L’UNIVERSITÀ ITALIANA: MITI E REALTÀ giovedì 28 maggio 2009 Facoltà di Scienze Politiche Università degli Studi di Milano Angelo Paletta Dipartimento di Scienze aziendali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Sommario Cambiamenti condizioni di contesto Implicazioni per la governance di ateneo Proposte e disegni riformatori Un punto di vista comparativo nello scenario internazionale Alcune evidenze empiriche in Italia Le riforme possibili e auspicabili: discussione -2- Cambiamenti nelle condizioni di contesto Incertezza sulle fonti di finanziamento Competizione Accountability -3- Incertezza: riduzione del FFO Stanziamento FFO legge finanziaria Disegno di legge finanziaria per il 2009 atto senato n. 1209 Risorse aggiuntive assegni di ricerca Legge n. 247/07, art. 1, comma 75 Risorse aggiuntive FFO Legge n. 244/07, art. 2, comma 428 Risorse aggiuntive dottorato di ricerca Legge 244/07, art. 2, comma 428 Decreto legge 10 novembre 2008 n. 180 (art 1, comma 3) FFO totale Differenza rispetto al 2006 2008 2009 2010 2011 6.821 6.893 6.163 6.030 7 550 7 550 7 550 40 40 40 7.418 24 7.514 1,30% 71 118 6.831 6.148 -7,92% -17,12% Fonte: CNVSU Nono rapporto sul sistema universitario, dicembre 2008 -4- Incertezza: grado di diversificazione delle fonti di finanziamento FF0 Finalizzate Miur Finalizzate altri soggetti Entrate contributive Alienazione beni patrimoniali e debiti Entrate diverse 57% 8% 16% 12% 3% 4% 100% -5- Incertezza: domanda di formazione superiore proporzione di “maturi” della scuola superiore che proseguono gli studi iscrivendosi all’università I maturi che s’immatricolano passano: da 63,9% nel 2000 al 70,1% nel 2001 al 74,5% nel 2002 Riduzione fino al 72,6% nel 2005/06 al 68,5% nel 2006/07 (tornando ai livello pre- riforma) -6- Implicazioni di governance Efficienza economica Qualità Innovazione Flessibilità Ripensare Strutture, Processi e Culture di Governo per un’Università competitiva e responsabile Etica, legalità, trasparenza -7- Italia: Proposte di riforma • “Linee guida del Governo per l’Università”, 6-11-2008 • Documento Crui -“Considerazioni e proposte per la revisione della governance delle università”, 19-2-2009 • Disegno di legge, 18-2-2009, n. 1387 – Delega al Governo per la riforma della governance di ateneo e il riordino del reclutamento… • Documento MIUR, “Autonomia e responsabilità degli atenei: governance, valutazione, reclutamento”, 24-3-2009 • Disegno di legge quadro in materia di organi di governo… vers. aprile 2009 8 -8- Assunti di fondo (CRUI) • ASSUNTI • Limiti delle assemblee rappresentative e circuito decisionale deresponsabilizzante • Sovraccarico e sovrapposizioni funzionali degli organi che riducono trasparenza e chiarezza e incidono sulla rapidità decisionale • Scarsità di strumenti di integrazione e coesione organizzativa e istituzionale e conseguenti rischi di parcellizzazione di spinte e interessi • Insufficienza di antidoti e anticorpi rispetto ai rischi di comportamenti opportunistici o impropri sia individuali sia più diffusi -9- Come cambiano i modelli di “university governance”? • Il lavoro accademico nella società della conoscenza • Il tema delle relazioni tra cambiamenti di mission e implicazioni sul lavoro accademico è centrale per capire le modificazioni degli assetti di governo delle università • Mission culturale Vs Mission utilitaristica • Grado di autocontrollo sul proprio lavoro (ideazione, progettazione, esecuzione, valutazione) - 10 - Millett (1962); Cohen e March (1974); Weick (1976); Baldridge (1980); Mintzberg (1983); Clark (1998); Farnham (1999). NPM - 11 - Uno sguardo allo scenario internazionale • New Public Management – New managerialism • Le prime evidenze empiriche: value for money in UK • I punti salienti: – meccanismi competitivi nell’allocazione delle risorse – mobilità delle risorse – confrontabilità del differente valore prodotto – differenziazione istituzionale – Nuovi assetti di internal governance per promuovere il cambiamento strategico - 12 - Il Caso britannico • Nel 1984 Committee of Vice Chancellors and Principals (1985), Report of the Steering Group in University Efficiency (Jarratt Report) – «il dettagliato e diffuso esercizio di potere attraverso un sistema di commissioni, rappresenta una solida tradizione delle università britanniche, ma vi è la necessità che i membri delle commissioni prendano consapevolezza che essi agiscono nell’interesse dell’università nel suo insieme e non come rappresentanti di specifiche classi di interesse» • Nel 1995 Commissione Nolan (Committee on standards in public life 1995) • Committee of university chairmen propone un secondo rapporto nel quale sono riconosce e promuove best practices di university governance, distintamente per “old” e “new” universities. Guide for Members of Governing Bodies of Universities and Colleges in England and Wales, Higher Education Funding Council for England, Bristol, 1995 - 13 - Università post 1992 e Old Universities • Board of governors dovrebbe consistere in un numero di membri non inferiore ai 12 e non superiore ai 24, più ristretto rispetto alla precedente composizione. • La maggior parte dei membri dovrebbe assumere la posizione di independent governors, mentre viene considerata non obbligatoria l’appartenenza di membri interni, accademici o non accademici, e degli studenti. • attribuzione al rettore di funzioni di chief executive officer (reclutato, pagato, valutato e licenziato dal Board) • Senato: mantiene primaria responsabilità sugli affari accademici, ma assume più un ruolo • La sua membership è più ampia del consiglio e in maggioranza costituita da presidi di facoltà, direttori di school e dipartimenti e altri soggetti che occupano posizioni di senior management consultivo che decisionale nei confronti del board e del “capo dell’istituzione”. New universities: verso un modello manageriale Old universities: il cambiamento incontra resistenze, in linea con la tradizione storica di un forte e prestigioso settore universitario - 14 - Oxford Governance (oggi) - 15 - Governance Uppsala University - 16 - University Board Student representatives with three deputies; 3; 20% Government appointees; 8; 53% Faculty representatives with one deputy; 3; 20% VC with pro-VC as deputy; 1; 7% 3 union representatives (with 3 deputies) have the right to participate but not to vote. - 17 - Olanda (riforme del ’93 e del 97’) • Introduzione del «consiglio di sorveglianza» • Il consiglio è composto da cinque membri nominati e direttamente responsabili verso il ministro. • Il consiglio di sorveglianza nomina i tre membri, tra cui il rettore, che compongono il «board esecutivo». • Il «consiglio dell’università» continua ad operare, ma senza poteri decisionali; l’approvazione dei piani strategici e del budget dell’università ora spetta al consiglio di sorveglianza. • Il nuovo consiglio dell’università è un organo rappresentativo degli studenti e del personale ed esercita funzioni consultive e di commento ai regolamenti ed alle politiche istituzionali. • Anche il consiglio dei presidi è sostituito da un board for doctoral degree con minori poteri - 18 - Autonomia statutaria e governance degli atenei italiani • E’ la stessa Costituzione che riconosce alle università il diritto di darsi ordinamenti statutari e regolamentari autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello stato (art. 33 Cost.) • la legge 168/89 subordina l’esercizio della potestà statutaria all’emanazione di una legge statale che avrebbe dovuto definire la cornice entro cui operare • In assenza di questa legge, le università avrebbero dovuto comunque attenersi al rispetto di alcuni principi fondamentali (riserva di legge 168/89) –Elettività del rettore –Composizione del senato accademico rappresentativa delle facoltà –Composizione del consiglio di amministrazione che assicuri la rappresentanza delle diverse componenti previste dalla normativa vigente - 19 - Consiglio di amministrazione (almeno 29 membri!) - 20 - Indagine empirica • 47 università statali (Statuti 2004) • Il SA nel 66% dei casi conta fino a 30 componenti; in 16 atenei supera questo limite fino a raggiungere più di 40 componenti • Il CdA nel 79% dei casi raggiunge fino a 25 membri • Isomorfismo tra SA e CdA • Non esiste relazione tra dimensioni di ateneo e ampiezza del CdA • Assenza o minoranza di Esterni oppure con solo voto consultivo • Sistema bicamerale - 21 - Alcuni modelli “innovativi” - 22 - Tendenze • Tor Vergata, Torino, ma anche Venezia Ca’ Foscari IUAV Venezia, Ferrara e recentemente Camerino e Tuscia • CDA atipici – Numero ridotto – Esclusione tradizionali costituenti – Maggior peso accordato ad esperti designati • Senato: una dimensione più ampia e con funzioni generali non ristrette all’attività didattica e di ricerca Conferma nella recente indagine Riccaboni e Galgani (2009) condotta su 27 atenei - 23 - MEMBRI ESTERNI Numerosi a Torino (8/16) and Venezia, 2001 (6/9) • Più di 1 esterno diverso da rappresentante di p.a.: Venezia, Torino, Tuscia (2/7) and Camerino (3/10) • Proposte di Riforma: forte presenza di esterni: