Un terzo della popolazione di questo paese è rappresentato da schiavi: nel 1980 il governo ha abolito la schiavitù ma nessuno lo ha saputo, nemmeno gli schiavi che ufficialmente sono diventati ex-schiavi ma non lo sanno. E non lo sanno perché niente è cambiato della loro vita, la libertà legale non si è mai trasformata in libertà di fatto. La schiavitù in questo paese presenta delle caratteristiche particolari, è diversa da quel che abbiamo appena visto, infatti stiamo parlando della schiavitù basata sul possesso. Ogni singolo schiavo appartiene a uno specifico membro di sesso maschile della famiglia, è un bene di proprietà della famiglia e come tale passa in eredità. Non viene pagato per il suo lavoro, non ha alcuna libertà di scelta e di movimento, ma spesso, proprio perché il legame con la famiglia risale a molto tempo prima, può instaurare un rapporto di tipo affettivo con il suo padrone. Oggi la maggior parte dei padroni di schiavi si comporta “ bene”, cioè si sente responsabile della sua proprietà che accudisce, protegge e non scarta nel momento in cui non serve, cioè quando è malato e anziano. Ma per lo schiavo che cerca la libertà non c’è scampo, la fuga significa sempre e solo conquistare la libertà di morire di fame e stenti: non c’è posto di lavoro per chi si è dimostrato inaffidabile voltando le spalle alla propria famiglia. Questa che vediamo è la composizione della società maura, i risultati del censimento nazionale sono stati tenuti nascosti ma comunque sappiamo che la minoranza dei mori bianchi è la componente che governa. Ed è proprio questa minoranza che fa di tutto perché lo schiavo continui, nonostante la legge, a non godere di alcun diritto politico, se lo schiavo dovesse diventare membro della società a pieno titolo potrebbe coalizzarsi con gli afromauri (mori neri come neri sono gli schiavi) e il moro bianco perderebbe il controllo politico del paese. Inoltre il governo, se dovesse liberare effettivamente gli schiavi, dovrebbe risarcire i padroni, perché perdono un bene, e assegnare della terra agli schiavi perché possano realmente affrontare la vita autonomamente, e come? Espropriandola ai mori? Ma non sono proprio loro al potere? Ecco che il cerchio si chiude: la schiavitù continua a esistere. E le organizzazioni antischiavistiche continuano a lottare: i membri di SOS Slaves e El Hor, spesso ex-schiavi, non abbandoneranno la lotta finché la guerra non sarà vinta. Vecchia schiavitù Mauritania Nuova schiavitù Proprietà legale accertata Proprietà illegale, ma sostenuta dai tribunali Proprietà legale evitata Scarsità di potenziali schiavi Scarsità di schiavi e competizione per accaparrarseli Surplus di schiavi potenziali Schiavi mantenuti a vita Schiavi mantenuti a vita Schiavi usa e getta Importanza delle differenze etniche Importanza delle differenze etniche Irrilevanza delle differenze etniche La schiavitù in Mauritania sopravvive in una forma primitiva, riconosce al corpo e alla vita degli schiavi un valore più alto rispetto alle altre forme di schiavitù, è così radicata nella testa di schiavo e padrone che non c’è bisogno di ricorrere alla violenza per mantenerla, non è vista come una aberrazione ma come il vecchio e giusto ordine delle cose. E inoltre, come nella vecchia schiavitù, gioca un ruolo fondamentale la differenza etnica, che è invece assolutamente irrilevante oggi in tutti gli altri paesi.