dott.ssa Chiara Gnesi
Percezione di Sé
e
processo riabilitativo
nelle
tossicodipendenze
Teoria di riferimento

Approccio motivazionale
di Miller e Rollnick
@ Colloquio motivazionale
@ Bilancia decisionale

Stadi del cambiamento
di Prochaska e DiClemente
Gli stadi del cambiamento
La Percezione di Sé è stata
operazionalizzata
esplicitandola in:
• AUTOSTIMA
• AUTOEFFICACIA PERCEPITA
• LOCUS OF CONTROL
La Percezione di Sé
Autostima,
Autoefficacia Percepita
e
Locus of Control
processi di mediazione
del cambiamento,
a fronte di comportamenti
di dipendenza.
L’Autostima
è definita come:
- il rapporto fra il Sé ideale ed il Sé reale di una persona;
il valore dato a se stessi (James, 1890).
- influenzata dai parametri personali e dai feedback
sociali e di performance, su un livello di base costante (Caffarelli e
Amoruso, 1999; Rosenberg, 1965).
- ipertrofica vs. deficitaria nella tossicodipendenza.
L’Autoefficacia Percepita
è definita come:
- la fiducia personale nella propria capacità
di avere successo in un’azione
nel contesto o di essere all’altezza di
una situazione. (Bandura, 1977, 1982, 1996).
- la variabile maggiormente incidente
nella scelta di un cambiamento (fase motivazionale),
nella sua realizzazione (fase volizionale)
e nel suo mantenimento (Schwarzer, 2003).
Il Locus of Control
è definito come:
- particolare processo di attribuzione causale;
- lungo un continuum, alcune persone sono portate
a riferire a se stesse la causa e la
colpa / il merito degli eventi (LOC Interno);
- altre chiamano in causa persone potenti,
il destino, la fortuna… (LOC Esterno). (Rotter, 1966).
- sana razionalità… spesso distorta nella
tossicodipendenza
Le tre variabili sono reciprocamente
interagenti. (Spiller, Scaglia, Guelfi, 2000).
Nel processo di riabilitazione dalla tossicodipendenza,
per un cambiamento efficace è importante che:
- il livello di Autostima e di Autoefficacia Percepita
siano adeguatamente elevati;
- il Locus of Control sia ragionevolmente Interno.
La ricerca
Gli obiettivi
1 Studiare la relazione positiva o negativa
fra le tre Variabili considerate;
tentare di spiegare il fenomeno osservato.
2 Indagare eventuali cambiamenti significativi
nel corso del periodo di trattamento comunitario considerato.
3 Indagare l’esistenza di Variabili predittive
di cambiamento in questi mesi.
Le ipotesi / 1
In riferimento al primo obiettivo
(studiare la relazione positiva o negativa
fra le tre Variabili considerate;
tentare di spiegare il fenomeno osservato)
si ipotizza:
a. Convergenza dei dati di ogni singolo test
in tutte le somministrazioni;
b. Correlazione positiva fra tutte le Variabili,
legate in senso direttamente proporzionale;
c. Correlazione negativa con il Locus of Control
Esterno – Powerful Others e Chance
Le ipotesi / 2
In riferimento al secondo obiettivo
(indagare eventuali cambiamenti significativi
nel corso del periodo di trattamento comunitario considerato)
si ipotizza che
nei tre mesi intercorsi fra prima e seconda valutazione, e seguenti,
sia avvenuto un cambiamento significativo
nel livello di
- Autostima,
- Autoefficacia Percepita,
- Locus of Control.
Le ipotesi / 3
In riferimento al terzo obiettivo
(indagare l’esistenza di Variabili predittive
di cambiamento in questi mesi)
si ipotizza che
- l’età,
- il numero di anni di tossicodipendenza,
- la durata del soggiorno in comunità,
siano caratteristiche predittive di un cambiamento,
in riferimento al trattamento considerato.
Progetto Pilota
(gennaio – aprile 2004)
Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano
Il campione
• 9 soggetti,
• maschi,
• età compresa fra
24 e 47 anni,
• scelti secondo adesione
spontanea.
• Ospiti della Comunità
Terapeutica “Il Cuore di
Crema” – Crema – CR.
• Due somministrazioni
della batteria strumentale.
