Immigrati e
rifugiati in Italia
Breve guida per orientarsi ed informarsi
Chi sono?
▪ Immigrati, clandestini, rifugiati, sfollati, profughi... Sono tutti uguali? A volte si parla
di queste persone come se avessero le stesse caratteristiche, mentre in realtà
l’unico tratto che essi hanno in comune è quello di aver lasciato il proprio luogo di
origine. Il rifugiato è costretto a fuggire dal proprio paese perché vittima di
persecuzione. I rifugiati sono dunque persone esattamente come noi, che però non
hanno scelta. Gente che prima di essere travolta da eventi drammatici aveva una
famiglia, una casa, un lavoro; professionisti, contadini, insegnanti, operai, che
fuggendo dal proprio paese hanno perso tutto e sono diventati rifugiati.
▪ Il termine clandestino, spesso usato per definire genericamente chi giunge o
soggiorna in Italia senza documenti regolari, è un termine carico di pregiudizio e
privo di una connotazione giuridica.
Quanti sono?
▪ Immigrati regolari: 4 milioni e mezzo in Italia, ma diminuiscono in
ingresso (-27,7 sul 2007%) ed aumentano le loro cancellazioni per
l’estero (38.000 +18%). Solo nel 2012 68.000 italiani emigrati
all’estero.
▪ Immigrati irregolari (circa 500.000)
▪ Rifugiati politici (circa 58.000)
Gli immigrati regolari possono anche essere definiti migranti economici. La
loro condizione, così come quella degli immigrati irregolari è normata, in Italia,
dalla Legge Bossi Fini.
L’Italia non possiede, invece, una legge organica sul diritto d’asilo quindi si
regola sulla Costituzione, sulla Convenzione di Ginevra e su alcuni decreti
legislativi.
In dieci anni…
In Sicilia nel 2002: 50.000 immigrati(ISTAT, 2002)
In Sicilia nel 2012: 139.410 (Stima dossier Caritas – Migrantes)
Rappresentano il 2,8% del totale nazionale
La scuole. Le province a.s. 2012/2013
Provincia
Agrigento
Totale
Differenza su a.s. 2011/2012
1.968
+17,6%
994
+14,2%
4.390
+12,3%
475
+3%
Messina
3.476
+7,6%
Palermo
5.267
+13,5%
Ragusa
3.081
+3%
Siracusa
1.633
+12,1%
Trapani
2.208
+3,5%
23.492
+10%
Caltanissetta
Catania
Enna
Sicilia
Sicilia. Sbarchi 2013
Siria 11.300
Eritrea 9.834
Somalia 3.263
70000
62,657
60000
Egitto 3.263
Nigeria 2.600
Mali 1.058
50000
42,925
36,952
40000
Afghanistan 879
Series1
30000
Nel 2014 già oltre
43.000 salvati in
mare (più della
metà eritrei e
siriani). Quasi 4.000
minori
Series2
20,165
20000
9,573
10000
13,000
4,406
0
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Come e perché arrivano?
▪ Spesso per sfuggire alla drammatica situazione nei loro paesi di origine e perché
sprovvisti di documenti per l’espatrio, rifugiati e richiedenti asilo si vedono costretti a
ricorrere a qualsiasi mezzo per lasciare il proprio paese e introdursi, anche
irregolarmente, in paesi dove chiedere asilo. Fino ad alcuni anni fa, i rifugiati in fuga
da guerre e persecuzioni nel proprio paese giungevano in Italia attraverso alcune
rotte principali. Negli ultimi anni, queste rotte sono state praticamente abbandonate
dai richiedenti asilo, la stragrande maggioranza dei quali è arrivata in Italia
seguendo la rotta che va da paesi dell’Africa settentrionale, principalmente la Libia,
verso le isole - in particolare Lampedusa - e le coste mediterranee della Sicilia. Vi
sono poi i cosiddetti migranti ambientali che si stimano 150 milioni da qui al 2050.
▪ In Italia il problema non è tanto numerico, ma di concentrazione. La mancanza di
documenti di espatrio fa capire perché la legge bossi Fini, che pure contiene molte
misure sgradite alla Chiesa Italiana, non si può considerare responsabile dei
naufragi in mare.
I conflitti in corso nel mondo
▪ Africa 24 conflitti (Punti Caldi: Egitto, Mali, Nigeria, Repubblica Centrafricana,
Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan, Sud Sudan)
▪ Asia 15 conflitti (Punti Caldi: Corea del Nord, Corea del Sud, Afghanistan, Birmania-
Myanmar, Pakistan)
▪ Europa 8 conflitti (Punti Caldi: Ucraina, Cecenia, Daghestan)
▪ Medio Oriente 8 conflitti (Punti Caldi: Iraq, Israele, Siria, Turchia, Yemen)
▪ Americhe 5 stati (Punti Caldi: Colombia, Messico)
▪ Totale degli Stati coinvolti nelle guerre:60
▪ Totale Milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti:457
Cosa fa l’Europa?
