IO E I NUMERI
Francesca Rosso
IL MIO PRIMO APPROCCIO CON
LA MATEMATICA…
…È stato verso il mio quarto anno di età,
quando decisi che, da grande, avrei voluto fare
la commessa di un negozio di abbigliamento
per bambini.
Ai tempi ovviamente non facevo grandi
calcoli, ma, a modo mio, mi avvicinavo
sempre più a quel mondo difficile e,
allo stesso tempo fondamentale, quale
è la matematica.
Al posto dei soldi utilizzavo tappi di bottiglie
e pezzi di carta sui quali scrivevo il valore
della banconota; mi trovavo quindi spesso
ad avere interi fogli dal valore di 50.000 lire
l’uno.
Senza che io lo sapessi, già da molto piccola
la matematica faceva parte della mia vita;
come quando i nonni mi davano dei soldi,
loro mi dicevano sempre di contarli e
metterli da parte.
ALLA SCUOLA ELEMENTARE…
…La matematica iniziava a piacermi; ricordo
che all’inizio dell’anno la maestra aveva
portato in classe dei piccoli rettangoli
colorati di forme diverse chiamati regoli e,
con questi, avevamo cominciato a fare i
primi calcoli.
Dopo il primo anno di scuola elementare ero
molto incuriosita dalla matematica; ricordo
che infatti ero molto brava in questa materia,
la maestra mi adorava e io non vedevo l’ora
di fare i compiti!
Lo studio delle tabelline era per me molto
divertente;
la
maestra
aveva
infatti
escogitato un metodo molto efficace per far
sì che tutti volessero impararle…
…si prendeva un banco e si mettevano
a sedere due bambini, uno di fronte
all’altro, l’insegnante chiamava una
moltiplicazione e il bambino che
batteva per primo la mano sul banco e
rispondeva in modo esatto vinceva.
Alla fine di ogni lezione la docente dava
un adesivo al più bravo e, a fine anno,
chi aveva più adesivi di tutti vinceva
una caramella.
ALLA SCUOLA MEDIA…
…Le cose iniziavano a farsi più difficili; la
matematica non era più così semplice e
divertente come alle elementari, i calcoli si
complicavano e le formule aumentavano. Il
mio professore era molto severo ed io
cominciavo a prendere brutti voti.
Fortunatamente mia sorella Silvia, molto brava
in matematica, ha poi iniziato ad aiutarmi
con l’algebra, i calcoli e le formule e sono
quindi tornata la brava studentessa che ero
alla scuola elementare.
ALLA SCUOLA SUPERIORE
Il primo anno di Liceo presi la matematica in
simpatia, non facevo fatica né a capirla né a
studiarla; mi piaceva scoprire nuove formule
e adoravo vedere che, dopo lunghi calcoli, il
procedimento era giusto e il risultato era
quello esatto.
Certo non poteva essere tutto così semplice;
l’anno successivo infatti è arrivata una
nuova professoressa che, nonostante la
grande simpatia, non era una grande
insegnante e i miei voti iniziavano a
peggiorare.
Negli anni della scuola superiore ho cambiato
tre professori di matematica e questo non
era certo d’aiuto per noi studenti che
dovevamo continuamente abituarci a nuovi
metodi d’insegnamento e studio.
Durante tutto il periodo delle scuole superiori
riuscivo a raggiungere la sufficienza
nonostante le grandi difficoltà e gli ostacoli
incontrati; il vero dilemma è arrivato in
quinta insieme alla maturità…
Avevo paura di
non farcela…
L’interesse per la matematica mi è tornato una
volta passata l’ansia per gli esami, ho
riscoperto l’importanza di questa materia
aiutando dei ragazzini a fare i compiti per le
vacanze l’estate stessa… Avevo dimenticato
quanto potesse essere divertente!
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