Il disegno di ricerca
• Un solo gruppo di
soggetti;
• Testati con strumenti
self-report;
• Fra prima e seconda
somministrazione,
normale trattamento
comunitario.
In parallelo,
esperienza qualitativa
di osservazione partecipante
in comunità
e di collaborazione
con l’equipe.
Gli strumenti
Nell’ordine di somministrazione:
a. I-E Scale (Rotter, 1966).
b. Self-Esteem Scale (Rosenberg, 1965).
c. Schwarzer General Self-Efficacy Scale,
GSE (Schwarzer, 2000).
d. IPC Scale (Levenson, 1973).
e. Foglio Dati Personali
Analisi statistica dei dati
Data l’esiguità del campione, sono stati impiegati
test non parametrici:
- test di Wilcoxon;
- rho di Spearman;
- regressione lineare semplice.
(Nessuna delle analisi rispetta l’assunto
dell’indipendenza delle osservazioni.)
Risultati / 1
a.  Coerenza di dati riscontrata fra prima e
seconda somministrazione, per le tre Variabili.
b.  Correlazioni fra tutte le Variabili;
correlazione molto significativa
fra Autostima ed Autoefficacia Percepita
(p= ,760, sign. ,018, p ,05)
e fra Autostima e LOC Int
(p= ,788, sign. ,020, p ,05).
c.  Correlazione, inattesa , fra LOC Interno ed
EST – PO (p= ,678, sign. ,045, p ,05).
Risultati / 2
a.  Nessuna variazione rilevata
fra prima e seconda somministrazione
è riconducibile al trattamento comunitario.
b.   A proposito delle caratteristiche predittive
di cambiamento, soltanto l’età è associata
ad una differenza post – pre significativa
nel LOC Interno.
Conclusioni
Sono state confermate le ipotesi,
desunte dalla letteratura,
di un’interazione significativa fra Autostima,
Autoefficacia Percepita
e Locus of Control Interno,
ma con un sano riconoscimento
dell’eventuale influenza altrui (LEV PO).
Tre mesi di trattamento comunitario
sono risultati insufficienti per determinare
cambiamenti significativi.
Studio Longitudinale
(gennaio 2004 – gennaio 2007)
Il campione
•
•
•
•
107 protocolli somministrati,
55 soggetti,
maschi,
età compresa fra
21 e 53 anni,
• scelti secondo adesione
spontanea,
• ospiti della Comunità
Terapeutica “Il Cuore di Crema”
– Crema – CR.
È stato possibile somministrare
la batteria di strumenti:
t 1  26 sogg.
t 2  13 sogg.
t 3  11 sogg.
t 4  3 sogg.
t 5  2 sogg.
Il disegno di ricerca nello Studio Longitudinale
• Un solo gruppo di
soggetti;
• Testati con strumenti
self-report;
• Batteria strumentale
invariata;
• Fra somministrazioni
successive, a cadenza
trimestrale, normale
trattamento comunitario.
In parallelo,
esperienza qualitativa
di osservazione partecipante
in comunità
e di collaborazione
con l’equipe.
Analisi statistica
Ricerca Longitudinale
“Il Cuore di Crema”
dott.ssa Erika Pini
Analisi dati – prima somministrazione (T1)
Validi
Età
Anni di
dipendenza
Giorni di
comunità+
55
54
55
0
1
0
Statistiche descrittive relative alle
variabili indipendenti e dipendenti.
N
+La
Media
34,96
13,04
138,27
Deviazione Standard
7,429
6,590
164,406
Minimo
21
2
1
Massimo
53
30
810
Mancanti
variabile “Giorni di comunità” si
riferisce ai giorni di permanenza nella
Comunità il Cuore di Crema.
Rotter
Rosenberg
Schwarzer
Levenson
interno
Levenson
Power
Levenson
Chance
54
55
55
55
55
55
1
0
0
0
0
0
Media
12,50
33,75
27,75
29,29
19,18
22,75
Mediana
13,00
33,00
28,00
30,00
20,00
22,00
Deviazione Standard
3,352
5,296
4,559
4,977
6,549
5,475
Asimmetria
,020
-,427
-,198
-,420
,217
,010
Kurtosi
-,853
-,150
,179
-,514
-,659
-,589
Range
14
24
24
21
26
23
Minimo
6
20
15
17
8
11
20
44
39
38
34
34
N
Validi
Mancanti
Massimo
È stato analizzato nel dettaglio il Locus of control, misurato dal test di Rotter (n=54, Tempo 1).
