I NONNI
Raccontano . . . Classe 1F
Nonni benedetti di recente anche da papa Francesco che, durante la
giornata mondiale della gioventù in Brasile ha sottolineato la centralità di
queste figure «Nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di
umanità e di fede che è essenziale per ogni società».
Il giorno 2 Ottobre, gli
alunni della scuola
media “N. Perotto”,
classe I°F, hanno
accolto in classe nonno
Giovanni, nonno
Salvatore e nonna
Incoronata.
I nonni sono tra le
persone più importanti
della nostra vita, ci
allevano da piccoli, ci
aiutano a crescere, ci
riempiono di attenzioni
particolari, sono
pazienti, comprensivi,
sono secondi genitori
ed è esperienza
comune considerarli tra
le figure essenziali per
la crescita e lo sviluppo
di ciascuno.
I nonni raccontano che 60 anni fa, unica scuola elementare che
esisteva a Manfredonia era la “San Domenico Savio”. Le ore di
insegnamento erano 6 al giorno e le materie di studio erano: Italiano,
Storia, Geografia, Matematica e successivamente, alle medie è stato
introdotto il latino
Nonno Giovanni sfida i ragazzi che frequentano il Liceo oggi
sostenendo che ricorda benissimo tutte le declinazioni e la storia
Romana. Le aule erano spoglie, con tavoli che portavano una seduta
a quattro.
Non esistevano le penne “bic”, bensì inchiostro e calamaio. Gli alunni
indossavano un grembiule nero con il colletto bianco e…. i libri? Solo
un sussidiario che veniva prestato dalla scuola e al termine dei 5 anni
doveva essere restituito
Nonno Salvatore ricorda la severità della maestra/o, unica educatrice
e se i compiti non venivano svolti a casa c’era la fatidica “punizione”.
Andare dietro la lavagna con i ceci sotto le ginocchia o le bacchettate.
E quando arrivava il momento dell’intervallo ……..
Altro che merendina, panino con la nutella o pizzette …..,
Un pezzo di pane duro e se la famiglia poteva permetterselo
spalmarci sopra un pomodoro.
I nonni non possedevano uno zaino, bensì un elastico con il quale
mettere i libri sotto il banco. Successivamente è stata creata la
cartella di cartone pressato.
Che tempi!
Una scuola severa ma che ha insegnato ad avere rispetto della
persona adulta e ad essere “educati” con tutti, questo più volte lo ha
ricordato nonno Giovanni. Non tutti i ragazzi potevano continuare gli
studi perché si doveva imparare un mestiere per aiutare la famiglia.
Quali erano i vostri pranzi preferiti?
Nonno Antonio risponde: pranzi? Se la famiglia possedeva un pezzo
di terra con gli animali, si potevano mangiare le uova fresche, frutta,
pane che veniva fatto in casa dalle nostre nonne e mamme, pasta
sempre fatta in casa con la farina di grano.
Durante la seconda guerra mondiale ho mangiato carne di gatto,
vedo già le vostre smorfie sul viso, ma non c’era altro che mangiare,
ho indossato la fascia fascista per avere del pane.
Con l’arrivo degli Americani in Italia abbiamo incominciato
a mangiare carne in scatola, cioccolata e la vita è andata
sempre migliorando.
Si aspettava tanto il natale per deliziare dei dolci fatti in
casa
Apprezzate tutto ciò che avete oggi!
I nonni, dunque,
diventano
strumento
importante di
trasmissione di
fiducia, sono i
custodi della
memoria, del
passato,
di un tesoro e
portano agli
altri il tesoro
dell’esperienza
nella vita.
Grazie Nonni,
persone generose
che avete parlato di un tempo lontano.
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