ORDINE DEI
MEDICI
CATANIA
LE INFEZIONI DELLE VIE
URINARIE
NELLO STUDIO DEL MEDICO
DI MEDICINA GENERALE
Dott. Giovanni PAGANA
MMG - Animatore di Formazione F.I.M.M.G.-S.I.Me.F. CT - Luglio 2004
Premessa (1)
 Le IVU costituiscono un problema rilevante non solo
dal punto di vista clinico, ma anche per gli effetti
psicologici che possono indurre e per i riflessi
economici e sociali che ne possono derivare.
 Si stima che nell’arco della propria vita il 30% delle
donne ed il 12% dei maschi incorrano in un episodio
di IVU.
 Circa nella metà dei casi le infezioni sono ricorrenti,
si presentano cioè entro sei mesi dall’episodio
precedente.
 In Italia mancano dati epidemiologici sulle IVU a
livello della Medicina Generale.
Premessa (2)
Le IVU sono una patologia frequentemente causa di
consultazione del MMG.
 I casi clinicamente più impegnativi inducono il paziente a
rivolgersi al Pronto Soccorso o alla Specialista urologo
 In questi casi anche il MMG invia spesso il paziente a
consulto specialistico.
 Spesso però le IVU sfuggono al controllo del medico, con
la conseguenza che sia la diagnosi che soprattutto la terapia
vengono delegate all’autocura del paziente.

Le IVU costituiscono un problema rilevante
non solo dal punto di vista clinico, ma anche
per gli effetti psicologici che possono indurre
e per i riflessi economici e sociali che ne
possono derivare.
Le IVU sono
molto più frequenti
nel sesso femminile.
Un’infezione delle vie urinarie (IVU)
può essere definita come:
“presenza di batteri nelle urine
(batteriuria) in associazione ad una
reazione infiammatoria dell’ospite”.
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2003; 75, 2
Viene considerata significativa un'infezione urinaria
se la concentrazione dei batteri è superiore a 100.000
germi per ml di urina.
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2003; 75, 2
Pare che in tutto l’arco della vita
il 12% dei maschi
e il 30% delle donne
incorrano in un episodio di IVU.
l'importanza dei batteri nelle urine
(e conseguentemente l'opportunità di
prescrivere un trattamento) è diversa a
seconda che il paziente presenti disturbi
(batteriuria sintomatica)
o invece non riferisca alcun sintomo
(batteriuria asintomatica).
Si dovrà, comunque, tenere sempre presente che
l'apparato urinario rappresenta
una vera e propria unità anatomo-funzionale
priva di soluzioni di continuo
dal parenchima renale all'uretra.
La suddivisione delle IVU in singole entità cliniche
a seconda del distretto prevalentemente colpito non
dovrà far dimenticare come settori diversi, ed
anche l'intero sistema, possano essere interessati
contemporaneamente.
L'eziologia delle IVU è diversa a seconda che si
prendano in considerazione
 gli episodi isolati di infezione
 o invece le forme cronico recidivanti
in soggetti assai spesso portatori di alterazioni
anatomiche (congenite o acquisite) delle vie urinarie.
Il microrganismo di più frequente isolamento è
l’Escherichia coli
responsabile di oltre l'80% delle forme
comunitarie.
Di più raro riscontro negli episodi isolati non
complicati e di regola in causa nelle forme cronico
recidivanti, specie se complicate, sono invece altre
Enterobacteriaceae, quali Proteus, Klebsiella,
Enterobacter, ed anche Pseudomonas aeruginosa,
Staphylococcus saprophyticus e l'enterococco, spesso
variamente associati tra loro (infezione mista).
Patogenesi delle IVU
Vie di infezione
I microrganismi possono raggiungere l'apparato urinario
 per via ascendente,
 per via ematogena
 per via linfatica.
Nell’8-10% delle donne in età fertile
aumenta il rischio di IVU per
 l'attività sessuale
 per la ritardata minzione post-coitale
 per la deprivazione estrogenica post-menopausale
 per una storia di IVU ricorrenti
Shortliffe LM, McCue JD. Urinary tract infection at thè age extremes: pediatrics and
geriatrics. Am J Med 113 (Suppl 1A): 55S, 2002.
Le IVU possono essere classificate in:
 Cistiti acute non complicate nella donna
(cistite acuta)
 Cistiti ricorrenti nella donna
 Pielonefrite acuta non complicata nella
donna
 IVU complicate
 IVU nell’uomo
 IVU correlate a catetere
 Batteriuria asintomatica
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2003; 75, 2
Spesso però le IVU sfuggono al
controllo del medico con la
conseguenza che, sia la diagnosi che
soprattutto la terapia, vengono
delegate all’autocura del paziente
Uno Studio osservazionale
di 2696 MMG di tutto
il territorio nazionale
dal 2001 al 2002
ha messo in evidenza 
Quadri Clinici
Cistite non complicata nella donna (40%)
 IVU nell’uomo (20%)
 Cistite ricorrente nella donna (22,2%)
 IVU complicate (10%)
 Pielonefriti nella donna (0%)

