Poesia di Ivana.
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Vecchio stanco,
seduto all’ombra
della frondosa quercia,
davanti all’uscio
della tua ultima dimora,
col cappello calato in fronte
e la giacchetta della domenica
a ricordar la festa.
Vecchio saggio,
col volto rugoso,
come i rami
d’un albero secolare,
pacato stai
e batti il tuo bastone
sui bianchi sassi e,
come musicista,
scandisci il tempo
che ancor ti resta.
Il sole tiepido della primavera,
è come linfa per il tuo spirito
che ancor narra,
con flebile voce,
dei tuoi anni.
I passanti vanno, vengono,
nessuno si ferma, risponde,
solo il vento pietoso
ascolta il tuo continuo parlare
e lenisce la solitudine
d’un dolce vecchio
che nessuno vede più.
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