Televisione e media audiovisivi
Storia della televisione italiana
Prof. Alessandro Canadè
Campus d’Arcavacata
A.A. 2014-2015
LA NASCITA DELLA
TELEVISIONE ITALIANA
GLI ANNI CINQUANTA
Cronologia
Il quadro storico-sociale
1950
1954
1955
1956
1959
1959
1959
Un sesto degli italiani è analfabeta; un
quarto è privo di titolo di studio.
Muore De Gasperi, sale l’astro di
Fanfani.
L’Italia entra nell’ONU.
Crisi nella sinistra italiana dopo i
fatti di Ungheria: alcuni intellettuali
escono dal PCI e non vengono
rinnovate 200.000 tessere.
Moro è eletto segretario della DC, il
centrosinistra è alle porte.
Viene istituito il ministero del
Turismo e dello Spettacolo.
Durante il decennio i consumi
privati salgono del 65,4%: il “Daily
Mail” inventa per l’Italia il termine
“miracolo economico”.
La nascita della tv italiana
1951
1951-52
1952
1952
1954
1954
Nasce il Festival di Sanremo (prima
diretta tv nel 1955).
I servizi radiofonici RAI sono
riorganizzati in tre programmi: il
nazionale (generalista), il secondo
(spettacolo leggero), il terzo
(cultura).
La RAI inizia ufficialmente le
sperimentazioni televisive.
Rinnovata la convenzione tra
Stato e RAI per la concessione
del monopolio sulla radiodiffusione
(siglata nel 1924).
La RAI (Radio Audizioni Italia) cambia
denominazione, diventa:
RadioTelevisione Italiana.
Un apparecchio televisivo costa, in
media, dalle 160.000 alle 250.000 lire.
3 GENNAIO 1954:
INIZIANO LE TRASMISSIONI
REGOLARI DELLA RAI
3 GENNAIO 1954: IL BATTESIMO
DELLA TELEVISIONE ITALIANA
Ore 11.00
Ore 14.30
Ore 14.45
Ore 15.00
Ore 15.45
Cerimonia di inaugurazione
Arrivi e partenze (breve rubrica settimanale di
interviste a “note personalità” italiane e straniere
in partenza o in arrivo nei nostri porti e aeroporti.
Condotto da Armando Rizzo e Mike Bongiorno, la
regia è di Antonello Falqui)
Cortometraggio
Orchestra delle quindici (programma di musica
leggera condotto da Febo Conti)
Pomeriggio sportivo (ripresa in diretta di un
avvenimento)
3 GENNAIO 1954: IL BATTESIMO
DELLA TELEVISIONE ITALIANA
Ore 17.30
Le miserie del signor Travet (Mario Soldati, 1946,
con Alberto Sordi)
Ore 19.00
Le avventure dell’arte: Giambattista Tiepolo
(rubrica culturale che presenta la vita e
l’opera di alcuni
pittori italiani. È il primo programma
culturale della storia
della televisione italiana)
Ore 20.45
Telegiornale
Ore 21.15
Teleclub (curiosità culturali e varie presentate da “note
personalità”)
Ore 21.45
L’osteria della posta di Carlo Goldoni, regia di Franco
Enriquez (esempio di tele-teatro)
Ore 22.45
Settenote (Virgilio Riento presenta musica leggera)
Ore 23.15
La domenica sportiva
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
“Come il suono è stato aggiunto al film muto,
così la visione sta per essere aggiunta alla
radiofonia, finora ‘cieca’” (in “Cinema”, 10
luglio 1936)
La televisione figlia della radio, non del cinema
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
1924
Inizia l’attività radiofonica in Italia. Nasce l’URI
(Unione Radiofonica Italiana).
Caratteristiche del sistema monopolistico delle
radiocomunicazioni italiane:
1. Esclusività sull’intero territorio italiano del servizio offerto alal
concessionaria (URI) da cui deriva la situazione di monopolio.
2. Subordinazione all’esecutivo politico, soprattutto nell’ambito
dell’informazione.
3. Sistema misto di finanziamento comprendente il canone di
abbonamento e gli introiti pubblicitari.
Queste caratteristiche rimarranno proprie anche della Rai.
