I.C. Mazzini Castelfidardo Class I A 2008/2009 LLP Comenius Project G.Y.E.C. VITA QUOTIDIANA AL TEMPO DEI NOSTRI NONNI GRANDPARENTS’ CHILDHOOD MEMORIES L’INFANZIA DEI NOSTRI NONNI Il nonno di Damiano Quando mio nonno aveva la mia età al mattino si alzava presto per aiutare i genitori: andava nella stalla a pulire e ad accudire le mucche, dava da mangiare ai maiali e alle galline. Nel tempo libero, con gli amici, andava a caccia di nidi di uccelli per rubare le uova. Al tramonto tornava subito a casa per la cena, che si faceva alle 18.00, e poi andava subito a letto, perché non c’era più la luce del sole. GRANDPARENTS’ CHILDHOOD MEMORIES Damiano’s grandfather When my grandfather was my age, he got up early to help his parents: he had to clean tha cattleshed, fed cows, pigs and hens. In his spare time he used to stole eggs from bird’s nests with his friends. At sunset he came straight back home for dinner which was usually at six o’clock and when it was dark outside he was already in bed. L’INFANZIA DEI NOSTRI NONNI La nonna di Giada Io mi alzavo alle 5 di mattina per aiutare la mamma ad accudire gli animali. Facevo colazione con pane e latte appena munto, poi andavo a scuola a piedi. Dovevo percorrere molta strada perché la scuola era lontana; al posto dello zaino avevo un sacco di stoffa, cucito dalla mamma, che conteneva solo un quaderno e una matita. Tornata a casa da scuola dovevo sbrigarmi a fare i compiti perché dovevo aiutare i genitori nei lavori dei campi. La sera preparavo la cena per tutta la famiglia e, finito di cenare, andavo a letto stanca morta per la dura giornata di lavoro! GRANDPARENTS’ CHILDHOOD MEMORIES Giada’s grandmother’s daily routine I got up at five in the morning to help my mother to feed the animals. For breakfast I had bread and just milked cow’s milk. Then I walked a long way to school, holding my cloth schoolbag, hand-stitched by my mother with only an exercise book and a pencil inside it. Back from school I had to do my homework in a hurry because parents needeed my help in the agricultural work. In the evening I had to get dinner ready for all the family and after dinner I felt completely exhausted before going to bed. L’INFANZIA DEI NOSTRI NONNI La nonna di Deborah Quando mia nonna era bambina la durata dei vestiti e delle scarpe era molto più lunga rispetto a oggi. I vestiti dei più grandi passavano ai piccoli e quelli rotti o strappati venivano usati come strofinacci per spolverare. A volte mia nonna li trasformava in pezze lunghe e sottili e li annodava per fare degli zerbini. Gli indumenti venivano spesso rammendati mentre gli oggetti per la casa, che erano tutti in ferro o legno, venivano sistemati dal fabbro o dal falegname. Di solito gli scarti dei cibi erano utilizzati per sfamare i cani e i gatti che non mancavano mai a casa dei miei nonni e bisnonni. GRANDPARENTS’ CHILDHOOD MEMORIES Deborah’s grandmother When my grandmother was a little girl, her clothes and shoes lasted much more than today. Children wore the elders’clothes and when the clothes were broken or torn they used them as dusters. Sometimes my grandmother converted the broken ones into long, thin pieces of cloth and then she tied them to make mats. Iron and wood objects for household use, were repaired by the blacksmith or the carpenter. They fed the leftovers to dogs and cats that were always in my grandparents’ house. L’INFANZIA DEI NOSTRI NONNI Il nonno di Matteo Quando mio nonno aveva otto anni indossava sempre i pantaloni corti, anche d’inverno: suo padre faceva il sarto ma non aveva abbastanza stoffa per cucire pantaloni lunghi; inoltre con la stoffa il padre gli cuciva anche le scarpe. A quei tempi le pentole erano fatte di rame e quando si bucavano venivano riaggiustate con delle toppe di rame. I mobili potevano durare cinquant’anni grazie alla continua manutenzione e quando erano proprio rotti venivano utilizzati come legna da ardere. Mio nonno ha conservato una sveglia ancora funzionante che ha più di cento anni e che apparteneva a sua madre, cioè la mia bisnonna. GRANDPARENTS’ CHILDHOOD MEMORIES Matteo’s grandfather When my grandfather was eight years old, he used to wear short trousers not only in summer but also in winter. Even though his father was a tailor he didn’t have enough cloth to sew long trousers. At that time pots and pans were made of copper and if they had holes, they put copper patches on them. Furniture could last fifty years thanks to the continuous upkeep but once broken they were used as firewood. My grandfather has a still working alarm clock which is more than a hundred years old and belonged to his mother.