Elementi qualificanti una
definizione delle buone
pratiche nell’educazione
interculturale
Elena Besozzi
Università Cattolica di Milano
Convegno nazionale
Alunni stranieri in Italia: Linee
guida e buone pratiche
Brescia, 23-24 novembre 2005
Interrogativi



Cos’è ‘buona pratica’?
Cosa implica parlare di ‘buone
pratiche’ nell’educazione
interculturale?
Come si arriva a definire una
‘buona pratica’?
Definizione di ‘buona
pratica’ ?
Tutto ciò che, all’interno di un
determinato contesto, consente il
raggiungimento di un risultato
atteso, misurato nella sua
efficienza e nella sua efficacia
e può quindi essere assunto come
modello, può essere generalizzato
o applicato ad altri contesti
Cosa implica parlare di ‘buone
pratiche’ nell’educazione
interculturale?






l’idea di integrazione
la concezione della scuola
la concezione di educazione
interculturale
il contesto di analisi
l’impostazione metodologica
il tipo di valutazione
La concezione di educazione
interculturale …
rimanda
all’idea che si ha di
integrazione
Idee di società e di
integrazione

Etnocentrismo
assimilazione

Pluralismo
tolleranza

Multiculturalità
scambio
Quale integrazione?

Assimilazione
l’Altro deve diventare
simile a me

Tolleranza e
inclusione
l’Altro può esistere
vicino a me, ma non
deve interferire
i valori
della
con
fondamentali
mia cultura

Reciprocità e
scambio
lui
l’Altro è risorsa,
ricchezza di possibilità
per me e io per
Un’opzione: l’educazione
interculturale come pratica
dialogica


Valorizzazione di patrimoni
culturali, codici normativi e
linguistici plurimi, cura delle
relazioni, degli affetti e dei
sentimenti
Costruzione di processi di
integrazione centrati su un
confronto critico, sulla
reciprocità, il rispetto, il
riconoscimento
Per una discussione
sull’interculturalità



Analisi del rapporto cultura
autoctona/culture “altre”
(quali valori? Quali saperi?)
Valorizzazione dei patrimoni e dei
codici linguistici plurimi e cura delle
relazioni (quale comunicazione?)
Riflessioni sui percorsi di integrazione
(quale integrazione?)
La scuola come ‘istituzione e
organizzazione culturale’
Una cultura e un patrimonio culturale da
trasmettere? Riproduzione o costruzione?

Una cultura mediata tra scrittura, oralità e
ipertesti a partire da un fondamento
dialogico



Mobilità cognitiva e decentramenti
In viaggio … per sentirsi “a casa”
La “danza” dell’alterità e della somiglianza
La cultura scolastica



Cultura come sapere/saperi
(dimensione cognitiva)
Cultura come insieme di valori,
norme, regole, rituali condivisi
(dimensione normativa)
Cultura come sapere
organizzativo (dimensione
gestionale)
La valutazione delle
‘buone pratiche’




Quale valutazione?
Tipi di valutazione?
Di che cosa?
Come?
Analisi di progetti di educazione
interculturale.
Il caso della Lombardia


Una valutazione centrata su un’analisi
delle caratteristiche e degli elementi
significativi del progetto in relazione a
un’idea di educazione interculturale
come comunicazione
Una valutazione dell’impatto e degli esiti
del progetto in relazione al contesto
scolastico e quindi un’analisi della
capacità trasformativa delle pratiche
didattiche e del sistema delle relazioni
interne ed esterne alla scuola
Le ‘buone pratiche’ …
Evidenziano il potere
trasformativo
dell’interculturalità
 Mettono in luce i processi e i
discorsi
 Rilevano e attivano un circuito
riflessivo nei soggetti

Indicatori per l’analisi o
valutazione di progetto






Esistenza di un ampio coinvolgimento della
realtà scolastica
Esistenza di un’ampia rete che colloca il
progetto nel territorio e attiva una sinergia di
risorse
Esplicitazione chiara degli obiettivi, degli
strumenti, delle risorse messe in campo, dei
criteri di valutazione
Attenzione all’incremento di competenze e alla
professionalizzazione degli insegnanti e dei
diversi soggetti coinvolti
Sviluppo di innovazione didattica e
metodologica
Produzione di documentazione adeguata e
generazione di condizioni di riproducibilità
dell’esperienza
Gli elementi portanti di un
modello di ‘buone pratiche’
Rivisitazione dei saperi
 Sviluppo di un processo
discorsivo e inter-soggettivo
 Sviluppo di una pratica
riflessiva
 Trasformazione della cultura
organizzativa

Difficoltà e nodi critici delle
pratiche di educazione
interculturale







Problema del coinvolgimento dell’intero
corpo docente
Costruzione di un habitus nuovo
Difficoltà a lavorare in rete e a
ottimizzare risorse e competenze
Precarietà della durata e della stabilità
dei progetti
Carenze nella valutazione dei risultati
Debolezza delle strategie comunicative
istituzionali
Carenza di attenzione alla formazione di
dirigenti e insegnanti
Un modello di analisi delle
‘buone pratiche’
La metodologia impiegata:
-
-
-
-
viene chiaramente delineata in relazione
all’oggetto indagato (metodologia qualitativa,
comunicativa, riflessiva)
sviluppa un’analisi delle condizioni di fattibilità
e quindi rileva problematiche, conflittualità,
divergenze
consente l’individuazione di ricorsività di
situazioni
attiva circuiti riflessivi nei soggetti e nelle
relazioni con un esito importante in chiave
formativa
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