Sistemi dinamici discreti non lineari xk 1 f ( xk ) f non lineare Definizione : dato un s.d.d { I , f }, un numero R si dice equilibrio ( o punto fisso o punto stazionario ) se vale : = f() I Esempi L’algoritmo di Newton l’approssimazione delle soluzioni di una equazione g(x)=0, g(x) derivabile g(x) Eq. tangente y g ' ( x0 )( x x0 ) g ( x0 ) 0 g ' ( x0 )( x x0 ) g ( x0 ) x x0 x g ( x0 ) g ' ( x0 ) g ( x0 ) x0 g ' ( x0 ) xt 1 xt g ( xt ) g ' ( xt ) Eq. Alle differenze finite lineare o non lineare? . Problema: approssimare N x N 0 2 Applichiamo Newton a: x N x N 1 N x x x 2x 2x 2 x t 1 2 2 t t t t t t L’incognita è Il punto fisso è x*= Problema: approssimare 3 (1) t N N x N 0 3 Applichiamo Newton a: x N 2x N x x 3x 3x t 1 t 3 3 t t 2 2 t t algoritmi di questo tipo sono implementati nelle calcolatrici scientifiche. Abbiamo ottenuto equazioni alle differenze finite non lineari che determinano una successione di valori (convergenti ?) Affinché l’equilibrio di Newton dia origine ad una successione convergente (sia stabile), vale un condizione di stabilità simile a quella delle equazioni lineari Con x t+1=f(x t) invece di xt+1=a xt+c xt 1 xt g ( xt ) g ' ( xt ) g ( x) x g(x ) f ' ( x*) 1 g'(x ) La convergenza dipende quindi anche da x*. Se, come nel caso del problema (1), x* non lo conosciamo ma lo vogliamo approssimare, calcoliamo la condizione di convergenza dal punto iniziale x0, che si spera essere sufficientemente vicino a x* in modo che le proprietà (derivata) della g non cambino. Si può verificare facilmente che per qualunque x0<0 la successione (1) converge a 2 mentre per x0>0 converge a 2 Nei sistemi lineari questo non avviene. Problema: approssimare gli zeri ( 1 1 0 1 2 3 ) di x x0 3 Applichiamo Netwon x x 2x x x 3x 1 3x 1 3 3 t t 1 t t t 2 2 t t Ha 3 punti fissi In generale le equazioni alle differenze finite non lineari hanno più punti fissi e per ognuno si deve studiare la stabilità (calcolare le derivate) A differenza del caso lineare, non si sanno esplicitare le soluzioni analitiche salvo casi particolari. Rappresentazione delle soluzioni xk+1 xt x0 xk t Definizione : l’insieme di tutte le traiettorie al variare di x0 si chiama quadro degli stati (o delle traiettorie) Xk+1 Per vedere geometricamente il punto fisso Nello spazio degli stati CONDIZIONI DI STABILITA’ Teorema : (condizione del primo ordine di stabilità) Se è un equilibrio per il s.d.d. { I , f } e f è di classe C 1 allora : f ( ) 1 f ( ) 1 è localmente asintotica mente stabile è instabile Teorema : (condizione del secondo ordine di stabilità) Se è un equilibrio per il s.d.d. { I , f } con f di classe C 2 e f () = 1 allora : f ( ) 0 f ( ) 0 inferiorme nte asintotica mente stabile superiorme nte repulsivo superiorme nte asintotica mente stabile inferiorme nte repulsivo Esempio 1 xn 1 xn 4 xn3 xn y( xn ) y(0) 1 y(0) 0 y(0) 6 0 repulsivo Esempio 2 xn 1 xn 4 xn3 xn y( xn ) y(0) 1 y(0) 0 attrattivo y(0) 6 0 Teorema : (condizione del terzo ordine di stabilità) Se è un equilibrio per il s.d.d. { I , f } con f è di classe C 3 , f () = 1, f () = 0 allora : f ( ) 0 f ( ) 0 è repulsivo è localmente asintotica mente stabile Teorema : Sia f : I I con f C 3, f () = , f () = -1 allora : 2 f ( ) 3( f ( )) 2 0 2 f ( ) 3( f ( )) 2 0 è