Startup e Crowdfund investing in Italia
Camera di Commercio di Milano, 19 febbraio 2013
Ivana Pais
Università Cattolica del Sacro Cuore
Definizione
Il crowdfunding, letteralmente ‘finanziamento dalla folla’,
è un processo di finanziamento collettivo proveniente dal
basso, tramite cui più persone contribuiscono con somme
di denaro di varia entità a un progetto o ad un’iniziativa in
cui credono e di cui si fanno sostenitori. Rappresenta
inoltre un metodo di raccolta di denaro che sfrutta il
potenziale della viralità del web e dei nuovi schemi
mentali facilitati dall’affermarsi dei social media.
Caratteristiche:
• partecipazione attiva
• trasparenza
• ricompensa
Nel mondo (Crowdfunding Industry
Report, Massolution)
Kickstarter
Nel 2012:
• 86 milioni di visitatori unici (+252% rispetto al
2011)
• 2,2 milioni di finanziatori per $320 milioni
impegnati ($ 606 al minuto) e 274 milioni raccolti
• 18mila progetti finanziati
• in 177 paesi
• commissioni: 13,7milioni (5%)
Kickstarter
Altre piattaforme
Analisi delle piattaforme di
crowdfunding in Italia
• Analisi realizzata con Daniela Castrataro,
Twintangibles
• Questionario inviato a 16 piattaforme attive a
novembre 2012: 12 risposte
• A novembre 5 piattaforme in fase di lancio,
oggi 4 attive
Storia delle piattaforme italiane
Geografia delle piattaforme italiane
Composizione delle piattaforme
italiane
•Kapipal
•Eppela
•Starteed
•Produzioni dal basso
•Boomstarter
•Crowdfunding-Italia
•De Revolutione
•Smartika
•Prestiamoci
•Musicraiser
•Cineama
Rewardbased/generalisti
Rewardbased/settoriali
Social lending
Donazioni
•Shinynote
•Iodono
•Buonacausa
•Rete del dono
•Fund for culture
•Youcapital
•Pubblicobene
… in attesa dell’equity based (oggi SiamoSoci)
I soci
• I fondatori e CEO hanno tra i 30 e i 50 anni, anche se la
media scende nel campo del reward-based dove oltre
metà degli intervistati ha un’età inferiore ai 35 anni. I
fondatori hanno maturato esperienze professionali
negli ambiti di intervento delle loro piattaforme oppure
nella comunicazione. Oltre il 70% ha un titolo di studio
equivalente o superiore alla laurea.
• Tra i soci, le donne sono l’8% del totale; l’età è
compresa tra i 26 e i 51 anni, la media è 39 anni; l’85%
sono laureati; il 69% si sono conosciuti in contesto
professionale, solo uno per parentela, la quota restante
attraverso amici comuni.
Le aziende
• Sono prevalentemente Srl, con l’eccezione di
Prestiamoci e Smartika (Spa) e Crowdfunding-Italia
(Limited, con sede in Regno Unito).
• Metà degli intervistati ha un solo socio o nessun socio,
soprattutto nel caso delle piattaforme reward-based.
La media sale, anche in misura significativa, nelle
piattaforme di equity e social lending, che hanno in
media 8 soci. La piattaforma con più soci ne conta 31.
• La metà delle piattaforme ha tra i 2 e i 4 dipendenti,
l’altra metà non ne ha. Anche i collaboratori (stabili e
occasionali) sono poco numerosi: al massimo, si tratta
di 7 persone.
I progetti
Modello
Progetti
Pubblicati/Appr
ovati
Progetti
finanziati
successo
Valore
con Progetti
Totale Valore medio per
progetto
Rewardbased
1522
242
E 726.705
E 3.000
Donazioni
176
130
E 245.000
E 1.900
Equitybased
110
8
E 2.000.000
E 250.000
Social
Lending
5313
1855
E10.304.500
E 5.500
TOTALE
8819
2477
E 13.274.205
E 5.300
Mercato e pubblico di riferimento
• Il mercato di riferimento è nazionale, con l’eccezione di due
piattaforme che si posizionano sul mercato europeo.
• Tutte le piattaforme si rivolgono a singole persone, che possono
proporre i propri progetti (con l’eccezione di Retedeldono, destinata
esclusivamente ad associazioni e organizzazioni non profit); Cineama è
dedicata anche alle aziende, Musicraiser e ProduzioniDalBasso ad
associazioni, SiamoSoci ad entrambe; Shinynote ad associazioni e alla
pubblica amministrazione; Starteed, Eppela e Crowdfunding-Italia a
tutte queste categorie di destinatari.
• I competitor sono prevalentemente altre piattaforme di crowdfunding
a livello nazionale (50%) o internazionale (30%), ma anche banche e
finanziarie (20%).
• Le piattaforme che hanno stipulato accordi formali di collaborazione
sono solo tre. Oltre allo scambio di informazioni (sui clienti, il mercato,
la tecnologia e la gestione d’impresa), questi accordi sono finalizzati
all’acquisizione di risorse finanziarie, tecnologie e spazi.
Criticità segnalate
• Quadro normativo restrittivo e poco chiaro. Inoltre lamentano
finanziamenti ridotti e tassazione elevata (non valido per le
piattaforme donation based, che operano nel settore non profit)
• Difficoltà di comprensione dei principi base del CF da parte dei
progettisti, mancanza di strategie alla base delle campagne di
crowdfunding, mito del "basta mettere online", quindi difficoltà a
reperire progetti di qualità
• Mancanza di cultura. Sospetto e diffidenza, digital divide, differenze
culturali, scarsa propensione alla donazione degli italiani
• Difficoltà nella promozione e diffusione della conoscenza delle
piattaforme stesse e del crowdfunding in genere
• Difficoltà di networking con gli addetti al settore
• Difficoltà tecniche (soprattutto nei sistemi di pagamento)
Qualche esempio
Tendenze: do it yourself
Crowdfunding di nicchia
Specificità italiane
• NO big player
• Avvio confronto con PA?
Conclusioni
• Mercato in crescita ma ancora immaturo
• In attesa della regolamentazione Consob per
equity-based
• Necessità di linee guida anche per rewardbased?
• Quali leve per la sensibilizzazione?
Grazie
Ivana Pais
@ivanapais
[email protected]
www.laretechelavora.com
Daniela Castrataro
@twintangibles @danielaCast
[email protected]
www.slideshare.net/crowdfuture (report + ebook)
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