La scuola culta
Umanesimo giuridico
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La scuola culta è il primo indirizzo innovatore della
dottrina giuridica dell’età moderna, diffusosi, con
ampiezza di prospettive e risultati soprattutto in
Francia, in Germania, nei Paesi Bassi e in Olanda
Si parla a tale proposito di mos gallicus iura docendi
in contrapposizione al mos italicus iura docendi
(bartolismo)
Premessa è la riscoperta della cultura letteraria,
poetica, storica, filosofica, artistica dell’antichità
classica, considerata modello di perfezione da imitare
Umanesimo giuridico
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Alcuni umanisti si rivolgono ai testi giuridici con spirito
nuovo, studiandoli come testimonianza della cultura
classica, con l’aspirazione a ‘liberarli’ dalle
interpretazioni ‘fuorvianti’ medievali
Lorenzo Valla scrive nel 1433 una Epistola contra
Bartolum, fortemente critica verso la metodologia
bartoliana; più tardi Angelo Poliziano collaziona la
littera florentina o pisana del Corpus iuris con la
littera bononiensis o vulgata
Si darà spazio alle edizioni del Corpus iuris non
accompagnate necessariamente dalla glossa
accursiana
Il metodo dei culti e Alciato
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Si applica ai testi del Corpus iuris e di
altre fonti (soprattutto classiche) romane
riscoperte il metodo filologico, già usato
da Valla e da Poliziano, che comporta la
loro ‘storicizzazione’, cioè la ricostruzione
del loro contenuto originario in rapporto al
tempo in cui furono composti,
comparandoli con le fonti storiche,
letterarie, poetiche coeve conservate
(metodo filologico-storico)
Il metodo dei culti e Alciato
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Implicazioni ideali e pratiche
Il diritto romano, sottoposto ad esame filologico,
perde la sua forza di diritto ‘cogente’
Atteggiamento metodologico in sintonia con la
politica del diritto della monarchia francese
Consonanza di prospettive tra Culti e uomini
impegnati nella costruzione di uno Stato
moderno (es. Guillaume Budé, François Hotman,
Charles du Moulin, Michel de l’Hôpital, Pierre
Pithou)
Il metodo dei culti e Alciato
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La triade dei grandi Culti
Guillaume Budé (1467-1540), fondatore del
Collège de France, ambasciatore e segretario del
re, pubblica le Adnotationes ad Pandectas
(1508)
Andrea Alciato (1492-1550), milanese, laureato
a Pavia, allievo di Giasone del Maino, scrive le
Adnotationes ad tres libros Codicis (1515),
Ulrich Zasius (1461-1535) scrive le
Lucubrationes de origine iuris
L’indirizzo storico-filologico
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Ricerca di testi giuridici antichi con metodologia
filologica
Istituzioni di Gaio, Pauli Sententiae, Collatio
legum mosaicarum et romanarum, Consultatio
cuiusdam veteris iurisconsulti
Autori che si impegnano i nquesta direzione
sono:
Guillaume Budé
Alciato
Jacques Cujas (1522-1590) professore a
Bourges, indagatore instancabile delle fonti della
giurisprudenza classica e cacciatore di
‘interpolazioni
L’indirizzo storico-filologico
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Pierre Pithou si dedica a fonti
postclassiche e medievali (Edictum
Theoderici , capitolari franchi)
Denis Godefroy compone un’edizione
critica del Corpus iuris
Jacques Godefroy un commentario al
Codex Theodosianus
L’indirizzo critico
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Collegato all’indirizzo filologico è l’atteggiamento
critico nei confronti delle leggi romane quali
norme valide e vigenti in ogni tempo, mentre
sono soprattutto monumenti della cultura antica,
particolarmente ammirata nelle fonti del diritto
classico
François Hotman, Antitribonien (1602, ma 1567,
in francese e in latino): critica da un verso la
compilazione giustinianea ed il suo principale
‘artefice’, il commissario Triboniano, dall’altro la
metodologia della dottrina giuridica medievale.