MIUR: sup.50%, CRUI sup.40%, LP 1387 4/9 24 24 - 24 - Italia: Proposte di riforma • “Linee guida del Governo per l’Università”, 6-11-2008 • Documento Crui -“Considerazioni e proposte per la revisione della governance delle università”, 19-2-2009 • Disegno di legge, 18-2-2009, n. 1387 – Delega al Governo per la riforma della governance di ateneo e il riordino del reclutamento… • Documento MIUR, “Autonomia e responsabilità degli atenei: governance, valutazione, reclutamento”, 24-3-2009 • Disegno di legge quadro in materia di organi di governo… vers. aprile 2009 25 - 25 - Assunti di fondo (CRUI) • ASSUNTI • Limiti delle assemblee rappresentative e circuito decisionale deresponsabilizzante • Sovraccarico e sovrapposizioni funzionali degli organi che riducono trasparenza e chiarezza e incidono sulla rapidità decisionale • Scarsità di strumenti di integrazione e coesione organizzativa e istituzionale e conseguenti rischi di parcellizzazione di spinte e interessi • Insufficienza di antidoti e anticorpi rispetto ai rischi di comportamenti opportunistici o impropri sia individuali sia più diffusi - 26 - Proposte di revisione • ORGANI CENTRALI • Netta separazione tra SA (rappresentare le istanze scientifiche e accademiche) e Cda (definire le linee di indirizzo per la pianificazione strategica assicurare una corretta e prudente gestione” • CDA: composizione relativamente ristretta, consistente e autorevole presenza di soggetti esterni all’ateneo (CRUI: 9-11; 40%) (DL: 11; 40%), designazione e non elezione • SA: composizione relativamente allargata (CRUI: 35) (DL: 35) proporzionato alle dimensioni con compiti essenzialmente regolamentari, indirizzi programmatici in materia didattica e di ricerca, in considerazione dei maggiori poteri da attribuire alle strutture didattiche e di ricerca • LE STRUTTURE DECENTRATE • (DL aprile 2009) Attribuzione al dipartimento delle responsabilità e delle funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative nonché delle attività rivolte all’esterno ad essere correlate ed accessori • Più dipartimenti affini formano le “strutture di raccordo e di supervisione) (scuole, facoltà…) della didattica: attivazione corsi di studio, coordinamento operativo, camera di compensazione per richieste organiche di personale docente… • Board esecutivi (meno grandi e più flessibili) - 27 - Discussione Statuto e regolamenti Senato Accademico Nomina amministratori Valutazione Piani di sviluppo Approvazione Bilancio consuntivo Vigilanza sistematica, professionale e indipendente Valori, Missione, Visione di sviluppo Piano strategico CdA Azioni di responsabilità verso gli amministratori Regolamenti amministrativi e di organizzazione Controllo di gestione Risorse umane Capital budgeting SCUOLE Risk management e controlli interni … Dipartimenti (didattica, ricerca e servizi) - 28 - Conclusioni • Il sistema bicamerale e’ insostenibile per governare l’attuale e crescente complessità dei nostri atenei • D’altra parte, il cambiamento degli assetti di governance non puo’ risolversi in questioni di numerosità degli organi e membership • L’esigenza di partecipazione e costruzione del consenso intorno alle politiche e alle strategie deve essere assicurata anche in altri modi, con la progettazione di adeguati sistemi di management e la promozione di una leadership accademica distribuita - 29 - Processi di governance Valori Missione Visione Information Communication Technology Contabilità direzionale Management per obiettivi Key Performance Indicators (KPIs) Budget operativi e aziendali Sistema di Reporting Contabilità Analitica Contabilità Generale e Bilanci Stile e processo di controllo (fasi, tempi, attori e ruoli) - 30 - La contabilità direzionale - Scopi conoscitivi - Giudizi di efficienza, produttività e redditività • Consapevolezza sull’effettivo consumo di risorse veicolato dalla gestione di un servizio (costi diretti + costi indiretti + costi figurativi) • Benchmarking tra la struttura dei costi di servizi comparabili • Analisi economica sul grado di copertura delle tariffe dei servizi a domanda Definizione di un modello di reporting sistematico e continuativo • Responsabilizzazione direzionale per centri di responsabilità economica Calcoli di convenienza economica: • decisioni di tariffe, volumi dei servizi, mix di servizi offerti, calcoli di make or buy, ristrutturazione dei processi operativi Valorizzazione delle Produzioni interne tangibili e intangibili Rendicontazione ai terzi • Bilancio “legale” • Progetti di ricerca al costo pieno •… - 31 -