMAO); COMPOSTI POLICICLICI COME AMITRIPTILINA, IMIPRAMINA, DEXEPINA E MAPROTILINA ANESTETICI BARBITURICI, TRICIOROETILENE, PROTOSSIDO DI AZOTO, CICLOPROPANO, ETERE, CLOROFORMIO, FLUOTANO, PENTRANO, CLOROBROMO-TRIFLUOROETANO OPPIACEI ALCALOIDI DELL’OPPIO (CODEINA, MORFINA E DERIVATI, PETIDINA E METADONE; AA. MEDICAMENTI ANTISTAMINICI, FARMACI CARDIOVASCOLARI, PURGATIVI E DIURETICI, ORMONI, ANTIDIABETICI, ANTIIPERTENSIVI. ASPETTI METODOLOGICI GLI APPROCCI METODOLOGICI ADOTTATI NEGLI ULTIMI ANNI IN CAMPO INTERNAZIONALE NELLO STUDIO SUGLI EFFETTI DEI FARMACI SULLA GUIDA SONO STATI CLASSIFICATI IN 5 CATEGORIE GENERALI (HILDEGARD E BERGHAUS, 1998): • CONTROLLO TOSSICOLOGICO SU CAMPIONI DI SANGUE RISULTATI POSITIVI PER ALCOLEMIA • SCREENING SU CAMPIONI EMATICI DI GUIDATORI MORTI O FERITI IN SEGUITO AD UN INCIDENTE STRADALE • STUDI TRASVERSALI ESEGUITI NELL’AMBITO DI CONTROLLI STRADALI RANDOMIZZATI • STUDI RETROSPETTIVI • STUDI CASO-CONTROLLO BENZODIAZEPINE ANSIOLITICHE, SEDATIVE, IPNOINDUCENTI LE BENZODIAZEPINE RAPPRESENTANO, ATTUALMENTE I FARMACI PSICOTROPICI MAGGIORMENTE UTILIZZATI AL MONDO E PIÙ AMPIAMENTE PRESCRITTI DALLA CLASSE MEDICA (ELLINWOOD E HEATHERLY, 1985). SONO, ANCHE, LE SOSTANZE FARMACOLOGICHE LECITE CHE PIÙ FREQUENTEMENTE VENGONO INDIVIDUATE NEI CONDUCENTI SOTTOPOSTI A CONTROLLO (DE GIER, 1998). CI SONO EVIDENZE SOSTANZIALI CHE LE BENZODIAZEPINE PRODUCANO TOLLERANZA, I GRAVI EFFETTI COLLATERALI SONO ASSAI RARI. RISULTANZE SPERIMENTALI STUDI RANDOMIZZATI CONTROLLATI CON PLACEBO HANNO EVIDENZIATO CHE MOLTE DELLE BENZODIAZEPINE COMMERCIALIZZATE POSSONO INDURRE – NELLE PRIME FASI DI UTILIZZO – ALTERAZIONI APPREZZABILI DELLA PERFORMANCE DI GUIDA: RIDOTTA CAPACITÀ DI GUIDA IN CONDIZIONI REALI DIMINUZIONE DELLA COORDINAZIONE OCCHIO-MANO DIMINUZIONE DELLA COORDINAZIONE OCCHIO-MANO ALTERAZIONE DEL TEST DI FRENATA (SIMULATORE) ALTERAZIONE DELLA CAPACITÀ DI VIGILANZA, TENDENZA ALLA SONNOLENZA BENZODIAZEPINE STUDI DI CAMPO GIÀ SKEGG (1979) METTEVA IN EVIDENZA, TRA I PRIMI, CHE I SOGGETTI CHE AVEVANO UTILIZZATO DI RECENTE BENZODIAZEPINE, CAUSAVANO PIÙ FREQUENTEMENTE INCIDENTI STRADALI DI COLORO CHE NON NE AVEVANO FATTO USO. DA ALLORA, SONO STATI MOLTI GLI STUDI DI CAMPO DEDICATI AL RIGUARDO. AUTORE (n) FARMACI Worm et al (1985) 1382 BS DIAZEPAM O DIMETILDIAZEPAM Cosbey (1986) Gjerde et al (1988) Lillsunde et al (1996) Hemmelgarn (1997) 212 BS 50 BS 298 332 5579 BS RISULTATI 5.5% di positività DIAZEPAM O DIMETILDIAZEPAM 18% dei campioni con livelli ematici