Le strategie di business Capitolo 14 Customer satisfaction Valore per il cliente Qualità totale Strategie di business Vantaggio competitivo e fonti Gestione per processi SCM- supply chain management Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Ricerca nuovi spazi incontestati: “oceani blu” Le strategie di business vanno definite, implementate e mantenute relativamente a tre elementi che vanno tra loro collegati: l’impresa, i clienti, la concorrenza IMPRESA – COMPETENZE DISTINTIVE IL TRIANGOLO STRATEGICO Strategie di business CLIENTI Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 CONCORRENTI Alla ricerca di un posizionamento differenziale competitivo (vantaggio competitivo) duraturo e difendibile…. Efficacia operativa Strategie di business Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Continuo confronto competitivo per crescente produttività Posizione unica, duratura e difendibile sul mercato Concetto di vantaggio competitivo Il vantaggio competitivo deve essere ricondotto all’offerta (e alla percezione) di un differenziale di prestazione che l’impresa è in grado di offrire al mercato rispetto alla concorrenza La percezione di valore per il cliente è importante: Valore differenziale percepito Beneficio differenziale percepito = Sacrificio differenziale percepito Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Nel formulare strategie di business bisogna sempre considerare il valore per il cliente Benefici Benefici core Benefici aggiuntivi Valore per il cliente Sacrifici Prezzo di acquisto Costi di acquisizione Costi operativi Homburg et al. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 RIFORMULARE IL BUSINESS La ricerca di nuovi spazi di mercato incontestato: GLI OCEANI BLU Negli oceani blu, perlomeno per un periodo di tempo sostenibile, la concorrenza è quasi irrilevante in quanto le regole del gioco sono ancora da inventare, a differenza degli “oceani rossi” dove i confini del business sono definiti ed accettati da tutti e le regole del gioco competitivo sono note Sono strategie di business basata sulla ridefinizione dei confini del mercato 7 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 Il caso MORELLATO & SECTOR leader mondiale nella creazione e produzione di gioielli e orologi moda e sportivi con un fatturato attorno ai 200 milioni di euro primi settanta anni di vita però Morellato è stato semplicemente un leader nella nicchia dei cinturini in pelle per orologi e lavora con grandi produttori e gioiellerie, iniziando ad affermare un proprio marchio con l’avvento degli orologi in acciaio l’impresa avvia una prima diversificazione: affianca ai cinturini in pelle quelli in acciaio e poi gli astucci (arrivo orologi in plastica –anni ‘80) negli anni ’90, dopo avere ceduto il ramo d’azienda dei cinturini in acciaio ad un grande cliente, l’azienda è concentrata sulla nicchia dei cinturini in pelle e degli astucci per gioielli. occorreva una riflessione sulla definizione del business. Considerando la solida reputazione presso il canale gioiellerie l’impresa decide di entrare nel business del gioiello. 8 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 il settore orafo (gioiellerie e oreficerie) presentava una forte intensità competitiva – si trattava di un vero e proprio “oceano rosso” Morellato introduce il gioiello “easy to wear” ossia il gioiello moda con un design innovativo e ricco di valore simbolico che si differenzia dall’alta gioielleria, basata su pezzi unici, e dall’oreficeria-gioielleria dove ciò che conta è il valore della materia prima, ma si differenzia anche dalla bigiotteria, composta di materiale povero. supera la dicotomia tra costo e differenziazione offendo maggior valore al consumatore attraverso il maggiore contenuto emozionale del prodotto ad un prezzo nettamente inferiore al gioiello tradizionale 9 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 Esistono due tipi di vantaggio competitivo: di costo Con la leadership di costo l’impresa mira a diventare il produttore a più basso costo nel proprio settore industriale di differenziazione Con la strategia di differenziazione l’impresa vuole essere unica nel proprio ambito di business in rapporto a talune variabili ritenute rilevanti dai clienti Focalizzazione sui costi e sulla differenziazione Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Fonti tradizionali del vantaggio competitivo Di costo: Economie dimensionali, ossia bassi costi medi unitari per elevate scale operative e economie di apprendimento Tecniche produttive che minimizzano l’uso dei fattori produttivo innovazioni di processo accesso a fonti privilegiate velocità di adattamento della capacità produttiva alle fluttuazioni della domanda grazie al sistema organizzativodecisionale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Fonti tradizionali del vantaggio competitivo Di differenziazione: Capacità di innovazione e di engineering