Propone la redazione per iniziativa sovrana di
unum aut duo bona volumina, che sostituissero
in Francia le leggi romane
L’indirizzo sistematico
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Si collega con un processo culturale di
valorizzazione delle scienze umane, a partire
dalla filosofia, reputata utile e necessaria ai
giuristi
Si manifesta la tendenza ad abbandonare il
vecchio impianto sistematico del Digesto e del
Codice, fondato sulla ripartizione della materia
dell’Editto perpetuo, per seguire tuttavia la
tripartizione gaiano-giustinianea personae-resactiones, che valorizza la persona umana al
centro dell’universo giuridico
L’indirizzo sistematico
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Hugues Doneau, autore magistrale di 28
libri di Commentarii de iure civili (15951597)
I tedeschi Johann Schneidewinn
(Oinotomo) e Joachim Mynsinger, autori di
fortunate opere sulle Istituzioni
L’indirizzo teorico
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Un altro indirizzo, con approccio filosofico,
sottolinea la necessità di formulare il
fondamento teorico del diritto in termini
universali
Taluni culti accolgono un’impostazione
metodologica nuova, volta a riordinare la
materia del diritto e del Corpus iuris secondo
schemi sistematici fondati sulla logica
(Ramismo), secondo tecniche ispirate
dall’arte della memoria ( come quella del
lullismo, arte combinatoria di concetti per
giungere ad un sapere universale)
Il ramismo
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Il Ramismo (da Pier de la Rameè, Cuts,1515- Parigi,24
agosto 1572, notte di San Bartolomeo) propugna un’ ars
disserendi (arte del ragionamento) che si compone dell’
«invenzione», che è la ricerca degli argomenti per
risolvere una determinata questione, e la «disposizione»
degli stessi in modo efficace, secondo una successione
razionale.
Con particolare riferimento all’ambito del diritto, Ramo
propone un procedimento metodologico sulla base del
quale poter stabilire la disposizione dei praecepta dal più
generale al particolare e poi garantire, con un
procedimento logico discendente, giudizi veri ed
universali a prescindere dai precetti e dalle materie
insegnate o studiate.
Il ramismo
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Nella giurisprudenza, in particolare, esprimeva la
necessità di congiungere alla astratta cognitio il concreto
usus, vale a dire alla teoria la prassi, per ricondurre ad
speciem i precetti del diritto conosciuti in genere.
Nell’impossibilità di formare il perfetto giureconsulto,
Ramo, pur tenendo in conto lo studio della filosofia,
suggeriva di privilegiare la specializzazione e dunque lo
studio dell’ars del diritto.
Il metodo del Ramo s'impose nell'Università di
Cambridge dal 1580 e, per la sua natura antiaristotelica,
favorì la ripresa degli studi platonici, ed è in generale alla
base dello sviluppo del razionalismo in Francia.
Il lullismo
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Il Lullismo (da Raimondo Lullo, Palma di Maiorca, 1235-1316), cerca
di distinguere i principi comuni a ogni scienza dai principi propri di
ciascuna, per trovare una scienza generale, che contenga i principi
di tutte le scienze particolari.
I Lullisti (fra cui Pico della Mirandola e Giordano Bruno, Cartesio e
Leibniz))si propongono di risolvere ogni problema con precisione
matematica: partendo dal presupposto che ogni proposizione sia
riducibile a termini , e che i termini complessi siano riducibili a più
termini semplici o principi, dopo aver scoperto tutti i termini semplici
possibili, e averli combinati in tutti i modi possibili, si otterranno
tutte le proposizioni vere possibili. Nasce così l'arte combinatoria,
anche come forma di mnemotecnica, in quanto facilita la
memorizzazione delle nozioni di base, alla base anche dei successivi
sviluppi del calcolo computazionale e dell’l'intelligenza artificiale.
L’indirizzo teorico
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Tra gli esponenti maggiori dell’indirizzo teorico si
segnalano il francese Hugues Doneau (v. supra),
l’olandese Everardus (Topica iuris : 1518; Loci
argumentorum) i tedeschi Johann Oldendorp
(Rationes sive argumenta : 1516) e Nicolò
Vigelius (Iuris civilis methodus : 1561), che
offrono strumenti utili agli avvocati per
argomentare le loro difese giudiziali
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La scuola culta - Sezione di Storia del diritto medievale e moderno