apprezzabili di farmaci, specie BDZ (87%), in particolare diazepam DIAZEPAM 64% di positività per diazepam e 32% in più di arresti plurimi nei 3 anni seguenti VARIE BDZ P1979 = 6% P1993 =22.9% Aumento del tasso di IS entro la prima settimana dall’utilizzo BDZ a lunga emivita (RR 1.45), mentre tale rapporto, nel caso di un uso continuato di lunga durata, risulta minore, anche se ancora significativo (1.26). Per contro, non si evidenzia alcun aumento del rischio di incorrere nell’incidente dopo l’inizio del trattamento con BDZ a breve emivita (1.04) o in seguito ad un uso prolungato d i tali farmaci (0.91). ANTIDEPRESSIVI Sono generalmente prescritti per trattare i sintomi della depressione, sebbene possano anche essere utilizzati nel trattamento delle fobie o dei disordini ossessivo-compulsivi. Possono determinare, talora, importanti effetti collaterali (es. ipertensione). Non causano dipendenza o sindromi da astinenza. I nuovi antidepressivi di seconda generazione non determinano, poi, solitamente gravi effetti collaterali. Inoltre, la maggioranza degli utilizzatori di antidepressivi sono donne di mezza età, che tendono ad avere una bassa incidenza di incidenti stradali (Linnoila e Seppala, 1985). LA MAGGIORANZA DEGLI UTILIZZATORI DI ANTIDEPRESSIVI SONO DONNE DI MEZZA ETÀ, CHE TENDONO AD AVERE UNA BASSA INCIDENZA DI INCIDENTI STRADALI (LINNOILA E SEPPALA, 1985). ALTERAZIONE DEL CONTROLLO DELLA POSIZIONE LATERALE E DELLA VELOCITÀ RISULTANZE SPERIMENTALI AUMENTO DELL’AMPIEZZA DELLE ONDE TETA, O DELL’ATTIVITÀ ALFA E TETA ALTERAZIONE DELL’ABILITÀ DI GUIDA CON EFFETTI SEDATIVI PERDURANTI ESCLUSIVAMENTE NEI PRIMI GIORNI DEL TRATTAMENTO RIDUZIONE DELLA VIGILANZA, DELLA CAPACITÀ DI CONCENTRAZIONE, DELLA COORDINAZIONE MOTORIA E DEL TEMPO DI REAZIONE SEMPLICE ANTIDEPRESSIVI STUDI DI CAMPO ESISTONO EVIDENZE SOSTANZIALI CHE IL NUMERO DI VITTIME DI INCIDENTI RISULTATI POSITIVI ALL’USO DI ANTIDEPRESSIVI ERA SIGNIFICATIVAMENTE MAGGIORE DELL’ATTESO (LINNOILA E SEPPALA, 1985). RAY ET AL. (1992) HANNO DIMOSTRATO UN AUMENTO DEL RISCHIO ESCLUSIVAMENTE NEL CASO DI ASSUNZIONE DI BENZODIAZEPINE (RISCHIO RELATIVO = 1.5) E DI ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI (RISCHIO RELATIVO = 2.2). PER ENTRAMBI QUESTI FARMACI, IL RISCHIO RELATIVO AUMENTAVA ALL’AUMENTARE DELLE DOSI, SPECIE AD ALTI DOSAGGI RAY ET AL (1992) HANNO DIMOSTRATO CHE I PAZIENTI CHE ASSUMONO AMITRIPTILINA SONO COINVOLTI 6 VOLTE DI PIÙ IN UN INCIDENTE STRADALE RISPETTO AI PAZIENTI CHE ASSUMONO ALTRI