WORKING POOR 1 VOCI DI FABBRICA 1 “In molte aziende metalmeccaniche tra il 30 e il 50 per cento di lavoratori sono indebitati con cessioni del quinto dello stipendio che diventano drammatiche nelle situazioni di cassa integrazione (…)” (segretario Fiom piemontese) 2 VOCI DI FABBRICA 2 Come vivono i lavoratori in cassa integrazione? “Arrivano da casa già con i problemi loro, poi fanno un lavoro ripetitivo, paranoico, a questo si sommano altri problemi, problemi coniugali, problemi economici, chi ha dei figli non riesce a pagare gli studi o le gite a scuola. Io li sento. Molti non hanno nemmeno voglia di tornare a casa quando finiscono, molti non riescono a sopravvivere (…) e molti si rivolgono alle finanziarie. C’è tanta gente che viene a parlarmi dei debiti (…) cessioni del quinto dello stipendio, pignoramenti di un terzo o un quinto dello stipendio, dipende (…). C’è molta gente che si inventa anche delle cose pur di prendere soldi dal Tfr. Per dire, si fanno fare dei preventivi dai dentisti, vanno la prima volta poi basta non ci vanno più e con quei soldi pagano l’affitto o addirittura servono per mangiare, per fare la spesa (…)” (delegato Fiat) 3 Dalla povertà come conseguenza della mancanza di lavoro… … ai working poors 4 % povertà relativa Famiglie in cui la persona di riferimento è occupata come lavoratore dipendente 9,4% (21% al sud) Famiglie in cui la persona di riferimento è occupata come operaio o assimilato 14,5% (30% al sud) % povertà assoluta 5% (10% al sud) 5 CLUSTER ANALYSIS DELLE FAMIGLIE ASSOLUTAMENTE POVERE Figure ai margini del mercato del lavoro Donne adulte o Anziani soli anziane delle grandi o in coppia città del Sud dei piccoli che non comuni del Nord lavorano e (15,2%) non hanno mai lavorato (16,7%) Anziani soli o in coppia dei piccoli comuni del Centro-sud (10,3%) Famiglie di ritirati dal Coppie lavoro con anziane del figli nei Mezzogiorno grandi (2,6%) centri del Sud (8,4%) 6 CLUSTER ANALYSIS DELLE FAMIGLIE ASSOLUTAMENTE POVERE Famiglie con un reddito da lavoro Coppie monoreddito Famiglie con di figli con Coppie Coppie Single e persona di monoreddito monoreddito imprenditori monogenitori operaie con di lavoratori e impiegati riferimento e operai del di quattro partner in figli minori in proprio Centro-nord componenti o cerca di residenti al con figli (11%) Sud (15,1%) minori (9,8%) più residenti occupazione nel Centro- al Sud (2,6%) sud (8,3%) 7 Abbassamento del livello delle retribuzioni medie Impoverimento del lavoro Aumento progressivo dei prezzi di beni essenziali 8 DECLINO DEL LAVORO Impoverimento: segno e non causa Causa effettiva: spostamento di quote di ricchezza prodotta dai salari ai profitti 9 DECLINO DEL LAVORO alla soggettivazione Dall’assoggettamento Ipertrofia del mercato e bisogno di politiche sociali nuove Di nuovo fattore della produzione Trionfo dell’ideologia neoliberale 10 PROGREDIRE DECLINANDO 11 LA CRISI DEL CAPITALE Crisi del lavoro Controrivoluzione passiva del ceto imprenditoriale Declino italiano 12 LA CRISI DEL CAPITALE La controrivoluzione del capitalismo italiano Scarsa disponibilità agli investimenti innovativi Spostamento della ricchezza accumulata dalla produzione ai mercati finanziari 13 IL MODELLO ITALIANO DI INTERVENTO Famiglia Ammortizzato ri sociali 14 IL MODELLO ITALIANO DI INTERVENTO Selettivo. Genera fratture sia territoriali che generazionali, tra aree di copertura e aree di esposizione Colpisce meno i padri che i figli Mette la famiglia sotto stress. E sempre più chiusa verso l’esterno 15 CETO MEDIO IMPOVERITO 16 LA DEPRIVAZIONE MATERIALE Traduce l’espressione “material deprivation” con cui si intende la mancanza di beni materiali per il soddisfacimento di bisogni essenziali, la presenza dichiarata di difficoltà finanziarie e in generale l’incapacità individuale di vivere una “vita decente” («the inability to live a decent life», secondo la definizione di P.Townsend) Non va confusa con la povertà: si può essere deprivati senza essere poveri e viceversa 17 FAMIGLIE CHE ARRIVANO CON GRANDE DIFFICOLTÀ A FINE MESE Un milione e mezzo di famiglie, il 6,3% della popolazione Fattori di deprivazione caratterizzanti: non potrebbero affrontare una spesa imprevista di 700 Euro (82,1% dei casi) non sono riuscite a risparmiare (58,1%) hanno dovuto indebitarsi o intaccare il patrimonio (33%) non possono affrontare spese per malattie (46,6%) non hanno potuto pagare le bollette (37,2%) - o le tasse (44,3%) 18 FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ PER LE SPESE DELLA VITA QUOTIDIANA Oltre 1,3 milioni di famiglie, pari al 5,5% Fattori di deprivazione caratterizzanti: hanno avuto almeno una volta scarsità di denaro per acquistare cibo (56,7%), per pagare le spese mediche (75%), le tasse (79,7%), o per comprare vestiti (87,2%) giudica le spese della casa un carico pesante (78%) non sono riuscite a risparmiare (85,3%) non possono permettersi un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni (26%), di riscaldare adeguatamente l’abitazione (35,7%), una visita dal dentista di cui almeno un componente aveva bisogno (33,1%) e una visita specialistica necessaria (23,5 %) 19 FAMIGLIE VULNERABILI Oltre 2,5 milioni, pari al 10,4% Fattori di deprivazione caratterizzanti: esprimono anch’esse da una notevole difficoltà ad arrivare “alla fine del mese” e una diffusa impossibilità di risparmiare (61%) hanno dovuto intaccare il patrimonio o indebitarsi (28,8%) tra queste famiglie si registra la quota più alta di quelle che non riuscirebbero ad affrontare una spesa imprevista di 700 euro (83,5%) o che non hanno avuto i soldi, almeno in un’occasione, per acquistare vestiti (48,7%) 20 Assommati tra loro, questi tre cluster che configurano, nel loro complesso le dimensioni di un’area di acuta deprivazione materiale e di profondo disagio sociale, raggiungono la cifra di 5.393.000 famiglie (il 22,2% del totale delle famiglie italiane) e di 18.896.000 persone. A cui andrebbero aggiunte, per molti aspetti, gli oltre 1,8 milioni di “famiglie giovani gravate dal mutuo per la casa” Gli stessi dati sono indicatori eloquenti dello sgretolamento del ceto medio 21 CETO MEDIO Categoria che si definisce e si autodefinisce in termini di status e di stile di vita: “si sente di ceto medio chi ritiene di aver trovato un posto per lui accettabile e riconosciuto nella società in cui vive, senza seri problemi per un soddisfacente tenore di vita e per la sicurezza in futuro” (Bagnasco) Quest’area è oggi fortemente esposta al rischio della incertezza e della povertà. Nella società attuale tale rischio è trasversale. Cambia perciò la struttura stessa della compagine sociale: con pochi che schizzano verso l’alto e molti che scivolano verso il basso 22 23 CETO MEDIO IMPOVERITO I senza rete I funamboli Lavoratori autonomi precari Lavoro autonomo di seconda generazione 24 LA SLAVINA DELL’INDEBITAMENTO I “senza rete” Famiglie e individui fortemente indebitati, che hanno fatto ricorso al credito per fronteggiare il carovita che ha progressivamente eroso i loro risparmi e drasticamente diminuito le capacità di spesa I funamboli Persone o gruppi familiari che hanno chiesto prestiti per sostenere livelli di consumo al di sopra delle loro effettive capacità economiche 25 PERCHÉ CI SI INDEBITA? Per le spese ordinarie Per le rate del mutuo Per far fronte a situazioni critiche Per incapacità di rivedere il proprio tenore di vita 26 INCREMENTO PROPENSIONE AL DEBITO 2003-2008: il tasso di crescita medio annuo per il credito al consumo è doppio rispetto alla media europea Credito al consumo: dal 1995 al 2008 cresce di dodici volte da 8,4 a 97,5 miliardi di euro 1993-2008: il totale dei prestiti erogati alle famiglie passa da 163 a 587 miliardi di euro: valore pari al 29% delle famiglie indebitate per una media di 10 mila euro ognuna La propensione all’indebitamento riguarda soprattutto i giovani: 22% sul totale degli indebitati 27 LA “ZONA GRIGIA” La frattura interna all’area del lavoro autonomo Lavoro autonomo di seconda generazione: modalità di prestazione lavorativa caratterizzata da una combinazione personalizzata di informazioni che attengono a un diverso paniere di conoscenze, e in cui è molto alta la componente cognitiva e relazionale. Lavoro smaterializzato, o “biolavoro” 28 AMBIVALENZE 29 CITTADINANZE SEPARATE NELLA SOCIETÀ BLOCCATA Il 10% delle famiglie più ricche detiene circa la metà della ricchezza totale Il 50% delle famiglie più povere detiene meno del 10% della ricchezza complessiva 30 L’INVIDIA SOCIALE Una patologia della relazionalità. Sentimento ambivalente: contiene sia l’avversione per l’altro che il dolore per sé. Essa consiste infatti nel “dolore della percezione delle differenze con proprio svantaggio” Alimenta i conflitti orizzontali, che rappresentano il tratto dominante di una società bloccata verso l’alto, nella quale cioè il conflitto redistributivo appare confinato al circuito inferiore della stratificazione sociale 31 LA DEBOLEZZA DELLE POLITICHE SOCIALI IN ITALIA. Vedi i dati relativi alle politiche di sostegno a minori e famiglie; alle politiche di contrasto all’esclusione sociale; al grado di incidenza delle politiche pubbliche sui livelli di povertà Questi dati dimostrano la debolezza del sistema italiano di protezione sociale. Alla debolezza delle politiche fa riscontro la costruzione artificiale di un nemico concreto (l’altro, l’ultimo, il radicalmente povero), sulla cui esclusione elaborare il proprio “essere dentro” o il proprio “essere con” 32