Capacità di comunicazione/promozionali capacità di R&S e un marchio affermato Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Strategie di focalizzazione - nicchia Le strategie di focalizzazione possono abbracciare uno o più segmenti Occorre che il segmento/i sia dimensionalmente soddisfacente Privilegiata da pmi Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Lo strumento della catena del valore e l’analisi delle fonti di creazione del valore Attivit 烋 Attività di supporto Infrastrutture e servizi di supporto Gestione delle risorse umane Ricerca e Sviluppo Opportunità concentrazione attività a monte Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Marketing & Sales Logistica in uscita Produzione Logistica in entrata Attivit Attività primarie Approvvigionamenti Approvvigionamenti Opportunità dispersione attività a valle Addestramento del personale a livello superiore; incentivi alla creatività e produttività Sistemi informativi sviluppati per capire esigenze consumatori Capacità elevate nella ricerca di base; alti investimenti tecnologici; rapido sviluppo nuovi prodotti ATTIVITA' INFRASTRUTTURALI Accesso a materie e componenti di alta qualità; capacità di selezione e gestione dei fornitori GESTIONE DELLE RISORSE UMANE attivita' di supporto SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO logistica in entrata attivita' operative logistica in uscita marketing e vendite servizi ATTIVITA' PRIMARIE Gestione superiore delle materie in entrata Addestramento accurato dei venditori, rapidità delle sostituzioni Produzioni a zero difetti, rapidi adattamenti ai bisogni del cliente Relazioni personali con i clienti; creazione di reputazione della marca Accurate procedure di gestione ordini e rapide consegne Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Sistemi informativi per la gestione efficiente dei clienti; numero di livelli contenuto Addestramento del personale a livello superiore; riduzione costi del turnover Tecnologie per ridurre i costi manifatturieri ATTIVITA' INFRASTRUTTURALI Sistemi e procedute per ridurre i costi di acquisto e accesso alle materie prime; valutazione dei fornitori GESTIONE DELLE RISORSE UMANE attivita' di supporto SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO logistica in entrata attivita' operative logistica in uscita marketing e vendite servizi ATTIVITA' PRIMARIE Sistemi e strutture di collegamento con i fornitori efficienti Installazione efficiente e ricerca minimi servizi di supporto Uso economie di scala e strutture produttive efficienti Forza vendite limitata ma addestrata; prodotti a basso prezzo e alti volumi Sistemi a basso costo Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Fonti “nuove” del vantaggio competitivo conoscenza e risorse intangibili, a cui si accede attraverso interazioni e dunque capacità relazionali capacità di valorizzare un territorio e di esportare le capacità acquisite a livello territoriale in contesti globali orientamento alla customer satisfaction uso delle tecnologie digitali in taluni business flessibilità organizzativa e valorizzazione delle risorse umane Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Il vantaggio competitivo è tale se è: duraturo difendibile Occorrono risorse e competenze specifiche Tuttavia, il vantaggio deriva non solo e non tanto dal possesso di attività e risorse quanto dal modo con cui capacità e risorse si combinano tra loro (centralità dei processi) Porter, 1995 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Risorse e competenze - Resource-based theorySostiene che il vantaggio competitivo dell’impresa scaturisca dalle sue specifiche risorse e competenze e in particolare da: a) La capacità di sfruttare le risorse e le competenze più significative; b) Il pieno utilizzo delle stesse; tangibili (tecniche, finanziarie, strutturali) Risorse intangibili (affidabilità; sicurezza; cultura organizzativa;) umane Competenze Capacità di combinare e usare risorse:soddisfare alcuni segmenti, design, capacità d’uso di tecnologie Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Taluni parlano di “competenze distintive”, ossia di competenze nelle quali l’impresa si distingue e sa far meglio dei concorrenti. Altri introducono il concetto di core competence intendendo spesso con tale concetto quello di core technologies: capacità di miniaturizzazione, di potenza, scienza dei materiali che portano a prodotti con determinate caratteristiche: infrangibilità, velocità di elaborazione, piccola dimensione (tv tascabili; telecamere digitali, orologi digitali etc.) Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 L’investimento in ed il possesso di core competences rende possibile l’espansione dell’impresa in diversi mercati ad es. la tecnologia 3M nei nastri adesivi ha consentito applicazioni su vasta scala: blocchetti post-it ma anche pellicole fotografiche, substrati e rivestimenti; la competenza di Canon nel settore dell’ottica, dell’elaborazione delle immagini ha consentito di dominare mercati diversi come quello delle fotocopiatrici, delle stampanti laser, degli apparecchi fotografici e degli scanner di immagini. