Il bene comune e la giustizia
nel mondo delle molteplici differenze
Scuola di Politica Kosmopolis
Prof. Pasquale Ferrara
Ischia, 2 marzo 2012
I «nodi» della politica mondiale
• Multipolarismo # Multilateralismo
– Le istituzioni integrative in un mondo frammentato
• Multilateralismo # Democrazia internazionale
– Un mondo di oligarchie istituzionalizzate
• Global Governance # Democrazia globale
– Un mondo di auto-nominati; il problema
dell’agenda setting
Le Nazioni Unite
Cooperazione “regionale”
Organizzazioni sub-regionali
La «sicurezza collettiva»
I P-5: gli «oligarchi» permanenti «veto-dotati»
I G-4: gli aspiranti oligarchi
«Uniting for consensus»
o la sindrome dell’esclusione
Il G-20
La governance globale
• Nuovi raggruppamenti: il G20 (in luogo del G8)
rappresenta circa il 90% del PIL globale, l’80% del
commercio mondiale, e circa i 2/3 della
popolazione mondiale.
• A che serve? Dovrebbe essere non un “sovrano
mondiale collettivo”, ma un “gruppo per il
consenso globale”. Servizio, non comando.
• Problema della “formazione dell’agenda”
• Un esercizio di “democrazia deliberativa”
mondiale
I “BRICS”
(Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica)
Global trends
Global trends, 2030
Ripartizione del PNL mondiale (1-2001)
Ripartizione dell’ “hard power”* mondiale (in %)
* Barry Hugues calcola l’”hard power” in funzione della popolazione, del PIL, della tecnologia, e
della spesa militare sia convenzionale che nucleare
Global trends 2030
Spese militari 2010-2030
Global trends, 2030
Paesi «sovra-stimati»
Asimmetrie e incongruenze
Il “Sud globale”
Aree di immigrazione
Mortalità infantile (1-4 anni)
Bambini malnutriti e sottopeso
Esportazione/importazione di giocattoli
Decessi per malaria
Incidenza AIDS
“Global Burden of Disease”
• 18 milioni di persone muoiono ogni anno per
malattie che si possono prevenire, curare o
trattare.
• Ciò equivale a 50.000 decessi evitabili al
giorno, un terzo di tutti i decessi
• Conseguenze anche sociali, economiche e
politiche: è il “peso globale della malattia”
(Global Burden of Disease)
Povertà umana
La povertà non è solo una situazione economica. Essere poveri condiziona
la vita in molti modi. L’indice della “povertà umana” usa indicatori che
includono elementi non-economici della povertà, come l’aspettativa di
vita, l’alfabetizzazione degli adulti, la qualità dell’acqua e la percentuale di
bambini malnutriti e sottopeso.
L’ineguaglianza mondiale dei redditi 1700-2030
(Christian Morrisson et Fabrice Murtin, VERS UN MONDE PLUS ÉGAL ?, Revue d'économie du développement, 2012/2 - Vol. 26)
Tassi di povertà 1700-2030
Christian Morrisson et Fabrice Murtin, VERS UN MONDE PLUS ÉGAL ?, Revue d'économie du développement, 2012/2 - Vol. 26
I privilegi del «moderno Principe»
• Privilegio internazionale sulle risorse
– potere giuridico di conferire globalmente diritti di proprietà validi
sulle risorse di un Paese. Questo privilegio, riservato agli esecutivi
(indipendentemente da come hanno ottenuto ed esercitano il
potere) include la facoltà di effettuare transazioni, legalmente
valide, dei diritti di proprietà su tali risorse.
• Privilegio internazionale sul prestito
– ogni gruppo che detiene il potere di governo in un territorio
nazionale (indipendentemente da come ha ottenuto ed esercita il
potere) è autorizzato a prendere a prestito fondi in nome dell’intera
società, imponendo in questo modo sull’intero Paese obblighi legali
internazionalmente validi.
Obiettivi del Millennio (ONU) 2015
1. Sradicare la povertà estrema e la fame
2. Garantire l'educazione primaria universale
3. Promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle
donne
4. Ridurre la mortalità infantile
5. Migliorare la salute materna
6. Combattere l'HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie
7. Garantire la sostenibilità ambientale
8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo
“La povertà nel mondo è molto più grande,
ma anche molto più piccola di quanto
pensiamo. Uccide un terzo di tutti gli
esseri umani che vengono al mondo e la
sua eliminazione non richiederebbe più
dell’1% del prodotto globale”
“La povertà grave non è una cosa nuova.
Nuova è la vastità della disuguaglianza
globale”
(Thomas Pogge, Povertà mondiale e diritti umani)
Globalizzazione # Mondializzazione
La “fine della storia”
Francis Fukuyama, The end of History and the last man, 1992
• Con il “trionfo” del modello di democrazia liberale, la storia
politica del mondo ha raggiunto un «compimento».
• La democrazia liberale costituisce la «forma finale del
governo umano» ed il «punto di arrivo dell’evoluzione
ideologica dell’umanità.»
• Il modello si fonda:
– da una parte, sulla superiorità del liberismo come sistema economico, con i
corollari del libero mercato, del progresso tecnologico e della
«terziarizzazione» dell’economia nel suo complesso;
– dall’altra, sulla sua rispondenza al «desiderio di riconoscimento», cioè
all’esigenza degli uomini di essere considerati nella loro dignità e nella loro
natura di «destinatari di diritti» e non come sudditi. E’ l’idea «aggiornata»
del liberalismo politico.
«Meta-geografia»
dell’«Occidente»
Globalizzazione e universalità
• La globalizzazione odierna è uno pseudo-concetto, al
contempo descrittivo e prescrittivo
• La globalizzazione è l’universalizzazione ideologica
di modelli parziali
• Ha rimpiazzato il termine “modernizzazione”: modo di
imporre in modo acritico un modello evolutivo
etnocentrico, usato per classificare le differenti società a
seconda
della
loro
distanza
dalla
società
economicamente più avanzata, e cioè quella
statunitense. (Pierre Bourdieu)
Lo “scontro di civiltà”
Samuel Huntington, The clash of civilizations and the remaking of World Order, 1996:
«Le grandi divisioni dell’umanità e la fonte primaria di
conflitto saranno culturali. Gli stati-nazione
rimarranno gli attori più potenti negli affari
mondiali, ma i principali conflitti della politica
globale avverranno tra nazioni e gruppi di diverse
civiltà. Lo scontro delle civiltà dominerà la politica
globale. Le linee di faglia tra le civiltà costituiranno
le linee di battaglia del futuro. Il conflitto tra le
civiltà sarà la fase finale nell’evoluzione del conflitto
nel mondo moderno.»
Geo-politica delle emozioni
Né globale, né nazionale
(Saskia Sassen)
• Non c’è più il sistema binario del “nazionale” contro il “globale”
• Una “terza dimensione” dello spazio nel mondo
contemporaneo
• Moltiplicazione di una vasta gamma di «assemblaggi» globali
parziali, di frammenti di territorio, autorità e diritti un tempo
saldamente in mano ai quadri istituzionali nazionali
• Storicizzare sia il nazionale sia il globale come condizioni
complesse.
• Tre componenti trans-storiche presenti in quasi tutte le società:
Territorio, Autorità, Diritti («Tad»).
• Ognuna può assumere contenuti, forme e interdipendenze
specifiche attraverso differenti formazioni storiche.
Il modello di inter-indipendenza
(la dimensione “infra-mondiale”)
Identità
comune
Identità 1
IDENTITA’ CONDIVISA
Identità 2
Identità 3
Parliamone…
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