I punteggi si distribuiscono secondo la curva normale, da un minimo di 6 ad un massimo di 20
(range=14); la media è 12,5 e la mediana si assesta tra 13 e 14.
In base a questi dati e alla letteratura di riferimento (…), la variabile è stata categorizzata in Locus of
control esterno (<14; n=36) e Locus of control interno (>15; n=18).
È stata quindi indagata l’esistenza di una possibile differenza con l’autostima (Rosenberg) dei
soggetti.
I soggetti con un Locus of control
esterno (x=32,6; ds=5,4) mostrano
al test una minor autostima rispetto
ai soggetti con un Locus of control
interno (x=35,7; ds=4,4).
La differenza delle medie nelle due
condizioni è 3,1 con un discreto
effetto (d=0,63). L’intervallo di
confidenza al 95% per la differenza
stimata della media della
popolazione è compreso tra 6,14 e
0,2.
Il t-test per campioni indipendenti
rivela che (t(52)=2,13; p=0,38) tra
il livello di autostima e il Locus of
control esterno ed interno esiste una
relazione e che questa è
significativa.
È stata successivamente indagata l’esistenza di una possibile relazione tra il Locus of control
esterno/interno e la percezione di auto-efficacia (Schwarzer) dei soggetti.
I soggetti con un Locus of control
esterno (x=26,3; ds=4,4)
mostrano al test una minor autoefficacia percepita rispetto ai
soggetti con un Locus of control
interno (x=30,5; ds=3,7).
La differenza delle medie nelle due
condizioni è 4,2 con un discreto
effetto (d=0,52). L’intervallo di
confidenza al 95% per la
differenza stimata della media
della popolazione è compreso tra
6,57 e 1,7.
Il t-test per campioni indipendenti
rivela che (t(52)=3,41; p=0,001)
tra il livello di auto-efficacia
percepita e il Locus of control
interno ed esterno esiste una
relazione e che questa è
significativa.
Il livello di autostima è stato analizzato congiuntamente al livello di auto-efficacia percepita
(n=55, Tempo 1). I punteggi del test di Rosenberg si distribuiscono secondo la curva normale, da un
minimo di 20 ad un massimo di 44 (range=24); la media è 33,75, la mediana e la moda coincidono
(x=33).
Visto che la correlazione tra le due variabili aveva già riportato una relazione significativa, anche se
moderata (r di Pearson=.339, p=.011), la variabile riferita all’autostima è stata categorizzata in
Autostima bassa (<33; n=29) e Autostima alta (>34; n=26).
I soggetti con un livello di
Autostima bassa (x=25,9;
ds=4,53) mostrano al test una
minor auto-efficacia percepita
rispetto ai soggetti con un livello di
Autostima alta (x=29,7; ds=3,75).
La differenza delle medie nelle due
condizioni è 3,8 con un discreto
effetto (d=0,45). L’intervallo di
confidenza al 95% per la
differenza stimata della media
della popolazione è compreso tra
6,03 e 1,5.
Il t-test per campioni indipendenti
rivela che (t(53)=3,33; p=0,002)
tra il livello di autostima e quello di
auto-efficacia percepita esiste una
relazione e che questa è
significativa.
A livello grafico la relazione tra il Locus of control esterno/interno, l’Autostima e l’Auto-efficacia
percepita, può essere così raffigurato.
esterno vs interno livello di
Locus of control interno
(Rotter)
basso vs alto livello di
Autostima
(Rosenberg)
basso vs alto livello di
auto-efficacia percepita
(Schwarzer)
Sulla base della distribuzione dei dati (33° e 66° percentile), l’età dei soggetti è stata ricodificata in
tre fasce: fino a 30 anni (n=15), tra 31 e 40 anni (n=28), e oltre 41 anni (n=12).
È stata indagata la relazione tra l’età e il livello di Locus of control attraverso il test di Rotter.
L’ANOVA ad una via ha prodotto
questo risultato:
F(2,51)=5,74, P<0,01,
rappresentato da un effetto
parziale di 2 0,183, mostra che
circa il 18% della varianza del
Locus of control può essere
spiegata dall’età del soggetto.