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Ma le core competences possono anche non essere strettamente legate alle core technologies ma riferirsi a capacità di processo: Esse possono connettersi a capacità più eterogenee che sfociano nel complesso delle abilità accumulate dall’impresa attraverso articolati ed originali processi collettivi di apprendimento. Possono fare riferimento alla capacità dell’impresa di sapere organizzarsi, di saper gestire non solo il prodotto ma tutte le aree organizzative, i rapporti con i fornitori, con i clienti Wal-Mart Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Le competenze distintive possono anche basarsi su risorse di natura immateriale che se adeguatamente sfruttata possono dare vita a vantaggi veramente duraturi e difendibili Disney Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Capacità organizzative individuali e collettive Quanto più le capacità e le competenze di un’impresa sono incorporate nelle routines organizzative e sono connesse al sistema organizzativo nel suo insieme, alla sua reputazione, alla sua storia tanto più esse sono poco trasferibili ed imitabili e tanto più aumenta la capacità dell’impresa di realizzare risultati superiori alla media Quanto più la capacità organizzativa si “eleva” rispetto alle capacità dei singoli membri e acquisisce una sua dimensione collettiva tanto minore è il rischio di perdere tale capacità. Se, invece essa si identifica con l’esperienza dei singoli dipendenti e quanto più tali dipendenti possono e vogliono far leva sul loro potere contrattuale tanto più rischiosa è la perdita di tali capacità Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 A quali condizioni risorse e competenze consentono di generare profitto? Consentono la realizzazione del vantaggio competitivo se sono: - scarse (non facilmente ad ampiamente disponibili) - rilevanti (presenti in quantità significative e legate a fattori critici di successo) b) Consentono il mantenimento del vantaggio competitivo se sono: - durevoli (reputazione) - poco trasferibili (immobilizzazione geografica; insite in gruppo; firm specific) - poco replicabili (se fondate su routines) Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Come valutare il valore di una risorsa Test di scarsità: Quanto la risorsa è diffusa e facilmente accessibile? Test di rilevanza: E’ la risorsa presente in quantità sufficienti? Test di superiorità competitiva: Quanto la risorsa è effettivamente distintiva e migliore di quella dei concorrenti? Test di appropriabilità: Chi può acquisire il valore generato dalla risorsa? Test di sostituibilità: Può la risorsa essere sostituita da altre? Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 La risorsa fiducia È importante a livello di: relazioni intra-organizzative relazioni inter-organizzative relazioni con i clienti Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 L’impatto della fiducia sulle dimensioni critiche delle relazioni Opportunismo Costi di transazione Incertezza decisionale - + fiducia conflitto Scambio di informazioni Investimenti idiosincratici Coinvolgimento Competitività efficienza 28 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009-2010 2010/2011 Confini del business e supply chain management Capitolo 15 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Customer satisfaction Valore per il cliente Qualità totale Strategie di business Vantaggio competitivo e fonti Gestione per processi SCM- supply chain management Ricerca nuovi spazi incontestati: “oceani blu” 30 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 La centralità della soddisfazione del cliente nelle strategie di business Soddisfazione pianificata dal management Gap di sintonia Gap di coinvolgimento Soddisfazione desiderata dal cliente Gap di realizzazione Soddisfazione offerta dall’impresa Gap di allineamento Gap di progettazione Obiettivi di soddisfazione percepiti dal personale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Gap di valore Gap di percezione Gap di consonanza Soddisfazione percepita dal cliente Il valore per il cliente Attributi legati al prodotto Qualità Attributi legati al servizio Valore percepito dal cliente Prezzo Attributi legati alla promozione Ulaga et al. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Attributi di qualità dell’offerta Qualità legata al prodotto Caratteristiche del prodotto Range dei prodotti Importanza/consistenza del prodotto Facilità di uso altro Qualità legata al servizio Supporto tecnico Velocità servizio/risposta Affidabilità e velocità del fornitore Altro Qualità legata alla promozione Immagine, corporate identity Relazioni del personale Affidabilità del fornitore Altro Ulaga, continua Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Processo di determinazione del valore per il cliente 1. Quali sono i valori per il mercato/ clienti obiettivo? 