Punto e a capo: 40 anni della nostra storia: gli anni 90
La transizione verso l’Unione Economica e Monetaria europea
La profezia di Craxi
Il 17 Febbraio del 1992 Mario Chiesa, l'ex Presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano, viene
arrestato dopo aver intascato una tangente di 14 milioni consegnatali da un giovane
imprenditore, Luca Magni. E' il via all'epoca di Tengentopoli, l'inchiesta denominata "mani
Pulite" che cambierà il corso anche politico dei questo paese chiudendo la cosiddetta "Prima
Repubblica"
Premessa
A partire dagli anni settanta, quando il PCI era al suo massimo storico ed era guidato da Enrico
Berlinguer, si fa strada presso pochi l'idea che il PCI potesse aumentare notevolmente i propri
consensi accentuando il proprio carattere democratico e socialista abbandonando il leninismo e, di
fatto, ripudiando le ragioni della scissione dal PSI del 1921. A dare voce a questa richiesta è
soprattutto il nuovo quotidiano la Repubblica in edicola dal 1976 e fondato e diretto da Eugenio
Scalfari, un liberale di sinistra fondatore del Partito Radicale e poi deputato per il PSI.
Dopo la morte di Berlinguer (1984) e la sconfitta nel referendum sulla scala mobile (1985) la
Repubblica rilancia l'idea di una "Bad Godesberg" per salvare il PCI. Il 22 agosto 1985 viene
pubblicato un articolo dell'ex deputato comunista Guido Carandini. Egli, dopo aver descritto la
storia del PCI come una «grande illusione», chiude sostenendo che «se veramente si è arrivati,
come io credo, a questo punto di non ritorno, perché quanti di noi, che ambirebbero respirare
un'altra aria politica di quella che spira nel PSI e nel PCI, non fanno con totale franchezza un
esercizio di fantasia immaginando e poi dichiarando pubblicamente ciò che gli piacerebbe che
avvenisse? Per esempio, la convocazione di un congresso super-straordinario per decretare la fine
dell'era euro-"comunista"? E poi, immancabilmente, una bella scissione fra l'ala continuista guidata
dal compagno Cossutta e quella che, pur fra molti mugugni, decide di:
• abbandonare il centralismo democratico;
• avviare una rivalutazione delle esperienze delle socialdemocrazie e di farne il terreno per una
proposta di governo alternativo;
• invitare conseguentemente, in vista di questo obiettivo, le sparse forze della sinistra italiana a
riunirsi in un partito "veramente nuovo" da chiamare, perché no, "Partito Democratico del
Lavoro"?»
Quello che (non) tutti sanno
*Definizione: con «svolta della Bolognina» si
indica quel processo politico che dal 12
novembre 1989, giorno dell'annuncio della
svolta, a Bologna, al quartiere Navile (ex
Bolognina), porterà il 3 febbraio 1991 allo
scioglimento del Partito Comunista Italiano.
• Febbraio 1986 - Firma dell’Atto Unico
Europeo e avvio del programma del
mercato interno
• Settembre 1987 - Accordi di Basilea e
rafforzamento del meccanismo di
cambio. Avvio del “nuovo” SME
• Aprile 1989 - Presentazione del
Rapporto Delors sull’Unione economica
e monetaria (Ume)
• Novembre 1989: crolla il muro di
Berlino
• 1 gennaio 1990: l’Italia entra nella
banda ristretta (2,25%) dello SME
• 3 ottobre 1990: riunificazione tedesca
• 3 febbraio 1991: scioglimento del
Partito Comunista Italiano*
• 7 febbraio 1992 - Firma del Trattato di
Maastricht (in vigore dal 1-11-1993)
• 17 febbraio 1992: arresto di Mario
Chiesa
Falcone e Borsellino
• Il pomeriggio del 19 maggio 1992, nel corso dell'XI scrutinio delle elezioni
presidenziali, l'allora segretario del MSI Gianfranco Fini diede indicazione
ai suoi parlamentari di votare per Paolo Borsellino come Presidente della
Repubblica, che ottenne in quello scrutinio 47 preferenze
• Capaci, 23 maggio 1992: muore Giovanni Falcone
• Al sedicesimo scrutinio (avvenuto dopo la strage di Capaci) fu eletto Oscar
Luigi Scalfaro
• Palermo, 19 luglio 1992: muore Paolo Borsellino
Bilancia dei pagamenti e commerciale
Saldo BdP anno 2011
Legame tra BDP e rigidità del cambio (SME e Euro)
• Per tutti gli anni 80
la BDP era stata in
passivo, il che aveva
comportato diverse
svalutazioni della
lira, pur all’interno
dello SME.
