Sponsorizzazioni e fundraising 5: le organizzazioni non profit italiane sui social media – Crowdfunding 1 Francesca Comunello LUMSA Anno accademico 2014/2015 Blogmeter: un focus sul non profit Analisi del “passaparola sull’intero social web italiano relativo a 40 organizzazioni non profit leader per fan e follower su Facebook e Twitter, selezionate da un panel iniziale di oltre 250, e si sono confrontate le performance di 80 tra pagine Facebook e profili Twitter ufficiali” Periodo: 1 giugno-19 ottobre 2014. Fonte: http://www.blogmeter.it/ricerche/2014/10/31/infografica-organizzazioni-nonprofit-influenti-in-rete/ Su FB vincono i contenuti legati agli animali (orsa Daniza post più “engaging”; pagine più engaging: Lega Nazionale Difesa del Cane, Enpa, WWF Italia e LAV); su Twitter spiccano Greenpeace e Emergency Su FB ¾ delle persone che interagiscono con pagine delle ONP sono donne Temi caldi su Twitter: #Gaza, #Ebola, #Iraq e #nonfossilizziamoci (Greenpeace) Crowdfunding 1 Francesca Comunello LUMSA Anno accademico 2014/2015 Testo di riferimento Crowdfunding? “Ancora nessuno ha trovato la parola giusta per tradurre crowdfunding in italiano, ma ne avremmo bisogno” (Pais, Peretti, Spinelli, “Crowdfunding”) “Il crowdfunding è marketing di nuova generazione: porta idee, progetti e prodotti nel mercato e rappresenta un’occasione unica per testare un’idea, costruire una community intorno a un prodotto o a un progetto, acquisire notorietà di brand e posizionarsi nel mercato, indagandone in profondità dinamiche e potenzialità” (Pais, Peretti, Spinelli) Il contesto: la sharing economy Sharing economy: trasformazione delle forme tradizionali del mercato e comparsa di altre due forme: collaborazione e condivisione Collaborazione: estende le logiche di reciprocità ai legami deboli o con persone sconosciute (es.: prestito della macchina, offerta di ospitalità, ecc.). Meccanismo abilitante: reputazione (valutazione altrui) Condivisione: nuove comunità di interesse che creano senso di appartenenza e favoriscono la creazione e gestione di beni comuni (fonte: Pais et. Al) Cos’è il crowdfunding “l’accumulo di piccoli investimenti in singoli progetti da parte di un gran numero di individui” (European crowdfunding network) Tre elementi fondamentali: la raccolta fondi, la folla e internet Metafore usate dalle piattaforme: “salvadanaio virtuale”, “crowdloving”, “una palestra di allenamento”, “una scommessa”, ecc. “La raccolta di fondi è condizione necessaria ma non sufficiente (…); quella che viene presentata come una folla è più spesso una rete; internet e i social media sono acceleratori di processi che avvengono anche offline” (Pais et al) Ulteriori caratteristiche Apertura: chiunque abbia un’idea progettuale può generalmente renderla pubblica e partecipare al finanziamento (unici meccanismi di chiusura sono quelli introdotti dalle piattaforme, es: limite geografico; contenuto del progetto; livello qualitativo campagna) Progettualità a termine: progettista definisce la durata; all-ornothing vs keep-it-all Partecipazione attiva: può essere considerato una forma di crowdsourcing (in alcuni casi il finanziatore può partecipare direttamente al processo decisionale) Azione connettiva: più che “crowd”, nodi di una rete legati tra loro in particolari configurazioni, che permettono lo scambio di risorse tra pari Ulteriori caratteristiche - segue Azione e relazione digitale: piattaforme che trasformano la trasformazione del capitale sociale (accessibile attraverso i social media) in capitale finanziario: “il crowdfunding abbassa le barriere all’accesso e alla condivisione del capitale” (Pais et al); proprorzionalità diretta tra il numero degli amici su FB e la probabilità di successo di una campagna di c. (fonte: Kickstarter) Reputazione e fiducia: quando la relazione non è basata su una conoscenza diretta, i legami sociali forniscono segnali utili alla valutazione del valore del progetto Caduta dei confini tra produzione e consumo Nuove forme di ricompensa, forme di motivazioni complementari al solo ritorno economico Trasparenza: visibili le somme versate (e spesso i nomi dei finanziatori) Una definizione provvisoria (Pais et al) “una forma di partecipazione (finanziaria, ma non solo) della rete (sociale) e attraverso la rete (internet) a un progetto che si caratterizza per: progettualità a termine; libertà di scelta del progetto e del progettista, veicolata attraverso meccanismi