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
1931 Una circolare del governo fascista affida all’EIAR (Ente
Italiano Audizioni Radiofoniche), nuova denominazione
dell’URI, il compito di iniziare le sperimentazioni sulla
“radiovisione circolare”: la televisione.
1939 Dopo otto anni, l’EIAR inizia alcune sperimentazioni
limitate alla zona urbana di Roma: apparizioni di attori e
personaggi popolari della radio, programmi che
riprendono lo schema della rivista teatrale. Lo scoppio
della Seconda guerra mondiale interrompe lo sviluppo
della televisione italiana (in Gran Bretagna la BBC inizia
le trasmissioni regolari nel 1936, negli Stati Uniti le
trasmissioni partono nel 1939).
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
1949
Riprendono le sperimentazioni televisive.
1952
Iniziano ufficilmente le sperimentazioni televisive: la RAI (Radio Audizioni
Italia, nuova denominazione dell’EIAR dal 1944), da Milano, manda in onda
sei ore gionaliere di tasmissioni sperimentali con spettacoli, balletti, opere
liriche, un telegiornale quotidiano, documentari e film.
1952
Il governo rinnova la convenzione con la Rai alal quale viene affidata la
trasmissione di programmi tv. L’accordo si basa su alcuni punti:
1.Concessione per altri 20 anni dei servizi radiofonici
2.Obbligo di trasferimento della direzione generale a Roma
3.Introduzione nel consiglio di amministrazione della RAI di rappresnetanti dei
ministeri di Esteri, Finanze, Poste, già presenti, ma anche di membri della Presidenza
del Consiglio e del ministero del Tesoro
4.Conferma del canone di utenza
5.Regolamentazione della pubblicità sulla base di una soglia massima del 5% (che sarà
coperta da Carosello)
LA TELEVISIONE PRIMA DELLA
TELEVISIONE
1954
Inizio trasmissioni regolari. La RAI copre
il 43% del territorio, il Nord Italia e
Roma. Nel corso dell’anno viene
collegato tutto il centro e nel 1955-1956
si arriva anche in Sicilia.
CAMPAGNA ABBONAMENTI RAI
1957
LA PALEOTELEVISIONE
EDUCARE, INFORMARE, DIVERTIRE
ASCOLTO COLLETTIVO
I GENERI E I PROGRAMMI
IL TELEQUIZ
Duecento al secondo
(1955) di Garinei e
Giovannini. Regia di
Romolo Siena,
presentato da Mario
Riva. Domenica (ore
21.25) Programma
Nazionale
Dopo 15 puntate il programma viene sospeso, accusato dalla stampa
di sadismo per le penitenze che imponeva ai concorrenti che
sbagliavano le prove, tipo: subire una pioggia di uova fresche o di
cenere, cadere in una vasca piena d’acqua ecc. “La Stampa” lo definì
«una trasmissione che offende la dignità umana».
IL TELEQUIZ
Lascia o
raddoppia?
(1955-59)
Regia di
Romolo Siena.
Presentato da
Mike
Bongiorno.
Programma
Nazionale
Dal 1955 al 1956 va in onda il sabato (ore 21.00), viene poi spostato al giovedì in
seguito alle proteste degli esercenti cinematografici che lamentavano le sale vuote a
causa del clamoroso successo del gioco televisivo. Nel 1959 è seguito da circa 10
milioni di spettatori. Mike Bongiorno è «l’esempio vivente e trionfante del valore della
mediocrità», Umberto Eco.
IL TELEQUIZ
Telematch (1957-58)
Regia di Piero Turchetti.
Presentato da Silvio Noto,
Enzo Tortora, Renato Tagliani.
Domenica (ore 21.15)
Programma Nazionale
È il primo programma di giochi con due collegamenti esterni:
la palestra e la piazza della provincia. Rappresenta il
tentativo della Rai di incunearsi nella provincia per farsi
conoscere nella maniera più capillare possibile.
IL TELEQUIZ
Il Musichiere
(1957-1960) di Garinei e
Giovannini. Regia di
Antonello Falqui. Presentato
da Mario Riva.
