Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Analisi asintotica dell’equazione risolvente per valori grandi del parametro J. J. Benavides Dipartimento di Matematica "Ulisse Dini" Università degli studi di Firenze. 11 ottobre 2007 Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro 1 Introduzione Qualche Motivazione Il nostro approccio 2 Analisi asintotica di una perturbazione singolare dell’equazione iconale 3 I primi termini dello sviluppo asintotico 4 Conclusioni e lavoro futuro Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Qualche Motivazione L’analisi asintotica delle soluzioni dell’equazione del calore si è rivelato utile nello studio di alcune proprietà geometriche di tali soluzioni. Per esempio in un lavoro di Magnanini e Sakaguchi (Annals of Mathematics, 156 (2002)) considerando il seguente problema al contorno per l’equazione del calore: Un problema al contorno per l’equazione del calore per x ∈ Ω × (0, ∞), ut = ∆u u(x, 0) = 0 per x ∈ Ω, u(x, t) = 1 per x ∈ ∂Ω, t > 0, (1) dove Ω è un dominio limitato di Rn che soddisfa la condizione della sfera esterna. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Si dimostra che: Una conseguenza dell’esistenza di superfici isotermiche invarianti Se esiste un dominio D tale che: (i) Γ = ∂D soddisfa la condizione del cono interno, (ii) D̄ ⊂ Ω, (iii) u(x, t) = a(t) per (x, t) ∈ Γ × [0, ∞) per qualche a : (0, ∞) → (0, 1). Allora il dominio Ω è una sfera. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Si dimostra che: Una conseguenza dell’esistenza di superfici isotermiche invarianti Se esiste un dominio D tale che: (i) Γ = ∂D soddisfa la condizione del cono interno, (ii) D̄ ⊂ Ω, (iii) u(x, t) = a(t) per (x, t) ∈ Γ × [0, ∞) per qualche a : (0, ∞) → (0, 1). Allora il dominio Ω è una sfera. Superfici Isotermiche Invarianti (o Stazionarie) Una ipersuperficie Γ ⊂ Ω di dimensione n − 1 per cui vale la (iii) viene detta una superficie isotermica invariante. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Questa dimostrazione si basa sul fatto che se Ω contiene una superficie isotermica invariante, essa è parallela a ∂Ω e vale la formula: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Questa dimostrazione si basa sul fatto che se Ω contiene una superficie isotermica invariante, essa è parallela a ∂Ω e vale la formula: n−1 Y (1 − Rκi (y )) = c (2) i=1 dove c è una costante, y ∈ ∂Ω,κi (y ) sono le curvature principali nel punto y e R è la distanza dalla superficie Γ a ∂Ω. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Questa dimostrazione si basa sul fatto che se Ω contiene una superficie isotermica invariante, essa è parallela a ∂Ω e vale la formula: n−1 Y (1 − Rκi (y )) = c (2) i=1 dove c è una costante, y ∈ ∂Ω,κi (y ) sono le curvature principali nel punto y e R è la distanza dalla superficie Γ a ∂Ω. Quando ∂Ω è limitato, (2) implica che Ω è una sfera per un teorema di Aleksandrov (Amer. Math. Soc Translations No 21 (1962)) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Nella dimostrazione di (2), si sfrutta essenzialmente il comportamento per tempi piccoli della soluzione del problema (1). Infatti la dimostrazione si basa su: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Nella dimostrazione di (2), si sfrutta essenzialmente il comportamento per tempi piccoli della soluzione del problema (1). Infatti la dimostrazione si basa su: La presenza di un Boundary Layer quando t → 0. Il fatto che Γ risulta essere una superficie analitica e parallela a ∂Ω. Per R ogni x ∈ Γ il contenuto calorico nel tempo t, Br (x0 ) u(x, t)dx, in Br (x) con r < R rimane costante. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Qualche Motivazione Nella dimostrazione di (2), si sfrutta essenzialmente il comportamento per tempi piccoli della soluzione del problema (1). Infatti la dimostrazione si basa su: La presenza di un Boundary Layer quando t → 0. Il fatto che Γ risulta essere una superficie analitica e parallela a ∂Ω. Per R ogni x ∈ Γ il contenuto calorico nel tempo t, Br (x0 ) u(x, t)dx, in Br (x) con r < R rimane costante. In questa tesi abbiamo sviluppato un approccio alternativo a questo problema, che apre la possibilità di un futuro studio sia nel caso di domini non limitati che nel caso di domini contenuti in una varietà Riemanniana. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Il Nostro Approccio Sia u una soluzione del problema (1), dove Ω ⊂ Rn è un aperto limitato con frontiera regolare (di classe C ∞ ). Consideriamo la seguente trasformata di u, Z ∞ 2 U(x, s) = s2 u(x, t)e−s t dt. 0 Abbiamo allora che U soddisfa, Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Il Nostro Approccio Sia u una soluzione del problema (1), dove Ω ⊂ Rn è un aperto limitato con frontiera regolare (di classe C ∞ ). Consideriamo la seguente trasformata di u, Z ∞ 2 U(x, s) = s2 u(x, t)e−s t dt. 0 Abbiamo allora che U soddisfa, ∆U(x, s) = s 2 2 2 ([u(x, t)e−s t ]∞ 0 +s Z 0 ∞ 2 u(x, t)e−s t dt) = s2 U(x, s), Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Il Nostro Approccio Sia u una soluzione del problema (1), dove Ω ⊂ Rn è un aperto limitato con frontiera regolare (di classe C ∞ ). Consideriamo la seguente trasformata di u, Z ∞ 2 U(x, s) = s2 u(x, t)e−s t dt. 0 Abbiamo allora che U soddisfa, ∆U(x, s) = s 2 2 2 ([u(x, t)e−s t ]∞ 0 +s Z ∞ 2 u(x, t)e−s t dt) = s2 U(x, s), 0 e quindi U è soluzione del seguente problema al contorno: Un problema al contorno per l’equazione Risolvente ( ∆U(x, s) = s2 U(x, s) in Ω, R ∞ −s2 t 2 U(x, s) = s 0 e dt = 1 in ∂Ω. (3) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Se v (x, s) è tale che U(x, s) = e−sv (x,s) , abbiamo che DU = −sUDv , da cui: s2 U = ∆U = −s · div(UDv ) = −s(DU · Dv + U∆v ) = −s(−sU|Dv |2 + U∆v ); Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Se v (x, s) è tale che U(x, s) = e−sv (x,s) , abbiamo che DU = −sUDv , da cui: s2 U = ∆U = −s · div(UDv ) = −s(DU · Dv + U∆v ) = −s(−sU|Dv |2 + U∆v ); concludiamo allora che v (x, s) è soluzione del problema ( −s−1 ∆v + |Dv |2 = 1 per x ∈ Ω, v =0 per x ∈ ∂Ω. (4) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Se poniamo ε = s−1 e v = uε possiamo scrivere il problema (4) della forma: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Se poniamo ε = s−1 e v = uε possiamo scrivere il problema (4) della forma: Il problema approssimato ( −ε∆uε + |Duε |2 − 1 = 0 uε = 0 in Ω, in ∂Ω, (5) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il nostro approccio Se poniamo ε = s−1 e v = uε possiamo scrivere il problema (4) della forma: Il problema approssimato ( −ε∆uε + |Duε |2 − 1 = 0 uε = 0 in Ω, in ∂Ω, (5) che per valori piccoli del parametro ε (rispettivamente valori grandi del parametro s) si può vedere come un’approssimazione del seguente problema al contorno per l’equazione iconale. Un problema al contorno per l’equazione iconale ( |Du0 |2 − 1 = 0 in Ω, u0 = 0 in ∂Ω. (6) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Analisi asintotica di una perturbazione singolare dell’equazione iconale In un lavoro di Fleming e Souganidis (Indiana Univ. Math. J. 35, No 2 (1986)), si dimostra un risultato di vicinanza tra le soluzione uε di (5) e la soluzione di viscosità u0 di (6). Più precisamente considerando Ωδ Ωδ = {x ∈ Ω̄ : d(x) < δ}, dove d(x) = d(x, ∂Ω) = inf |x − y |, y ∈∂Ω si dimostra che: (7) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Teorema (Fleming, Souganidis) Siano uε le soluzioni dei problemi (5) al variare di ε e δ > 0 tale che u0 ∈ C ∞ (Ωδ ) dove u0 è la soluzione di viscosità del problema (6). Allora per ogni m ∈ N, risulta che uε = u0 + εu1 + ε2 u2 + ... + εm um + o(εm ) per ε → 0 (8) uniformemente nei sottoinsiemi compatti di Ωδ . I coefficienti u1 , u2 ,..., um sono di classe C ∞ in Ωδ e soddisfano i problemi P 0 Dui · Duj per x ∈ Ωδ 2Du · Dum = ∆um−1 − 1≤i,j≤m (9) i+j=m um = 0 per x ∈ ∂Ω per m = 1, 2, 3, ... Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Tornando alle superfici invarianti... Osserviamo adesso che se Γ è una superficie isotermica invariante per u soluzione del problema (1), allora su Γ abbiamo che: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Tornando alle superfici invarianti... Osserviamo adesso che se Γ è una superficie isotermica invariante per u soluzione del problema (1), allora su Γ abbiamo che: U(x, s) = s 2 Z ∞ u(x, t)e 0 −s2 t dt = s 2 Z 0 ∞ 2 a(t)e−s t dt = A(s). Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Tornando alle superfici invarianti... Osserviamo adesso che se Γ è una superficie isotermica invariante per u soluzione del problema (1), allora su Γ abbiamo che: U(x, s) = s 2 Z ∞ u(x, t)e 0 −s2 t dt = s 2 Z ∞ 2 a(t)e−s t dt = A(s). 0 così, fissando s, al variare di x, U(x, s) rimane costante sulla superficie Γ. Dunque fissando ε anche il termine uε rimane costante su Γ e quindi anche i termini u0 , u1 , u2 , .... Vediamo adesso che informazione possiamo ricavare da questo fatto trovando i termini u0 , u1 e u2 . Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro I primi termini dello sviluppo asintotico u0 È un risultato noto che la funzione distanza d(x) è una soluzione di viscosità per il problema (6) e data l’unicità delle soluzioni di viscosità abbiamo che u0 = d in Ω̄. Abbiamo in particolare che il fatto che u0 sia costante su Γ ci dice che la superficie Γ è parallela a ∂Ω, come già dimostrato nel lavoro di Magnanini e Sakaguchi. Dato che stiamo supponendo ∂Ω di classe C ∞ è un risultato noto che esiste δ > 0 tale che d(x) ∈ C ∞ (Ωδ ), (10) da questo punto in poi quando parleremo di Ωδ sarà per δ tale che la (10) venga soddisfatta. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Per trovare u1 abbiamo bisogno di richiamare il seguente risultato classico sulla funzione distanza Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Per trovare u1 abbiamo bisogno di richiamare il seguente risultato classico sulla funzione distanza Lemma Dato x ∈ Ωδ e y (x) ∈ ∂Ω, il punto più vicino a x, consideriamo il sistema coordinato dove l’asse xn è diretto lungo la normale interna in y (x) e gli assi x1 , x2 , ..., xn−1 sono diretti lungo le direzioni principali di ∂Ω nel punto y (x). Nel sistema coordinato appena dato abbiamo che Dd(x) = (0, ..., 1) = ν(y (x)) (11) κ1 (y (x)) κn−1 (y (x)) 2 , ..., ,0 D d(x) = −diag 1 − κ1 (y (x))d(x) 1 − κn−1 (y (x))d(x) (12) dove i κi (y (x)) sono le curvature principali nel punto y (x) ∈ ∂Ω. