LE EPISTULAE
MORALES
AD LUCILIUM
Dopo aver abbandonato la vita
pubblica , Seneca scrisse tale opera tra
il 62 e il 64 d.C.
124 lettere
in 20 libri
Ma probabilmente
dovevano essere più
numerose se si pensa
che Gellio, scrittore e
giurista romano, fa
riferimento ad un
ventiduesimo libro
nella sua opera “Notti
Attiche” . Si hanno
anche notizie su lettere
che Seneca avrebbe
indirizzato al fratello
Novato e all’amico
Cesonio Massimo.
L’attuale divisione si
deve allo stesso
Seneca.
Problemi della raccolta:
 Epistolario reale o finzione letteraria??
 E’ possibile delineare la personalità del
destinatario?
 Il destinatario delle lettere è Seneca stesso?
Probabilmente si, perché in realtà i consigli e
le esortazioni li rivolge a se stesso.

Ogni lettera è una
DIATRIBA
intrattenimento in forma di conversazione, o
conferenza diretta dagli antichi filosofi a un
pubblico più vasto, e pertanto di tono più
popolare rivolta a questioni di etica. L’iniziatore
fu Socrate.
Seneca, nell’Epistolae ad Lucilium, si mostra
consapevole dell’immortalità della sua opera,
promettendo la gloria all’amico Lucilio.
EPICURO
Idomeneo
CICERONE
Attico
Gli argomenti:
rapporto di dio con l’uomo
 contemplazione dell’universo
 morte, significato della vita e brevità di essa
 sommo bene, virtù, amicizia e felicità
 schiavitù e suicidio
 partecipazione alla vita pubblica e vita solitaria
 sapienza e vecchiaia

Seneca nel trattare gli
argomenti si distacca
dall’impostazione
trattatistica e attinge dagli
epicurei e dagli stoici
seguendo principi
moralistici. Egli invita
l’interlocutore a non
avere paura della morte, e
per prepararsi nel
migliore dei modi al
sopraggiungere di essa,
durante la vita deve avere
coraggio e compiere
azioni virtuose.
Realizzato da:
Costa Ilenia
e
Orfanò Vanessa
III A
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