2007 - Statistica infortuni sul lavoro
Realizzato da:
Cav. Rag. MARCELLO SANTOPIETRO
Funzionario Vigilanza Ispettiva I.N.A.I.L. – Caserta
[email protected]
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Macroeconomia mondiale: 2007
Sono quattro gli stati che hanno un solo obiettivo: occupare posti di primo
livello nell'attuale economia mondiale.
“ Brasile, Russia, India e Cina”, conosciuti con la sigla “BRIC” ubicati in
Sud-America, Europa ed Asia, occupano una superficie di 38.5 milioni di
chilometri quadrati (28.14 del totale del pianeta) e contano una popolazione
di 2 mila 665 milioni di persone (41% del totale mondiale).
Infatti, riferito agli ultimi cinque anni “ 2003-2008” sulla scorta di dati statistici
di varie fonti tra le quali quelle del “The Economist” si rileva che il PIL totale
è aumentato del 32% e quello pro-capite : Brasile (127%); Russia (266%),
India (123%); Cina (177%); situazioni che aiutano non solo lo sviluppo di questi
paesi, bensì ad aumentare lo standard di vita dei suoi abitanti.
L'inflazione è stata e continua ad essere (nonostante in leggera riduzione)
superiore al 3% degli altri paesi industrializzati; le riserve internazionali
sono aumentate enormemente e raggiunto i 2 mila 250 miliardi di dollari
dei quali la Cina detiene il 67%.
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Macroeconomia mondiale: 2007
Gli Stati Uniti, nonostante la crisi che attraversa, con la presenza di circa 600
macroeconomie, 16% più dell'Unione Europea, 30% della macroeconomia
mondiale, ha realizzato notevole utilità come rileva l'ampio studio Forbes.
Per la terza volta consecutiva,
occupa il primo posto nelle vendite,
la Wal-Mart Stores (Stati Uniti)
Le industrie petrolifere risultano
le prime in classifica: :
1 - Exxon Mobil (Stati Uniti);
2 - Royal Dutch Shell (Olanda);
3 - British Petroleum BP (GB);
4 - Chevron (Stati Uniti).
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Nel settore assicurativo :
1 – ING - Olanda;
2 – AXA - Francia;
3 – Allianz - Germania;
4 – AIG - Stati Uniti;
5 - Gruppo Generali - Italia.
Nelle telecomunicazioni:
1 – ATT – Stati Uniti;
2 - Verizon - Stati Uniti;
3 - Nippon Telegraph - Giappone;
4 - Telefónica – Spagna;
5 - Telecom France - Francia.
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Il Pil – Prodotto interno lordo - italiano
Nel 2007 è cresciuto dell'1,5% (ma si riduce all'1,4% se corretto per i tre giorni
lavorativi in più rispetto al 2006), mostrando un contenuto rallentamento rispetto
all'1,8% messo a segno l'anno precedente.
L'aumento del Pil è stato sostenuto dalle componenti interne della domanda,
che hanno interessato soprattutto i consumi delle famiglie, favoriti dalle politiche
di incentivazione della spesa in beni durevoli, pur in un contesto di diffuso ristagno
del reddito disponibile.
E' risultato, invece, pressoché trascurabile il contributo della domanda estera,
che ha risentito dell'apprezzamento dell'euro e della progressiva frenata nei
principali mercati di sbocco.
Nel periodo 2001-2007 il Pil è aumentato, in particolare, dell'1,1% annuo,
mostrando un'ulteriore significativa decelerazione rispetto al modesto 1,6%
del decennio 1991-2000.
Nel corso del 2007 l'attività economica si è gradualmente indebolita,
fino a registrare una completa stagnazione nell'ultimo trimestre
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2007 – Natalità e Mortalità
delle Imprese Italiane registrate
Più 0,75%
Fonte: Movimprese
E’ il tasso di crescita delle imprese italiane nel 2007 che segna un calo
di oltre un terzo rispetto al 2006 e rappresenta il valore più basso degli
ultimi cinque anni.
Nel 2007 si è registrato il record assoluto di iscrizioni alle Camere di
Commercio, un dato, però, compensato dall’altro record: quello delle
cessazioni.
Il bilancio demografico dell’azienda Italia lo
scorso anno ha chiuso in attivo per quasi 46.000
unità, ma il saldo è il più contenuto degli ultimi
cinque anni come risultato di due record:
1.
