SANITA’ Elio Agostoni Dipartimento di Neuroscienze S.C. Neurologia e Stroke Unit A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda Milano SANITA’ ICTUS IN ITALIA terza causa di morte dopo le malattie CV e NPL 2% di tutti i decessi/anno principale causa d’invalidità Prevalenza nella popolazione anziana (65-84 aa): 6.5% Incidenza aumenta con l’età; 75% degli ictus in pz >65 aa 80% ischemico SANITA’ SANITA’ Sintesi 7–4 RISCHIO DI ICTUS NEI PAZIENTI CON FA caratteristiche del pz e fattori di rischio associati punteggio CHA2DS2VASc 0 = basso rischio, 1 = rischio moderato, 2 = rischio elevato. Raccomandazione 7.7 c Grado A Pz con FA non valvolare ad elevato rischio di ictus è indicata la terapia anticoagulante orale mantenendo l’INR tra 2 e 3, purché il paziente non sia a rischio emorragico. Raccomandazione 7.7 d Grado A Pz con FA non valvolare a rischio moderato di ictus è indicato scegliere tra la terapia antiaggregante orale con ASA (325 mg/die) e la terapia anticoagulante orale mantenendo l’INR tra 2 e 3 sulla base del possibile rischio emorragico, della possibilità di controllare l’INR per adeguare la terapia tenendo conto della compliance del paziente. Raccomandazione 7.7 e Grado A Pz con FA non valvolare a basso rischio di ictus è indicato scegliere tra la terapia antiaggregante orale con ASA (325 mg/die) o nessuna terapia sulla base del possibile rischio emorragico e della compliance del paziente. Raccomandazione 7.7 f Grado A In alternativa alla terapia anticoagulante nei casi in cui sia prevedibile una scarsa compliance o vi siano difficoltà ad effettuare un monitoraggio affidabile dell’INR è indicato l’ASA (325 mg/die), che risulta provvista di efficacia, sia pure in misura inferiore. SANITA’ SANITA’ SANITA’ SANITA’ SANITA’ SANITA’ La fibrillazione atriale può essere asintomatica, soprattutto se è cronica e se il paziente è anziano. • In circa il 20% degli ictus cardioembolici da FA questa non è stata diagnosticata in precedenza. (Lin HJ et al; Stroke 1995) SANITA’ Il paziente affetto da FA che assume la terapia anticoagulante orale è soggetto a una protezione ottimale da parte del farmaco (INR 2.0-3.0) solo per circa il 60% del tempo. (William et al; JMCP 2009) • Circa il 60% dei pazienti affetti da FA che presentano un ictus in corso di terapia anticoagulante orale ha un INR subottimale. (Hylek et al; NEJM 2003)