Progetto laboratorio
Pantan Monastero
A.S. 2012/2013
Conoscere, sperimentare e
giocare con la nostra creatività
La materia prima usata per realizzare oggetti in
terracotta è la creta, terra argillosa e facilmente
plasmabile. Per la sua lavorazione sono necessari gli
elementi presenti in natura:
• l’acqua, grazie alla quale può essere modellata e
assumere le forme desiderate;
• l’aria, che procede alla sua essiccazione;
• il fuoco, che ultima il ciclo lavorativo con la cottura
dell’oggetto.
• La creta viene estratta dal sottosuolo e sottoposta
ad asciugatura, poi ridotta in polvere e infine
impastata ancora con l'acqua. Solo così diviene
“lavorabile”. Simona ci portava la creta già
imballata e pronta all’uso.
Per 10 settimane il martedì è stato
bellissimo venire a scuola: i banchi
disposti diversamente, un pezzo di
plastica sopra per lavorare senza
imbrattarli, ognuno di noi indossava un
grembiule diverso e tutti pronti ad
aspettare Simona, l’esperta ceramista.
Lei arrivava sorridente, sotto una massa
di capelli marroni ricci e sempre
arruffati. Tranquilla, indossava un camice
verde tutto imbrattato di grigio creta,
portava con sé una valigia pesantissima
e due grandi contenitori.
Eravamo ansiosi di sentire ogni volta
cosa ci proponeva di fare. Dalla valigia
usciva un enorme pezzo di creta, lei con
filo lo tagliava come fosse burro e ne
consegnava un pezzo ciascuno.
Ognuno prendeva quel pezzo di creta e si doveva
un po’ maltrattare: stringerlo, batterlo,
ammorbidirlo, così andavano via le bolle di aria
presenti all’interno. Intanto le nostre mani si
coprivano di uno strato grigio chiaro: il colore
della creta asciutta.
Le tecniche di lavorazione
IL COLOMBINO
A volte dividevamo il pezzo in più parti li trasformavamo in tanti
salamini che poi incollavamo con una colla chiamata: barbottina
(acqua e argilla)su una forma e pian piano si modellava un vasetto
o un cestino.
LA SFOGLIA
A volte con dei regoli e un mattarello formavamo una sfoglia,
proprio come quella che prepara la nonna con uova e farina.
Poi via alla fantasia: con delle forme creavamo cuori, casette
o facce di animali o con le mani modellavamo frutta, fiori,
foglie da posizionare sopra, come volevamo.
A lavoro finito le nostre creazioni andavano nella
stanzetta per asciugare (4/5 giorni). Ogni tanto
andavamo a vedere se erano pronte da infornare.
Finalmente tutte nel forno a 960° (altro che il forno della
mamma!). Dopo 3 giorni … magia!!
I lavori hanno cambiato colore e consistenza: ora sono di
“coccio” anche se si chiamano “biscotti”.
DECORARE
Abbiamo colorato alcuni oggetti con dei colori speciali: Ingobbi ,
sembravano un po’ sbiaditi rispetto agli colori ed avevano un aspetto
polveroso, un po’ cremoso, ma ci dicono che così deve essere.
CRISTALLINARE
In un secchio Simona ha sciolto una polvere bianca con dell’acqua, sembrava
latte, invece serve a rendere vetroso lo strato esterno dell’oggetto. Poi ha
immerso ogni lavoro dentro quel liquido ed è diventato bianco. Messi di
nuovo nel forno a 930°. Dopo 3 giorni i nostri lavori sono usciti dal forno
bellissimi: lucidi e vetrificati.
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