localmente asintot. stabile è instabile Schema riassuntivo per lo studio della stabilità di un equilibrio quando f è dotata di derivate. l.a.s = s.l.a.s = i.l.a.s = r. = s.r. = i.r. = localmente asintoticamente stabile superiormente localmente asintoticamente stabile inferiormente localmente asintoticamente stabile repulsivo superiormente repulsivo inferiormente repulsivo ORBITE PERIODICHE (CICLI) Definizione : Sia { I , f } un s.d.d. un ciclo di ordine s (o orbita periodica di (minimo) periodo s, o s-ciclo) è un insieme di s valori in I {0 , 1 , s-1 } diversi tra loro e tali che : 1 = f (0) 2 = f (1) …… 0 = f (s-1) s = periodo dell’orbita ( o ordine del ciclo ) Le orbite di periodo s si trovano calcolando i punti fissi di f s(x) = x xt Xt+1 1 0 2 f 1 s=3 0 2 t xt Esempio : il s.d.d. { (0,+), f (x) = 1/x } presenta un solo punto di equilibrio = 1 ed orbite periodiche { x0 , x0 - 1 } xk 1 xk+1 1 f ( xk ) xk x0 1 / x0 1 / x0 x0 xk Equilibrio ed orbite periodiche di { (0,+), 1/x } STABILITA’ DELLE ORBITE PERIODICHE localmente attrattivo repulsivo Esempio E’ un teorema molto semplice da applicare se è noto l’ s-ciclo. La vera difficoltà consiste nel sapere se esiste un s-ciclo e nella sua determinazione. Esempio : 2 se f ( x) 4( x x ) e I [0,1] per determinare un 4-ciclo si devono trovare i punti fissi di f 4 ( x) f ( f ( f ( f ( x)))) cioè f 4 ( x) x che è un’equazione di 16° grado !! esempio f 2 ( x) f ( f ( x)) 4 4( x x 2 ) [(4( x x 2 )]2 MAPPA LOGISTICA Evoluzione di una popolazione MALTHUS y k 1 y k ay k (1 a ) y k r =1+a> 1 la popolazione cresce 0<r<1 la popolazione decresce è un modello di crescita esponenziale crescita illimitata (inadatto nel lungo periodo) Correzione di VERHULST Risorse limitate: la velocità di crescita diminuisce proporzionalmente alla popolazione yk 1 (r yk ) yk ry k yk 2 r,>0 se H = r / xk = yk /H y yk 1 ryk 1 k H xk 1 rxk 1 xk xk 1 xk 1 xk r,H>0 r>0 DINAMICA DELLA CRESCITA LOGISTICA xk 1 xk 1 xk 0 4 affinchè mappa logistica max f ( x) 1 0 x1 xk 1 xk 1 1 /4 0 1/ 2 1 xk 0 1 =1/2, 1, 2, 3, 4 xk PUNTI DI EQUILIBRIO DELLA LOGISTICA AL VARIARE DI xt 1 f ( xt , ) xt 1 xk 0 punti di equilibrio punti di equilibrio x λx 1 x * * * x1* 0 *2 λx 1 λ x* 0 x2* vediamo se sono asintoticamente stabili : * * f ( x ) 2x 2 ( x* 0) ( x* 1 ) 1 x* 0 x* 1 è asintotica mente stabile 0 1 è asintotica mente stabile 1 2 1 3 1 1 3 si può osservare che : per 0 1 l' unico punto di equilibrio è x* 0 (perché la funzione interseca la xt+1 bisettrice una volta sola) xt per 1 3 gli equilibri sono due : x* 0 instabile e x* 1 asintoticamente stabile xt+1 xt per 1 vi è un cambio di stabilità di x* 0 che si può rappresentare geometricamente così: x* asintoticamente stabile instabile 1 per 1 3 vi sono 2 punti di equilibrio : uno stabile ed uno instabile: x* x* ( 1) / 1 3 Cosa succede per 3 ? La soluzione x* ( 1) / diventa instabile e compare una soluzione di periodo 2 : xt+1 x* x* ( 1) =3.4 1 3 3.449 Si dimostra che ciò avviene fino a quando 3 è 3 3.449 un punto di biforcazione (a forchetta o di raddoppiamento del periodo) xt 3.449 la soluzione di periodo 2 diventa instabile e compare una soluzione di periodo 4 x xk+1 * xk 1 3 3.449 3.55 i valori visitati si trovano cercando i punti di f 4(x) 3.55 avviene la