UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA, SCIENZE POLITICHE, GIURISPRUDENZA, INGEGNERIA,
ECONOMIA
CORSO DI LAUREA INTERFACOLTÀ IN
COMUNICAZIONE INTERCULTURALE E MULTIMEDIALE
SANITÀ DELLE POCHE PAROLE :
L’IMPORTANZA DEL DIALOGO
MEDICO-PAZIENTE
Relatore :
Chiar.mo Prof. Giampaolo Azzoni
Correlatore :
Chiar.mo Prof. Mario Dossoni
Tesi di laurea di:
Marianna Bennicelli
Anno accademico 2008 / 2009
Le basi per la
relazione
terapeutica
• La comunicazione medico-paziente è
la più importante dimensione utilizzata
in medicina per la diagnosi e la
terapia.
• Il rapporto tra il medico ed il malato è
prima di tutto un rapporto umano oltre
che professionale.
• Ogni richiesta di cura racchiude una
richiesta d’aiuto e un’ esigenza di
relazione.
• Il rapporto medico-paziente è in primo
luogo attenzione ad una persona.
Le variabili della comunicazione sanitaria
•
EMPATIA : ascoltare il punto di vista dell’interlocutore in modo non critico o
valutativo, comunicare le proprie sensazioni, entrare nel mondo percettivo
privato dell’altro.
•
CONTROLLO: percezione del paziente di essere preso in carico controllo da
parte del medico.
•
FIDUCIA : costruisce un rapporto di supporto reciproco nella relazione
interpersonale che riduce al minimo una comunicazione difensiva o chiusa.
E’ la variabile fondamentale nel processo umano di comunicazione.
•
APERTURA : è quel processo tramite il quale un individuo comunica
informazioni personali, pensieri e sentimenti agli altri.
•
CONFERMA/RICONOSCIMENTO : riconoscere l’interlocutore come essere
umano degno d’attenzione e rispetto. Il riappropriarsi della sensazione di
essere persona attraverso il riconoscimento che il medico opera nei miei
confronti ricostruisce la mia unità, supera la mia frammentazione mi
comunica la mia verità e sacralità.
Ostacoli alla
comunicazione
Errori del medico:
• FRETTA
• DISTRAZIONE
• LINGUAGGIO
• INTERRUZIONE
• FOCALIZZAZIONE PATOLOGICA
• DIFFICOLTA’ NELL’INFONDERE
SPERANZA
• DIFFICOLTA’ NEL COMUNICARE LA
VERITÀ
• PRESUNZIONE DI ESSERE GLI UNICI
GESTORI DEL MALATO
Errori del paziente:
• RIFIUTO DEL PAZIENTE
• INTROMISSIONE DEL PARENTE
• INSINCERITÀ / SOSPETTO
Comunicare con
lo sguardo
La comunicazione non verbale consente
di decodificare lo stato emotivo altrui.
La relazione medico-paziente si
fonda su una comprensione che deve
necessariamente andare oltre il messaggio verbale.
Ogni curante è tenuto ad utilizzare tutti i canali comunicativi :
• GLI ASPETTI NON VERBALI DEL PARLATO ( le qualità della voce, le
vocalizzazioni)
• LA PROSSEMICA (postura, il contatto corporeo, comportamento spaziale degli
interlocutori)
• LA GESTUALITA’ (cenni del capo e movimento delle mani)
• LA MIMICA DEL VOLTO E IL COMPORTAMENTO VISIVO
• L’ASPETTO ESTERIORE ( conformazione fisica, abbigliamento, trucco,
eventuali piercing, tatuaggi, l’acconciatura).
Parole complesse con i bambini
• L’obbligo principale del medico è verso il bambino, anche
se la relazione pediatrica di fatto è triadica.
• Il bambino va coinvolto nella gestione della malattia
• Considerare preferenze, aspettative, desideri del piccolo
paziente.
• Non rinunciare mai a parlare con il bambino: ha bisogno
di essere parte attiva e di controllare la situazione
• Atmosfera di serenità e sicurezza  speranza e pensieri
positivi
QUESTIONARI MULTIDIMENSIONALI (quantificazione dello
stato di attività della malattia)
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI COMPRENSIONE
Ottant’anni di parole
VECCHIAIA E’ UNA FASE DELLA VITA, IL NATURALE
PROSEGUIMENTO DI CiO’ CHE SI ERA PRIMA
• Calibrare la relazione medico-paziente ai ritmi dell’anziano
• Ascolto sincero e finalizzato alla comprensione effettiva
del problema
• Riabilitazione psico-fisica
• Infondere nell’anziano fiducia in se stessi e motivazione 
acquisire autonomia e sicurezza
• Rapporto umano  lotta contro isolamento e solitudine
• Valorizzare le qualità dell’anziano
• Far vivere il concetto di cambiamento  nuova possibilità
per coltivare diversi interessi e passioni
TERAPIE AUSILIARIE
1. Memory training
2. Pet-therapy e musico terapia
3. Terapia della realtà
Mal. di ALZHEIMER
(deficit cognitivo)
Parole come spine
• Diagnosi a prognosi spesso infauste
• Consapevolezza del peso delle parole
• L’attenzione del medico è verso il paziente,
che va coinvolto nella gestione della malattia
• Rispetto del volere e delle attitudini di ognuno
• Codice deontologico: obbligo di informare il paziente (art.30)
consenso informato (art.32)
rispetto della volontà del paziente (art.34)
• Parenti spesso difficili da gestire
• Difficoltà di concepire la morte come limite dell’esperienza umana e pertanto
facente parte della vita
• Comunicazione pro Qualità di vita: palliazione dei sintomi + attenzione alla
sfera affettiva
ONCOLOGO
PSICOLOGO
TERAPISTA DEL DOLORE
ASSISTENZA DOMICILIARE
Associazione di
parole
• ACCOGLIENZA: ricovero momento di sconforto e disorientamento
punto di accoglienza all’ingresso del reparto
• OSPITALITA’: realizzato strutture per fornire ospitalità e fortemente
sostenuto modulo di Assistenza domiciliare.
• SOSTEGNO: psicologico per bambini e genitori
inquadramento
dignostico, strategie di intervento possibili, miglioramento della qualità di vita,
prevenzione o peggioramento degli stati di disadattamento, promozione stili
adattivi e salutari.
• OSPEDALE A MISURA DI BAMBINO: arredi e strutture e assistenza medica.
• OBIETTIVO DI ABEO è RIPORTARE IL BAMBINO ALLA NATURALEZZA DELLA SUA
INFANZIA ANCHE SE MALATO.
• ACCOMPAGNA LE FAMIGLIE IN QUSTO DIFFICILE PERCORSO
• AVVIENE COMUNICAZIONE DOVE SI INCONTRANO DUE DESIDERI DI STARE INSIEME
Conclusioni
“ Prendersi cura della
persona e non solo della
malattia ”
“ Buona parte
dell’efficacia
terapeutica è data dalla
capacità del medico di
unire la conoscenza e
l’ esperienza alla
condivisione e
comprensione delle
sofferenze del malato ”
Grazie per l’attenzione
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BENNICELLI - Cim - Università degli studi di Pavia