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro D’altra parte abbiamo che per u1 il problema (9) diventa: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro D’altra parte abbiamo che per u1 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du1 (x) = ∆d(x) for x ∈ Ωδ u1 (x) = 0 per x ∈ Ω̄δ ∩ ∂Ω,. (13) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro D’altra parte abbiamo che per u1 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du1 (x) = ∆d(x) for x ∈ Ωδ u1 (x) = 0 per x ∈ Ω̄δ ∩ ∂Ω,. (13) Per risolvere questo problema consideriamo ϕ la funzione definita da, ϕ(t) = u1 (x) = u1 (y + tν(y )) = u1 (y + tDd(x)) risulta che: ϕ0 (t) = Du1 (y + tDd(x)) · Dd(x) Possiamo allora scrivere il problema 13 come un problema di Cauchy per un’equazione differenziale ordinaria del primo ordine: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro D’altra parte abbiamo che per u1 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du1 (x) = ∆d(x) for x ∈ Ωδ u1 (x) = 0 per x ∈ Ω̄δ ∩ ∂Ω,. (13) Per risolvere questo problema consideriamo ϕ la funzione definita da, ϕ(t) = u1 (x) = u1 (y + tν(y )) = u1 (y + tDd(x)) risulta che: ϕ0 (t) = Du1 (y + tDd(x)) · Dd(x) Possiamo allora scrivere il problema 13 come un problema di Cauchy per un’equazione differenziale ordinaria del primo ordine: ( P κi (y ) ϕ0 (t) = − 12 N−1 per t ∈ (0, δ), i=1 1−tκi (y ) (14) ϕ(0) = 0. Introduzione Analisi Asintotica che ha come soluzione: I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico che ha come soluzione: ϕ(t) = N−1 1X ln |1 − tκi (y )|, 2 i=1 quindi Conclusioni e lavoro futuro Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro che ha come soluzione: ϕ(t) = N−1 1X ln |1 − tκi (y )|, 2 i=1 quindi u1 u1 (x) = n−1 n−1 i=1 i=1 1 Y 1X ln(1 − d(x)κi (y )) = ln (1 − d(x)κi (y )) 2 2 Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro che ha come soluzione: ϕ(t) = N−1 1X ln |1 − tκi (y )|, 2 i=1 quindi u1 u1 (x) = n−1 n−1 i=1 i=1 1 Y 1X ln(1 − d(x)κi (y )) = ln (1 − d(x)κi (y )) 2 2 Osserviamo che il fatto che u1 sia costante nella superficie isotermica invariante Γ implica la formula (2) dimostrata nel lavoro di Magnanini e Sakaguchi. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Passiamo adesso a calcolare u2 . Per u2 il problema (9) diventa: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Passiamo adesso a calcolare u2 . Per u2 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du2 (x) = ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 u2 (x) = 0 in Ωδ for x ∈ Ωδ ∩ ∂Ω (15) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Passiamo adesso a calcolare u2 . Per u2 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du2 (x) = ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 u2 (x) = 0 in Ωδ for x ∈ Ωδ ∩ ∂Ω (15) Come prima il primo paso sarà calcolare ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 nel sistema dato per le direzioni principali nel punto y ∈ ∂Ω più vicino a x. Per fare questo saranno fondamentali le seguenti osservazioni: Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Passiamo adesso a calcolare u2 . Per u2 il problema (9) diventa: ( 2Dd(x) · Du2 (x) = ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 u2 (x) = 0 in Ωδ for x ∈ Ωδ ∩ ∂Ω (15) Come prima il primo paso sarà calcolare ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 nel sistema dato per le direzioni principali nel punto y ∈ ∂Ω più vicino a x. Per fare questo saranno fondamentali le seguenti osservazioni: ∂κi ∂xn (y (x)) = 0 per ogni i = 1, ..., n − 1. Questo si deve al fatto che la direzione xn coincide con la direzione della normale, per cui, al variare di x lungo la normale il punto y (x) non varia e pertanto anche κi (y (x)). Introduzione Analisi Asintotica ∂d ∂xi (x) I primi termini dello sviluppo asintotico = 0 per i 6= n e ∂d ∂xn (x) Conclusioni e lavoro futuro = 1. Questo si ha per la (11). Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro ∂d ∂d ∂xi (x) = 0 per i 6= n e ∂xn (x) = 1. Questo si ha per la (11). ∂κi ∂κi 1 ∂xj (y (x)) = ∂yj (y ) 1−d(x)κj (y ) . Infatti sostituendo t = d(x) abbiamo che y = x − tν(y ) da cui otteniamo che ∂yl ∂νl = δlj − t =[1 − tκj (x)]δlj = ∂xj ∂xj tκj (y ) = 1+ δlj 1 − tκj (y ) δlj = . 