2. Di tutte le dimensioni del valore che i clienti vogliono, quali sono le più importanti? 3. Quanto bene (o male) riusciamo a fornire il valore che il mercato/clienti obiettivo vogliono? 5. Cosa valuteranno importante i clienti in futuro? 4. Perché forniamo male (o bene) valore al cliente? Woodruff Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Alla base delle strategie di business vi è la formulazione di una customer value proposition Considerando il livello di soddisfazione del cliente, l’impresa fornitrice dovrà sviluppare una “CUSTOMER VALUE PROPOSITION” che si avvicini il più possibile alle aspettative di soluzione del cliente e che sia superiore a quella dei concorrenti A tale scopo l’impresa dovrà capire le radici del valore ricercato per il cliente, confrontare tale valore con quello percepito e proporre soluzioni differenziate rispetto ai concorrenti, soluzioni che fanno leva sulle radici del valore identificate. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Tre tipi di customer value proposition Value proposition ALL BENEFIT PUNTI DI DIFFERENZA FAVOREVOLI FOCUS RAGIONATO consiste di: elenco di tutti i benefici che i clienti richiedono dall’offerta Tutti i punti differenziali che l’offerta ha rispetto alla migliore alternativa Uno o due punti di differenza (e/ di pareggio) il cui miglioramento porta a il maggior valore per il cliente Risponde alle domande del cliente: “perché la nostra impresa dovrebbe comprare il vostro prodotto? Perché la nostra impresa dovrebbe comprare il vostro prodotto rispetto a quello dei concorrenti? Che cosa la nostra impresa deve soprattutto tenere a mente rispetto al vostro prodotto? Richiede: Conoscenza del proprio mercato Conoscenza del mercato e delle migliori alternative Conoscenza di quanto il proprio prodotto dia un valore superiore ai clienti rispetto alle alternative Ha come trappola potenziale: “Asserzione dei benefici” Presunzione di valore Richiede ricerche sul customer value Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 La gestione del business: Customer satisfaction, time-based competition e total quality La qualità totale non è solo un problema di qualità del prodotto ma più in generale un problema di qualità di tutti i processi aziendali e di relazione con altri attori a monte e a valle per la soddisfazione del cliente finale I processi principali sono Processi di analisi e di comprensione del mercato/cliente Progettazione dei prodotti Processi di trasformazione Processi di approvvigionamento Processi di vendita-distribuzione Tutti tali processi devono anche svolgersi rapidamente Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Le basi della filosofia gestionale di Total Quality management La focalizzazione sul cliente La ricerca del miglioramento continuo e dell’abbattimento continuo dei costi Diffusione di una cultura aziendale di ricerca della qualità Condivisione di conoscenze e di informazioni Centralizzazione della risorsa umana per il perseguimento della qualità Formazione, lavoro per gruppi e processi di valutazione continua Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Gli effetti del TQM sulla competitività d’impresa Cresce il valore del prodotto agli occhi del cliente Si possono praticare prezzi più elevati Si vende di più: quota di mercato più elevata Aumento del fatturato Si riducono i costi di produzione legati ai difetti dei prodotti Aumenta il profitto Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Supply chains per la soddisfazione del cliente Le strategie di business si basano su risorse, competenze, processi distintivi. La singola impresa non è in grado di controllare direttamente tutte le risorse, competenze e tutti i processi Essa si concentra su competenze “chiave” ed esternalizza in varia misura Nel corso della sua esistenza l’impresa formula diverse scelte su cosa internalizzare e su cosa esternalizzare. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Le imprese operano in “supply chains” ossia in reti complesse di organizzazioni che interagiscono al fine della comprensione, dello sviluppo e della distribuzione di valore a clienti finali dalla cui soddisfazione dipende il successo di tutti gli attori della “catena”. Cliente finale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 STANDARD-ELECTRONIC Air conditioning ENGINES CATERPILLAR RESIN GLASS ELECTRONIC instrument navigation PLANTS hydraulic, mechanical FURNITURE internal parts DESIGNERS BENETTI design the body dealers services Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 customers Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Wally Yacht Imbarcazioni a vela di lusso Le vele (dove sta il maggior valore) North Sail company. Wally non è auto-sufficiente! Materiali, componenti, processi di lavorazioni e parti strategiche sono acquistate da altri!! Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 La cucina MATERIAL DESIGN EQUIPMENT COMPONENTS SCAVOLINI DISTRIBUTORS FINAL CUSTOMERS Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Produttori legno WOOD INDUSTRY Commercianti legno Lavoraz. di taglio e trattamento per pannelli e compensati segati; legno massiccio; pannelli multistrati e truciolari; pannelli di fibre (MDF); compensati; impiallaciature e tranciati; strutture per tamburati Operatori commerciali Produttori macchine lavorazione del legno Semilavorati e componenti Massellame Accessori Fusti e gambe, Sedili e schienali, Elementi intagliati, Aste e cornici, Spine di legno Parti tornite in massello Componenti non in legno Terzisti Prefabbricati per mobili Carta melaninica Ferramenta Guarnizioni Parti meccaniche Vernici Tessuti Componenti in materiale plastico Componenti Pannelli impiallacciati, Pannelli truciolari nobilitati, Tavoli, Sedie, Cassetti, Antine carcasse Componenti in acciaio Industria del mobile Mobili per la casa Prodotti complementari Cucine Elettrodomestici Materassi Specchi e cristalli Iluminazione Rappresentanti Settore commerciale Servizi Arredatori Soc. di trasporto Addetti al montaggio Mobili per ufficio Agenti Grossisti (?) Negozi in francising Negozi tradizionali Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Mobili imbottiti Importatori Centri di arredamento Imprese a succursale Grande distribuzione Vendite dirette Considerando tutti gli attori ed i processi prima detti:: Chi crea il valore per il cliente? Uno solo? Che cos’è il valore? E’ qualcosa di dato? Dipende dal cliente Cambia in continuazione Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Ogni impresa opera in una rete di offerta/supply network caratterizzata da: la centralità del cliente la co-produzione di valore l’integrazione e l’interdipendenza tra gli attori Il valore che soddisfa il cliente finale è frutto dell’interazione tra più attori in un supply network ove ogni attore opera contestualmente da fornitore e cliente Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 L’essere in rete tra situazione deliberata e situazione necessaria Deliberata, ovvero voluta e ricercata per conseguire determinati vantaggi e superare determinati limiti Necessaria, perchè lavorare nel contesto economico-sociale porta necessariamente ad essere interconnessi in reti 50 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Differenze sottostanti i concetti di Supply chain e Catena del valore CATENA DEL VALORE: SUPPLY CHAIN: valore aggiunto co-produzione di valore dipendenza sequenziale interdipendenza trasferimento di valore valore in interazione Approccio verticale ai processi approccio orizzontale ai processi Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Caratteristiche della rete di offerta La sostanza della relazione di scambio articolazione e varietà dei contenuti continuità nel tempo variabilità dei contenuti Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 La sostanza della rete di relazioni/mercato eterogeneità delle situazioni relazionali relativa stabilità dinamismo intrinseco Implicazioni manageriali: L’impresa nella supply chain E’ necessario considerare il cliente finale come punto di riferimento da parte di tutti gli attori La differenziazione origina da risorse e competenze detenute da più attori e unite in interazione La differenziazione sta soprattutto nell’efficienza e nell’efficacia dei processi di business: si ha una concorrenza tra supply chains Ogni impresa ha il problema di POSIZIONAMENTO NELLA SUPPLY CHAIN A) DECIDERE COSA INTERNALIZZARE E COSA ESTERNALIZZARE B) DECIDERE QUANTO INTEGRARSI OVVERO ESSERE STRETTAMENTE CONNESSO AGLI ALTRI ATTORI DELLA SUPPLY CHAIN Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Le scelte di internalizzazione/esternalizzazione Insourcing Vantaggi: fare leva su economie di scala; ridurre i costi di intermediazione a monte e a valle; ridurre l’incertezza; garanzia di maggiore sicurezza negli acquisti e la riduzione di comportamenti opportunistici; maggior controllo del mercato finale; maggiore facilità nella riduzione dei conflitti; maggiore protezione del know-how Svantaggi: la rigidità ed i costi di struttura; le difficoltà di comunicazione e i costi del coordinamento; rischi e obsolescenza risorse; barriere all’uscita Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Le due logiche sottostanti all’insourcing 1. La logica dell’efficienza (costi di transazione versus costi di coordinamento) 2. La logica delle core competences: accentro ciò in cui non posso essere “the best” a meno che non sia complementare e funzionale alle mie core competences. In questo modo: 1) massimizzo le rendite da ciò su cui mi concentro 2) accresco il mio vantaggio differenziale acquisendo e sviluppando capacità sempre meno imitabili. 