La sillaba "OM", invocazione utilizzata come mantra (preghiera) SIGNIFICATO DEL NOME In occidente con il termine Induismo si indica la terza e ultima fase di sviluppo della storia delle religioni dell’India, dopo il Vedismo e il Brahmanesimo. I fedeli però preferiscono definire la loro fede semplicemente Brahmanesimo. L’espressione persiana “hindu” venne impiegata dai musulmani penetrati in India con riferimento all’Indo, il grande fiume. DIFFUSIONE Gli induisti rappresentano la terza comunità religiosa del mondo (dopo i cristiani e i musulmani) e sono quasi 650 milioni (circa il 13% della popolazione mondiale), diffusi in 84 paesi. E’ la religione più diffusa dopo il cristianesimo e l’islam. Oltre che in India è presente anche in Nepal (dove è religione di stato), in Bangladesh, Birmania, Indonesia, Malesia, Isole Figi, Sri Lanka, Guyana, Trinidad, Mauritius, Bhutan. STORIA Poiché l’induismo manca della figura di un fondatore, non è possibile datarne con precisione il momento della nascita. Sappiamo comunque che le prime elaborazioni filosofiche risalgono alla prima metà del primo millennio a.C. Il sistema religioso e culturale definito come induismo si è sviluppato nel subcontinente indiano e solo raramente è uscito dai suoi confini. Tuttavia possiamo individuare tre momenti distinti e fondamentali: il vedismo, il brahmanesimo e l’induismo popolare. VEDISMO 1500 a.C BRAHMANESIMO 800 a.C 500 d.C INDUISMO OGGI VEDISMO = Veda, parola sancrita che significa conoscenza, scienza. Indica la raccolta dei libri Veda composta tra il 1500 e l’800 a.C. I libri raccolgono inni, preghiera, invocazioni, formule. BRAHMANESIMO = fase storica che va dall’800 a.C. al 500 d.C. circa. Il nome deriva da Bramani o sacerdoti di Braman, che è l’assoluto, il fondamento dell’universo è di tutto quanto esiste, anche della materia, che è considerata una realtà secondaria. INDUISMO POPOLARE = è la religione praticata dalla maggioranza degli indiani. Essi hanno punti di riferimento nella triade: Brahma = il Creatore; Vishnu= il Conservatore; Shiva= il Distruttore o fonte del bene e del male. Divinità GLI DEI La religione induista è monolatrica, panteista, politeista L’assoluto è Brahman, unico, inconoscibile, misterioso, trascendente. Egli è in ogni luogo e in ogni cosa, è il Signore che crea, conserva, distrugge il mondo con la sua potenza Gli dei dell’induismo sono all’incirca trecentomilioni ma noi abbiamo elencato solo i più importanti, essi sono: BRAHMA = IL CREATORE VISHNU = IL CONSERVATORE SHIVA = IL DISTRUTTORE O FONTE DEL BENE E DEL MALE DOTTRINA La struttura sociale dell’induismo prevede da sempre una graduatoria di caste. La più alta, la più elevata, che gode di molte privilegi ma anche di pesanti obblighi, è quella dei bramini, la casta sacerdotale. In ordine discendente stanno i guerrieri, i commercianti e gli operai, i contadini o servitori. Ultimissimi, addirittura fuori casta, ci sono gli INTOCCABILI, gli impuri ai quali nessuno può avvicinarsi. Le 4 caste principale riflettono il colore della pelle: 1-bianco-brahmana,bramini e sacerdoti 2-rosso-ksatriya,nobili,principi e guerrieri 3-giallo-vaisya,contadini, artigiani e mercanti 4-nero-sudra,servitori. Per gli indù, tutta la società è divisa in caste: categorie rigorosamente distinte tra di loro e che formano la struttura sociale del popolo stesso. Ogni individuo appartiene a una casta per nascita. Non si può passare da una casta all’altra, né avere contatti, specialmente di mensa e di matrimonio, con persone di altre caste. Le quattro più importanti sono: bramini o sacerdoti, guerrieri o politici, coltivatori, artigiani. Fino a 3000 sono le sottocaste. Sotto e fuori da ogni casta ci sono i paria, gli “intoccabili”. Sono operai e braccianti, i più poveri tra i più poveri, che non possono avere nessun contatto con i membri delle altre caste e sono emarginati da tutta una serie di divieti, proibizioni, norme. LA VIA DELLA LIBERAZIONE L’anima dell’uomo è destinata a seguire il ciclo continuo delle rinascite (Samsara), attraverso il quale l’uomo entra a far parte della natura vivente come pianta o animale. La forma della rinascita dipenderà, secondo la legge del Karma, dalle qualità etiche delle azioni compiute in passato. Nell’induismo, dunque, l’ordinamento del mondo è fondato su un principio etico, il Karma, legge di causalità. Ogni azione avrà dunque le sue conseguenze nelle vite e rinascite future. Il Karma è dunque senza inizio e senza fine. La dottrina del samsara e del Karma serve anche a spiegare