transizione al periodo 8 I valori di in cui avvengono i cambi di stabilità si avvicinano tra di loro e tendono a 3.57 Dopo tale valore il sistema mostra un comportamento caotico Benchè generato da un sistema deterministico ha le caratteristiche di un sistema random COSTANTE DI FEIGENBAUM F = 4.6692016091029 k k 1 F k k 1 k lim il numero è una costante universale (come , e ) osservazioni • La presenza di non linearità può portare al caos • Con il caos compare la sensibilità alle condizioni iniziali • In presenza di caos la predizione, anche per un sistema deterministico con poche equazioni, diventa praticamente impossibile Alcune caratteristiche di un sistema caotico: Sensibilità alle condizioni iniziali Mappa logistica,=3.9, 30 iterazioni. Il comportamento della soluzione è molto vario Teoria delle biforcazioni Alcuni tipi di diagrammi di biforcazione Diagramma di biforcazione di f ( x, ) : punti fissi di f parametro biforcazione transcritica biforcazione a forchetta (Hopf) x x punti fissi asintoticamente stabili punti fissi instabili biforcazione tangente (nodo-sella) biforcazione con raddoppio (flip) x linea di punti fissi f ( x, ) x x2 x punti periodici di periodo 2 x x ( ) f ( x, ) (1 ) x (k ) x2 k 0 LOGISTICA SISTEMI NON LINEARI xt f ( xt 1, yt 1) yt g ( xt 1, yt 1) x* f ( x* , y * ) ( x , y ) è un punto d' equilibrio * * * y g(x , y ) * * * * studiamo la stabilità del sistema nelle vicinanze di ( x , y ) Supponiamo f e g continue e derivabili * * espandiamo il sistema in ( x , y ) usando una serie di Taylor: f ( x* , y* ) f ( x* , y* ) * * ( xt 1 x ) ( yt 1 y* ) xt x xt 1 yt 1 * * * * y y* g ( x , y ) ( x x* ) g ( x , y ) ( y y* ) t t 1 t 1 x y t 1 t 1 ponendo : f ( x* , y* ) a11 xt 1 g ( x* , y* ) a21 xt 1 f ( x* , y* ) a12 yt 1 g ( x* , y* ) a22 yt 1 xt x* a11 a12 xt 1 x* * a * yt y 21 a22 yt 1 y J = matrice jacobiana (nel caso di un sistema lineare è la matrice dei coefficienti) t At 1 PUNTI FISSI IPERBOLICI Definizione : Supponiamo che 1 2 siano gli autovalori dello jacobiano. * * Il punto fisso ( x , y ) si dice : iperbolico se 1 1 e 2 1 (se sono complessi si considera la parte reale) non iperbolico se 1 1 o 2 1 TEOREMA DI HARTMAN GROSSMAN Nelle vicinanze di un punto fisso iperbolico il sistema non lineare si comporta come quello lineare ovvero ha la stessa stabilità. Se tutti gli autovalori nell’intorno di un punto di equilibrio sono, in modulo, <1 allora l’equilibrio è stabile e localmente attrattivo. SISTEMA DI HENON MICHAEL HENON Nato a Parigi nel 1931 , astronomo dell’osservatorio di Nizza. Voleva modellizzare le orbite delle stelle intorno ai centri delle loro galassie. Henon considerò i centri gravitazionali come oggetti 3-d (invece che oggetti puntiformi ovvero 0-d ) Per semplificare lo studio delle orbite delle stelle considerò la loro intersezione con un piano. Dopo circa 12 intersezioni i punti incominciarono a disegnare una forma che sembrava la sezione di un toro. Henon cercò di fare previsioni circa le intersezioni future dell’orbita con il piano. Infine, usando le differenze finite, trovò il seguente modello : a xt 1 yt 1.4 xt2 1 yt 1 0.3 xt b dinamica caotica Calcoliamo i punti fissi di Henon xn 1 1 a xn2 y n y n 1 b xn punti fissi xn 1 xn x * yn 1 xn y * x* 1 ax *2 y * x* 1 ax *2 bx * y* bx * (b 1) (1 b) 2 4a x *1, 2 , 2a ax *2 x * (1 b) 1 0 (b 1) (1 b) 2 4a y *1, 2 b 2a 2 ( 1 b ) 4a 0 La mappa di Henon ha 2 punti fissi esempio : a 3 / 16 b 1/ 2 i punti fissi sono A (-4,-2) B (4 / 3,2 / 3) lo Jabobiano : 2ax 1 J 0 b Gli autovalori di J in A sono 1 0.28 2 1.78 A è un punto di sella Gli autovalori di J in B sono 1 1 e 2 0.5 il punto B è non iperbolico Per altri valori di a e b: b 0.4 a 0.2 b 0.4 a 0.5 b 0.4 a 0.9 orbita periodo 1 orbita periodo 2 orbita periodo 4 Modello di Lotka-Volterra Il modello di Lotka-Volterra è il più semplice tra i modelli di preda predatore. Il modello è stato sviluppato indipendentemente da Lotka (1925) e da Volterra (1926). A metà degli anni 20 il biologo Umberto d’Ancona studiava le variazioni delle popolazioni di varie specie di pesci che interagivano l’una con l’altra: squali, etc. e pesci commestibili. D’Ancona si rivolse ad un famoso matematico italiano: Vito Volterra Vito Volterra suddivise tutti i pesci in due popolazioni, quella delle prede x(t) e quella dei predatori y(t), e fece le seguenti ipotesi: Le prede non competevano molto intensamente fra loro nella ricerca di cibo, quindi, in assenza di predatori, il numero di prede (commestibili) cresceva in accordo con la legge di Malthus x(t+1)=x(t)+ax(t) per qualche costante positiva a. La presenza di predatori faceva si che il fattore di crescita non fosse costante ma decrescesse linearmente con il numero di predatori: x(t+1)=x(t)+(a-b.*y(t)).*x(t); Analogamente i predatori in assenza di prede avevano un naturale tasso di decrescita – dy(t) dovuto ai decessi e proporzionale al loro numero attuale. La presenza di prede faceva si che il loro numero aumentasse proporzionalmente al numero delle prede x. Perciò y(t+1)=y(t)+(c.*x(t)-d).*y(t); a,b,c,d erano costanti >0. Si può verificare che l’unico equilibrio non banale è: (d/c, a/b) ma si tratta in generale di un equilibrio instabile. a=0.1; d=0.2; b=0.1; c=0.1; Analizziamo graficamente lo spazio delle fasi del sistema A = troppi predatori: inizia a diminuire il numero di prede. B = poche prede i predatori diminuiscono. C = I predatori sono così pochi che le prede possono aumentare. D= molte prede, pochi predatori: I predatori possono aumentare. Goodwin’s model Richard Goodwin (1967) formulò un modello non-lineare dei cicli economici basato sulla lotta di classe: datori di lavoro-lavoratori, tramite le equazioni di Lotka-Volterra . Il modello di Goodwin cerca di dimostrare la relazione ciclica tra il lavoro e il salario in una economia basata sul lavoro. Le caratteristiche principali del modello sono le seguenti: alta occupazione genera inflazione nei salari che li può far aumentare; ciò, a sua volta, riduce i profitti dei capitalisti e così riduce gli investimenti futuri e la produzione. Tale riduzione della produzione riduce a sua volta la domanda di lavoro e l’ inflazione dei salari. I salari dei lavoratori diminuiscono. Ma non appena i salari diminuiscono i profitti aumenteranno e con essi gli investimenti. Ciò porta di nuovo all’aumento dell’occupazione e poi dei salari. Il ciclo quindi si ripete. Bibliografia http://www.cmp.caltech.edu/~mcc/Chaos_Course/Outline.html http://www.enm.bris.ac.uk/staff/berndk/chaosweb/