436.000 iscrizioni
2.
oltre 390.000 cessazioni
A spiegare gli aspetti positivi del saldo sono principalmente tre fenomeni:
1. la forte crescita delle imprese costituite in forma di Società di capitali (54.000
in più in dodici mesi, pari ad un tasso di crescita del 4,6%);
2. le performance di Lazio e Lombardia che insieme hanno determinato il 54,3%
di tutto il saldo complessivo;
3 infine, i buoni risultati delle “Costruzioni” e dei “Servizi alle imprese”
(insieme, quasi la metà del saldo totale).
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Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Andamento demografico
delle imprese italiane anni 2003-2007
Nel 2007 è stato il Centro l’area trainante nella crescita complessiva del sistema
imprenditoriale italiano.
Ciò grazie al ruolo della Toscana e, soprattutto, del Lazio, due delle sole tre regioni
che fanno registrare un tasso di crescita superiore a quello medio nazionale:
rispettivamente l’1,05% e il 2,19%, contro lo 0,75% complessivo.
Il Centro, ha fatto registrare il 22,0% di tutte le nuove iscrizioni e solo il 19,9%
delle cessazioni.
Questa divergenza fra le due variabili ha generato un saldo che è il più alto anche
in valore assoluto (17.961 unità) e che, in termini relativi, è pari al 39,2% del saldo
totale nazionale.
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Imprese italiane nel 2007
Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Nel Nord-Est e Mezzogiorno le cessazioni si sono avvicinate alle nuove iscrizioni e,
come conseguenza, è risultato minore sia il contributo al saldo complessivo, sia il
tasso di crescita delle imprese delle due aree (Sud e le Isole pari ad un quinto
(20,4%) del saldo complessivo, mentre il Nord-Est solo un ventesimo (il 5,3%)
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Nel nostro Paese è ancora alta
la voglia di fare impresa
Fonte: Movimprese
Tre considerazioni:
Il record delle cessazioni mette in evidenza come la crisi economica internazionale
e la crisi dei consumi abbiano provocato una durissima selezione nel tessuto
imprenditoriale colpendo particolarmente le piccole e piccolissime imprese.
Una selezione che al Sud appare ancora più severa, perché non solo sono aumentate
le cessazioni, ma anche le iscrizioni risultano in flessione
Una sfiducia nell’intraprendere che si inserisce in un quadro economico allarmante
sul quale ho più volte richiamato l’attenzione della politica
Il saldo positivo è determinato interamente dalle società di capitale, indice di
irrobustimento del nostro tessuto imprenditoriale
Per far crescere ulteriormente le imprese italiane è urgente ridurre il costo della
Pubblica amministrazione a carico delle imprese e rilanciare un piano di sviluppo
delle infrastrutture per colmare i ritardi con i nostri competitori.
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Anno 2007 - Italia: Popolazione 58.880 Media occupazione n. 23.222 (in migliaia)
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Anno 2007 - Italia: Media occupazione n. 23.222
(in migliaia)
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Anno 2007 - Italia:
Popolazione 58.880 -
Media occupazione n.
23.222 (in migliaia)
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Anno 2007 - Campania: Popolazione 4.786 Media occupazione n. 1.719 (in migliaia)
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Anno 2007 - Campania: media occupazione n. 1.719
(in migliaia)
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Anno 2007 - Campania:
Popolazione 4.786 -
Media occupazione n.
1.719 (in migliaia)
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Anno 2007 – Campania e Provincie:
Popolazione 4.786 - Media occupazione n. 1.719
(in migliaia)
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MODESTO CALO DEGLI INFORTUNI NEL 2007
Rilevazione dati 18.04.2008
Nel 2007 gli incidenti sul lavoro dell'INAIL, sono stati 912.765
Nel 2006 erano stati 928.158.
In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 826.515 nell'industria
e nei servizi e 28.465 tra i dipendenti in conto Stato.
La flessione rispetto al 2006 si dovrebbe attestare intorno all’1,7%, con un calo molto
consistente in Agricoltura (-9,6%), più contenuto nell’Industria e Servizi (-1,2%) e un
lieve incremento per i Dipendenti statali (0,8%).
L’elaborazione dati per l’anno2007,
conferma la debole tendenza al ribasso.
E’ un risultato che non soddisfa
Complessivamente, nell’arco dell’ultimo quinquennio la riduzione è stata dell’8%
circa; se si tiene conto dell’occupazione che, nello stesso periodo, è cresciuta del 6%,
il miglioramento assume dimensioni e valenze più significative (-13,3%).
Occorre un abbattimento più concreto e incisivo del fenomeno, anche alla luce della
Direttiva Comunitaria n. 62 del 21 febbraio 2007, che prevede per i Paesi U.E. una
riduzione del 25% nel periodo 2007-2012.
