Il mito dell’antica Grecia
In questo brano si parla di Venere, la Dea
della bellezza, la quale nacque in un alba di
primavera nel mare argentato di Cipro.
Dallo Zefiro gentile la conchiglia ove
giaceva la Dea era stata portata sulla riva.
Qui, la valva opalescente si era dischiusa e
ne era balzata fuori meravigliosa di
freschezza e di grazia.
Mentre ella si avviava lungo la spiaggia, i fiori
nascevano sotto i suoi piedi , accorrevano le Ore
dalle ali di farfalla. Esse le asciugavano il corpo
rorido, le posavano sul capo una scintillante
corona d’oro. Giove intanto mandava dal Cielo un
carro tirato da bianche colombe.
Ma le altre due Dee, Giunone e Minerva, che fino allora avevano
tenuto lo scettro della bellezza sull'Olimpo, sentirono una punta di
invidia a quelle ovazioni entusiaste. E ne approfittò la livida Discordia
per eccitare gli animi al rancore e gettare inosservata per terra un
pomo di massiccio oro, dove era scritto "Alla più bella". Giunone
subito lo raccolse, Minerva glielo strappò di mano, Venere reclamò
per sé la mela scintillante. Giove per mettere fine al litigio disse alle
tre Dee: Scendete tutte e tre sul monte Ida e chiedete il giudizio del
principe Paride. E gli direte: "A chi di noi daresti tu il pomo
destinato alla Dea più bella” Paride rimase a lungo stupito tanto
che non sapeva neanche lui quale scegliere
Ma infine, mentre le divinità attendevano il suo giudizio, si accostò a
Venere e le diede il pomo dicendo: “ A te Venere il pomo della
bellezza” E così da allora la Dea nata dalla schiuma candida delle
acque di Cipro restò incontrastata regina di grazia e di amore
Nell’olimpo e il suo irresistibile sorriso assoggettò il cielo e la terra.
Ilaria Catanesi I F 24/10/2015
Scarica

Il pomo della discordia