A cura di: Davide Albano, Leopoldo Camali, Tommaso Galluppi, Silvia Vianello Indice • • • • • • Gli schiavi del terzo millennio Donne e bambini La tratta degli uomini L’altra faccia della globalizzazione Mafia e schiavitù Confronto tra vecchie nuove forme di schiavitù Gli schiavi del terzo millennio Quando si parla di schiavitù e di schiavi ci viene subito da pensare a qualche cosa di passato, qualcosa di ormai superato. Ci vengono in mente immagini “iconografiche” di servitori al lavoro nella dimora di un qualche nobile dell’antica Roma, o di neri incatenati che lavorano nei campi di cotone del profondo sud degli Stati Uniti d’America. Non ci sfiora affatto l’idea che anche oggi, nel terzo millennio, possano ancora esistere degli uomini, delle donne e dei bambini che vivono proprio come schiavi. Eppure è così. Come riportato drammaticamente nel reportage pubblicato dal National Geographic Italia del settembre 2003, vi sono schiavi in tutto il mondo. Milioni di schiavi. E non solo nei paesi poveri come, ad esempio, la Mauritania, ma anche nei cosiddetti paesi avanzati, in cui vi sono le cosiddette democrazie avanzate. Ecco, quindi che compaiono schiavi in Grecia, in Italia, negli Stati Uniti, in Russia, ecc… Donne e bambini La schiavitù non è solo un triste ricordo del passato, ma una piaga che si fa presente anche oggi. Larga parte delle vittime del traffico degli esseri umani è costituita da giovani donne e minori destinati ad alimentare il business dello sfruttamento sessuale. I dati sul coinvolgimento femminile nel mercato del sesso parlano chiaro. Nella solo Europa le attività sessuali a pagamento coinvolgerebbero circa 500.000 ragazze. Secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni, un milione di donne sono vittime ogni anno di questo "mercato". Ben 200 mila sono quelle che transitano attraverso i Balcani, provenienti da Russia, Ucraina, Moldavia, paesi dell'ex Iugoslavia, dirette verso l'Europa occidentale. In alcune zone del mondo il turismo sessuale e la prostituzione sono ormai un business sedimentato. Se nella seconda metà degli anni '80 si potevano contare approssimativamente 100.000 prostitute su 241.000 donne occupate nella sola regione di Bangkok, meno di dieci anni dopo le donne dedite a questa attività su scala nazionale erano già 2 milioni di cui il 40% minorenni. La tratta degli uomini La schiavitù oggi ha radici principalmente in alcuni paesi del Sud del mondo, laddove il fenomeno appare ancora significativamente più diffuso. In sintesi va sottolineata una maggiore flessibilità nelle modalità di subordinazione schiavistica, sia per il basso costo d'acquisto (non solo dunque mediante le guerre, ma anche attraverso una capillare azione di reclutamento nelle aree più povere e diseredate giocando su quello che potremmo definire affidamento volontario incondizionato), sia per le modalità di sfruttamento, che sembrano non guardare al lungo periodo ma, al contrario, sembrano concentrarsi sul breve e dunque sullo sfruttamento intensivo. L’altra faccia della globalizzazione L’altra faccia della medaglia della globalizzazione, è rappresentata da quella fascia di popolazione che subisce la mobilità forzata:i poveri che si spostano da una parte all’altra del mondo per acciuffare un po’ di benessere. Questi soggetti sono schiavi e non protagonisti della mobilità. Chi sono e da dove vengono i nuovi schiavi? Come reagire a queste nuove forme di schiavitù? Non possiamo definire con precisione chi sono queste persone, perché cambiano di luogo in luogo, ma possiamo dire che per iniziare a sconfiggere questo fenomeno c’è bisogno di iniziare a cooperare all’interno di ogni Paese. Mafia e schiavitù La mafia è a capo di molti appalti e gestisce il lavoro di migliaia di schiavi, sfruttati per lo spaccio di droga, il traffico d’armi, il traffico di denaro falso e soprattutto per compiere i terribili omicidi contro magistrati,civili e altri mafiosi. La mafia attua inoltre la schiavitù da debito o traffiking che consiste nello sfruttamento economico delle persone costrette o indotte attraverso l'inganno o le minacce a emigrare. Schiavitù vecchia e nuova Fattori caratterizzanti le vecchie e le nuove forme di schiavitù Vecchie forme di schiavitù Nuove forme di schiavitù Proprietà legale accertata Proprietà legale evitata Alto costo d'acquisto Basso costo d'acquisto Bassi profitti Elevatissimi profitti Scarsità potenziale di schiavi Surplus potenziale di schiavi Rapporto di lungo periodo Rapporto di breve periodo Schiavi mantenuti a vita Schiavi usa e getta Importanza delle differenze etniche Irrilevanza delle differenze etniche