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Andamento infortuni periodo 2002/2007
Rilevazione dati 18.04.2008
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MODESTO CALO DEGLI INFORTUNI NEL 2007
Rilevazione dati 18.04.2008
L’elaborazione dati per l’anno2007,
conferma la debole tendenza al ribasso.
La flessione rispetto al 2006 si dovrebbe attestare intorno all’1,7%, con un calo molto
consistente in Agricoltura (-9,6%), più contenuto nell’Industria e Servizi (-1,2%) e un
lieve incremento per i Dipendenti statali (0,8%).
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Infortuni periodo 2006/2007 divisi per sesso
Rilevazione dati 18.04.2008
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2007 – Infortuni n. 912.765 divisi per gestione
Rilevazione dati 18.04.2008
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“ITALIA” 2007 – Occupazione ed infortuni
divisi per ripartizioni territoriali
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2007 - Italia: dati a raffronto
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Rilevazione dati 18.04.2008
In Campania
Diminuiscono gli infortuni sul lavoro
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2007 - Campania: infortuni sul lavoro n. 30.177
(divisi per gestione e percentuali)
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2007 - Campania: infortuni sul lavoro n. 30.177
(divisi per sesso)
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2007 - Campania: infortuni sul lavoro
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2007 - Campania: infortuni sul lavoro n. 30.177
(divisi per provincia e sesso)
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Campania e Province
Tutte le gestioni
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Campania e Province
Industria e Servizi
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Campania e Province
Agricoltura
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Campania e Province
Dipendenti conto Stato
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“CAMPANIA” 2007 – Occupazione ed infortuni
divisi per province
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2007 - Campania: dati a raffronto
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Le stime dell'INAIL sulle “ MORTI BIANCHE per l'anno 2007 “ parlano
di circa 1.260 morti sul lavoro a fronte dei 1.341 dell'anno precedente.
Si tratta di numeri stimati ma attendibili e semmai approssimati per eccesso.
Infatti il dato non ancora consolidato, ovvero il numero effettivo dei casi mortali
registrati negli archivi gestionali dell'Istituto al 18 aprile 2008, risulta pari a 1.160.
E appunto su questo dato fanno leva i procedimenti statistici di stima previsionale
che per l'anno 2007 individuano un numero di infortuni mortali compreso in un
range tra 1.240 e 1.260 casi.
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2007 - Italia: eventi mortali n. 1.160
(dato non consolidato)
Rilevazione dati 18.04.2008
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2007 – Casi mortali stimati
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IL TREND DI MEDIO PERIODO (2001 - 2007)
(*) Dati stimati.
Il numero effettivo di casi mortali acquisiti dagli archivi gestionali al 18.04.08
è complessivamente pari a 1.160 (dato provvisorio non consolidato).
Il dato riportato in tabella rappresenta il valore cautelativo (limite massimo)
del range 1.240 - 1.260 risultante da procedimenti statistici di stima previsionale.
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Italia – Ripartizioni territoriali
Rilevazione dati 18.04.2008
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Campania e Province
Rilevazione dati 18.04.2008
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Fonte:INAIL
SETTORE DI RISCHIO
Nell'ultimo triennio il settore più ad alto rischio è stato quello della lavorazione dei
metalli. Con oltre 6 infortuni su 100 (esattamente 61,95 (*) infortuni indennizzati per
mille addetti esclusi i casi in itinere) l'industria dei metalli presenta, infatti, un indice
di frequenza infortunistica che è quasi il doppio rispetto all'indice medio
dell'industria e servizi (32,21 per mille). Seguono la lavorazione dei materiali non
metalliferi (59,94 per mille), la lavorazione del legno (56,64) e le costruzioni (54,37).
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Fonte:INAIL
SETTORE DI RISCHIO
Se si parla di incidenti gravi, cioè tali da provocare un'invalidità permanente,
al primo posto troviamo le costruzioni con 4,46 (*) infortuni indennizzati per mille
addetti, seguite dalla lavorazione del legno (4,14) e dall'estrazione di minerali (4,13).
Quest’ultimo settore, infine, risulta anche quello a più alto rischio di morte:
3,7 casi ogni 10mila addetti nell'ultimo triennio. Fortunatamente però, l'esiguo
numero dei lavoratori del settore fa sì che a un indice di frequenza così alto non
corrisponde un numero assoluto altrettanto elevato.
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Considerazioni economiche
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Un modo per fare PREVENZIONE
Riduciamo l’influenza
della componente legata
all’errore umano
Un giusto comportamento
aiuta a “ PREVENIRE “
qualsiasi incidente
Rispetta il pericolo ovunque ti trovi ed usa la tua conoscenza per prevenire i rischi su tutto ciò che fai
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2007 Economia ed Infortuni sul lavoro