AVVERTENZA Il presente materiale didattico viene fornito allo scopo di facilitare la comprensione degli argomenti trattati e costituire il raccordo tra lezioni e studio individuale NON E’ PERTANO DA INTENDERSI COME SOSTITUTIVO DEL LIBRO DI TESTO Inoltre, nonostante la massima scrupolosità nella preparazione, è pur sempre possibile che siano presenti inaccuratezze e imprecisioni. E’ quindi necessario il costante controllo con i testi di riferimento Si invita a non diffondere, fotocopiare o utilizzare tale materiale per scopi diversi dalla preparazione individuale dell’esame Dr Monica MONTAGNANI – CdL Medicina e Chirurgia Esame Farmacologia – V Anno/II Semestre - Canale LZ SCOMPENSO CARDIACO Lo scompenso cardiaco è il risultato di ogni disordine cardiaco, strutturale o funzionale, che causa un ostacolo nel riempimento o nello svuotamento ventricolare. Le manifestazioni cliniche principali dello scompenso cardiaco sono dispnea, facile affaticabilità e ritenzione idrica che porta alla congestione polmonare e all’edema periferico. MECCANISMI DI ADATTAMENTO Quando si determina un eccessivo incremento del lavoro emodinamico legato ad un sovraccarico di volume, pressione o a perdita di fibre muscolari si innescano importanti meccanismi di adattamento che col tempo peggiorano la funzione cardiaca. I più noti sono rimodellamento cardiaco e ipertrofia miocardica MECCANISMI NEURO-ORMONALI DI IPERTROFIA MECCANISMI MOLECOLARI DEL RIMODELLAMENTO • Perdita di miociti (necrosi e apoptosi) e accumulo di collagene e matrice interstiziale: ischemia, angiotensina alterazione dell’espressione delle metalloproteasi • Alterazioni nel rapporto II, catecolamine, eccitazione-contrazione (modificazioni flussi intracellulari del calcio) • Espressione di forme alterate delle proteine contrattili (ad es. riespressione di forme fetali della miosina) • Alterazioni nella produzione energetica del miocardio (ridotta produzione di ATP) • Riduzione dell’espressione dei recettori beta-adrenergici miocardici PRINCIPALI CLASSI DI FARMACI PER IL TRATTAMENTO DELLO SCOMPENSO CARDIACO INSUFFICIENZA CONTRATTILE CARDIACA vasodilatatori arteriolari Incremento resistenze periferiche ARBs Decremento gittata cardiaca Iperattività adrenergica compensatoria ACE-I Attivazione sistema Renina -AngII Digitalici Inotropi non digitalici incremento pressione diastolica ventricolare β-bloccanti Ipoperfusione renale Decremento filtrazione glomerulare vasodilatatori venosi Aumento Incremento riassorbimento aldosterone tubulare di Na Incremento pressione venosa diuretici INOTROPI POSITIVI I farmaci ad azione inotropa positiva aumentano la disponibilità di calcio libero in prossimità delle proteine contrattili e favoriscono la contrazione ventricolare durante la sistole DIGITALICI AGONISTI ADRENERGICI E DOPAMINERGICI INIBITORI della FOSFODIESTERASI III LEVOSIMENDAN INOTROPI POSITIVI A questo gruppo appartengono: • Glicosidi cardioattivi (digossina, digitossina); • Inibitori delle fosfodiesterasi (amrinone, milrinone); • Agonisti beta-adrenergici (dobutamina). AGONISTI BETAADRENERGICI INIBITORI della FOSFODIESTERASI III DIGITALICI FUNZIONE DEGLI INOTROPI POSITIVI NELLO SCOMPENSO CARDIACO (CHF). • La maggiore disponibilità di calcio intracellulare favorisce i processi di contrazione e mantiene efficace la funzione di pompa cardiaca. • Gli inotropi positivi hanno quindi come principale indicazione il trattamento dello scompenso cardiaco congestizio DIGITALICI Sono molecole complesse ricavate dalle foglie della Digitalis Lanata o Digitalis Purpurea. Anello lattonico Nucleo steroideo Digitalis purpurea Residui di zuccheri Hanno una struttura fenantrenica e steroidea (un ciclo-pentano-peridro-fenantrene), cui è legata ad una estremità un anello lattonico ed all'altra in posizione 3, una sequenza di zuccheri (digitossosio). Sono pertanto definiti glicosidi cardioattivi. DIGITALICI Indipendentemente dalle peculiarità farmacocinetiche, tutti i digitalici si caratterizzano per l’effetto: • inotropo positivo = aumento della forza di contrazione • dromotropo negativo = rallentamento t di conduzione A-V • batmotropo positivo = aumento dell’eccitabilità elettrica, dell’automatismo del tessuto contrattile e del t di conduzione V AGLICONE (struttura di base) G-STROFANTINA DIGOSSINA DIGITOSSINA DIGITALICI – MECCANISMO D’AZIONE I GLUCOSIDI BLOCCANO LA POMPA NA+/K+ ATPASI. Di conseguenza si verifica: • aumento intracellulare della [Na+]; • aumento intracellulare della [Ca++] per blocco dello scambiatore Na+/Ca++. • il Ca++ entrato aumenta la quantità rilasciata dal reticolo sarcoplasmatico ad ogni potenziale d’azione. L’AZIONE INOTROPA DEI DIGITALICI HA CARATTERISTICHE PECULIARI: • interessa tutto il miocardio; • efficacia buona a lungo termine e di entità contenuta; • dipendenza dell’effetto inotropo dalla frequenza LEGAME DEI DIGITALICI ALLA POMPA NA+/K+ATPasi DIGITALICI La pompa Na/K ATPasi è espressa ubiquitariamente a livello delle strutture neuronali e muscolo-scheletriche. Nonostante i glicosidi digitalici più lipofili siano in grado di attraversare BEE e BFP, il loro impiego è consentito anche in gravidanza perché il legame dei glicosidi è specifico per la ISOFORMA II, presente a livello cardiaco. MODIFICAZIONI DEL POTENZIALE