MATERIE PRIME ENERGETICHE fonti dalle quali si ricava energia per le attività domestiche ed industriali M. p. energetiche vegetali M. p. energetiche minerarie legno carbone combustibili fossili nucleari fissili petrolio metano uranio plutonio minerali M. p. minerarie non energetiche metalli ORIGINE DEL PETROLIO principale fonte energetica dalle seconda metà del 900 materia prima globale una miscela assai complessa di idrocarburi liquidi, solidi e gassosi, con presenza più o meno limitata di sostanze organiche ossigenate, azotate e solforate combustibile liquido facilmente infiammabile viscoso Il processo di naftogenesi, cioè di trasformazione dei residui organici in idrocarburi (composti organici le cui molecole contengono esclusivamente idrogeno ed ossigeno), è attribuibile ai batteri anaerobici •Riduzione di ossigeno •Riduzione di azoto e zolfo •Aumento tenore di idrogeno Elemento Carbonio (C ) Idrogeno (H) Zolfo (S) Ossigeno (O) Azoto (N) Contenuto % 83-87 9-14 0,05-8 0,05-3 0,02-1,3 Il petrolio greggio sono inoltre presenti un alto numero di ioni metallici (ferro, calcio, magnesio, sodio, potassio, etc). La presenza di questi ioni fa aumentare il contenuto in ceneri. Sono inoltre presenti acqua e materiali organici di diversa natura. ORIGINE PETROLIO-AREE CICLO DEL PETROLIO 1/2 • Ricerca • Estrazione esplorazione geologica geofisica geochimica su terra ferma superficiali sotterrane off-shore ATTIVITA’ DI UPSTREAM Il petrolio greggio si presenta come un liquido denso, viscoso di colore variabile. In base alla composizione chimica si distinguono: •Petroli alifatici paraffinici (Pennsylvania) •Petroli naftenici (Caucaso) •Petroli aromatici (Texas) La differente composizione chimica si riflette sua sul potere calorifico sua sulla resa delle diverse frazioni petrolifere ottenibili dal processo di raffinazione Destinazione d’uso Prezzo di mercato Per la caratterizzazione di un petrolio greggio, per poterne “calcolare” il valore commerciale, si eseguono una serie di analisi chimico-fisiche in modo da fissare una serie di indici (densità, punto di infiammabilità, etc) utili per definire schemi di lavorazione e scelta dell’impianto di raffinazione più adatto. In generale un greggio è tanto più pregiato quanto più bassa è la sua densità e quanto minore è il suo contenuto in zolfo. INCIDENZA DELLE IMPORTAZIONI PETROLIFERE SUI CONSUMI CICLO DEL PETROLIO 2/2 • Trasporto • Raffinazione oleodotti navi-cisterna distillazione secca o frazionata • Distribuzione e impieghi prodotti petroliferi ATTIVITA’ DI DOWNSTREAM TRASPORTO TRAMITE PETROLIERE Le petroliere si caratterizzano per la portata lorda (deadweight) che, espressa in tonnellate, corrisponde a circa il 95% del carico trasportabile. In base alla portata le navi possono distinguersi: •Superpetroliere (VLCC e ULCC): rispettivamente con portata superiore alle 200.000 t e alle 500.000t •Suezmax: impiegate per i trasporti dall’area del Pacifico e dal Golfo Persico all’Europa attraverso il canale di Suez (120.000200.000t) •Aframax (80.000-120.000t) impiegate per brevi tratti •Panamax (60.000-80.000t) abilitate al passaggio del Canale di Panama RAFFINAZIONE PETROLIO FRAZIONAMENTO APPLICAZIONI INDUSTRIALI Il petrolio tal quale non ha impieghi pratici, ma sono i suoi derivati (prodotti petroliferi) che vengono sfruttati prevalentemente nei suoi settori: •Produzione di energia, come oli combustibili; •Trasporti, come carburanti; •Industria chimica e petrolchimica (virginnafta)