reputazionali; trasparenza dei finanziamenti raccolti” I modelli di crowdfunding Donation-based: non sono offerte ricompense, se non simboliche. Deriva dal tradizionale fundraising per le organizzazioni non profit Reward-based: sistema di ricompense differenziate in relazione all’entità del finanziamento (spesso sconfina nella pre-vendita) Equity-based: finanziamento ad aziende in cambio di quote o azioni; royalty-based: progettista offre una quota dei guadagni del singolo prodotto/servizio Social lending: prestito di denaro peer-to-peer (forma di disintermediazione del prestito) Nuove forme di crowdfunding Do-it-yourself: inserire funzionalità di c. direttamente nel sito dell’organizzazione che promuove la campagna Corporate crowdfunding: coinvolgere clienti e comunità di riferimento, anche in ottica CSR Civic crowdfunding: finanziamento di opere e progetti pubblici attraverso il coinvolgimento dei cittadini (cfr. www.unpassopersanluca.it) Kickstarter? Il 2014 di Kickstarter “Kickstarter is a new way to fund creative projects. We’re a home for everything from films, games, and music to art, design, and technology. Kickstarter is full of projects, big and small, that are brought to life through the direct support of people like you. Since our launch in 2009, 8 Million people have pledged more than $1.5 Billion, funding 78,000 creative projects. Thousands of creative projects are raising funds on Kickstarter right now”. Indiegogo Exploding kittens? With 219,382 backers, it became the most-backed Kickstarter project of all time! (20 febbraio 2015) It more than doubled the previous record of 105,857, held by Reading Rainbow since last summer. Exploding Kittens isn’t only the most-backed project, it’s also the most funded Games project ever: $ 8,782,571 (la cifra è stata raccolta in un mese) L’obiettivo iniziale era raccogliere $ 10,000 Le piattaforme di crowdfunding nel mondo I volumi raccolti sono cresciuti del 75% ogni anno negli ultimi tre anni Anche il numero di piattaforme è aumentato esponenzialmente (media annuale di sviluppo pari al 50%) L’area più rilevante è il Nord America, seguita dall’Europa e da Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Sud Africa, India e Cina Non solo Kickstarter e Indiegogo: negli USA USA: EquityNet (equity crowdfunding), Crowdfunder (dedicata alle imprese), RocketHub (donation-based, progetti speciali: arte, scienze, business e non profit), Crowdrise (donazioni di beneficienza), CircleUP (progetti b-t-c, non tecnologici, food), Peaks (per “changemaker”), Pubslush (verticale: for books only) … In Europa In Europa il mercato di riferimento è spesso di livello nazionale Un’eccezione è Fundedbyme (svedese diffusa a livello internazionale, reward-based e equity c.); Alcune delle principali piattaforme nazionali: Ulule (FR, comunity), Seedmatch (D, equity), Nordstarted (D, creatività ad Amburgo), JustGiving (UK, non profit), Spacehive (UK, progetti civici in ambito locale), Symbid (N, equity), Ccrowd (Svizzera) Nel resto del mondo Principali barriere: normative e culturali Crowdmii (Israele) Zoomal: prima piattaforma dedicata al Medio Oriente Ideame: Sud America Fundator: Cina … Il crowdfunding in Italia Il crowdfunding in Italia è nato nel 2005, prima della fondazione di Kickstarter e Indiegogo Prima piattaforma italiana: “Produzioni dal basso”. Complessivamente ha raccolto più di 2000 progetti, di cui 500 finanziati integralmente (per quasi 2 milioni di euro) Nel 2013 si è costituita come start-up e recentemente ha lanciato la nuova piattaforma Produzioni dal basso: la prima piattaforma italiana “è una piattaforma generalista perché è aperta a tutti i tipi di progetto è una piattaforma orizzontale che non filtra i progetti ed è quindi subito utilizzabile ed accessibile ha 4 modalità diverse di crowdfunding che si adattano a ogni tipo di progetto”: “tutto o niente” “raccogli tutto” “prenotazione quote” Donazione semplice” Ulteriori dettagli sul sito Agli albori del crowdfunding in Italia: le altre piattaforme Smartika.it (già Zopa Italia, attiva dal 2008): social lending Kapipal (attiva dal 2009): fondata su progetti personali (matrimonio, cure mediche, ecc.); nel 2013 è stata rilevata da Grow VC Group Nascita ed evoluzione del crowdfunding: portare le esperienze straniere in Italia (2010-11) Nel 2010 nascono altre 3 piattaforme, sulla scorta della visibilità internazionale di Kickstarter e Indiegogo: YouCapital (oggi