D’AZIONE (IN ALTO) E DEL TRACCIATO ECG (IN BASSO) CON DIGITALICI. Il blocco della pompa Na/K ATPasi comporta non solo una maggiore disponibilità di calcio intracellulare per i processi di accoppiamento di actina/miosina (effetto inotropo positivo) ma anche una modifica delle proprietà bioelettriche delle membrane. UNA MAGGIORE DEPOLARIZZAZIONE DELLA MEMBRANA A RIPOSO CORRELA CON: - UN POTENZIALE PIÙ POSITIVO, QUINDI UNA MINORE PENDENZA DELLA VELOCITA’ DI ASCESA DEL POTENZIALE D’AZIONE - UN AUMENTO DELLA VELOCITÀ RIPOLARIZZAZIONE (VIENE FAVORITA CONDUTTANZA AL K+) DI LA Questi fenomeni consentono un aumento della velocità di depolarizzazione diastolica responsabile della comparsa di potenziali oscillatori e degli effetti elettrofisiologici (refrattarietà del nodo AV e riduzione della velocità di conduzione) EFFETTO DEI DIGITALICI SULLA PRESSIONE E SUL VOLUME VENTRICOLARE SINISTRO NEL CUORE SCOMPENSATO In risposta alla azione inotropa positiva dei digitalici si verifica un AUMENTO DELLA GITTATA cardiaca, cui conseguono: - RIDUZIONE DELLA DILATAZIONE CARDIACA E DELLA TENSIONE SUPERFICIALE (responsabili del consumo di O2) - RIDUZIONE DELL’IPERATTIVITÀ ADRENERGICA RIFLESSA CON RIDUZIONE DELLE RESISTENZE PERIFERICHE - AUMENTO DELLA PORTATA PLASMATICA RENALE E MIGLIORAMENTO DELLA DIURESI AZIONI DEI DIGITALICI SULLE PROPRIETÀ ELETTRICHE DEL CUORE A DOSI TERAPEUTICHE: • riduce la frequenza del nodo SA; • riduce la conducibilità AV; • aumenta il periodo refrattario del nodo AV. A DOSI TOSSICHE: • altera il ritmo del nodo SA. • il rallentamento della conducibilità AV può progredire sino al blocco. • causa disturbi del ritmo. MECCANISMI ALLA BASE DELLE AZIONI DEI DIGITALICI SULLE PROPRIETÀ ELETTRICHE DEL CUORE • La riduzione della frequenza cardiaca in seguito a trattamento con digitalici è dovuta in parte ad effetti vagomimetici (precoci, a basse dosi) e in parte ad effetti extravagali (resistenti alla atropinizzazione) indotti dalle molecole. N. Vago + Indiretto nodo SA nodo AV + DIGITALICI • Gli effetti vago-mimetici dei digitalici vengono sfruttati nel trattamento della FA e della tachicardia parossistica. Tuttavia la riduzione della refrattarietà nella muscolatura atriale può contribuire a far precipitare il FLUTTER ATRIALE in FIBRILLAZIONE ATRIALE • Le azioni extra-vagali sono legate al miglioramento delle condizioni di circolo e alla soppressione dei meccanismi neurogeni a sostegno della tachicardia DIFFERENZE FARMACOCINETICHE DI DIGOSSINA E DIGITOSSINA DIGITOSSINA molto liposolubile; ben assorbita per OS; molto legata alle PP; emivita lunga; ricircolo enteroepatico. Induttore enzimatico ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI CHE RIDUCONO LA FUNZIONE EPATICA DIGOSSINA più idrosolubile; somministrabile per OS e EV; meno legata alle PP; emivita più breve; eliminata per via renale ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI CHE LIMITANO L’ELIMINAZIONE RENALE DIGITOSSINA DIGOSSINA Intestinale 90-100% Intestinale 70-80% Legame proteico 86-94% 25-30% Metabolismo epatico intenso epatico scarso Eliminazione biliare renale Emivita (t1/2) 5-7 gg 33-36 h Clearance (ml/min/Kg) 0.05 1.2 Range terapeutico 14-16 ng/ml 1-2 ng/ml Assorbimento I DIGITALICI HANNO UN BASSO INDICE TERAPEUTICO L’effetto tossico da digitalici si manifesta per concentrazioni plasmatiche superiori 30 ng/ml per la digitossina e a 2 ng/ml per la digossina Effetto (%) EFFETTO TERAPEUTICO EFFETTO TOSSICO 0.5 1 1.5 2 2.5 Concentrazioni plasmatiche di digossina (ng/ml) Il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche del farmaco deve essere accompagnato da: Valutazione delle concentrazioni di Na e K, Monitoraggio della funzione epatica e renale, Monitoraggio della attività cardiaca (EGC) Concentrazioni plasmatiche di K+ (mM) LA TOSSICITA’ DA DIGITALICI E’ INFLUENZATA DALLE CONCENTRAZIONI PLASMATICHE DI POTASSIO 7 6 5 4 3 2 1 79 Studi di aritmia da digitalici 0 1 2 3 4 5 6 7 Concentrazioni plasmatiche di digossina (ng/ml) FATTORI INFLUENZANTI I LIVELLI PLASMATICI DI DIGITALICI FATTORI SISTEMICI Insufficienza renale (ridotto volume di distribuzione ed escrezione) Ridotta massa muscolare magra (ridotto legame al muscolo scheletrico) DISORDINI IDRO-ELETTROLITICI Ipokaliemia (sensibilizza agli effetti tossici) Ipomagnesiemia (sensibilizza agli effetti tossici) Ipercalcemia (Aumenta la sensibilità ai digitalici) MALATTIE CARDIACHE Infarto miocardico acuto TERAPIA FARMACOLOGICA CONCOMITANTE Diuretici con perdita di K+ (aumentata sensibilità) ASSORBIMENTO INCOMPLETO Ipertiroidismo; Malassorbimento, dieta ricca di fibre INTERFERENZA TRA FARMACI: Colestiramina, sulfasalazina, neomicina, PAS, rifampicina, inibitori di pompa protonica AUMENTATA ESCREZIONE RENALE Migliorata filtrazione glomerulare conseguente a terapia con vasodilatatori per aumento del flusso ematico renale INTERAZIONI FARMACOCINETICHE MECCANISMO CAMBIAMENTI NEI LIVELLI DI DIGOSSINA Colestiramina, antiacidi, fibre assorbimento - 25% Macrolidi ↑ assorbimento + 40-100% Escrezione tubulare + 70-100% GFR ed escrezione tubulare + variabile GFR + variabile FARMACO Chinidina, propafenone, verapamil Ciclosporina FANS INTERAZIONI FARMACODINAMICHE FARMACO β-Bloccanti, verapamil, diltiazem Diuretici Kaliuretici MECCANISMO automatismo SA e conduzione AV ↑ rischio di blocco AV K+ sierico e tissutale ↑ effetti terapeutici e tossici SEGNI E SINTOMI DI INTOSSICAZIONE DA DIGITALICI GASTROINTESTINALI • Anoressia, nausea, vomito, diarrea NEUROLOGICI • • Malessere, fatica, confusione, dolore faciale, insonnia, depressione, vertigini Visione colorata CARDIACI • • Palpitazioni, aritmie, sincope Appiattimento e/o inversione dell’onda T e sottoslivellamento tratto ST. Prolungamento intervallo PR; accorciamento tratto QT EMATOLOGICI • Ipo-iperpotassiemia, creatininemia, magnesiemia, calcemia ALTRI FARMACI INOTROPI DIGOSSINA VESNARINONE BETA-AGONISTI MILRINONE Figure 2. Effects of inotropic therapy on intracellular calcium handling in cardiac myocytes. Stevenson L W Circulation. 