MARCO GALLERI
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SCANSAFATICHE
Estratti da La psicologia dello scansafatiche
di N. Guéguen su Mente & Cervello del maggio 2015
Edizione del maggio 2015
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Il Poggio 58036 Sassofortino (GR) tel. & fax 0564.567.118 mobile 333.2456.338 www.marcogalleri.it [email protected]
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INDICE DI QUESTA PRESENTAZIONE
• La pigrizia sociale
• L’effetto Ringelmann
• Gli studi di Ingham
• Studi successivi
• Pigrizia di anticipazione
• Sei strategie pratiche
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La pigrizia sociale
• La "pigrizia sociale" è un fenomeno
riconosciuto dagli psicologi secondo cui le
persone lavorano meno quando fanno
parte di un gruppo.
• Perché darmi da fare se il mio contributo
non è preso in considerazione? Gli altri se
la caveranno comunque, sostiene il «pigro
sociale».
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L’effetto Ringelmann
• Il concetto di pigrizia sociale risale agli anni settanta.
• Inizialmente era noto come effetto Ringelmann, dal nome
di un agronomo di fine Ottocento che studiò l'efficienza
dei sistemi di traino dei buoi.
• Maximilien Ringelmann aveva osservato che, riunendo
diversi buoi, la loro forza nel trainare un aratro non era
superiore alla somma delle loro forze individuali.
• Decise dunque di riprodurre la propria osservazione su
alcune squadre di tiro alla fune, all'epoca molto in voga
nei villaggi e nelle feste paesane, e notò che le
prestazioni dei singoli partecipanti diminuivano
con l'aumentare della dimensione delle squadre.
• In particolare l'energia spesa da un singolo partecipante
si dimezzava nel momento in cui costui faceva parte di
una squadra di otto persone.
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Gli studi di Ingham
• Tre quarti di secolo più tardi lo psicologo Alan G. lngham
stabilì che il fenomeno era invece dovuto a un bias,
ovvero un pregiudizio psicologico.
• Il team mise alla prova l'effetto Ringelmann ricreando
una situazione in cui un partecipante tirava la corda
assieme a un gruppo composto da un minimo di uno a
un massimo di cinque falsi «tiratori», i quali fingevano
soltanto di tirare.
• Riuscirono così a misurare separatamente la forza del
partecipante e a osservare che questa era inferiore a
quella trasmessa in assenza di comparse.
• Cosa ancora più grave, la forza calava man mano che
il numero di tiratori aumentava.
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Studi successivi
• In seguito, altre ricerche hanno confermato la tesi del
bias psicologico.
• In determinate circostanze le prestazioni individuali si
riducono quando gli individui si trovano in un gruppo in cui
tutti i membri devono svolgere lo stesso compito, anche
se questo non un grande sforzo a livello cognitivo
(p. es. gridare o applaudire).
• Numerosi studi successivi hanno confermato che la
presenza di altre persone può spingerci a ridurre il
rendimento individuale.
• In ambito sportivo, Jeffrey Miles e Jerald Greenberg,
hanno calcolato che, su una stessa distanza di nuoto, le
performance sono migliori nelle gare individuali
rispetto alla staffetta. Osservazioni analoghe sono state
applicate anche alla corsa.
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Pigrizia di anticipazione
• Il solo fatto di sapere che la performance sarà
valutata
collettivamente
sembra
ridurre
i
coinvolgimento e la motivazione dei singoli.
• la pigrizia sociale è influenzata da diversi fattori individuali,
culturali e situazionali, ed è compito del manager saperli
gestire al meglio e optare, in base alle circostanze, per
attività individuali o collettive. Spetta a lui creare le
condizioni che favoriscano il rendimento individuale anche
nei contesti di gruppo.
• Nella prossima diapositiva sei strategie pratiche con un
corollario ovvio: anche quando si lavora in gruppo non ci si
deve dimenticare di valorizzare il singolo, evitare che
le cattive abitudini diventino consuetudini e tenere
conto delle differenze di carattere, poiché esistono
persone più felici di altre di lavorare per la collettività.
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Sei strategie pratiche
1. Creare coinvolgimento: i contributi individuali non
saranno trascurati.
2. Responsabilizzare i singoli: il gruppo viene penalizzato se
le prestazioni individuali sono insufficienti.
3. Riorganizzare i gruppi di lavoro, non appena compaiono i
primi sintomi di pigrizia sociale.
4. Identificare i più motivati, utili per il buon funzionamento
del gruppo.
5. Accerchiare i narcisisti (convinti di essere superiori) in
gruppi di lavoro più ristretti.
6. Tener conto del contesto culturale: individualismo
occidentale e collettivismo orientale.
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Grazie per l’attenzione
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