Fiocco di neve Mi sto sciogliendo … una superficie rosa e calda mi accoglie. Sono nato la mattina del ventiquattro dicembre, un giorno speciale per tutti. Sospinti dal vento, abbiamo raggiunto la valle; le foreste di sempreverdi, che ci avevano accompagnato sulle piste, presto hanno lasciato spazio ad una distesa di tronchi spogli e tristi che si affacciavano su un grande lago ghiacciato. Anche sul lago abbiamo notato puntini colorati che volteggiavano in particolari acrobazie e un coro di risate è giunto sino alle nostre orecchie. Cullati da una fredda brezza, abbiamo raggiunto la città, dove siamo stati sommersi da un odore acre e sgradevole che ci ha fatto subito rimpiangere il dolce profumo dei pini di montagna. Abbiamo attraversato una zona industriale, piena di fabbriche; molti di noi non sono riusciti a continuare il viaggio, sciolti dai fumi delle industrie in continua espansione, ma a chi ha avuto la fortuna di sopravvivere è apparso un paesaggio veramente particolare. La città era tutta addobbata per una festa chiamata Natale; una marea di gente si affannava alla ricerca dell’ultimo regalo, intasando strade e centri commerciali. Abbiamo iniziato la nostra discesa in prossimità di un gigantesco e luminosissimo albero sotto il quale si trovavano una gran serie di pacchi dorati, ma non era un pino come gli altri. Non riuscivo a sentirne il tipico salubre profumo. Era proprio un peccato che fosse finto … di plastica. La mia caduta si è interrotta nelle mani di un piccolo e dolcissimo bambino; i suoi occhi azzurri come il ghiaccio si sono incrociati con i miei. Chissà se vi ha letto la mia nostalgia di pini odorosi, di aria frizzante oppure, assuefatto da una realtà artificiale, ha continuato i suoi giochi infantili. Eccomi qui, ormai giunto al culmine della mia vita, sono felice di regalarvi questa mia breve storia: il volo di un fiocco di neve.