2003;108:492-497 ALTRI FARMACI INOTROPI CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI INOTROPI POSITIVI IN BASE AL MECCANISMO D’AZIONE MECCANISMO D’AZIONE Attività delle pompe e dei canali ionici Incremento del FARMACI Glucosidi cardioattivi ESEMPI Digossina -agonisti Dopamina,Dobutamina Inibitori delle fosfodiesterasi Milrinone, Enoximone Ca++-antagonisti Levosimendan cAMP intracell Regolazione del Ca++ intracellulare CATECOLAMINE Attività adrenergica recettoriale di alcune amine simpaticomimetiche Alfa Periferico Beta1 Cardiaco Beta2 Periferico Norepinefrina ++++ ++++ 0 Epinefrina ++++ ++++ ++ Dopamina* ++++ ++++ ++ Isoproterenolo 0 ++++ ++++ DOBUTAMINA + ++++ + ++++ 0 0 Metoxamina * Causa dilatazione renale e mesenterica per stimolazione dei recettori dopaminergici. Sonneblick et a N. Engl. J. Med. 300:18, 1979 CATECOLAMINE IMPIEGATE NELLO SCOMPENSO IN FASE ACUTA Agisce su D1, β1 e 1. Il reclutamento è progressivo rispetto alle dosi (iniziale aumento perfusione renale, successivamente aumento dell’inotropismo, infine aumento delle resistenze periferiche. Somministrabile solo per EV NH2 ADRENALINA Agisce su tutti i recettori β1, β2 e 1. induce cronotropismo e inotropismo positivi, può deteminare aritmie, aumenta il lavoro cardiaco e il consumo di ossigeno. Induce anche ansia, irrequietezza e tremore. Utilizzata in caso di arresto cardiaco per EV o intracardiaca. Utilizzata nello shock anafilattico per le azioni broncodilatatrici DOPAMINA HO HO OH H N HO CH H3C HO CH3 OH ISOPROTERENOLO Agonista puro recettori β1, β2 Aumenta cronotropismo e inotropismo, il consumo di ossigeno ed il lavoro cardiaco. La vasodilatazione interessa tutti i distretti, anche i non vitali, quindi può essere svantaggiosa perché induce tachicardia riflessa. Utilizzato nello scompenso acuto refrattario ad altri farmaci con elevate resistenze periferiche. H DOBUTAMINA N HO CH H3 C HO CH2 CH2 C H2 OH Agisce preferenzialmente su β1. Induce aumento dell’inotropismo senza effetti renali. Utilizzata per infusione EV, breve emivita (2 -3 minuti) PROPRIETA’ COMPLESSIVE DI BETA-STIMOLANTI E VASODILATATORI INOTROPI (“INODILATORS”) Stimolazione 1 Effetti misti 1-2 PDE INIBITORI DAergici FARMACI DOBUTAMINA (e alcuni 2) Epinefrina AMRINONE MILRINONE Dopamina INOTROPISMO ++ ++ + ++ VASODILATAZIONE ARTERIOSA + + ++ ++ CRONOTROPISMO 0/+ ++ ++ 0/+ EFFETTO DIURETICO DIRETTO 0 0 0 ++ RISCHIO ARITMOGENO +/++ +++ +/++ 0;+ (dosi elevate) USO CHF ++ 0 ++ ++ CHF= Congestive Heart Failure; PDE= phosphodiesterase INIBITORI DELLE FOSFODIESTERASI Sono un gruppo eterogeneo di farmaci in grado di inibire in maniera parzialmente selettiva le singole isoforme degli enzimi fosfodiesterasi. DIVERSE ISOFORME DI FOSFODIESTERASI SONO COINVOLTE IN DISTINTI PROCESSI BIOLOGICI ISOENZIMA CARATTERISTICHE PDE1 Ca-CaM dipendente, cAMP specifico VINPOCETINA Rilassamento VSMC PDE2 cGMP-stimolato MEPI Inibizione aggregazione piastrinica cGMP-inibito MILRINONE, AMRINONE, ENOXIMONE, IMAZODAN, CILOSTATINA, SIGUAZODAN Inotropismo positivo, rilassamento SMC, aggregazione piastrinica, lipolisi PDE4 cAMP-specifico ROLIPRAM, ETAZOLATE, ZARDAVERINA Rilassamento bronchiale, inibizione risposta infiammatoria, secrezione gastrica acida PDE5 cGMP specifico ZAPRINAST, DIPIRIDAMOLO, SILDENAFIL Inibizione aggregazione piastrinica Vasodilatazione peniena PDE6 cGMP specifico fotorecettori ZAPRINAST, DIPIRIDAMOLO Modulazione trasduzione visiva PDE7 cAMP specifico sconosciuta PDE8 cAMP specifico sconosciuta PDE9 cGMP specifico ZAPRINAST sconosciuta PDE10 cAMP e cGMP DIPIRIDAMOLO, SILDENAFIL, ZAPRINAST sconosciuta PDE3 PDE11 INIBITORI SELETTIVI DIPIRIDAMOLO, ZAPRINAST EFFETTI INIBITORI sconosciuta INIBITORI DELLA FOSFODIESTERASI-V Gli inibitori preferenziali della FOSFODIESTERASI-V sono utilizzati per il trattamento della disfunzione erettile SILDENAFIL VARDENAFIL TADALAFIL INIBITORI DELLA FOSFODIESTERASI-V Gli effetti indesiderati più severi derivano da una incompleta selettività verso le PDE-5 dei vasi penieni INIBITORI DELLA FOSFODIESTERASI-III Gli inibitori della Fosfodiesterasi-III sono utilizzati per l’effetto cardiotonico N N HN HN CN O MILRINONE NH2 O AMRINONE INIBITORI DELLA FOSFODIESTERASI-III PRINCIPALI CARATTERISTICHE FARMACOCINETICHE DI ALCUNI INIBITORI DELLE FOSFODIESTERASI AMRINONE MILRINONE ENOXIMONE Biodisponibilità 93% (per OS) 80% 55% Picco plasmatico 45 min Emivita (t1/2) 2.4-4 ore 0.8 ore 1 ora Legame prot 35-49% 70% 70% Metabolismo Epatico scarso Elim renale 25% 85% 70% Vol Distr (l/Kg) 1.3 0.32 1.8 3.7 microg/ml 150-250 ng/ml 18 microg/ml Angina, vomito. Grave trombocitopenia dose- e tempodipendente. Somministrato SOLO EV per brevi periodi Più tollerato, minori effetti tossici Conc Plasm EFFETTI INDESIDERATI NOTE Somministrabile per OS a cicli intermittenti SENSIBILIZZANTI DELLE PROTEINE CONTRATTILI AL CALCIO PIMOBENDAN SULMAZOLO LEVOSIMENDAN LEVOSIMENDAN • Il levosimendan migliora la contrattilità miocardica attraverso l’aumento della sensibilità della troponina C al Ca2+ senza indurre variazioni dei livelli citoplasmatici del Ca2+ stesso. Per questo motivo è pressoché privo di effetti sul consumo miocardico di ossigeno e sull’entità del rilasciamento ventricolare. • Inoltre il levosimendan determina vasodilatazione mediante l’apertura dei canali del potassio ATP-dipendenti (KATP) della cellula muscolare liscia e attraverso il rilascio endoteliale di ossido nitrico. • La somministrazione di levosimendan è infine in grado di esercitare un certo grado di precondizionamento e di contrastare l’apoptosi attraverso l’apertura dei canali K-ATP cardiaci. LEVOSIMENDAN FARMACOCINETICA: Somministrato EV (dose iniziale 6-12 µg/kg in 10 min, seguita da 0.05 - 0.2 µg/kg/min in infusione continua). Risposta emodinamica in 5 minuti, picco di efficacia entro 10-30 minuti, durata di circa 1-2 ore. Gli effetti più prolungati possono essere legati al metabolita attivo OR-1896 (emivita 80 h). EFFETTI TERAPEUTICI: Gli effetti indesiderati sono legati a episodi ipotensivi, ma in genere la tossicità cardiaca è modesta, il miglioramento della performance evidente e l’aumento di sopravvivenza significativo De Luca L et al. Eur Heart J 2006;27:1908-1920 IL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE • Il sistema reninaangiotensina-aldosterone (SRAA) è considerato uno dei principali regolatori dell’omeostasi cardiovascolare. • Una disregolazione del SRAA è tra i fattori implicati nella patogenesi dell’ipertensione essenziale e nella evoluzione dello scompenso cardiaco congestizio. FUNZIONI DELL’ANGIOTENSINA II ANG II Cuore cronotropismo inotropismo SNC tono simpatico Vasi vasocostrizione PRESSIONE ARTERIOSA SISTEMICA Rene Surrene aldosterone escrezione di Na + FARMACI DEL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE Angiotensin Converting Enzyme -ACE ACE-inibitori Inibitori della renina Angiotensinogeno Angiotensina I Angiotensina II renina Beta-Bloccanti AT1-antagonisti recettore AT1 aldosterone Diuretici anti-aldosteronici vasocostrizione FEED-BACK della REGOLAZIONE RENINA-ANGIOTENSINA • Il rilascio di renina viene attivato principalmente in risposta alla riduzione delle resistenze periferiche e della volemia (dieta iposodica, diuretici, emorragie, scompenso cardiaco, cirrosi, sindrome nefrosica) • Quest’ultima condizione (e più precisamente la variazione del carico salino) modula direttamente l’attività delle cellule iuxtaglomerulari con conseguenze opposte sulla liberazione di renina [Na+]i Pompa Na /K ATPasi + [Na+]i cNOS + NO + O2= NOO- adenosina COX-2 = PGx cAMP cAMP SINTESI E RILASCIO DI PRO-RENINA SINTESI E RILASCIO DI PRO-RENINA • INIBITORI DELLA RENINA Gli inibitori della renina sono molecole strutturalmente simili all’angiotensinogeno umano (falsi substrati) che si legano in maniera competitiva al sito attivo della renina. Questo legame, resistente ad attacchi enzimatici, sequestra la renina e ne impedisce l’azione sul substrato fisiologico, rallentando la conversione dell’angiotensinogeno in angiotensina I. Aliskiren Enalkiren Remikiren Zankiren J Clin Pharmacol 1994, 34: 873 Lancet 2006, 368, 9545: 1449 ALISKIREN Biodisponibilità bassa (approx 2.5%) Metabolismo Epatico, CYP3A4-mediato Emivita 24 ore Escrezione Renale MECCANISMO D’AZIONE: Aliskiren si lega in posizione S3bp al sito catalitico della renina. INDICAZIONI: Nel 2007, la FDA ha autorizzato l’impiego clinico di Aliskiren per il trattamento della ipertensione essenziale La co-somministrazione orale giornaliera di Aliskiren (300 mg) è in grado di ridurre i valori di albuminuria e di conferire una significativa renoprotezione in soggetti ipertesi e diabetici già in trattamento con losartan (NEJM, 2008;358:2433-46). PRINCIPALI EFFETTI INDESIDERATI: ipotensione, iperkaliemia (soprattutto in associazione con ACE-I) diarrea e disturbi gastrointestinali rash, angioedema ENZIMA DI CONVERSIONE DELL’ANGIOTENSINA E’ una dipeptidil carbossipeptidasi transmembranaria, contenente un atomo di zinco indispensabile per l’azione enzimatica. ACE L’ACE è identico alla chininasi II coinvolta nella degradazione della bradichinina. Prostacyclin Nitric oxide VASODILATION VASOCONSTRICTION • INIBITORI DELL’ENZIMA DI CONVERSIONE DELL’ANGIOTENSINA (ACE-Inibitori) • Nel 1965 lo studioso brasiliano Sergio Ferreira osservò la presenza di un 'bradykinin potentiating factor (BPFs) TEPROTIDE nel veleno di bothrops jararaca, una vipera del Sud America (Brit J Pharmacol & Chemother 1965). •La tossina comporta una drastica riduzione dei valori di pressione arteriosa nelle vittime del morso del serpente. • Facendo seguito a questa osservazione, negli anni ‘70 Ondetti e Cushman isolarono un componente del veleno che blocca le azioni dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) (Biochemistry 