L.S. in Scienze e tecnologie alimentari Anno Accademico 2008/2009 Corso integrato: Controllo delle modificazioni chimiche negli alimenti (7 CFU) Modulo di: Chimica analitica strumentale (4 CFU) Giorgio Bonaga CHIMICA ANALITICA INTRODUZIONE (CAS-1) SOCRATE: se per esempio uno separasse da tutte le arti, l'arte del contare, quella del misurare e quella del pesare, sarebbe insignificante quel che resterebbe di ciascuna. PLATONE, Filebo (dialogo tra SOCRATE, PROTARCO e FILEBO) PLATONE ERA UN CHIMICO ANALITICO ? SISTEMI DI MISURA SISTEMA CGS (Gauss, 1832) SISTEMA MKSA (G. Giorgi, 1940) lunghezza centimetro (cm) metro (m) metro (m) massa grammo (g) chilogrammo (kg) chilogrammo (kg) tempo secondo (s) secondo (s) secondo (s) ampére (A) ampére (A) GRANDEZZA intensità di corrente elettrica International System IS (1961) temperatura assoluta kelvin (K) quantità di sostanza mole (mol) intensità luminosa candela (cd) PER I PIU’ CURIOSI: IL LINGUAGGIO DELLE MISURE http://www.inrim.it/ldm/cd_ldm/html/protagonisti/02.htm PREFISSI DELLE UNITA’ DI MISURA esponenziale prefisso simbolo 1024 yocta - Y 1021 zepta - Z 1018 exa - E 1015 peta - P 1012 tera - T 109 giga- G 106 mega- M 103 kilo- K 102 etto- h 101 deca- da 100 - (g, s, m) 10-1 deci- d 10-2 centi- c 10-3 milli- m 10-6 micro- mu (m) 10-9 nano- n 10-12 pico- p 10-15 femto- f 10-18 atto- a 10-21 zepto- z 10-24 yocto- y CHIMICA ANALITICA analisi qualitativa: analisi quantitativa: quali specie chimiche (elementi, ioni, radicali, molecole) o gruppi funzionali sono presenti in un dato campione di materia ? in quale quantità le specie chimiche o i gruppi funzionali sono presenti in un dato campione di materia ? Na SO4- CH3O . C6H6 R-X 3 di CH3OH 3 di HCl 6 di H2S CLASSIFICAZIONE DEI METODI ANALITICI • Metodi classici separazione dei componenti per precipitazione, estrazione e distillazione allo scopo di ottenere gli “analiti”. Analisi qualitativa: trattamento degli analiti con reagenti per ottenere dei prodotti riconoscibili da: - colore - odore - punto di ebollizione o di fusione - solubilità in diversi solventi - attività ottica - indice di rifrazione Analisi quantitativa: determinazione delle quantità di analiti mediante: - metodi gravimetrici o ponderali (massa dell’analita o di un suo derivato) - metodi volumetrici o titrimetrici (determinazione del volume o del peso di un reagente che reagisce quantitativamente con l’analita) • Metodi strumentali ANALISI QUANTITATIVA METODI PER PRECIPITAZIONE METODI METODI PER VOLATILIZZAZIONE GRAVIMETRICI METODI VARI 1. titolazione acido/base 2. titolazione per precipitazione COMBINAZIONE DI IONI E MOLECOLE METODI VOLUMETRICI (TITRIMETRICI) 3. titolazione di complessamento 4. combinazione di molecole TRASFERIMENTO DI ELETTRONI 5. titolazioni per red-ox METODI GRAVIMETRICI Nell’analisi gravimetrica l’analita viene separato dagli altri costituenti del campione in una forma pura, che può essere l’analita stesso o un suo derivato noto e dalla cui massa si può risalire a quella dell’analita. METODI PER PRECIPITAZIONE L’analita viene separato sottoforma praticamente insolubile. di un derivato Esempio: determinazione dei cloruri in una soluzione. La soluzione del campione viene trattata con una soluzione di AgNO3: AgNO3 + Cl - AgCl + NO3 - L’AgCl forma un precipitato che viene filtrato, lavato con una soluzione molto diluita di HNO3 per eliminare i sali solubili, poi essicato a 100-200°C. Il peso di AgCl consente di risalire al contenuto in peso o in percentuale dei cloruri presenti nel campione analizzato. METODI PER VOLATILIZZAZIONE L’analita o gli analiti sono volatili o possono venire trasformati in sostanze volatili. Metodi diretti Il componente volatilizzato viene assorbito in un mezzo di cui si determina l’aumento di massa. Esempio: determinazione dell’acqua in un solido. Si riscalda il campione alla temperatura opportuna (> 100°C) e l’acqua volatilizzata viene fatta assorbire da un essicante adatto, come ad esempio il Mg(ClO4)2 anidro (l’eventuale presenza di carbonati non interferirebbe perché il CO2 non viene trattenuto dal perclorato di magnesio anidro). La quantità di acqua viene calcolata sulla base dell’aumento della massa di sale anidro rispetto la sua massa iniziale. METODI VARI Non rientrano nelle due categorie precedenti e consistono in semplici metodi fisici (filtrazioni, galleggiamenti selettivi, ecc.) e chimici (reattività selettiva verso un componente, ecc.). METODI VOLUMETRICI COMBINAZIONE DI IONI E MOLECOLE 1. Titolazione acido/base (alcalimetria e acidimetria) Sono le tradizionali titolazioni degli acidi con soluzioni basiche e viceversa (in presenza di opportuni indicatori). 