55 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Core competences = ciò che l’impresa sa fare meglio di tutte le altre in un contesto mondiale Core competences Non-core Competences non core ma necessarie per mantenere le core 56 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 L’impresa può internalizzare anche attività non core quando: 1. vuole acquisire posizioni di eccellenza in futuro e dunque mantiene conoscenze potenzialmente rilevanti; 2. È troppo costoso gestire relazioni con altre imprese; 3. Vuole essere esperta in conoscenze e competenze per comprendere ed assorbire le conoscenze di altri (absorbtive capacity) 4. Questa altre attività possono avere un mercato autonomo (è una via alla diversificazione – es. controlli numerici per macchinari) 57 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Outsourcing Le imprese tendono a concentrarsi sulle proprie core competences e ad affidare ad altri attività e processi non solo materiali ma sempre più ad alto contenuto intellettivo; l’out-sourcing consente: di concentrarsi su determinate attività di sviluppare abilità su alcune attività (su tutte non si può) flessibilità innovazione più rapida (scambi cognitivi) 58 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Cosa si da in outsourcing: out-sourcing strategico 1. Funzioni specialistiche e di servizio come la contabilità, o la gestione delle risorse umane; 2. Attività svolte in vari reparti o dipartimenti aziendali che non si vogliono duplicare (ad esempio contabilità soggetta a differenti regimi fiscali) 3. Sottosistemi o assiemi di prodotto che necessitano di personalizzazione in diversi contesti (ad esempio geografici) 4. Parti di attività produttive e di progettazione Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Estremizzare l’out-sourcing - Ducati Ducati da un'azienda puramente metalmeccanica ad un'azienda di intrattenimento. Ora offre un'esperienza motociclistica completa, incentrata sull'eccellenza tecnologica delle sue moto, ma che si estende anche alle corse, alla tradizione, agli accessori e all'abbigliamento World Ducati Weekend sottolineano la rinnovata della Comunità Ducati, riunendo 10.000 Ducatisti provenienti da tutto il mondo 60 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Ducati è innanzitutto un’azienda che: • progetta • comunica e diffonde il senso di comunità Ducati • coordina e gestisce reti di partner COSA PRODUCE? Piccole parti motore ASSEMBLA 170 fornitori di cui 35 che contano per il 70% I costi d’acquisto incidono sul 92% del costo totale del prodotto Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 La gestione delle relazioni con i fornitori decentramento produttivo e orientamento agli acquisti just-in-time e orientamento all’approvvigionamento relazioni evolute di fornitura e orientamento al supply management Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Buying orientation (orientamento alla transazione) Obiettivo: minimizzare i costi di acquisto Prodotto: commodity Parco fornitori: ampio Strategia: multiple sourcing Relazione: Adversarial Periodo: anni ’70 63 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 Procurement orientation Orientamento all’approvvigionamento Obiettivo: massimizzare la qualità e la soddisfazione del cliente in termini di total quality management Prodotto: elementi materiali più immateriali; adattamenti Parco fornitori: selezionato Strategia: cooperativa Periodo: anni ’80; toyotismo; just in time; lean production Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 64 Supply management orientation Obiettivo: soddisfazione congiunta del cliente finale Prodotto: soluzione Parco fornitori: estremamente selezionato Strategia: Parallel o dual sourcing; talvolta single sourcing Relazione: integrazione tecnico-operativa; integrazione strategica Periodo: anni ’90-oggi 65 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 I principi alla base del modello evoluto La cooperazione nel business La condivisione del rischio Oggetto dello scambio = insieme di competenze attuali e potenziali Da: - trattative annuali - centralità prezzo - contratti di breve termine - multiple sourcing - minaccia di acquisto fornitori - acquisti tattici A: - continua interazione - centralità qualità e competenze - relazioni lungo termine - dual o single sourcing - outsourcing e co-makership - gestione strategica acquisti 66 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010 2010/2011 Le problematiche di attuazione Formazione e coinvolgimento del management Coinvolgimento del personale di R&S, finance, legale, qualità e produzione Sensibilizzazione del management del fornitore Modifiche organizzative del cliente e del fornitore (strutture, meccanismi operativi) Progettazione congiunta di modalità operative e di coordinamento Progetto pilota e progetto globale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2010/2011