1971, 10:4033) • Studi cristallografici successivi portarono allo sviluppo del captopril, il primo ACE-inibitore attivo per somministrazione orale (Science 1977; 196: 441) approvato dalla FDA nel 1981. GLI ACE-INIBITORI Gli ACE-Inibitori possono essere suddivisi in due classi principali: 1- oligopeptidi da veleno di serpente e loro analoghi, non utilizzabili perché facilmente degradati in vivo. 2- inibitori non peptidici, con struttura che consente una interazione multipla con l’ACE, in particolare con l’atomo di zinco. Il prototipo degli ACE-I non peptidici è rappresentato dal captopril. OLIGOPEPTIDI • • Teprotide (SQ20881) BPP5a NON PEPTIDICI • • • • • • • • • • Captopril Alacepril Benazepril Delapril Enalapril Fosinopril Lisinopril Perindopril Quinapril Ramipril EFFETI FARMACODINAMICI DEGLI ACE-I EFFETTI ORMONALI DIMINUZIONE AUMENTO Angiotensina II plasmatica Angiotensina I Aldosterone plasmatico Renina Kallicreina urinaria Kinine urinarie EFFETTI EMODINAMICI DIMINUZIONE AUMENTO Resistenze periferiche Gettata cardiaca Pressione arteriosa Flusso ematico regionale Flusso ematico renale PEPTIDI DERIVANTI DALLA SCISSIONE DI Ang II • Una parte degli effetti favorevoli degli ACE-inibitori sembra dipendere dalla maggior produzione di Ang (1-7), resa possibile in seguito al blocco su ACE e all’accumulo di Angiotensina I • in queste condizioni l’azione di una carbossipeptidasi “alternativa”, ACE2, consente la formazione dell’eptapeptide Ang (1-7) a partire da Ang I (via Angiotensina 1-9) in quantità superiori a quelle normalmente presenti. • Ang (1-7), inizialmente considerato come un derivato inattivo di Ang II, sembra indurre vasodilatazione liberando NO e prostaciclina, e contrastare le attività mitogene, procoagulanti, aritmogene, sodioritentive e antidiuretiche di Ang II. CARATTERISTICHE FARMACOCINETICHE DI ALCUNI ACE-I Captopril Enalapril Lisinopril Ramipril Quinapril Fosinopril Sito di legame -SH -COOH -COOH -COOH -COOH -POOH Profarmaco NO SI NO SI SI SI Legame Proteico % 25 50 10 56 97 96 Eliminazione GF/TS GF/TS GF GF/TS GF/TS GF/TS Dose 50-150 5-40 5-40 5-20 5-40 10-40 tmax (h) 0.5-1.5 3-4 6-7 1.5-3 1.5-2 3 tslow (h) - 30-50 30 110 - 12 0.25-0.5 1-4 1-2 0.5-2 1-2 1-2 3-12 12-30 18-30 24 24 24 Picco (h) Durata Quasi tutti gli ACE-I sono PROFARMACI PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ACE-I MALATTIE CARDIOVASCOLARI Ipertensione arteriosa Scompenso cardiaco Post-infarto Nefropatia diabetica e ipertensiva (microalbuminuria) PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ACE-I • IPERTENSIONE ARTERIOSA RIDUZIONE RIDUZIONE vasocostrizione cronotropismo inotropismo AUMENTO vasodilatazione BK-mediata ACE-I RIDUZIONE RIDUZIONE aldosterone AUMENTO escrezione rilascio catecolamine Na+ Caratteristiche dell’attività antipertensiva degli ACE-I Media intensità di azione - Inizio lento e graduale Effetti a medio e lungo termine – Influenzata dai livelli plasmatici di renina PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ACE-I • INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • POST-INFARTO • SCOMPENSO CARDIACO • L’ipertrofia ventricolare sinistra rappresenta un iniziale processo adattativo alla aumentata pressione sistemica e al conseguente incrementato lavoro cardiaco. • Tuttavia nel tempo questo processo evolve verso una progressiva riduzione della performance contrattile del miocardio e della complessiva funzione cardiaca. NORMALE IPERTROFIA COMPENSATORIA CARDIOMIOPATIA DILATATIVA PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ACE-I • INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • POST-INFARTO • SCOMPENSO CARDIACO Angiotensin II Cardiac dysfunction PRESUPPOSTI RAZIONALI L’angiotensina II è un fattore umorale co-responsabile dei processi di rimodellamento patologico ACE-I e IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA Hydrochlorothiazide Enalapril J Hypertens 1992, 10:1513-24 Il trattamento con ACE-I migliora l’ipertrofia ventricolare sinistra agendo sia sulla riduzione di carico, conseguente alla vasodilatazione periferica, che attraverso l’inibizione della Ang II cardiaca implicata nella neoformazione del collagene. PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ACE-I • NEFROPATIA DIABETICA E IPERTENSIVA aumentata albuminuria Prostaglandina E2 aumentata pressiore glomerulare Vasodilatazione arteriola afferente flusso ematico Glomerulo ANGIOTENSINA II costrizione arteriola efferente flusso ematico PRESUPPOSTI RAZIONALI Riducendo il tono dell’arteriola efferente, gli ACE-I ritardano la progressione della compromissione renale in pazienti diabetici ed in alcune forme di deficit renale. EFFETTI INDESIDERATI DEGLI ACE-INIBITORI maggiore nei soggetti con attività reninica plasmatica elevata e con le molecole direttamente attive (effetto prima-dose con lisinopril). • IPOTENSIONE • TOSSE SECCA E STIZZOSA presente in oltre il 50% dei casi. Può indurre alla sospensione • IPERKALIEMIA • EDEMA ANGIONEUROTICO raro ma grave, preceduto da sensazione di macroglossia in pz con stenosi bilaterale delle aa renali • INSUFFICIENZA RENALE ACUTA ALTRI EFFETTI • RASH CUTANEI • DISGEUSIA/AGEUSIA • PROTEINURIA • NEUTROPENIA CONTROINDICAZIONI: • non utilizzabili nel trattamento della ipertensione in GRAVIDANZA per gli