Corso di modellazione della creta: Testa virile
VIDEO CORSO
TESTA VIRILE
DISPENSA 2
PRIMO MODULO – LO SCHIZZO
MATERIALE DIDATTICO A CURA DI SALVATORE SOCCODATO
È VIETATA LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE E L’UTILIZZO NON AUTORIZZATO
EDIZIONE 2007
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Corso di modellazione della creta: Testa virile
OCCORRENTE
Prima parte: lo schizzo
1) Foglio
2) Matita dura (H)
3) Matita morbida (B)
MODULO 1 – LEZIONE 1:
MATERIALI E STRUMENTI
P
redispongo carta e matite: una
matita dura (di tipo H) ed una morbida (tipo B) ed una media. Tutto ciò per realizzare
un veloce schizzo dell’opera che eseguirò.
Per realizzare la struttura di sostegno, invece, occorrerà anche del fil di ferro
di vario spessore, della carta e del film antiaderente.
Le mirette sono alcuni degli strumenti necessari per lavorare la creta. In particolare
sono utili per ricavare strisce di creta da modellare, per scavare e per rimuovere la creta
in eccesso.
Analogamente per scavare, lisciare ed unire i bordi, devo avere a disposizione delle
stecche di bosso. Inoltre, sono utili coltelli di bosso, stecche e coltelli anche in plastica per
tagliare la creta.
Nella fase di svuotamento avremo bisogno di un coltello oppure una spatola particolarmente sottile per tagliare la creta che ha cominciato ad asciugare, raggiungendo la cosiddetta consistenza “cuoio”.
Per l’incollaggio dopo lo svuotamento sarà necessaria della creta
essiccata e triturata. È il principale
componente della barbottina, che è
un collante utilissimo la cui preparazione sarà affrontata più avanti.
Ancora, è bene dotarsi di un
coltello dentato per rendere ruvide
le superfici su cui applicare la barbottina per favorire l’incollaggio
della creta. Per ottenere un incollaggio ottimale, infatti, i bordi devono essere combacianti e la superficie degli stessi deve essere
stata raschiata perché la barbottina faccia bene presa.
La fase finale di levigatura non è indispensabile. Si può infatti preferire che la superficie dell’opera resti grezza. Io, al contrario, desidero che l’incarnato sia morbido come
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la pelle reale (ad esempio nella testa di donna). Diventa necessario, allora, levigare la
creta asciutta con carta vetro ed abrasiva di varia grammatura.
L’alternanza di zone levigate e non (ad esempio, pelle e capelli o panneggi) conferisce realismo all’opera, dotando la di “movimento cromatico” pur in assenza di colorazione.
MODULO 1 – LEZIONE 2:
I
LO SCHIZZO
n questa lezione: lo schizzo prepa-
ratorio.
Lo schizzo preparatorio in scultura
ha finalità diverse dallo schizzo pittorico.
Il suo scopo principale infatti è
studiare e pianificare i volumi e la postura dell’opera.
Indipendentemente dal
soggetto (busto, figura intera, gruppo di figure o altro)
lo schizzo sarà sempre realizzato come uno studio da
più angolazioni possibili.
Se poi la scultura rappresenterà un gruppo, il bozzetto sarà una sorta di studio
scenografico con la disposizione delle figure, le loro posizioni e l’interazione di esse.
Altra particolarità dello schizzo per
la scultura, è la progettazione delle linee che si seguiranno per sezionare il
lavoro finito prima della cottura per lo
svuotamento.
Il perché e come sezionare e svuotare, sarà trattato nella quarta parte del
corso.
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Q
uanto meglio pianifico l’esecuzione
successiva, tanto minori saranno le “sorprese spiacevoli”. E per sorprese intendo
soprattutto sproporzioni, errori anatomici
o errori nella posizione di elementi nel
gruppo che potrebbero nascere da improvvisazione.
Il disegno è una traccia importante,
anche in scultura
Comincio lo schizzo con una matita dura per tratteggiare le linee dei volumi principali: cranio, orbite, cavità nasale, mascella, collo e spalle. Poi procedo con una matita
morbida per ricalcare i volumi principali aggiungendo i dettagli: occhi, palpebre, naso,
narici, labbra, orecchie, capelli, ecc.
In particolare, disegno l’ovale del volto
e poi lo suddivido in due (contrariamente a
quello che si percepisce) gli occhi, e non il
naso, sono collocati alla metà del volto.
Tratteggio le orbite e le sopracciglia.
Poi individuo il triangolo che rappresenta il naso.
Dopo, inizio a tracciare la bocca.
Dopo aver realizzato un disegno molto leggero, comincio ad utilizzare la matita più
morbida per modellare i particolari: narici, naso, iride e pupilla, orecchie.
Riprendo i capelli e la forma del viso, le narici, l’iride e la pupilla.
Mi piace dedicare particolare attenzione alla bocca e ad un muscolo del collo che
amo in particolar modo e che citerò spesso nella fase di modellazione: lo sternocleidomastoideo
Con la matita morbida comincio anche a tratteggiare delle ombre leggere per avere
un’idea delle masse e delle zone più o meno prominenti.
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Quando realizzo schizzi per la
scultura cerco di “vedere” l’opera da più
punti di vista.
A seconda della complessità posso
accontentarmi di prospetto e profilo o
fare anche schizzi in pianta e da sotto.
In questo caso riporto le principali
linee per realizzare anche il profilo destro del mio modello.
Una sorta di “scheda segnaletica”
del mio soggetto.
Uno schizzo veloce e… non troppo curato, eppure per me indispensabile per iniziare
la costruzione del mio sostegno e, ancor più, per la modellazione.
Alcune note sulle proporzioni tra le parti di un volto.
1. nel disegnare il contorno del volto seguo la regola dell’uovo. Traccio poi la
metà orizzontale sulla quale disegnerò le pupille. Dividendo più o meno a
metà la metà inferiore dell’ovale, individuo la posizione della bocca.
2. per disegnare gli occhi parto del tracciare le orbite. Poi colloco nelle orbite il
bulbo oculare. Il diametro dell’iride è metà del diametro del bulbo oculare.
3. disegnando le palpebre conferisco la forma voluta all’occhio.
4. per la distanza tra gli occhi devo ricordare che tra essi intercorre lo spazio
per l’ipotetico “terzo occhio”.
5. nel tracciare il naso disegno la cavità nasale e, su di essa, costruisco il triangolo con vertice alto tra le sopracciglia.
6. le labbra sono realizzate con la forma “a diamante”
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