1 − tκj (y ) Quindi n X ∂κi δlj ∂κi 1 ∂κi (y (x)) = (y ) = (y ) . ∂xj ∂yl 1 − tκj (y ) ∂yj 1 − d(x)κj (y ) l=1 (16) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Possiamo calcolare adesso le derivate di u1 . Per semplificare le i notazioni scriveremo ∂j κi (y ) invece di ∂κ ∂yj (y ). Abbiamo allora, n−1 X ∂j κi (y ) ∂u1 1 d(x) (y (x)) = − ∂xj 2 (1 − d(x)κj (y )) 1 − d(x)κi (y ) i=1 j = 1, ..., n − 1 n−1 ∂u1 1X κi (y ) (y (x)) = − , ∂xn 2 1 − d(x)κi (y ) i=1 Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro n−1 ∂j κi (y ) ∂ 2 u1 1 d 2 (x)∂j κj (y ) X (y (x)) = − 2 3 2 1 − d(x)κi (y ) (1 − dκj (y )) ∂xj i=1 − − n−1 X ∂jj κi (y ) d(x) 1 2 2 (1 − d(x)κj (y )) 1 − d(x)κi (y ) d(x)2 1 2 (1 − d(x)κj (y ))2 n−1 i=1 n−1 X i=1 ∂j κi (y )2 (1 − dκi (y ))2 1X ∂ 2 u1 κi (y )2 (y (x)) = − 2 (1 − d(x)κi (y ))2 ∂xn2 i=1 Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Usando questi risultati, ponendo d(x) = t, possiamo scrivere ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 = F (t) dove Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Usando questi risultati, ponendo d(x) = t, possiamo scrivere ∆u1 (x) − |Du1 (x)|2 = F (t) dove n−1 n−1 κ2i κi κl 1X 1X − F (t) = − − 2 2 4 (1 − tκi )(1 − tκl ) (1 − tκi ) i=1 − − n−1 t2 X 2 i,j=1 i,l=1 n−1 (∂j κi )(∂j κj ) ∂jj κi t X − − 3 (1 − tκj ) (1 − tκi ) 2 (1 − tκj )2 (1 − tκi ) i,j=1 n−1 (∂j κi )2 t2 X − 2 (1 − tκj )2 (1 − tκi )2 i,j=1 − n−1 (∂i κi )(∂j κl ) d2 X , 4 (1 − tκi )(1 − tκl )(1 − tκj )2 i,j,l=1 (17) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Procedendo adesso analogamente a come si è fatto per u1 , possiamo scrivere il problema (15) come un problema di Cauchy per una equazione differenziale ordinaria del primo ordine: ( ϕ0 (t) = 12 F (t) per t ∈ (0, δ), (18) ϕ(0) = 0. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Procedendo adesso analogamente a come si è fatto per u1 , possiamo scrivere il problema (15) come un problema di Cauchy per una equazione differenziale ordinaria del primo ordine: ( ϕ0 (t) = 12 F (t) per t ∈ (0, δ), (18) ϕ(0) = 0. Dunque u2 u2 (x) = 1 2 Z d(x) F (t)dt. 0 (19) Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Conclusioni e lavoro futuro Informazioni contenute nell’espressione di u2 Un primo obbiettivo sarà di trovare un’espressione per u2 analoga a quella di u1 , data in funzione di certi invarianti geometrici (curvature medie, curvature di Gauss etc.). Speriamo così, che dal fatto che u2 sia costante su una superficie isotermica invariante Γ, potremo ottenere nuove informazioni che ci permetteranno di affrontare il caso di domini non limitati. Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro Il caso Riemanniano I calcoli per U(x) e v (x) da cui siamo partiti si possono ripetere in maniera del tutto analoga nel caso Riemanniano. Così, la possibilità di una generalizzazione dei risultati appena trattati, dipende dalla generalizzazione del teorema di Fleming e Souganidis. Questo teorema dipende da certe maggiorazioni 2 fate su uε (x), |Duε (x)| e ∂∂xu2ε (x), che dipendono dalla struttura i dell’equazione differenziale (5). Sembra allora plausibile che tale maggiorazioni siano vere anche nel caso più generale. Resta comunque il problema di generalizzare i calcoli di u1 e u2 . Introduzione Analisi Asintotica I primi termini dello sviluppo asintotico Conclusioni e lavoro futuro A. D. Aleksandrov, Uniqueness theorems for surfaces in the large V, Vestnij Leningrad Univ. 13 (1958), no. 19, 5-8; English transl., Amer. Math. Soc. translations 21 (1962), no. 2, 412-415. O. Calin e D. 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