effetti mitogenici dell’angiotensina II con possibili eventi teratogeni in seguito al loro utilizzo • non utilizzabili nel trattamento dell’ipertensione secondaria a STENOSI BILATERALE DELL’ARTERIA RENALE per rischio di ischemia renale e insufficienza renale acuta • ANTAGONISTI DEL RECETTORE AT1 DELL’ANGIOTENSINA (ARBs) • ANTAGONISTI DEL RECETTORE AT1 DELL’ANGIOTENSINA (ARBs) ANGIOTENSINA II AT1 • vasocostrizione • rilascio aldosterone •stress ossidativo •rilascio di vasopressina •attivazione simpatica •inibizione rilascio renina •riassorbimento renale Na e H2O •proliferazione cellulare AT2 AT(1-7) AT4 • vasodilatazione •effetti antiproliferativi •apoptosi •antidiuresi/antinatriuresi •produzione bradikinina •rilascio NO AGISCONO COME ANTAGONISTI COMPETITIVI E SELETTIVI DEI RECETTORI AT-1 LA LORO MARCATA AFFINITÀ AL RECETTORE LI FA DEFINIRE ANTAGONISTI INSORMONTABILI (LUNGA DURATA D’AZIONE) • ANTAGONISTI DEL RECETTORE AT1 DELL’ANGIOTENSINA SARTANI Losartan • LOSARTAN • VALSARTAN • IRBESARTAN • EPROSARTAN • CANDESARTAN CILEXETIL • OLMESARTAN MEDOXOMIL PRESUPPOSTI RAZIONALI: • Riduzione degli effetti indesiderati derivanti dal blocco della attività dell’enzima ACE. • Effetto diretto sul recettore per l’Ang II indipendentemente dalle vie metaboliche coinvolte nella produzione del ligando. • Selettività per il sottotipo recettoriale AT1, con mantenimento degli effetti dell’Ang II mediati dal recettore AT2 (AT(1-7)- AT4?) CARATTERISTICHE FARMACOCINETICHE DI ALCUNI ARBs LOSARTAN VALSARTAN IRBESARTAN EPROSARTAN AFFINITÀ PER IL RECETTORE Ki 10 nM CANDESARTAN CILEXETIL ++ +++ 50-100 80-160 75-300 600-800 8-16 TMAX (H) 6-9 9 13-17 5-9 8 BIODISPONIBILITÀ ORALE (%) 33 23 82 13 14 DOSE (mg) METABOLITI ATTIVI ELIMINAZIONE EXP 3174 * Renale, 20% renale 70% epatica Renale, biliare biliare 80% epatica Profarmaco 33% renale 67% biliare • Tutti dotati di lunga durata d’azione in relazione al tipo di interazione recettoriale. • Alcuni danno luogo a metaboliti attivi a maggiore emivita • Tutti eliminati per via epatica (biliare) in quote significative • Circa il 15% di una dose di LOSARTAN è trasformato nel metabolita attivo a maggiore emivita a livello epatico • Il CANDESARTAN CILEXETIL è trasformato a candesartan nel tratto intestinale PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEGLI ARBs Le indicazioni d’uso sono sovrapponibili a quelle degli ACE-Inibitori. MALATTIE CARDIOVASCOLARI Ipertensione arteriosa Scompenso cardiaco Post-infarto Nefropatia diabetica e ipertensiva (microalbuminuria) Un vantaggio aggiuntivo per gli ARBS rispetto agli ACE-I potrebbe derivare dalla loro migliore tollerabilità e dalla ridotta incidenza di effetti indesiderati. Tra gli ARBs il LOSARTAN sembra dotato anche della capacità di modulare il recettore della BK. INCIDENZA DI TOSSE STIZZOSA • Come prevedibile in relazione al diverso meccanismo d’azione, la tosse stizzosa non è una reazione indesiderata del trattamento con ARBs. • Ciò conferma che questo effetto da parte degli ACE-I è la conseguenza dell’accumulo di BK a livello bronchiale per effetto del blocco sull’enzima destinato alla sua degradazione Studio clinico in pazienti ipertesi con storia di tosse da ACE-inibitori Am. J. Hypert. 13, 214, 2000 INIBITORI DELL’ACE E DELLE ENDOPEPTIDASI (VASOPEPTIDASI) NEUTRE (ACE/NEP INIBITORI) OMAPATRILAT • L’Omapatrilat è un inibitore di ACE e di NEP. • Molecole in grado di inibire contestualmente l’enzima ACE e le vasopeptidasi (NEP) dovrebbero impedire la degradazione di peptidi natriuretici e di conseguenza favorire la natriuresi e la vasodilatazione (NEP) e contrastare l’aumento del precarico e il rimodellamento ventricolare sinistro (ACE). • Malgrado il presupposto razionale, i due più importanti trials clinici OVERTURE (Omapatrilat Versus Enalapril Randomized Trial of Utility in Reducing Events) e OCTAVE (Omapatrilat Cardiovascular Treatment Assessment Versus Enalapril) non hanno documentato una significativa superiorità di questa molecola rispetto agli ACE-I, a fronte di una potenziale maggiore incidenza di angioedema. • Pertanto il farmaco non ha ricevuto l’autorizzazione alla immissione in commercio dalla FDA FARMACI DIURETICI Sono farmaci in grado di aumentare il volume di urina e la natriuresi. L’impiego è finalizzato alla rimozione dell’eccesso di fluidi extracellulari negli stati edematosi di origine cardiaca, epatica e renale. I diuretici vengono generalmente classificati in relazione al segmento del nefrone sul quale esercitano l’azione prevalente. DIURETICI OSMOTICI INIBITORI ANIDRASI CARBONICA TIAZIDICI TIAZIDO-SIMILI DRASTICI O DELL’ANSA RISPARMIATORI DI POTASSIO DIURETICI OSMOTICI Sono sostanze di basso peso molecolare, facilmente filtrabili, non sostanzialmente diffusibili attraverso le membrane plasmatiche. Per queste caratteristiche sono in grado di generare una forza osmotica nel lume dei tubuli renali che si oppone al riassorbimento dell’ultrafiltrato glomerulare lungo il nefrone. GLICEROLO MANNITOLO UREA ISOSORBIDE Sono composti chimicamente eterogenei di cui il più utilizzato è il mannitolo. MANNITOLO FARMACO MANNITOLO (Isotol®), Soluz 5%/fl SOMM ASSORBIMENTO LEGAME PROTEICO EMIVITA PLASM. METAB. ELIMIN. E.V. Scarso Biodisp. orale: 20% --- 1,5 h Epatico 10% renale Il