l’ordinamento in caste della società indiane. LE VERITA’ RELIGIOSE Nell’induismo ci sono quattro verità fondamentali: 1- la passione e il piacere 2- il benessere 3- la rettitudine e il dovere 4- la liberazione E’ un passaggio continuo da un esistenza a un’altra fino a perdere il proprio io (Atman) nel tutto (Brahman). Questa verità è detta REINCARNAZIONE, la trasmigrazione da una vita ad un’altra (di persona, animale, insetto), secondo i meriti e le colpe commesse nella vita presente. Per superare il ciclo delle rinascite e quindi evitare di reincarnarsi, l’uomo deve staccarsi da ogni desiderio e da ogni azione. Lo scorrere delle esistenze, ovvero la successione delle rinascite, è visto come un dramma dal quale si desidera liberarsi con l'aiuto di determinate tecniche, come lo yoga e la meditazione. La liberazione - o moksha consiste nella scoperta dell'identità del nucleo più profondo di sé (atman), con il brahman, che è l'assoluto, l'Uno indivisibile che pervade tutto l'universo. Il rispetto della vita: l'anima dell'individuo può rinascere anche in forme animali e vegetali. Ne deriva che gli induisti tendono a manifestare un grande rispetto per ogni tipo di essere vivente (ad esempio, molti di essi sono vegetariani). TEMPO SACRO Calendario hindu: l’anno (lunare) inizia da metà marzo, ha 12 mesi, divisi in gruppi di due (ogni gruppo determina una stagione per un totale di 6 stagioni primavera, estate, stagione delle piogge, autunno, stagione fredda e inverno). Il mese è diviso in due parti: una inizia con la luna nuova e l’altra con la luna piena. L’anno ha 354 giorni e le festività in un anno quasi 40 Princìpi fondamentali Le divinità vediche non sono tanto degli esseri superiori, quanto delle rappresentazioni delle forze della natura. Nel corso dei secoli, dopo il periodo vedico, due di queste divinità, Vishnu (dio benefico e solare, di cui Rama e Krishna sono le principali incarnazioni) e Shiva (dio al contempo distruttore e ricreatore, probabilmente ricollegabile alla divinità vedica Rudra) hanno acquistato un particolare rilievo, dando luogo a correnti differenti: il vishnuismo e lo shivaismo (che è, oggi, quella seguita dalla maggioranza degli indiani). Una terza corrente è costituita dallo shaktismo (Shakti, sposa di Shiva, è l'energia creativa della divinità). Tuttavia, le diverse scuole non si escludono necessariamente a vicenda poiché uno degli aspetti caratteristici dell'Induismo è che esistono diverse vie per raggiungere la salvezza Dio Brahma LUOGO SACRO I luoghi di culto delle divinità spesso consistono soltanto in pietre dipinte di rosso. Al contrario le grandi divinità vengono adorate in templi che talvolta sono scavati nella viva roccia. La pianta di questi templi è generalmente quadrangolare. LUOGHI SACRI Gli induisti riconoscono molto importante le pratiche di purificazione interiore ed esteriore. A tale scopo ci si può recare presso qualche grande santuario o città santa, per adorare le divinità, oppure praticare un bagno di purificazione: in una fonte sacra o nelle acque di uno dei grandi fiumi sacri dell’India. Famosa per questo è la città santa di Benares, sulle rive del sacro Gange. Il fedele indù pensa che morire sulle rive del Gange aiuti molto al raggiungimento della tanto desiderata purificazione e felicità interiore. LIBRO SACRO. I testi sacri di questa religione sono i Veda, che si suddividono in quattro sezioni: 1- Rigveda o Veda degli inni; 2- Veda dei Samaveda o Veda della melodia; 3- Veda degli Vasurveda o Veda delle preghiere; 4- Veda degli Atharveda o Veda delle formule magiche. TEMPO SACRO. La festa più popolare è quella di Holi in onore di Krishna: durante questa festa, che si celebra in primavera, cade il tabù della casta; venendo meno ogni freno morale, si lascia spazio a un’“indigestone” di divertimenti e piaceri. “Divali” è la festa autunnale del capodanno, che cade in novembre: è la festa delle luci e dei doni in onore della dea Lakmi, la parte femminile di vishnu. A ottobre c’è la festa di “Dasara”: le celebrazioni in onore della dea Kal, la parte femminile di Shiva, durano dieci giorni e sono caratterizzati da processioni, danze e offerte di doni. Ci sono poi numerose altre feste locali, ma è impossibile elencarle tutte. UOMINI SACRI Gli uomini sacri sono i Bramini o sacerdoti . Ad essi è affidata la pratica dei riti più importanti, e poiché questi sono complessi e superstiziosi non è ammesso il minimo errore. Infine un loro compito è quello di occuparsi di istruzione, sanità e assistenza.