Fabrizio Bottini La pianificazione intercomunale nell’area milanese: linee di sviluppo storico nel secondo dopoguerra Le opportunità della legge urbanistica Art. 12. - Piani regolatori generali Intercomunali – Quando per le caratteristiche di sviluppo degli aggregati edilizi di due o più Comuni contermini si riconosca opportuno il coordinamento delle direttive riguardanti l’assetto urbanistico dei Comuni stessi, il Ministro dei lavori pubblici può, a richiesta di una delle amministrazioni interessate o di propria iniziativa, disporre la formazione di un piano regolatore intercomunale. In tal caso il Ministro, sentito il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, determina: a) L’estensione del piano intercomunale da formare; b) Quale dei Comuni interessati debba provvedere alla redazione del piano stesso. Studi per il primo PRG di Milano La dimensione regionale delle questioni milanesi, la vastità metropolitana dei processi in corso, è affrontata inadeguatamente a scala comunale da parte del Capoluogo Il primo perimetro intercomunale milanese L’area metropolitana è quella già consolidata: Nord e asse del Sempione Le questioni del traffico e infrastrutture Il casello dell’Autostrada dei Laghi nel 1954 Il problema dell’abitazione nei nuovi quartieri Residenze e traffico sull’asse metropolitano della Comasina Tutela e valorizzazione degli spazi aperti Il Parco Sempione degradato dall’uso intensivo L’inefficienza generale dell’area metropolitana Modelli: rapporti tradizionali città/territorio La città-regione sostituisce ai rapporti tradizionali un nuovo ruolo di ogni polo Modelli: rapporti dinamici tra i vari poli della cittàregione Modelli: sviluppo a corona circolare L’espansione avviene lungo direttrici radiali e circolari. Si determina un rafforzamento del centro e i valori decrescono verso la periferia, dove gli insediamenti assumono il più basso livello. Il processo di crescita tende alla inefficienza e alla congestione. Modelli: sviluppo stellare Segue le linee dei principali sistemi di comunicazione e si produce per continui urbani o formazioni a rosario, secondo le stazioni dei mezzi di trasporto pubblici. Modelli: la macchia d’olio Sviluppo che si verifica quando i sistemi a struttura determinata si dissolvono per la pressione espansiva. Ha come difetti la vicinanza di funzioni incompatibili, l’intricatezza, l’incastro spesso inestricabile. Modelli: la Galassia Può essere considerata una variante del modello a macchia d’olio. L’espansione non avviene per punti, ma per blocchi e non si appoggia a tessuti esistenti, ma si stacca da questi formando distretti specializzati. E’ il modello alla cittàregione, ed è potenzialmente distruttivo del tessuto tradizionale, a cui non sostituisce nuovo ordine. Modelli: città satellite Sviluppo pianificato secondo il sistema della “arnia” da cui si sciama quando si è raggiunta una certa massa. Molto popolare in Gran Bretagna, non tiene nel dovuto conto il ruolo insostituibile della grande città e la difficoltà di vita autonoma nei nuovi insediamenti Milano e i modelli Nell’area intercomunale, nel corso delle trasformazioni storiche, tutti i modelli sono stati presenti e hanno lasciato tracce e frammenti che ancora agiscono “Normalizzazione del diagramma dei valori” Il recupero di ruolo dei poli esterni e delle periferie rovescia la distribuzione piramidale dei valori tipica della città tradizionale. Concentra negli apici delle “pale” interessi urbani eccezionali, e crea interrelazioni col centro che riqualificano anche le aree intermedie: ora le più inefficienti e squallide.