La scuola italiana nel dopoguerra
Il 25 Aprile del 1945 si conclude per l’Italia la tragica
vicenda della seconda guerra mondiale.
Il 2 Giugno del 1946 si tiene il referundum nazionale per la
scelta tra forma monarchiaca e forma repubblicana
dello Stato. Gli italiani scelgono di chiudere l’esperienza
monarchica e di avviare l’esperienza repubblicana; per
questo si elegge anche un’assemblea costituente, che
ha il commpito di redigere la carta costituzionale del
nuovo stato italiano, che sarà promulgata il 1° gennaio
del 1948
• All’assemblea costituente il dibattito
sulla scuola si svolse all’interno di una
sottocommissione in cui si
confrontarono gli schieramenti laico e
cattolico sui temi:
– Dell’obbligo scolastico;
– Della gratuità dell’istruzione;
– Del rapporto tra scuola pubblica e scuola
privata.
• In particolare l’articolo 33 della
costituzione dichiara la libertà dell’arte,
della scienza e dell’insegnamento;
• Sancisce che la Repubblica detta le
norme generali sull’istruzione
• Istituisce scuole statali per tutti gli ordini
e gradi
• L’articolo 34 stabilisce che la scuola
– È aperta a tutti
– Per i primi 8 anni è obbligatoria e gratuita
– Lo Stato deve prevedere attraverso borse
di studio e sostegno un aiuto per gli
studenti capaci e meritevoli, ma privi di
mezzi
• Tuttavia la grave situazione economica e
di diffusa distruzione in cui versava
l’Italia nell’immediato dopoguerra rende
difficile la realizzazione del programma
di ammodernamento e rinnovamento
della scuola, che rimane così incardinata
sul modello fascista e continua a patire
gravi arretratezze
• Ancora nel 1951 un quarto dei bambini non
frequenta regolarmente il corso elementare e
nel 1958 oltre 180.000 bambini iscritti alle
elementari abbandonano gli studi.
• Dopo l’esame conclusivo di quinta
elementare permaneva un esame di accesso
alla scuola media, al quale bisognava
prepararsi privatamente e ciò costituiva una
soglia di sbarramento e un criterio di
selezione che rendevano difficile il passaggio
alle medie.
• I tre anni successivi alla scuola elementare
erano ancora distinti in:
– Scuola media, che consentiva l’accesso al liceo
– Scuola di avviamento al lavoro, che non
permetteva l’accesso al liceo, come previsto
dalla riforma Gentile.
• Per giungere a una legge di riforma che
istituisse una Scuola Media Unica per tutti,
gratuita e obbligatoria bisogna arrivare al
1962 (Governo Fanfani e ministro Gui)
• Questa legge unifica i tre anni di Scuola
Media inferiore, dai quali si potrà
accedere ad ogni indirizzo di scuola
secondaria;
• Ridimensiona l’insegnamento del latino
• Innalza l’obbligo scolastico a 14 anni.
• Tuttavia è solo con gli anni ’70 che la scuola
italiana diventa veramente una scuola
popolare e di massa.
• La contestazione studentesca del 1968
coinvolge anche l’Italia con i suoi principi di
rinnovamento, partecipazione, uguaglianza di
diritti per tutti e conduce a numerosi
interventi legislativi tra i quali ricordiamo:
– La legge del 31 Maggio 1974 che istituisce gli
organi collegiali e la partecipazione delle
rappresentanze degli studenti e della famiglia
alla vita della scuola
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