mannitolo si distribuisce esclusivamente nello spazio extracellulare, determinando essiccosi cellulare ed ipervolemia; viene escreto rapidamente dal rene determinando diuresi osmotica. POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE Per via endovenosa. La dose è dipendente dall'età, peso e condizioni cliniche del paziente. Il dosaggio totale deve essere compreso tra 50 e 200 g di mannitolo in 24 ore. La velocità di infusione deve essere aggiustata per mantenere una diuresi di almeno 30-50 ml/ora. MANNITOLO INDICAZIONI • RIDUZIONE DELL’IPERTENSIONE ENDOCRANICA (EDEMA CEREBRALE) • RIDUZIONE DELL’IPERTENSIONE ENDOCULARE (GLAUCOMA ANGOLO APERTO) • INSUFFICIENZA RENALE ACUTA • ELIMINAZIONE DI SOSTANZE TOSSICHE È indicato nella prevenzione e/o trattamento della fase oligurica nell'insufficienza renale acuta, prima che diventi irreversibile e stabilizzata; nel trattamento dell'ipertensione endocranica e spinale e delle masse cerebrali; per ridurre la pressione endooculare; per incrementare l'escrezione renale di sostanze tossiche; per la misurazione del filtrato glomerulare. EFFETTI INDESIDERATI aumento transitorio del volume dei fluidi extracellulari • IPERNATRIEMIA, IPONATRIEMIA, IPERKALIEMIA • INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • EDEMA POLMONARE • REAZIONI ALLERGICHE ANIDRASI CARBONICA INIBITORI ANIDRASI CARBONICA Sono sulfamidici con anello penta- o esa-atomico sintetizzati in seguito alla osservazione che la somministrazione di sulfanilamide induceva diuresi con urine ricche di bicarbonati in pazienti con edemi di origine cardiaca. Agiscono sulle parti del nefrone che contengono anidrasi carbonica, cioè i tubuli convoluti prossimale e distale. Il loro effetto è autolimitante e sono destinati ad impieghi terapeutici diversi dalla rimozione degli edemi ACETAZOLAMIDE METAZOLAMIDE DICLORFENAMIDE MECCANISMO D’AZIONE L’anidrasi carbonica catalizza la reazione CO2 + H2O nei due sensi, prevalendo per legge di massa l’idratazione a H2CO3- che si dissocia poi in HCO3- e H+ all’interno della cellula. Il protone viene quindi estruso per scambio con il Na+. Il risultato finale è il recupero del bicarbonato ultrafiltrato. L’azione degli inibitori della anidrasi carbonica interrompe questo ciclo e comporta formazione di urina ricca in bicarbonati e conseguente acidosi metabolica ipokaliemica ipercloremica. LUME TUBULARE INTERSTIZIO ATP 2 6 Inibitori AC 3 5 4 1 LOCALIZZAZIONE ED EFFETTI DELLA ANIDRASI CARBONICA L’ANIDRASI CARBONICA è presente in numerosi distretti: - a livello dei processi ciliari, dove regola la formazione dell’umor acqueo - a livello gastrico, dove fornisce gli idrogenioni per la secrezione di acido cloridrico - nei globuli rossi, dove contribuisce al trasporto di CO2 - nel sistema nervoso centrale, dove è implicata nella regolazione delle correnti ioniche Gli INIBITORI della ANIDRASI CARBONICA possono quindi: - ridurre la velocità di formazione dell’umor acqueo - aumentare la quota eritrocitaria di CO2 - modificare il gradiente ionico nelle cellule del SNC ACETAZOLAMIDE FARMACO ACETAZOLAMIDE (Diamox®) 250 mg/cpr SOMM ASSORB LEGAME PROTEICO EMIVITA PLASM METAB ELIMIN OS Rapido Biodisp. orale: 20% 70-90% 4-8 h --- renale INDICAZIONI • TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA (USO TOPICO:DORZOLAMIDE, BRINZOLAMIDE) • TRATTAMENTO DELLE CONVULSIONI • PREVENZIONE DEL MAL DI MONTAGNA • TRATTAMENTO DELLA PARALISI PERIODICA IPOKALIEMICA EFFETTI INDESIDERATI E TOSSICITA’ • ACIDOSI METABOLICA (PARESTESIE, SONNOLENZA) • ALCALINIZZAZIONE URINE (UROLITIASI) • IPOKALIEMIA (EFFETTI CARDIACI) • REAZIONI DA GRUPPO SULFONAMIDICO (MIELODEPRESSIONE, REAZIONI CUTANEE, ALLERGIE IN PZ IPERSENSIBILI) TIAZIDICI e TIAZIDO-SIMILI La clorotiazide è il capostipite di una serie di molecole a struttura benzotiadiazinica contenente il gruppo sulfamidico in posizione 7 e quasi sempre un alogeno in posizione 6. Altre molecole a struttura non benzotiadiazinica ma contenenti sempre il gruppo sulfonamidico non sostituito sono denominate tiazido-simili. CLORTALIDONE METOLAZONE IDROCLOROTIAZIDE CHINETAZONE INDAPAMIDE MECCANISMO D’AZIONE I diuretici tiazidici inibiscono il simporto del Na+-Cl- a livello del tubulo contorto distale. La loro capacità di riassorbimento massimo di aggira intorno al 5% del Na+ filtrato, ma questo basta ad aumentare la deplezione potassica e l'escrezione di anioni organici neutralizzati dalle cariche positive del sodio. Agiscono anche sul tubulo prossimale, perché essendo sulfonamidi, hanno la capacità di inibire l'anidrasi carbonica. Non influenzano la perfusione glomerulare. LUME TUBULARE INTERSTIZIO 1 ATP 2 4 3 Diuretici tiazidici 5 IDROCLOROTIAZIDE FARMACO SOMM ASSORB. LEGAME PROTEICO EMIVITA PLASM METAB ELIMIN. IDROCLOROTIAZIDE OS: 12,5 –100 mg 60-80% 40% 10-12 h --- Renale (Esidrex®) 25 mg/cpr INDICAZIONI • TRATTAMENTO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE • TRATTAMENTO DELL’INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • TRATTAMENTO DEGLI EDEMI • TRATTAMENTO DELL’IPERCALCIURIA EFFETTI INDESIDERATI E TOSSICITA’ •IPOKALIEMIA •IPERURICEMIA •FOTOSENSIBILIZZAZIONE, REAZIONI CUTANEE DIURETICI DELL’ANSA Classe eterogenea dal punto di vista chimico, comprendente anche composti mercuriali ormai