L’ITALIA DALL’UNITA’
ALL’INIZIO DEL SECOLO
NAZIONE E REGNO
• M. D’Azeglio «S’è fatta l’Italia, ma non si fanno gli
Italiani»
• Diversità fra nazione e identità italiana= distacco della
popolazione dallo stato
• Cause:
– Classe politica = espressione del Nord e solo in parte del
centro
– Mancanza di vie di comunicazione (ferrovie 1/8 di quelle
inglesi)
– Isolamento sociale e culturale delle diverse parti del paese
– Non esiste una lingua comune
– Analfabetismo = 75/80 % della popolazione
– Suffragio censitario: nel 1861 solo 418.000 italiani su
21.800.000 hanno diritto di voto e fra questi vota solo il
50%
SITUAZIONE POLITICA
Due partiti dominanti:
Destra e Sinistra
• DESTRA:
– Uomini politici più significativi: Quintino Sella,
Giovanni Lanza, Bettino Ricasoli, Marco Minghetti
– Fasce sociali di riferimento: alta borghesia e ceti agrari
• SINISTRA
– Mazziniani: sono a favore della Repubblica
– Moderati: Depretis, Zanardelli, Crispi
• PARTITO DEL RE
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Nomina i membri del senato
Decide la politica estera
Sceglie i ministri della guerra e della marina
Controlla l’esercito (usato anche per l’ordine pubblico)
LA QUESTIONE MERIDIONALE
• Al centro della situazione del Sud dell’Italia c’è il
brigantaggio
• Cause del brigantaggio:
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La mancata riforma agraria
L’aumento della pressione fiscale
La coscrizione obbligatoria
La tassa sul macinato (provoca rivolte anche al nord)
• Chi sono i briganti?
– Poveri disperati privi di qualsiasi mezzo di sostentamento
– Renitenti alla leva
– Contadini delusi e privi di sostentamento
• Come viene affrontato questo fenomeno?
– Corte marziale
– Esercito
– Legge Pica
LA DESTRA AL GOVERNO
(1861-1876)
• Il problema principale il deficit pubblico legato a
cause varie
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Deficit dei vari stati
Spese militari
Spese per l’organizzazione della burocrazia
Organizzazione dello stato
• Obiettivo principale : il pareggio di bilancio
• Mezzi per ottenerlo:
– Imposte indirette 51%
– Imposta sul commercio 14%
– Imposte dirette 36%
• «paga di più chi ha di meno»
LA DESTRA AL GOVERNO
(1861-1876)
• Un altro tentativo per rimediare alla
situazione è la vendita delle proprietà
fondiarie delle congregazioni e degli ordini
religiosi
• Vendita anche delle terre demaniali
• Milioni di contadini, però, vengono esclusi
dalla possibilità di comprare le terre che
finiscono in poche mani (latifondisti)
LA DESTRA AL GOVERNO
(1861-1876)
• Danni notevoli per i contadini:
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Fine dei contratti a lunga scadenza
Soppressione dei diritti di pascolo e legnatico
Uso capitalistico della terra
Estensione liberismo (il sud non può
competere)
– Vantaggi per il nord
• Lati positivi:
– Sviluppo rete ferroviaria
– Vantaggi per il nord
LA SINISTRA AL GOVERNO
(1876-1897)
• Protagonisti Agostino Depretis e
Francesco Crispi
• Fasce sociali rappresentate: imprenditori
del nord capitalistico, latifondisti del sud,
progressisti e opportunisti
• Trasformismo: pratica di governo capace
di aggregare maggioranze variabili
• A volte per l’onesto convergere su
obiettivi condivisi , a volte per interessi
particolari
AGOSTINO DE PRETIS
• 1875: programma di Stradella
• 5 obiettivi:
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Estendere il diritto di voto
Abolire la tassa sul macinato
Riformare l’istruzione elementare
Costruire una società fondata su valori laici
Realizzare il decentramento amministrativo
POLITICA REALIZZATA
• 1877 Legge Coppino
• 1882 Riforma elettorale (abbassa i limiti di censo
da 40 a 19 lire ; quelli di età da 25 a 21 anni)
• I nuovi elettori appartengono alla piccola e media
borghesia
• Purtroppo non si realizza il suffragio universale
• 1884 abolizione della tassa sul macinato
• Altre riforme più radicali non vengono
realizzate
• 1882: Triplice Alleanza (con Berlino e Vienna)
in chiave antifrancese
CONTRASTO CON LA FRANCIA
• Conquista francese della Tunisia
• 1887: svolta protezionistica
(protegge i latifondisti del sud e la
borghesia del nord
• Gli succede: Crispi
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L`Italia dall`unità alla fine del secolo