COMUNE DI CREVALCORE (BO) Gruppo di lavoro: Polis e-inquiry Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città, il Territorio e l’Ambiente Corso Laboratorio di politiche 1° anno A.A. 2012-2013 centro storico scuole biblioteca sede comunale provvisoria campo scuole provvisorie Pianta Zona Cantierabile Pianta Zona Cantierabile • Scuole • Moduli provvisori: -Elementari; -Medie; -Istituto professionale. - Funzionanti dal 15 ottobre • Polo sanitario storico • Polo sanitario provvisorio ORGANIZZAZIONE DELL’EMERGENZA 1. Tende private 2. Campo della protezione civile: usato parco e centro sportivo 3. Chiesa provvisoria e palestra POLITICA COMUNALE • Abitazioni: - non creare moduli provvisori. - aiuto nella ricerca di alloggi per le 450 famiglie con case inagibili • Scuole: - costruzione moduli provvisori di breve durata per ricevere i fondi per la ricostruzione delle scuole • Cittadini: - istituito un servizio di sostegno psicologico - coinvolgimento nella fase dell’emergenza - annullate le diversità etnico-culturali presenti • Volontari: - partecipazione numerosa di diverse associazioni - gestione pianificata degli aiuti PROBLEMATICHE Perdita abitazioni - 1500 inagibilità da grado B a grado E - 1/3 nuovamente agibili - 1/3 inagibilità grave Perdita dei servizi • Zona cantierabile: - municipio - teatro - chiesa - caserma dei carabinieri - attività commerciali • Crevalcore e frazioni - polo sanitario - scuole - chiese 11 su 11 - Villa Ronchi - cimiteri 6 su 6 - Castello Galata Pepoli e Palata Pepoli OBIETTIVI DEL COMUNE PRIORITA’ DI RICOSTRUZIONE • Scuole: moduli provvisori attivi dal 15 ottobre per 1200 studenti • Abitazioni, industrie, commercio • Municipio • Sanità • Beni culturali ORIENTAMENTI • Rivalorizzazione del centro storico • Ripensamento delle funzioni presenti nel centro storico • Delocalizzazione di alcuni servizi • Ricollocamento edifici rurali inutilizzati Legge per la ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto Cosa prevede il progetto di legge: Nei centri storici, nei nuclei storici non urbani e negli edifici vincolati dalla pianificazione, l’attività di ricostruzione dovrà essere finalizzata, quanto più possibile, alla conservazione dei tessuti edilizi preesistenti al sisma, con il miglioramento delle loro prestazioni sismiche ed energetiche. Viceversa, quando gli edifici siano completamente crollati (oppure danneggiati in modo gravissimo e dunque recuperabili solo attraverso interventi di demolizione e ricostruzione), la proposta di legge precisa che si dovranno considerare decadute le previgenti disposizioni della pianificazione urbanistica che vincolavano l’edificio originario. Resta invariata l’eventuale disciplina urbanistica operante per la tutela dei caratteri peculiari dei tessuti storici, urbani e non urbani, in cui la nuova costruzione si colloca. Legge per la ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto • La proposta prevede anche la riduzione dello sprawl nelle campagne. Per il territorio rurale ci sono speciali disposizioni che consentono di ridurre la densità insediativa, ammettendo l’accorpamento degli edifici rurali sparsi facenti parte di un’unica azienda agricola e la delocalizzazione dei fabbricati non più funzionali all’attività agricola.