non attiva), Prestiamoci (social lending) e IoDono (personal fundraising online) Nel 2011 si registra un primo picco di attività: nascono Retedeldono, Buona Causa, ShinyNote, Eppela, Cineama (oggi uno dei network di Produzionidalbasso) e Boomstarter Le prime tre sono ancora oggi le principali piattaforme donation-based, si ispiravano all’esperienza internazionale di JustGiving e sono principalmente rivolte alle organizzazioni non profit La diversificazione: piattaforme settoriali, territoriali, equity c. (2012-13) Nel 2012 nascono Musicraiser (settoriale, dedicata alla musica) e Starteed (che sperimenta il modello royalty), entra a regime Terzo Valore (piattaforma ibrida lending e donation dedicata al non profit) e viene lanciata Crowdfunding-Italia (progetti sociali) Musicraiser: per i musicisti indipendenti coinvolgere i propri fan è un’occasione per far apprezzare non solo le proprie doti musicali, ma anche quelle comunicative; mostrare il sostegno dei fan è importante anche per eventuali futuri contatti con case discografiche 2013: l’esplosione del crowdfunding in Italia Nel 2013 si osserva “l’esplosione” del c. in Italia: nascono numerose piattaforme, tra cui www.com-unity.it, www.derev.com, www.finanziamiiltuofuturo.it (local c., Puglia e Lampedusa), forwardforward.org (mecenatismo), www.idea-ginger.it (local, Emilia Romagna), www.kendoo.it (provincia di Bergamo), www.leevia.com (beneficienza, aziende sponsorizzano progetti non profit), www.letsdonation.com (collaborazione profit-non profit), www.microcreditartistique.com, progetti.schoolrising.it, www.starsup.it, www.takeoffcrowdfunding.com (idee imprenditoriali, PoliHub), www.unicaseed.it (equity based), ecc. Il crowdfunding in Italia oggi Mercato spinto dall’offerta, la domanda è ancora debole Maggio 2014: presenti 54 piattaforme, di cui 41 attive: 19 reward-based 7 donation-based 2 lending-based 2 equity based 11 ibride (prevalentemente reward e donation) Valore complessivo progetti finanziati attraverso piattaforme italiane: 30 milioni di euro (prevalenza lendingbased) Crowdfunding in Italia In Italia non è emersa una piattaforma generalista di riferimento si affermano piattaforme verticali I progetti finanziati sono prevalentemente sociali (63%), seguiti da quelli creativi (23%); i progetti imprenditoriali sono il 14% Il progetto: le fasi Fonte: Pais et al Il progetto finale per l’esame: indice Concept del progetto (qual è il progetto o l’idea per la quale intendo realizzare un piano di crowd funding) Obiettivi (a) obiettivi del progetto; (b) obiettivi del piano di crowdfunding (formularli in modo SMART, indicare eventuali KPI) Analisi dello scenario competitivo (analisi dei competitor, benchmarking, posizionamento competitivo) Community (target primario e secondario della campagna di crowdfunding – utilizzare anche personas e scenari d’uso) Individuare il tipo di crowdfunding (donation, reward, lending, equity) Selezionare la piattaforma e motivarne la scelta (utile ricorrere a analisi SWOT) Stabilire il timing della campagna di crowdfunding (se pertinente) specificare importo contributo e tipo di reward Piano di comunicazione: strategie digital marketing e PR; include il social media mix (scelta piattaforme, timing, tipo di contenuti), linee guida per la creazione di contenuti (tono di voce e stile comunicativo, livello di moderazione), social media policy inserire post di prova – cfr. esercitazione relativa per i contenuti) Valutazione delle risorse da investire Definizione degli strumenti per il monitoraggio dei risultati Il progetto per l’esame: cosa produrre? Lavoro di gruppo: di norma 3-4 persone per gruppo (non più di 4) Per l’esame è necessario produrre: Un documento cartaceo, analitico, che segua l’indice sopra indicato. È utile inserire nel documento anche elementi grafici, immagini (se pertinenti). Il documento dovrà essere un testo completo, coerente, approfondito Una presentazione (Power point, Prezi o altro formato) Il progetto (documento cartaceo) va inviato 4-5 giorni prima della data d’esame ([email protected]) In sede d’esame, si farà una presentazione di non più di 10-15 minuti per gruppo. Mentre nel documento cartaceo saranno premiati l’approfondimento e l’analiticità, in fase di presentazione si valorizzerà l’efficacia espositiva, l’impatto, la capacità di persuasione (simuleremo un colloquio con il gestore della piattaforma in questione o con un possibile finanziatore).