IL Rumore
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Tipi di rumore
Il rumore viene descritto mediante due parametri:
la frequenza e il livello sonoro.
La frequenza è un parametro indispensabile
quando si deve conoscere un suono e valutarne
la sua diffusione.
L’unità di misura del rumore è il Decibel (dB).
Questo valore rappresenta correttamente come
vengono percepite le variazioni di suono
dall’orecchio umano.
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Inquinamento acustico dell’ambiente di
lavoro
La legge stabilisce la necessità di definire dei
valori-limite di concentrazione o di dose degli
inquinanti negli ambienti di lavoro.
E’ qui che si può parlare di esposizione a
rumore
che può determinare effetti sia
sull’apparato uditivo che extrauditivo.
Per esempio l’azione del rumore sull’apparato
uditivo può dare origine ad ipoacusie
transitorie o permenenti.
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Spostamento temporaneo della soglia
uditiva
Si tratta della differenza in Db tra la
soglia uditiva in condizioni di riposo
acustico e quella registrata dopo la
stimolazione sonora.
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Spostamento permanente della soglia uditiva
o sordità professionale.
-1° stadio: coincide ai primi 10-20 giorni di
esposizione, il soggetto avverte alla fine del turno
lieve cefalea,acufeni e senso di intontimento.
-2° stadio: la durata può protrarsi anche per molti
anni, la sintomatologia è pressochè silente o
limitata ad acufene intermittente.
-3° stadio: il soggetto lamenta, in particolari
circostanze, la perdita di quota dell’udito, pur non
essendo ancora compromessa la sua vita
relazionale.
-4° stadio: si manifesta la sordità conclamata con
serie difficoltà anche per le più semplici comunicazioni
verbali.
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Presidi diagnostici
Metodi
soggettivi:basati
sulla
collaborazione
del
paziente(es
audiometria tonale liminare)
Metodi oggettivi: che non si basano
sulla collaborazione del paziente (es
l’impedenzometria o l’audiometria a
risposte elettriche)
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L’ipoacusia
Si definisce ipoacusia da rumore un aumento
bilaterale medio di soglia superiore a 25 d B
calcolato su frequenze diverse a seconda dei
metodi utilizzati.
L’ipoacusia professionale rappresenta la
quota maggiore delle malattie professionali
denunciate dall’INAIL ed ha raggiunto, in
anni recenti, anche percentuali superiori al
50 % del totale delle malattie professionali.
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Principali cofattori di danno
Età: il processo di invecchiamento comporta una diminuzione
dell’udito (presbiacusia)
Fattori ambientali: rappresentati da livelli di rumorosità non
trascurabili e tipici delle società industrializzate(socioacusia).
Patologia dell’orecchio medio: possono attenuare l’energia
sonora che raggiunge la coclea.
Sostanze ototossiche: Ricordiamo tra queste tutte le sostanze ad
azione tossica generica (alcool etilico, piombo, mercurio, ossido
di carbonio..)
Vibrazioni: sono spesso presenti in ambito lavorativo accanto al
rumore
Dismetabolismi: insufficienza
diabetica e le lispidemie
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renale
cronica,
la
malattia
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ll datore di lavoro deve attuare tutte le procedure
per proteggere il lavoratore, deve cioè eliminare
o cercare di diminuire il rischio e se non può
consegna dispositivi di protezione idonei ed
effettua la sorveglianza sanitaria.
Pertanto al fine di diminuire la rumorosità negli
ambienti di lavoro si opterà per macchinari
meno rumorosi.
La sorveglianza sanitaria è regolamentata dal
DLgs 195/06)
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