Io e la Matematica
Chiara Bianchi
Io appena nata
La matematica nella mia storia
… alla scuola di infanzia
Tra i pochi ricordi della scuola di infanzia ci sono le
canzoncine che cantavamo nei momenti di
intervallo, molte di queste a ripensarci erano
riferite alla matematica; un esempio è …
Un elefante si dondolava sopra il
filo di una ragnatela, trova il gioco
molto interessante, va a chiamare
un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano sopra il filo di una
ragnatela trovano il gioco molto interessante,
vanno a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti …
Credo di aver sentito per la prima volta
parlare di Matematica in casa: era
qualcosa di molto complesso ma anche
molto utile, i “grandi” la usavano
praticamente tutti i giorni, e anche a me
sarebbe piaciuto scoprirne i segreti.
In particolare mi attraeva la distribuzione
delle cose: la maestra ha 40 oggetti ne dà
2 a ciascun bambino ed è sicura che alla
fine l’intera classe di 20 alunni avrà il
materiale, mi sembrava quasi magico!
Alla scuola d’infanzia
Ricordo inoltre che in classe vi era un
materassone blu su cui si poteva giocare con
cuscini (che allora sembravano grandissimi) di
forme geometriche; c’erano triangoli, rettangoli,
cilindri, quadrati e sfere.
Con queste forme si
potevano realizzare
costruzioni e improbabili
torri.
Credo che quelle
esperienze si possano
considerare le prime
“prove” geometriche:
dopo qualche tentativo
era chiaro che porre la
sfera alla base significava
compromettere l’equilibrio
di tutta la torre.
il pallottoliere
A casa tra i giochi ricordo la
presenza del pallottoliere
… non lo usavo
strettamente per fare
calcoli, ma pur essendo
utilizzato secondo le più
disparate fantasie per la
sua stessa struttura
richiamava in sé l’idea di
quantificazione, di
numero
… alla scuola primaria
Nella Scuola Primaria le
esperienze con la
matematica furono di
numero sicuramente
maggiore,
e soprattutto iniziarono
piano piano ad essere
consapevoli.
I primi numeri con i Regoli
La maestra di matematica in
prima per farci prendere
confidenza con i numeri e
le quantità ci fece
utilizzare i Regoli, barre di
lunghezza e colori diversi
a seconda della quantità
rappresentata. Li trovai
molto interessanti in
quanto riuscivo a fare i
calcoli a colpo d’occhio
facendomi molto aiutare
dai colori e dalle
lunghezze.
Unità, Decine e Centinaia, l’Abaco
Altro grande strumento fu l’Abaco;
la maestra l’aveva fatto
realizzare manualmente a
ciascuno di noi utilizzando la
pasta di sale e dei bastoncini
da spiedino.
L’Abaco ci aiutò molto nel capire
le unità di grandezza e, nei
primi tempi, a visualizzare che
una pallina azzurra posta nel
bastoncino delle decine valeva
come dieci palline verdi poste
in quello delle unità.
La “Gattematica”
Quando orami avevamo iniziato a
muovere i primi passi nel
mondo della matematica, si
trattava di affrontare e risolvere
gli esercizi in cui si chiedeva di
applicare le conoscenze
relative alle operazioni.
Per dare una linea guida la
maestra spesso traeva i
problemi che ci avrebbe
affidato da un testo intitolato
“Gattematica”, che proponeva
di aiutare degli amici a quattro
zampe a risolvere delle
situazioni matematiche …
questo rendeva il tutto molto
più divertente!
… numble …
Ricordo un episodio successo in IV elementare:
durante un’ora pomeridiana di Matematica in cui
ci stavamo esercitando nelle moltiplicazioni a due
cifre, una mia compagna ed io ci intestardimmo
che non fosse corretto nel secondo passaggio
dell’operazione mettere il trattino (o lo zero) sotto
le unità … protestammo vivamente con la
maestra che ci spiegò a lungo che il trattino è una
convenzione, che indica però la necessità di
segnalare che si sta iniziando a lavorare con le
decine; quella sera non andammo a casa
convinte, ma un po’ la fiducia nell’insegnante, un
po’ la mancanza di prove a sostegno della nostra
teoria ci fecero desistere e accettare “il trattino
della discordia”
… scuola secondaria inferiore
Durante la scuola secondaria inferiore la mia idea
della matematica non subì grandi variazioni; fare
le espressioni assegnate mi divertiva però non
avevo la curiosità di cercare soluzioni alternative
o cimentarmi in problemi non ancora affrontati in
classe.
