Sandro Botticelli (1445-1510)
(Alessandro Filipepi)
Nasce a Firenze nel 1445.
Fu apprendista presso le botteghe di Filippo Lippi e Andrea Verrocchio.
Dal 1469 diventa un pittore indipendente ed apre una propria bottega.
Lavorò a lungo per la cerchia famigliare dei Medici, i quali gli garantirono
protezione e numerose commissioni eseguite nell’arco di circa venti anni.
Alessandro Botticelli (1445-1510)
Influenze stilistiche
•Filippo Lippi :
Presso cui ebbe il suo vero e proprio apprendistato (1464-1467)
Fisionomie eleganti che ricercano una bellezza ideale.
Gusto per la predominanza del disegno e della linea di contorno.
•Antonio del Pollaiolo:
Frequentò la sua bottega dopo la partenza di Filippo Lippi per Spoleto(14681469)
Linea dinamica ed energica.
Idea di movimento
•Andrea del Verrocchio:
Dipingere forme solenni e monumentali.
Fondere il soggetto con l’atmosfera mediante giochi di luce.
Influenza neoplatonica
Botticelli fu iniziato al gruppo neoplatonico di Ficino.
•Rivalutazione della mitologia.
•Ricerca della bellezza ideale secondo Platone
•Conciliazione di ideali cristiani con quelli della cultura classica
•Raffigurazioni frequenti della dea Venere ,reinterpretata dai filosofi neoplatonici
•Dramma essenziale dell’uomo neoplatonico
•Forme e linee che mutano a seconda del sentimento che l’artista vuole esprimere
La Primavera
•Datazione approssimativa. Si pensa sia stato realizzato attorno al 1482
•Dipinto eseguito per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici,cugino di Lorenzo il Magnifico
•Opera realizzata a tempera (203x314)
•Vi si possono rintracciare tutti gli elementi fondamentali dello stile pittorico di Botticelli
•Opera impregnata di cultura umanistica e neoplatonica
•Opera di natura allegorica
•Chiave di lettura da destra verso sinistra
•Le linee ,molto importanti e curate,scandiscono i ritmi del quadro
•Morbidezza delle curve che danno vita a corpi dinamici e danzanti
•Non c’è prospettiva (l’illusione prospettica è ridotta all’essenziale)
•Lo sfondo non è particolarmente considerato, è un bosco scuro,ordinato e verticale che ci appare quasi piatto
•Sfondo scuro che mette in risalto i personaggi
•Le figure appaiono leggermente allungate
•Opera quasi didascalica
•Come in tutte le opere di Botticelli il dipinto è impregnato di un sentimento di malinconia
•La composizione è articolata in due blocchi figurativi
•Fa riferimenti al mito
La Primavera
La Dea Venere: dea della bellezza e
della festilità, fa da asse alla
composizine. Ha una posizione di
centralità, isolata dagli altri personaggi
e leggermente più in alto.
Nel dipinto troviamo una Venere legata
all’ Humanitas (le attività spirituali
dell’uomo)
Cespuglio di mirto
(pianta a lei sacra)
La scena si svolgerebbe nel giardino sacro di Venere ,sullo sfondo troviamo infatti suoi attributi
tipici.
La Primavera
Cupido: dio dell’amore,figlio di Venere, bendato sta
per scoccare una freccia di fuoco verso una delle tre
ancelle.
Mercurio : è riconoscibile dai calzari
alati e dal caduceo con il quale
scaccia le nuvole.
Ha la funzione di guardiano del bosco
e simboleggia la ragione
La Primavera
•Aglaia:bellezza
Le 3 Grazie , ancelle di Venere che
danzano una carola:
figure della mitologia greca, figlie di
Zeus e Eurinome.
Personificano la gioia ed il benessere
dati dalla natura.
•Eufrosine: gioia e
castità
•Talia :prosperità e sensualità
La Primavera
Gli alberi d’arancio in fiore
simboleggiano l’arrivo della
primavera.
Zefiro:vento della
primavera. Raffigurato
con colori freddi rincorre
e tenta di afferrare la
sua sposa Clori
Flora: metamorfosi della Ninfa Clori, divinità
della fioritura e della giovinezza, protettrice
della fertilità.
(sembra scrutare direttamente chi osserva il
dipinto).
È intenta a spargere i fiori che tiene in grembo
nascosti dalla veste ricamata che la
contraddistingue dagli altri personaggi come
anche le ghirlande di fiori che ornano il suo
capo e il suo collo .
Ninfa Cloris dalla cui bocca
escono fiori di ogni genere.
Una volta fecondata da Zefiro
si trasforma il Flora .
Il gruppo compositivo formato da Zefiro,Cloris e Flora rappresenta la primavera ( non intesa
La nascita di Venere
•Opera datata tra il 1483 e il 1485, commissionata anch’essa da Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici
•Dipinto a tempera su tela di lino (172x278)
•Ricerca della bellezza ideale Platonica
•Nel dipinto sono evidenti elementi del mito classico che possono però essere riconducibili anche al culto
cristiano
•Allegoria noeplatonica basata sul concetto di amore come forza motrice della natura
•Il disegno è armonico e delicato, con linee eleganti che creano giochi decorativi sinuosi ed aggraziati ed
esaltano i ritmi scandendoli in modo quasi musicale
•Sentimento di furor malinconico (presente anche nel volto della dea Venere)
•L’elemento essenziale della composizione è la linea
•Paesaggio ridotto all’essenziale
•Vi è una totale mancanza di profondità
La nascita di Venere
La nudità della dea è intesa come purezza d’animo
Venere: è collocata al centro della
scena, e viene rappresentata
nuda su di una conchiglia, poco
dopo la sua nascita dalla spuma
del mare mentre copre le sue
nudità. Appare fragile e delicata, il
corpo della dea infatti,
incredibilmente longilineo e
sinuoso, presenta alcuni “errori”
volontari:
•il collo troppo lungo
•Le spalle innaturalmente
spioventi
•L’impossibile conformazione del
braccio sinistro
Rami di mirto che
fanno riferimento alla
concezione di “Sacra
Venere”
La conchiglia sulla cui vulva
poggia i piedi la dea
simboleggia la fertilità e la
si può ricollegare
iconograficamente ad un
utero.
La nascita di Venere
La Ninfa Ora: una delle divinità che presiedono al mutare
delle stagioni. Porge alla dea un manto ricamato di fiori
per proteggerla.
La nascita di Venere
Zefiro e Borea (=bora, altro vento che spira
sull’isola di Cipro) : venti primaverili che
assieme simboleggiano l’equilibrio nel
rapporto amoroso tra passione fisica e
purezza spirituale.
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Botticelli - Liceo Socrate