▪ Nei 27 paesi dell’Unione Europea, alla fine del 2011, i rifugiati erano 1,3 milioni. Di questi, quasi 600mila erano
ospitati dalla sola Germania. La distribuzione dei rifugiati nei paesi europei non è omogenea: si passa da paesi come
Germania e Svezia che ospitano da 7 a oltre 9 rifugiati ogni 1.000 abitanti, ad altri, come alcuni paesi dell’Europa
meridionale - Grecia, Portogallo, Spagna - dove si conta meno di 1 rifugiato ogni 1.000 residenti. In Italia i rifugiati
sono circa 58mila,meno di 1 ogni 1.000 abitanti.
▪ Nel 2013 in Italia sono arrivati 43.000 richiedenti asilo (di cui il 75% sicuramente da proteggere). I paesi provenienza
sono: Somalia, Siria, Pakistan, Eritrea, Palestina. Lo stesso vale per il 2014 .
▪ Nel 2012 , mentre l’Italia ha dovuto rispondere a «sole» 15.715 richieste di asilo, del totale dei 331.975 richiedenti, il
70% ha riguardato la Germania (77.540), la Francia (60.560), la Svezia (43.865), la Gran Bretagna 26.175 e il piccolo
Belgio (28.105). Anche un altro piccolo stato, l’Austria, con i suoi 8 milioni di abitanti si è vista arrivare 17.425
domande, più dell’Italia con i suoi 60 milioni di residenti. Nel 2013 l’Italia 27.930 su 435mila in Europa.
▪ In relazione alla popolazione residente è la Svezia ad accogliere più richieste, ovvero 5.700 ogni milione di abitante,
seguita da Malta (5.300), Austria (2.100), Lussemburgo (2000), Ungheria e Belgio (1.900 ciascuno). In Italia 470
richieste per milione di abitante. L’Italia sconta sul panorama europeo una scarsa credibilità: respingimenti in mare e
condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, pds facili per l’emergenza Tunisia, allontanamenti dai
centri etc..)
Cosa fanno le Chiese di Sicilia?
▪ I posti in accoglienza secondo un monitoraggio di Caritas Italiana sono 454, di cui
55 donne e 220 minori, provenienti principalmente da Eritrea, Gambia e Somalia.
▪ Le criticità comuni alle diocesi di Agrigento, Palermo, Piana degli Albanesi ,
Ragusa e Siracusa riguardano lo scarso preavviso, la mancanza di chiarezza
relativa alla durata della permanenza degli ospiti nelle strutture di accoglienza che
rendono difficile la gestione, la pianificazione dei servizi e il coinvolgimento di
personale già impiegato in altre strutture ricettive. Si denuncia la lentezza
burocratica nel rilascio dei documenti.
Lo scafista
▪ Lo scafista è spesso il prodotto di scarti di politiche di chiusura.
Raramente quelli catturati sono i reali organizzatori del viaggio,
spesse volte sono addirittura dei richiedenti essi stessi che ricevono
uno sconto sul prezzo del viaggio.
▪ Dal 1998 ad oggi oltre 20.000 persone hanno perso la vita nel
tentativo di varcare il mediterraneo
La concorrenza con i nostri poveri
▪ La bufala dei 30 euro al giorno che vanno ai richiedenti.
▪ 300 milioni lo scandalo della formazione in Sicilia
▪ 2 milioni di tangenti per l’EXPO 2015
▪ 130 miliardi di evasione fiscale nel 2013 (la GdF ne recupera solo il 10%)
▪ 21 milioni all’estero scandalo CARIGE
▪ L’INPS ha un credtio di 80 miliardi con datori di lavoro insolventi
▪ 130 mld annui il giro di affari della mafia
▪ Tremilacentosessanta falsi invalidi e un miliardo e mezzo di euro di denaro pubblico
sprecato
Chi sottrae risorse ai “nostri” poveri? Sono i rifugiati?
Esistono delle soluzioni praticabili?
▪ Sì. Le soluzioni che indicano Caritas, Fondazione Migrantes e le associazioni che si occupano dei
rifugiati sono i cosiddetti corridoi umanitari (già messi in atto da Germania e Svezia per quanto
riguarda la Siria) che prevedono di andare a prelevare i rifugiati direttamente nei luoghi limitrofi al
conflitto. Un'altra soluzione sarebbe quella di garantire la possibilità di richiedere asilo politico
presso le ambasciate dei nostri paesi in territori di guerra o limitrofi, senza bisogno di giungere in
Italia.
▪ La soluzione scelta dal Governo italiano, seppure meritoria in quanto ha salvato decine di migliaia
di vite umane, è molto dispendiosa (9 milioni di euro al mese) e limitata e non risolve il dramma
del tragitto (i barconi corrono il rischio di affondare già a pochi metri dalla loro partenza) delle
morti nel deserto, delle violenze, degli stupri sistematici a cui i richiedenti vengono sottoposti
prima di imbarcarsi.
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I rifugiati.