CHE COS’ E’
In tutto il mondo 250 milioni di bambini al di sotto
dei 14 anni sono costretti a lavorare; fra questi,
secondo l'Organizzazione Internazionale del
Lavoro, sono 120 milioni i bambini tra i 5 e i 14 anni
che lavorano a tempo pieno. Molti vengono usati da
imprenditori senza scrupoli per produrre articoli
che noi stessi usiamo per il tempo libero e lo sport:
scarpe, palloni, abbigliamento con famosi marchi
sportivi, che in nome della globalizzazione sono
prodotti dove il lavoro costa poco o pochissimo e
non ci sono diritti civili e sociali da rispettare. Fra
questi, 171 milioni svolgono un lavoro pericoloso, e 8
milioni sono vittime delle peggiori forme di
sfruttamento (lavoro forzato, ossia una forma di
schiavitù, prostituzione e per non parlare poi
dell'arruolamento nei conflitti armati).
DOVE
Le aree principalmente interessate dal lavoro
minorile sono i paesi in via di sviluppo o non
sviluppati, quali: Asia, Oceania, Europa dell'Est,
(soprattutto i paesi dell'estremo est dell'Europa),
Africa e America del Sud, ma soprattutto Colombia
e Brasile. Non sono però esclusi dal fenomeno Stati
Uniti ed Europa. Pur essendo presente in tutto il
mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo si
presentano determinate condizioni che favoriscono
questo fenomeno. Il lavoro infantile si presenta
dunque anche in regioni ricche di risorse e con
un’economia florida, in cui però il reddito pro capite
è molto basso.
NEL MONDO
Il fenomeno del lavoro minorile riguarda non solo i
paesi in via di sviluppo ma anche l'occidente
industrializzato.
I lavori riservati ai bambini si possono dividere in
due categorie: settore produttivo (agricoltura,
industria e pesca) e settore urbano. In agricoltura i
bambini vengono impiegati nei piccoli orti familiari,
oppure dalle multinazionali nelle agricolture di
piantagione come braccianti. Nell'industria invece i
ragazzi, generalmente fra i 7 e i 15 anni, vengono
impiegati per produrre oggetti tessili, tappeti ecc...
Oppure per fare palloni o scarpe.
La responsabilità del lavoro minorile va attribuita in
primo luogo alla povertà: nella maggior parte dei
casi i bambini devono lavorare per costruire palloni,
scarpe o per cucire abiti. In alcuni casi svolgendo
attività lavorative, un bambino non avrà la
possibilità di frequentare in modo completo
neppure la scuola elementare, rimanendo in una
condizione di analfabetismo, a causa della quale non
potrà difendere i propri diritti, anche da
lavoratore adulto.
ALCUNI ESEMPI:
Un importante esempio è la storia vera di Iqbal, un
ragazzo pakistano diventato in tutto il mondo il
simbolo contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio
in condizioni disumane.
IMMAGINI:
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sfruttamento minorile