• La situazione si
inverte con la forte
svalutazione del
1992
• A partire dal 1996,
in vista dell’ingresso
nell’euro, la BdI
opera al fine di
rivalutare il cambio,
con effetti
immediati sulla BdP.
La bdp prima e dopo l’euro
Lo SME credibile
Dal 1987 fino al 1992 i cambi delle monete europee rimasero fissi. La banda di
oscillazione rispetto alla parità era rigida e fissata al 2,25%. All’Italia venne concessa
un’oscillazione del 6% fino al 31 dicembre 1989. Da quella data, fino a settembre 1992,
l’Italia fu costretta ad adottare la banda ristretta: il famoso SME “credibile”.
Il 1991 è l’anno degli accordi di Maastricht, che oltre a prevedere i famosi parametri che
dovranno rispettare i paesi aderenti, contemplava una maggior deregolamentazione
nella circolazione dei capitali. I tassi d’interesse in Europa in quel periodo erano molto
alti, e la politica monetaria era trainata dalla Germania, impegnata a sostenere
l’unificazione dopo la caduta del muro di Berlino. Questa scelta influenzò notevolmente
la politica degli altri paesi; in particolare l’Italia fu obbligata attraverso la sua banca
centrale a mantenere alti tassi d’interesse per evitare la fuga dei capitali e per difendere
la parità di cambio nel S.M.E.
La scelta dei cambi rigidi di quegli anni non migliorò la situazione macroeconomica del
paese e dimostrò che il vincolo valutario non può aiutare i paesi strutturalmente più
deboli, ma li rende più fragili soprattutto nel sopportare gli shock esterni.
Nonostante la rigidità dei cambi, dal 1987 al 1992 assistiamo in Italia ad un aumento
dell’inflazione dal 4,7% al 6,2%, con il prezzo del petrolio in calo. La competitività
italiana diminuì a causa di più alti differenziali d’inflazione con i paesi più forti
(l’economia tedesca contemporaneamente sosteneva un’inflazione del 2%). A causa del
vincolo valutario l’indebitamento estero aumentò e con la recessione degli U.S.A. del
1991, accompagnata dall’attacco speculativo alla valuta nostrana, l’Italia fu costretta ad
uscire dallo S.M.E. e svalutare la Lira.
La crisi del 1992
la Banca d’Italia, per
mantenere la parità
valutaria a ridosso del
famoso settembre nero, fu
costretta a prosciugare le
proprie riserve in valuta
estera. Quando le riserve in
valuta estera furono
azzerate non restò che
uscire dalla banda ristretta
e svalutare.
La Lira perse circa il 50% del
suo valore rispetto al Marco
tedesco negli anni tra il
1992 e il 1995, ma le
conseguenze sull’economia
italiana non furono così
disastrose come ci vengono
oggi rappresentate.
1993: la concertazione salariale
•
Con il termine di concertazione ci si riferisce ad una pratica di governo ed un approccio alla gestione delle relazioni industriali, basata sul
confronto e la partecipazione alle decisioni politiche ed alla contrattazione in forma triangolare: organizzazioni sindacali, organizzazioni
dei datori di lavoro e autorità pubbliche (a livello nazionale il governo). Del modello concertativo sono stati grandi sostenitori Carlo
Azeglio Ciampi e Romano Prodi
In un’economia ristagnante la produttività declina
Trattato di Amsterdam
Venne firmato il 2 ottobre 1997 dagli allora 15 paesi dell'Unione Europea ed è
entrato in vigore il 1º maggio 1999.
• Il Trattato firmato ad Amsterdam contiene
innovazioni che vanno nella direzione di
rafforzare l'unione politica, con nuove
disposizioni nelle politiche di Libertà, sicurezza e
giustizia, compresa la nascita della cooperazione
di polizia e giudiziaria in materia penale, oltre
all'integrazione di Schengen. Altre disposizioni
chiarificano l'assetto della Politica estera e di
sicurezza comune, con la quasi-integrazione
dell'UEO, mentre viene data una rinfrescata
(insufficiente) al sistema istituzionale, in vista
dell'adesione dei nuovi membri dell'est.
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La presentazione usata come "traccia" della