2. Titolazione di precipitazione (argentimetria) Utilizza una soluzione di nitrato d’argento come titolante del sale di argento insolubile che si forma (in presenza di opportuni indicatori). 3. Titolazione di complessamento Utilizza una soluzione complessante (chelante, per esempio EDTA = acido etilendiamminotetracetico) come titolante dei complessi che si formano (in presenza di opportuni indicatori). 4. Combinazione di molecole Dosa la soluzione di una sostanza che reagisce selettivamente con una soluzione di reagente titolante (in presenza di opportuni catalizzatori). TRASFERIMENTO DI ELETTRONI 5. Titolazione per ossido-riduzione Utilizza una soluzione di un riducente per titolare la soluzione di un ossidante e viceversa, mediante misurazione delle variazioni potenziometriche. METODI STRUMENTALI La chimica analitica strumentale moderna nasce dalla combinazione tra la “chimica analitica dei segnali” ed i “metodi cromatografici”. A partire dagli anni ‘30 sono state utilizzate le proprietà fisiche degli analiti (conducibilità, potenziale elettrico, assorbimento ed emissione di luce, rapporto m/z, fluorescenza, ecc.) per l’analisi quantitativa (che è sempre anche qualitativa, ma non viceversa) di un grande numero di analiti inorganici, organici e biologici. Insieme ai segnali analitici si sono diffuse le tecniche di separazione cromatografica che, progressivamente, hanno sostituito la distillazione, l’estrazione e la precipitazione sempre per ottenere la separazione dei componenti di una miscela complessa da sottoporre all’analisi quantitativa. I metodi strumentali sono quelli che utilizzano le proprietà fisiche delle sostanze per ottenere i segnali analitici idonei all’analisi qualitativa e/o quantitativa delle matrici. Essenzialmente si utilizzano 6 segnali elettromagnetici, 4 elettrici e 4 di natura varia. ANALITA = SOLUTO ? in soluzione i due termini sono sinonimi METODI STRUMENTALI emissione di radiazioni spettroscopia di emissione (raggi X, UV, VIS), fluorescenza, fosforescenza, luminescenza (raggi X, UV, VIS) diffusione di radiazioni rifrazione di radiazioni diffrazione di radiazioni rotazione di radiazioni potenziale elettrico carica elettrica corrente elettrica resistenza elettrica ELETTRICI assorbimento di radiazioni ELETTROMAGNETICI SEGNALI velocità di radiazione proprietà termiche radioattività turbidimetria, nefelometria, spettroscopia Raman rifrattometria, interferometria diffrazione di raggi X, diffrazione di elettroni polarimetria, dispersione ottica rotatoria, dicroismo potenziometria, cronopotenziometria coulombometria polarografia, amperometria conduttimetria spettrometria di massa VARI rapporto m/z spettrofotometria e fotometria (raggi X, UV, VIS, IR), spettroscopia fotoacustica, NMR, ESR metodi cinetici conducibilità termica e metodi entalpimetrici metodi di attivazione e diluizione isotopi PIONIERI DELLA CROMATOGRAFIA ANNO AUTORI INNOVAZIONE 1903 Tswett separazione e isolamento di pigmenti vegetali (LSC) 1931 Lederer & Kuhn isolamento di carotenoidi (LSC) 1938 Ismailov & Shraiber detector per cromatografia su colonna (CCD) 1941 Martin & Synge cromatografia di partizione (LLC) 1944 Consden, Gordon & Martin cromatografia su carta (PC) e su strato sottile (TLC) 1949 Speeding & Tompkins cromatografia ionica (IC) 1952 Martin & James gascromatografia (GC) 1957 Golay colonne capillari per gascromatografia (CGC) 1959 Porath & Flodin cromatografia ad esclusione dimensionale (SEC) cromatografia liquida ad elevata prestazione (HPLC) 1965-1970 Halasz, Horvath & Kirkland gascromatografia ad elevata risoluzione (HRGC) EVOLUZIONE DEI METODI CROMATOGRAFICI GASCROMATOGRAFIA (GC e HRGC) • Colonna impaccata (GC) capillare (HRGC) megabore (HRGC) • Iniettore splitless split operatore DCI on column automatico • Rivelatore katarometro conducibilità termica (TCD) ionizzazione di fiamma (FID) cattura di elettroni (ECD) termoionizzazione (TID) fotoionizzazione (PID) GASCROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ELEVATA PRESTAZIONE (HPLC) • Colonna adsorbimento (LSC) fase inversa (RPC) scambio ionico (IEC) esclusione dimensionale (SEC) fluido supercritico (SFC) • Rivelatore filo rifrattometro (RID) UV (DAD) fluorescenza (FD) diffusione di luce (LSD) FT-IR