Scuola Secondaria di 1° grado “G. Gaudiano”
a.s. 2014/2015
CORSO DI LATINO
LA FLESSIONE DEI NOMI
IN ITALIANO
BUON-O
BUON-A
BUON-I
BUON-E
I NOMI HANNO UNA PRIMA PARTE
INVARIABILE, CHE PORTA IL
SIGNIFICATO E SI CHIAMA TEMA…
…E UNA PARTE VARIABILE,
AMIC-O
AMIC-A
AMIC-I
AMIC-h-E
CHIAMATA TERMINAZIONE
O DESINENZA, CHE VARIA A
SECONDA DEL
GENERE
NUMERO
MASCHILE
FEMMINILE
SINGOLARE
PLURALE
IN LATINO
ANALIZZIAMO LE SEGUENTI FRASI
Filius est fortis
Traduzione: Il figlio è forte
Pater videt filium
Traduzione: Il padre vede il figlio
Pater dicit salutem filio
Traduzione: Il padre dice “ciao” al figlio
Amicus filii est studiosus
Traduzione: L’amico del figlio è studioso
NOTIAMO CHE IN LATINO
1. Non esistono gli articoli
2. Non si usano alcune preposizioni
3. La parte finale della parola (desinenza) ci indica la funzione
della parola nella frase
CASI
LE MODIFICAZIONI DELLE DESINENZE A
SECONDA DELLA FUNZIONE DELLA PAROLA
NELLA FRASE SI CHIAMANO CASI. I CASI IN
LATINO SONO 6.
Caso
Funzione
Esempio
Nominativo
Soggetto
Il re comanda
Genitivo
Compl. di
specificazione
Gli ordini del re
Dativo
Compl. di termine
Obbedire al re
Accusativo
Compl. Oggetto
Ringrazio il re
Vocativo
Compl. di vocazione
O re, guidaci!
Ablativo
Compl. di mezzo
+ altri complementi
con o senza
preposizioni
Combattè con la
spada.
Combattè con il re
IN LATINO
I NOMI VARIANO NELLA PARTE
FINALE (DESINENZA)
A SECONDA DEL
CASO SONO 6
-NOMINATIVO
-GENITIVO
-DATIVO
-ACCUSATIVO
-VOCATIVO
-ABLATIVO
GENERE SONO 3
-MASCHILE
-FEMMINILE
-NEUTRO
NUMERO SONO 2
-SINGOLARE
-PLURALE
ALFABETO
PRONUNCIA
H
Y
PH
GL
è muta
si pronuncia i
si pronuncia f
si pronuncia sempre dura, ad esempio
“glicine”
TI
seguita da vocale si pronuncia zi
(tranne quando è preceduta da s, t, z e
quando l’accento cade sulla i)
OE / AE si pronunciano e
(tranne in alcune parole poëta)
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