Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Società Italiana di Marketing FACOLTA’ DI ECONOMIA IMPORTANZA ED ELEMENTI DI CRITICITÁ DEL MARKETING STRATEGICO NELLE PMI Parma, 25 novembre 2006 Fulvio Fortezza 1 OBIETTIVI DELLA RICERCA Comprensione dell’approccio al mercato adottato dalle PMI Comprensione dei problemi che le PMI stanno incontrando in mercati sempre più complessi, instabili e dinamici Individuazione di “percorsi” utili per presidiare con maggiore efficacia i nuovi fattori critici di successo e per integrarsi in modo più “ordinato” e propositivo nei mercati di sbocco serviti 2 PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE Approccio qualitativo basato su interazione con vertice aziendale e area marketing/commerciale Indagine in 3 fasi: 1) somministrazione di un questionario standard (composto prevalentemente da domande a risposta chiusa) a tutte le imprese del campione 2) interviste approfondite con le singole imprese 3) sei focus group a cui hanno partecipato in media 10-12 imprese, delle varie province considerate 3 IL PROFILO DEL CAMPIONE Distribuzione delle aziende per settori di attività Fig. 1 - Distribuzione delle aziende per settori di attività 25% 20% 15% 10% 5% TL C Te S er ss vi ile zi -a bb ig lia m en to o ec ca ni c et al m M at ic a In fo rm E le ttr o ni ca a m ec ca ni c ec ca ni co M E le ttr o A lim en ta re 0% 27 imprese operano nel B2B*, 8 operano del B2C e le restanti 5 operano sia nel B2B che nel B2C 4 IL PROFILO DEL CAMPIONE Distribuzione delle aziende per classi di fatturato (2005) 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% < 500.000 500.000 - 2 mil. 2 - 10 mil. 10 - 25 mil. > 25 mil. 5 IL PROFILO DEL CAMPIONE Distribuzione delle aziende per numero di dipendenti (2005) 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1 - 10 11 - 20 21 - 50 50 - 100 >100 6 IL PROFILO DEL CAMPIONE Distribuzione del fatturato per mercati geografici (2005) 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% 1 3 5 7 9 11 13 Italia 15 17 Europa 19 21 23 25 Extra Europa 27 29 31 33 35 37 39 Regione Solo 8 aziende su 40 appartengono ad un gruppo, mentre + diffusa è la situazione di PMI che hanno rapporti intensi, ma non formalizzati, con varie altre imprese 7 (spesso nell’ambito di una supply chain). APPROCCIO AL MERCATO DELLE IMPRESE DEL CAMPIONE E PROBLEMI RISCONTRATI (1) Prevale un orientamento “parziale” al mktg Prevale un atteggiamento orientato alle variabili interne (efficienza produttiva e sviluppo del prodotto) e ad obiettivi di breve termine Prevale un atteggiamento adattivo/reattivo nei confronti del mercato Spesso le decisioni + strategiche (es: diversificazione) sono legate ad opportunità intervenute, + che a preventive analisi, x creare reali sinergie rispetto al core business La “miopia” e la “rigidità” dell’imprenditore in alcuni casi rappresentano la maggiore minaccia competitiva per l’impresa 8 APPROCCIO AL MERCATO DELLE IMPRESE DEL CAMPIONE E PROBLEMI RISCONTRATI (2) Spesso il vertice aziendale ha una valida visione dell’ambientemercato e delle azioni da mettere a punto per consolidare la competitività dell’impresa, ma non vi è condivisione fra i membri dell’organizzazione Anche il “patrimonio conoscitivo” sul cliente (spesso rilevante, ma non codificato) tende a non diventare un “patrimonio diffuso e condiviso” Inoltre, a dispetto delle ridotte dimensioni, vi è spesso la tendenza delle varie funzioni ad operare isolatamente La sensazione è che un più consapevole orientamento al mercato consentirebbe di dare piena valorizzazione a competenze tecniche spesso rilevanti (possibile “base di eccellenza” competitiva) 9 APPROCCIO AL MERCATO DELLE IMPRESE DEL CAMPIONE E PROBLEMI RISCONTRATI (3) Solo in alcune imprese l’analisi del mercato è sistematica ed “approfondita”: nella > parte dei casi prevalgono processi intuitivi e spontaneistici Carenti o assenti analisi su: - concorrenti (anche a livello locale) - acquirenti (segmentazione, soddisfazione, percezioni di valore) - possibili partner (molteplici i contributi) - reali PF/PD dell’impresa Domanda spesso sottodimensionata e instabile “Rigidità del portafoglio Sofferenza risp. competitors “a basso costo” Inefficacia politiche di marketing 10 LA TIPOLOGIA RISCONTRATA La tipologia è stata individuata attraverso due parametri discriminanti: le logiche che regolano i rapporti impresa-mercato, con una focalizzazione, da parte del vertice aziendale, prevalentemente su variabili interne (processo, prodotto, organizzazione), piuttosto che su variabili di mercato il grado di “consapevolezza strategica” circa i problemi da affrontare ed i percorsi da seguire per ottenere un > grado di “integrazione” con il mercato e la piena valorizzazione dei propri “potenziali” 11 LA TIPOLOGIA RISCONTRATA A) imprese (10 su 40) che ignorano di avere problemi di competitività; B) imprese (4 su 40) consapevoli di avere problemi di competitività, ma che intendono il mktg in senso riduttivo; C) imprese (23 su 40) che percepiscono l’esistenza di problemi competitivi, che sono consapevoli del contributo che può essere fornito dalle attività di mktg (information e strategico), ma che hanno bisogno di “strumenti” (analitici e decisionali) concreti; D) imprese (3 su 40) che non presentano particolari “aree deboli” dal punto di vista strategico e che hanno, oltre ad una efficace visione del mercato, dei fattori che creano valore e del proprio business, anche un approccio “strutturato” al mercato. 12 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Il problema è: integrare e valorizzare l’approccio di mktg adottato perlopiù in modo inconsapevole (o non pienamente consapevole) da parte di molte PMI con talune logiche “strutturate” di approccio al mercato Sono necessarie: consapevolezza strategica ed “apertura” da parte del vertice aziendale; “strumentazioni” specifiche. 13 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Il ruolo dei network informativi informali: fornire (almeno in parte) le informazioni nec. per comprendere le dinamiche di mercato; disporre di “informazioni di ritorno”. È Necessario: Capire di quali informazioni si ha bisogno; Utilizzare i network in modo consapevole e sistematico; Sfruttare il contributo del “personale di contatto”; “Codificare” le informazioni raccolte (schemi comuni); Archiviare, trasmettere e condividere informazioni. 14 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Le ICT offrono importanti opportunità, in prevalenza ignorate Sono fondamentali i momenti di discussione, confronto, condivisione (devono essere sistematici) e la formalizzazione delle principali decisioni inerenti l’approccio al mercato Vanno sfruttati in chiave strategica i rapporti con i clienti-chiave: processo segmentazione bottom-up; analisi soddisfazione; messa a punto value proposition. 15 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Il mktg relazionale può essere inteso come soluzione privilegiata per la PMI, al fine di: mobilitare > capacità, grazie alle reti di partner (anche clienti) in cui è possibile entrare; conoscere meglio il mercato (network informativi); valorizzare la propria flessibilità, anche nell’ottica della personalizzazione dell’offerta di valore; creare fiducia e differenziazione; attivare canali di comunicazione bilaterali. 16