FARMACI. CURRIE ET AL (1995) HANNO ANALIZZATO 229 CAMPIONI DI SANGUE PRELEVATI A GUIDATORI RESPONSABILI E NON DI UN INCIDENTE STRADALE. ESSI HANNO MESSO IN EVIDENZA L’ESISTENZA DI UN’INCIDENZA MAGGIORE D’USO DI ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI E DI BENZODIAZEPINE NEL GRUPPO DEI GUIDATORI RESPONSABILI, RISPETTO A QUELLO DEI NON RESPONSABILI. DEVEAUX ET AL (1996) HANNO CONDOTTO UNO STUDIO PROSPETTICO SU 103 GUIDATORI E PEDONI FERITI MORTALMENTE IN FRANCIA. DEL 29% DEGLI INCIDENTI MORTALI STUDIATI, LA METÀ CIRCA RISULTAVA POSITIVA PER USO DI ANTIDEPRESSIVI. INTERAZIONE ALCOL-FARMACI AUMENTO EMIVITA PLASMATICA DI ALCUNI FARMACI RIDUZIONE EMIVITA PLASMATICA DI ALCUNI FARMACI EFFETTO ANTABUSE CONCLUSIONI SONO RELATIVAMENTE SCARSI I DATI PROVENIENTI DA STUDI CONTROLLATI CHE CONSENTANO DI SUPERARE DEFINITIVAMENTE QUELLE CHE IN MOLTI CASI RIMANGONO DELLE FONDATE SUPPOSIZIONI. LA CAUSA VA PROBABILMENTE INDIVIDUATA NELLA DIFFICOLTÀ A STABILIRE CON PRECISIONE QUALE SIA LA PORTA TA DELL’INTERFERENZA ESERCITATA DAI FARMACI SULLA CAPACITÀ DI GUIDA. SONO STATI FATTI POCHISSIMI TENTATIVI PER METTERE IN RELAZIONE L’USO DEI FARMACI CON IL VERIFICARSI DI INCIDENTI. GLI STUDI PIÙ APPROFONDITI SULL’ARGOMENTO INDICANO CHE NON SONO DISPONIBILI RISULTATI VERAMENTE CHIARI E NETTI CONCERNENTI L’INCIDENZA DELL’USO DEI MEDICINALI DA PARTE DEI CONDUCENTI COINVOLTI IN INCIDENTI. NON SONO MOLTI I FARMACI CHE SONO STATI FINORA SOTTOPOSTI A RIGOROSI ESAMI DI LABORATORIO ASSOCIATI CON LA MISURAZIONE DEI LORO LIVELLI NEI LIQUIDI CORPOREI. INOLTRE, SONO ASSAI POCO NUMEROSI GLI STUDI CHE HANNO UTILIZZATO CRITERI IDENTICI NELLA SCELTA DEL LORO CAMPIONE SPERIMENTALE. PERCIÒ RISULTANO DIFFICOLTOSI, SE NON IMPROPONIBILI, I CONFRONTI DEI DATI OTTENUTI DA DIFFERENTI GRUPPI DI RICERCA. QUESTI EFFETTI FARMACOLOGICI, POI, VENGONO NOTEVOLMENTE POTENZIATI DALL’ALCOL E/O DA TERAPIE FARMACOLOGICHE COMBINATE, CONDIZIONI ENTRAMBI CARATTERIZZATE DA EFFETTI PIÙ MARCATI E DURATURI, SPECIE NEGLI ANZIANI O NEI SOGGETTI AFFETTI DA IMPORTANTI PATOLOGIE D’ORGANO CHE POSSONO SPESSO RIDURRE IN MODO COSPICUO LE CAPACITÀ METABOLICHE DELL’INDIVIDUO (AD ES., CIRROSI EPATICA, INSUFFICIENZA RENALE, ETC.), DETERMINANDO UN RIDOTTA CLEARANCE DEI FARMACI ED IL PROLUNGARSI DELLA LORO AZIONE FARMACOLOGICA. SONO COMUNQUE SEMPRE DA TENER A MENTE LA DIFFICOLTÀ DI TRADUZIONE DEI DATI OTTENUTI IN CONTESTI SPERIMENTALI (ES., STUDI SU VS) RISPETTO AI CONTESTI REALI (PAZ. SOTTOPOSTI A TRATTAMENTI CONTINUATIVI)