Il test di post-hoc (Bonferroni)
conferma che le differenze tra i
soggetti fino a 30 anni e i
rimanenti gruppi sono significative
(1-2, d=0.97 e 1-3, d=1,14).
Non ci sono differenze significative
tra il gruppo dai 31 ai 40 anni e il
gruppo oltre i 41 anni (2-3).
(1)
(2)
(3)
L’indagine dell’influenza dell’età sulle variabili dipendenti ha prodotto un’interessante relazione con
l’auto-efficacia percepita misurata attraverso il test di Schwarzer.
N
È emerso che i
soggetti fino a 30
anni mostrano in
modo evidente
un’auto-efficacia
percepita più alta,
tale dato continua
nella fascia
intermedia in
modo meno
marcato e inverte
la sua tendenza
oltre i 41 anni
(chi2=8,2;
p=0,016).
Qui a fianco è stata
riportata la matrice dei
grafici di dispersione
relativi alle dimensioni
sottostanti del test di
Levenson.
L’analisi dei dati grezzi
evidenzia che un punteggio
alto nel L. Interno è
seguito da punteggi più
bassi nel L. Power e nel L.
Chance. Poiché tale
differenza non è
numericamente rilevante
non compare nei grafici e
nei coefficienti di
correlazione.
Non sono emersi risultati significativi per quanto riguarda gli anni di dipendenza e i giorni di comunità;
entrambe le variabili sono poco descrittive della reale permanenza in comunità (non sono state
considerate le precedenti comunità) e degli anni di dipendenza (tale dato era riferito dal soggetto)
Analisi dati – seconda e terza somministrazione (T2 & T3)
Statistiche descrittive
relative alle variabili
indipendenti e
dipendenti, alla seconda
somministrazione (T2)
Età
Anni di
dipendenza
Giorni di
comunità+
29
28
29
0
1
0
Media
33,55
12,25
149,72
Deviazione Standard
7,385
5,687
149,681
Minimum
22
2
7
Maximum
53
24
650
N
Validi
Mancanti
Rotter
Rosenberg
Schwarzer
Levenson
Interno
Levenson
Power
Levenson
Chance
29
29
29
29
29
29
0
0
0
0
0
0
Media
12,55
34,45
27,24
27,52
18,28
21,31
Mediana
13,00
34,00
28,00
28,00
16,00
20,00
Deviazione Standard
3,813
4,171
4,077
4,911
7,060
5,886
Asimmetria
,297
-,277
-,388
-,851
,622
,409
Kurtosi
-,252
-,637
-,647
4,594
-,536
,854
Range
16
16
15
29
26
28
Minimo
6
25
19
11
8
8
22
41
34
40
34
36
N
Validi
Mancanti
Massimo
Analisi dati – seconda e terza somministrazione (T2 & T3)
Statistiche descrittive
relative alle variabili
indipendenti e
dipendenti, alla terza
somministrazione (T3).
Visto il numero limitato
dei soggetti, la misura
più appropriata di
tendenza centrale per le
variabili indipendenti
risulta essere la
mediana.
Età
Anni di
dipendenza
Giorni di
comunità+
16
16
16
0
0
0
Media
30,63
11,69
181,25
Deviazione Standard
5,303
5,326
186,454
Minimo
22
2
30
Massimo
41
21
650
N
Validi
Mancanti
Rotter
Rosenberg
Schwarzer
Levenson
Interno
Levnson
Power
Levenon
Chance
16
16
16
16
16
16
0
0
0
0
0
0
Mediana
13,00
37,50
27,00
29,00
17,50
21,50
Minimo
9
25
20
25
10
14
22
44
34
33
27
28
N
Validi
Mancanti
Massimo
Autostima (Rosenberg)
Per quanto riguarda il campione al tempo 3, poiché il
campione a disposizione era ridotto, i dati sono stati
analizzati attraverso il Test di Wilcoxon e la mediana è
risultata essere la misura appropriata di tendenza
centrale. Dalla tabella a fianco si può notare che la
mediana del livello di autostima al tempo 3 (37,5) è più
alta della mediana dell’autostima al tempo 1 (34,5).
N
Mediana
Rosenberg
T1
Rosenberg
T3
16
16
34,5
37,5
Il punteggio t del Test di
Wilcoxon è stato trasformato
nel punto z -2.2 significativo
per p=.028.