abbandonati. Il prototipo è la furosemide. FUROSEMIDE BUMETANIDE TORASEMIDE ACIDO ETACRINICO MUZOLIMINA MECCANISMO d’AZIONE Questa classe di farmaci inibisce il simporto Na-K-2Cl della membrana apicale delle cellule epiteliali tubulari della parte ascendente dell’ansa di Henle. Sebbene il 70% del riassorbimento del sodio avvenga prossimalmente, l’ansa ascendente ha una enorme riserva funzionale e la capacità di sottrarre circa il 25% del sodio residuo. Inibendo il simporto viene quindi compromessa la capacità dell’ansa di diluire l’urina ed allo stesso tempo di aumentare la concentrazione salina nell’interstizio, limitando, nella midollare, uno dei passaggi della concentrazione contro gradiente. INTERSTIZIO LUME TUBULARE Diuretici dell’ansa 2 ATP 3 4 3 1 FUROSEMIDE Ac ETACRINICO FARMACO SOMM FUROSEMIDE (Lasix®) OS: 20-80 mg IM, EV: 20-40 mg 60-70% OS: 25-50mgx2 EV: 50-100 mg Bio orale: 100% 25 mg/cpr; 50, 250, 500 mg/f Acido ETACRINICO (Reomax®) 50 mg/cpr;50 mg/f ASSORB LEGAM E PROT 9199% 90% EMIVITA PLASM METAB ELIMIN. 30-120 m Epatico 10% glicuron Renale 60-90% Biliare10% 1-4 h Epatico Coniug. cisteina Renale 70% INDICAZIONI • TRATTAMENTO DELL’EDEMA EPATICO, CARDIACO, RENALE • TRATTAMENTO COMPLEMENTARE DELL’EDEMA CEREBRALE • DIURESI FORZATA DEL TRATTAMENTO DEGLI AVVELENAMENTI • TRATTAMENTO DELLE CRISI IPERTENSIVE EFFETTI INDESIDERATI E TOSSICITA’ •IPOKALIEMIA E IPOMAGNESIEMIA; IPERGLICEMIA, IPERURICEMIA •ALCALOSI METABOLICA, PANCREATITE; OTOTOSSICITÀ, TROMBOCITOPENIA, AGRANULOCITOSI. DIURETICI RISPARMIATORI DI POTASSIO In relazione al sito e al meccanismo d’azione, si suddividono in: 1) Inibitori dei canali epiteliali tubulari per Na+ AMILORIDE TRIAMTERENE 2) Antagonisti del recettore per l’aldosterone SPIRONOLATTONE CANRENONE EPLERENONE 1) MECCANISMO d’AZIONE Agiscono a livello delle cellule principali del tubulo contorto distale e del dotto collettore dove è presente un canale selettivo per il trasporto passivo del Na+, prima tappa del meccanismo di scambio transepiteliale di K+ e H+. L'inibizione del canale provoca un accumulo di Na+ sul lato luminale cui consegue il blocco parziale sia dell'escrezione di K+ di H+ ma anche di Ca++ e Mg++. Nonostante vengano indicati come diuretici, la loro azione diretta è modestissima. LUME TUBULARE INTERSTIZIO 3 4 ATP 2 5 Inibitori dei canali del Na+ 7 ATP 6 7 1 AMILORIDE FARMACO SOMM ASSORBIM TRIAMTERENE LEGAME PROTEICO EMIVITA PLASM METAB ELIMIN ----- Renale 50% Fecale: 40-50% IDROCLOROTIAZIDE + AMILORIDE (Moduretic®) OS: 5 mg/die Biodispon 50% OS: 50-100 mgx2 Biodispon 30-70% scarso 6-9 h 50mg + 5 mg/cps; FUROSEMIDE + TRIAMTERENE 55-65% 1,5-2,5 h (Fluss40®) INDICAZIONI • TRATTAMENTO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE • TRATTAMENTO DELL’INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • TRATTAMENTO DELL’IPOKALIEMIA DA DIURETICI TIAZIDICI EFFETTI INDESIDERATI E TOSSICITA’ •NAUSEA, VOMITO, ANORESSIA, DIARREA. •IPERKALIEMIA ; ANEMIA MEGALOBLASTICA Epatico Renale 50% 2) MECCANISMO d’AZIONE Il recettore intracellulare per l’aldosterone consente l’attivazione di fattori di trascrizione che codificano per proteine attivanti il canale per il sodio, l'esocitosi delle vescicole che lo contengono, e l'aumento di produzione di ATP necessario per la pompa Na-K ATPasi. L'effetto netto della attivazione recettoriale è il riassorbimento del sodio e l'eliminazione del potassio e degli idrogenioni. I farmaci appartenenti a questa categoria sono antagonisti competitivi del recettore per l’aldosterone, ed il loro legame comporta un effetto inibitorio sull’intera cascata di eventi. LUME TUBULARE INTERSTIZIO tight junction 8 1 2 Antagonisti dell’aldosterone 3 6 4 5 7 ATP 9 ATP SPIRONOLATTONE FARMACO SPIRONOLATTONE (Aldactone®) 25 mg/cps; 100 mg/conf SOMM OS: 25100 mgx2 ASSORBIM Biodispon 73% LEGAME PROTEICO 90% EMIVITA PLASM METAB ELIMIN 1,4 h 16,5 h Epatico Metabolita attivo canrenone Renale 57% Fecale: 41% INDICAZIONI • TRATTAMENTO DELL’IPERALDOSTERONISMO PRIMARIO (SINDROME DI CONN) • TRATTAMENTO DELL’IPERALDOSTERONISMO SECONDARIO (CIRROSI EPATICA COMPLICATA DA ASCITE) EFFETTI INDESIDERATI E TOSSICITA’ •IPERKALIEMIA, ACIDOSI •GINECOMASTIA, DISORDINI MESTRUALI, ATROFIA TESTICOLARE •DISTURBI GASTROINTESTINALI PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI DIURETICI STATI EDEMATOSI • INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA • MALATTIE RENALI • CIRROSI EPATICA • EDEMA IDIOPATICO STATI NON EDEMATOSI • • • • IPERTENSIONE NEFROLITIASI IPERCALCEMIA DIABETE INSIPIDO EFFETTI COLLATERALI DEI DIURETICI METABOLISMO INTERMEDIO • INTOLLERANZA AL GLUCOSIO (diuretici dell’ansa e tiazidici) • DISLIPIDEMIA (diuretici dell’ansa e tiazidici) • IPERURICEMIA (diuretici dell’ansa e tiazidici) EQUILIBRIO IDRO-SALINO • • • • • • ECCESSIVA CONTRAZIONE DEL VOLUME FLUIDI EXTRACELLULARI (diuretici dell’ansa) IPONATRIEMIA (diuretici dell’ansa e tiazidici) IPOKALIEMIA (tutti tranne i risparmiatori di potassio) IPERKALIEMIA (risparmiatori di potassio) IPOMAGNESIEMIA (diuretici dell’ansa e tiazidici) IPOCALCEMIA (diuretici dell’ansa) ALTRI EFFETTI • OTOTOSSICITÀ VESTIBOLARE E COCLEARE (diuretici dell’ansa) • UROLITIASI (inibitori anidrasi carbonica) • ANEMIA MEGALOBLASTICA (triamterene) • DISTURBI SESSUALI (spironolattone)