Sabato (ore 21.00)
Programma Nazionale
Due concorrenti in scarpette da ginnastica si accomodano su due sedie a dondolo, la musica parte
e appena uno ha indovinato corre verso Mario Riva e suona una campana. Chi suona per primo ha
diritto a rispondere e se risponde giusto ha fatto un punto. Chi fa tre punti passa al turno
successivo. E chi vince le eliminatorie sfida il campione in carica, il “musichiere”. Il vincitore del
titolo deposita metà del malloppo conquistato nella cassaforte, che chiudendosi emette uno strano
cigolio, un motivo misterioso che bisogna indovinare. Se il concorrente indovina, la cassaforte si
riapre, il campione intasca i gettoni e Mario Riva, sorridente, può mandare tutti a nanna sereni
intonando “Domenica è sempre domenica”.
IL TELEQUIZ
Campanile
sera
(1959-1962)
Regia di Romolo Siena, Gianfranco Bettetini, Piero Turchetti. Presentato da Mike Bongiorno, Renato
Tagliani, Enzo Tortora, Enza Sampò. Giovedì (ore 21.00) Programma Nazionale. Con Campanile sera la
Rai prende definitivo possesso della Provincia, dei Comuni, delle mille Piccole Patrie in cui è divisa l’Italia.
Il meccanismo della sfida è semplice: ogni settimana una località del Nord e una del Sud si contendono la
vittoria. La puntata è preceduta da un filmato che documenta le bellezze paesaggistiche e artistiche del
posto, diventando così uno straordinario mezzo di promozione economica e turistica.
L’INCHIESTA
Viaggio lungo la valle del Po (alla ricerca dei cibi genuini)
Dal 3 dicembre 1957, martedì (ore 21.05) Programma Nazionale.
Ideazione, regia e conduzione di Mario Soldati. 12 puntate in cui Soldati
vuole scoprire e far conoscere la vita della valle del Po.
L’INCHIESTA
La donna che lavora
Dal 25 marzo 1959, mercoledì (22.05) Programma
Nazionale. A cura di Ugo Zatterin e Giovanni Salvi.
8 puntate che analizzano la nuova realtà femminile
nell’Italia del boom economico e il contributo delle
donne alla vita sociale ed economica del Paese.
31 diverse località italiane, dalla Val Camonica alla
Puglia. Tutta l’inchiesta è realizzata dal vivo, senza
l’uso di materiale di repertorio ma attraverso le
testimonianze dirette delle donne.
IL VARIETÀ
Canzonissima (1958-1974)
Mercoledì (ore 21.00)
Programma Nazionale
Insieme a Fantastico, Canzonissima è
il programma più longevo abbinato
alla Lotteria di Capodanno.
Se Il Musichiere si rifaceva a un
modello americano e il Festival di
Sanremo è un fenomeno che va al di
là del mondo televisivo, Canzonissima
è la sintesi e il modello di paragone
del varietà televisivo italiano. La
struttura è semplice: una gara canora
inframmezzata da sketch e balletti con
comici e soubrette.
Tra le edizioni spicca quella del 1959 condotta da Delia Scala, Paolo Panelli e
Nino Manfredi.
IL VARIETÀ
Un, due, tre
Varietà al cui centro c’è la
televisione, Un, due, tre segna il
passaggio dal teatro di rivista alla
rivista televisiva. Un programma
fatto di sketch comici che
saccheggiano battute di film
famosi, alludono a eventi
importanti, fanno una satira dei
programmi televisivi e delle
personalità del piccolo schermo.
Dal 20 gennaio 1954 al
1959 (77 puntate).
Martedì (ore 21.30), poi
giovedì, poi domenica.
Programma Nazionale.
Conduzione:
Mario Carotenuto
(fino a marzo
1954), Riccardo
Billi e Mario Riva
(da marzo a luglio
1954), poi
Tognazzi e
Vianello.
LA PUBBLICITÀ
In questi primi anni di vita della televisione italiana la pubblicità inizia una certa
espansione all’interno dei palinsesti, aumentando e in parte orientando i
consumi di massa degli italiani. Protagonista di questa rivoluzione dei consumi
è Carosello, in onda dal 1957 al 1977. È una rubrica quotidiana di quattro o
cinque telecomunicati divisi tra loro da siparietti; ognuno consiste in una breve
scenetta seguita dal “codino”, il vero e proprio messaggio pubblicitario.
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