Si può quindi concludere che il
livello di autostima dopo 6
mesi di trattamento è più alto
rispetto a quello rilevato alla
prima somministrazione.
Locus of Control Interno (Levenson)
Poiché il campione a disposizione era ridotto, i dati sono
stati analizzati attraverso il Test di Wilcoxon e la
mediana è risultata essere la misura appropriata di
tendenza centrale. Dalla tabella a fianco si può notare
che la mediana del locus of control interno al tempo 3
(29) è più alta della mediana del locus of control al
tempo 1 (26).
LofC
interno T1
LofC
interno T3
N
16
16
Mediana
26
29
Il punteggio t del Test di
Wilcoxon è stato trasformato
nel punto z -2.58 significativo
per p=.01.
Si può quindi concludere che il
livello di locus of control
interno dopo 6 mesi di
trattamento è più alto rispetto
a quello rilevato alla prima
somministrazione.
È stata condotta una regressione multipla gerarchica per indagare l’ammontare della varianza
delle diverse variabili intervenienti sui punteggi del Locus of control determinato dal
caso/fortuna dopo 6 mesi (tempo 3).
Dalle analisi è emerso che il livello di Locus of control determinato dal caso/fortuna alla prima
somministrazione (tempo 1) spiega il 52% della varianza del locus of control determinato dal
caso/fortuna al tempo 3 (F1,14=15,2, p=.002).
Qui a fianco è stato creato il
grafico di dispersione relativo alla
regressione lineare tra le due
variabili prese in considerazione.
L’R2 riportato nel grafico in questo
caso coincide con la varianza
spiegata dal modello poiché siamo
al primo livello di analisi*.
*Non è stato riportato il grafico della
regressione parziale, poiché poco
descrittivo a livello grafico.
La variabile riferita agli anni di dipendenza (droghe/alcool) è stata inserita nel modello come
seconda e spiega il 13% della varianza (F1,13=2,41, p<.05).
La variabile età è stata inserita nel modello come terza e spiega circa il l’11% della varianza
(F1,12=2, p=.03); il livello di Locus of control determinato dal caso/fortuna alla seconda
somministrazione (tempo 2) è stato inserito nel modello come quarto e non apporta nessun
aumento significativo della varianza.
Il totale della varianza spiegata dal modello è 76%.
Di seguito è stato riportato il
grafico relativo alla regressione
lineare. L’R2 che compare nel
grafico non coincide con la
varianza spiegata dal modello
poiché vengono sottratti gli effetti
parziali con il progredire dei
livelli*.
La regressione semplice tra il
livello di Locus of control e l’età
non ha prodotto una relazione
significativa.
È stata condotta una regressione multipla gerarchica per indagare l’ammontare della varianza delle
diverse variabili intervenienti sui punteggi dell’autostima dopo 6 mesi (tempo 3).
Dalle analisi è emerso che il livello di autostima alla prima somministrazione (tempo 1) spiega circa
il 50% della varianza dei livelli di autostima al tempo 3 (F1,14=14,4 p=.002).
Qui a fianco è stato creato il
grafico di dispersione relativo alla
regressione lineare tra le due
variabili prese in considerazione.
L’R2 riportato nel grafico in questo
caso coincide con la varianza
spiegata dal modello poiché siamo
al primo livello di analisi*.
La variabile riferita al locus of control determinato da altri alla prima somministrazione (tempo
1) è stata inserita nel modello come seconda e spiega il 31% della varianza (F1,13=11,07
p<.001).
Di seguito è stato
riportato il grafico
relativo alla
regressione lineare.
L’R2 che compare nel
grafico non coincide
con la varianza
spiegata dal modello
poiché vengono
sottratti gli effetti
parziali con il
progredire dei livelli*.
Le variabili riferite al livello di autostima alla seconda somministrazione (tempo 2), agli anni di
dipendenza e all’età sono state inserite per terza, quarta e quinta e non apportano incrementi
significativi della varianza pur contribuendo alla bontà del modello.
Il totale della varianza spiegata dal modello è 90%.
È stata condotta una regressione multipla gerarchica per indagare l’ammontare della varianza
delle diverse variabili intervenienti sui punteggi dell’auto-efficacia percepita dopo 6 mesi
(tempo 3).