Soprattutto non avevo ancora colto l’utilità delle
formule: ricordo che quando imparammo a
scomporre il quadrato di binomio (a+b)2 = a2 +
b2 +2ab non lo trovai per nulla interessante tanto
che fino alle scuole superiori lo scomposi come
(a+b)2=(a+b)(a+b)=a2+ab+b2+ab.
…liceo scientifico
Nella scelta della scuola
superiore il mio buon
rapporto con la
matematica contò
abbastanza, scelsi infatti
(e poi capì di aver scelto
giusto) il Liceo scientifico;
mi interessava portare
avanti una materia che da
sempre nel percorso
scolastico mi aveva
accompagnato, cercando
di capirne sempre meglio
i meccanismi.
Così avvenne infatti: nel biennio
non vi furono grandi scoperte
fu nel triennio che ebbi modo di
provare la gioia per la riuscita
matematica.
L’ambito in cui lo sperimentai fu
lo Studio di Funzione: quando,
dopo pagine di calcoli,
passaggi logici, derivate e
logaritmi, arrivai al grafico
finale che rappresentava la
funzione che avevo analizzato,
e scoprii che era esatto, mi
sembrò di possedere l’intera
conoscenza matematica!
Altra impressione che ho conservato dalla
scuola superiore riguardo alla
matematica è “il momento di caduta”:
esso si presenta quando si ha preso
una certa dimestichezza con un
argomento matematico, ormai gli
esercizi vengono per la maggior parte e
sembra che il peggio sia passato, in
realtà è in quel momento che si inizia a
voler comprendere fino in fondo i
passaggi logici, mettendo in dubbio ciò
che fino a quel punto si era preso per
vero, ed è in quel momento preciso che
iniziano i guai ma che si arriva anche
alla presa di coscienza più interessante:
se si riesce a far ri-quadrare
l’argomento, allora sì che lo si ha
davvero compreso e che lo si può
utilizzare in autonomia!!
Esperienze e influenze
Ripensando al mio percorso scolastico credo che le
esperienze siano state per la maggior parte positive;
anche se fino alla scuola superiore non vi è mai stato
nessun elemento che mi abbia avvicinato
particolarmente alla matematica, i docenti che ho avuto
mi hanno fatto conservare l’idea che la matematica sia
molto utile, e che possegga un grande potere.
Credo che abbia influito notevolmente sul mio buon
rapporto attuale con la matematica la mia Professoressa
di matematica del triennio della scuola superiore: pur
dandomi inizialmente l’idea di essere una persona
fredda e da temere è riuscita come nessun altro a farmi
scoprire il gusto per la ricerca e per successo
matematico.
Un altro ruolo ha avuto l’insegnante di Fisica che,
facendomi conoscere questa materia, ha aumentato il
mio apprezzamento per la matematica: ho avuto modo di
sperimentare come la matematica infatti dia la certezza
che alla fine i calcoli debbano tornare, che una soluzione
razionale ci sia; e tutto questo l’ho potuto toccare con
mano nell’apprendimento della Fisica, in cui ho
l’impressione di dover considerare un’infinità di variabili,
di approssimazioni, di calcoli dell’errore, ecc...
La matematica per me oggi
Oggi devo dire che la matematica
un po’ mi manca; dopo 5 anni
in cui vi avevo a che fare in
modo diretto praticamente ogni
giorno ora la situazione è un
po’ diversa, e sono chiamata a
riflettervi da un altro punto di
vista.
Ho trovato interessante la
scoperta di strumenti utili
per l’apprendimento e per
lo sviluppo della logica,
infatti credo che il
problema principale di
questa disciplina sia la
“trasmissione della
passione matematica nei
bambini”, è una materia
che rischia facilmente di
diventare noiosa se non
si hanno gli strumenti
adatti per farla
apprezzare e amare.
Il matematico oggi
Credo che il ruolo del matematico
oggi sia alla base di tutta la
ricerca scientifica, per
progredire in una buona parte
dei campi di interesse umano
è necessario avere buone, se
non ottime, conoscenze di
matematica.
Vedo il matematico come colui
che dirige e orienta il lavoro i
ricercatori, che si rivolgono a
lui per cercare soluzioni a
difficoltà che sembrerebbero
precludere ogni risultato.
Scarica

Io e la Matematica