Esami Richiesti
L’esame completo delle urine e urinocoltura
vengono richiesti nel 70,21% dei casi
Nel 32,37% delle IVU vengono richiesti esami
ematochimici al fine di rilevare:
Funzionalità renale (creatininemia 86,14%)
 Emocromo (81,82%)
 Presenza di flogosi (VES 80,02%, PCR 60,22%)
 Presenza di diabete (glicemia 76,24%)

Norme di Carattere Igienico Personale
Il 79,12% dei MMG prescrive norme
igieniche in caso di IVU :
 Aumento
dell’apporto idrico (91,18%)
 Igiene personale (69,31%)
 Regolazione dell’alvo (65,35%)
 Vita sessuale (45,90%)
 Dieta (44,37%)
Chi Prescrive La Terapia (1)
Il 20% dei pazienti che giungono nello studio di
Medicina Generale ha già iniziato una terapia
 Il 10% si fa prescrivere farmaci consigliati da
altri
 Il 70% chiede al MMG di prescrivergli una
terapia

Chi Prescrive La Terapia (2)
Nel caso che il paziente abbia già iniziato una
terapia o presenti una terapia consigliata da altri :
Il 24,21% si è autoprescritto la terapia
 Il 15,81% è stato consigliato dal farmacista
 Il 25,19% si è rivolto al pronto soccorso
 Il 25,19% è andato prima dallo specialista

Quali Farmaci
il Paziente ha Già Iniziato?
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Nuovi fluorchinoloni (45,63%)
Vecchi fluorchinoloni (44,91%)
Nitrofurantoina (44,19%)
Sulfamidici (26,01%)
Fosfomicina trometamolo (19,62%)
Fosfomicina (15,48%)
Cefalosporine orali (15,30%)
Penicilline protette (11,07%)
Approccio del
Medico di Medicina Generale
Fare terapia empirica nelle infezioni
domiciliari poiché l’agente etiologico (più
frequente l’ E. Coli) è sensibile a numerosi
antibiotici.
 Se si verificano insuccessi terapeutici
tentare di isolare l’agente causale e
determinarne la sensibiltà agli antibiotici
(urinocultura con antibiogramma)

Norme di comportamento da consigliare
Bere molti liquidi:
2-3 bicchieri al mattino poi un bicchiere ogni mezzora
(circa 2-3 litri al di)
 Evitare eccessivi stresses fisici
 Non differire la minzione e cercare di svuotare la vescica
ad ogni minzione
 Trattare e/o prevenire la stipsi
 Osservare una corretta modalità per l’igiene intima:
lavare ed asciugare delicatamente le parti intime dall’avanti
all’ìndietro utilizzando salviette detergenti, dopo evacuazione
intestinale (per prevenire gli episodi ricorrenti)


Eventuale alcalinizzazione delle urine con citotrartrato di sodio,
se non vi è in corso terapia con nitrofurantoina
Grazie!
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Infezioni delle vie urinarie