Dalle analisi è emerso che il livello di livello di auto-efficacia percepita alla prima somministrazione
(tempo 1) spiega il 47% della varianza dell’auto-efficacia percepita al tempo 3 (F1,14=12,52
p=.003).
Qui a fianco è stato creato il
grafico di dispersione relativo
alla regressione lineare tra le
due variabili prese in
considerazione. L’R2 riportato
nel grafico in questo caso
coincide con la varianza
spiegata dal modello poiché
siamo al primo livello di
analisi*.
Come secondo step, gli anni di dipendenza (droghe/alcol) sono stati considerati
congiuntamente all’età dei soggetti, tali variabili spiegano il 23% dell’auto-efficacia percepita
dopo 6 mesi (tempo 3) (F1,12=3,15 p=.031).
I coefficienti di regressione parziale sono significativi per l’età (B=.46, t11=4.25, p=.01) e solo
debolmente per gli anni di dipendenza (B=-.32, t11=-2.14, p=.54)
Il totale della varianza spiegata dal modello è 70%.
Di seguito è stato riportato il
grafico relativo alla regressione
lineare. L’R2 che compare nel
grafico non coincide con la
varianza spiegata dal modello
poiché vengono sottratti gli effetti
parziali con il progredire dei
livelli*.
La regressione semplice tra il
livello di Locus of control e gli anni
di dipendenza non ha prodotto una
relazione significativa.
Analisi qualitativa
(soggetti con somministrazioni T4 e T5)
•
Il percorso comunitario è proseguito per più tempo, talvolta fino alla fine
e al previsto reinserimento sociale, anziché essere interrotto a discrezione
dell’utente.
•
Possibile osservare la capacità di mentalizzazione e il tentativo di
rielaborare coscientemente la crisi, tentando di trovare delle possibili
soluzioni.
•
Possibile anche osservare a livello qualitativo il cambiamento,
nell’assunzione di responsabilità e di piccole mansioni all’esterno della
comunità, nel rapporto con gli altri utenti più giovani e con la figura
d’autorità.
•
Questi sviluppi positivi non sono un fattore predittivo di una riabilitazione
duratura e definitiva, che prosegua ininterrottamente all’esterno della
comunità; ciò non toglie che questo quadro faccia ben sperare in merito
ad un’effettiva conservazione di salute e sobrietà una volta compiuto il
reinserimento.
Risultati / 1
a.  Coerenza di dati riscontrata fra somministrazioni
successive,
per le tre Variabili considerate.
b.  Correlazioni fra tutte le Variabili;
correlazioni molto significative
fra Autostima ed Autoefficacia Percepita
e fra Autostima e LOC Int
Risultati / 2
a.  Variazioni rilevate
fra somministrazioni successive sono lievemente significative
e riconducibili al trattamento comunitario solo a partire da t3.
b.   A proposito delle caratteristiche predittive
di cambiamento, l’età influenza la percezione di auto-efficacia.
Conclusioni
Sono state confermate le ipotesi,
desunte dalla letteratura,
di un’interazione significativa fra Autostima,
Autoefficacia Percepita
e Locus of Control Interno,
ma con un sano riconoscimento
dell’eventuale influenza altrui (LEV PO).
Un percorso terapeutico – riabilitativo in comunità, affrontato con un
serio apporto di impegno e motivazione intrinseca,
è risultato essere funzionale al cambiamento.
Grazie a …
L’equipe del “Cuore di Crema”
la dott.ssa Erika Pini
I ragazzi:
Adriano
Tiziano
Ezio
Andrea
Nicola
Antonio A.
Roberto
Francesco
Luca
Ciro
Eliseo
Luciano
Antonio R.
Memo
Gian Luca
Ercole
Massimo 2°
G.V.
F.R.
Pasquale
Salvatore
Paolo
Alessandro 2°
Fausto
Gemal
Massimo 3°
Stefano Z.
Cristian 2°
Angelo
Mario
Pier Carlo
G.Antonio
Ennio
Maurizio
Manuel
Cristian
Alessandro
Giovanni
Marco
Oscar
Cirolino
Ciccio
Enrico
Massimiliano
Ettore
Livio
Mirko
Delis
Stefano
Viviano
Dimitri
Massimo
Roberto 2°
Marziano
Nicola 2°
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