APA Adapted Physical Activity
1973 International Federation of Adapted Physical
Activity (Canada)
1976 Carta Internazionale UNESCO
(E.F. e Sportiva volta a tutti per lo sviluppo integrale della persona)
1989 (Berlino) :
« ogni attività fisica e sportiva che può essere praticata da
individui limitati nelle loro capacità da deficit fisici, psicologici,
mentali o da alterazioni di alcune grandi funzioni»
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Tempo libero
Danza
Arti creative
E.F.
APA
Sport
Riabilitazione
Fitness
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(De Pauw, K. 2000)
APA Adapted Physical Activity
 Accento sui bisogni in tutto l’arco della vita.
 Aspetti educativi (preventivi) in età evolutiva (IFAPA board, 2006).
 Aspetti correlati all’intervento psicomotorio (Hutzler & Sherrill, 2007).
 Educazione Fisica Adattata (APE) (Block, 2000; Winnick, 2005).
 Adattamento e individualizzazione delle attività motorio/sportive.
 Inclusione e integrazione nella scuola e società.
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APA
Ambiti di intervento (Winnick, 2000)
TERAPEUTICO
EDUCATIVO RIABILITATIVO
SPORTIVO
TEMPO
LIBERO
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TERMINOLOGIA
HANDICAP (art.3 L.104/92)
«Minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che
provoca difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione…tale da
determinare uno svantaggio sociale».
È la conseguenza sociale della menomazione e della disabilità. E’ intesa
come una condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in
conseguenza di una minorazione o di una disabilità che limita o impedisce
la possibilità di ricoprire il ruolo sociale normalmente proprio a quella
persona (in base all’età, al sesso, ai fattori culturali e sociali).
Allora: INDIVIDUO IN SITUAZIONE DI HANDICAP
No: HANDICAPPATO
HANDICAP
o
PORTATORE
DI
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TERMINOLOGIA
MINORAZIONE – MENOMAZIONE- DEFICIT
È la perdita o anomalia a carico di strutture o funzioni fisiologiche,
anatomiche o psicologiche, transitoria o permanente. In linea di
principio, riflette disturbi a livello organico e si manifesta con uno stato
patologico. (perdita di un arto, di un organo, etc
DIS-ABILITA’
«Mancanza di abilità
o idoneità a compiere un atto (Zingarelli, 2002). Il
termine riconduce al deficit, ciò che manca rispetto alla norma».
Accezione
negativa
Ma cos’è la norma? Insieme di differenze, di
diversità.
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Abilità diverse o disabilità?
Miope
Mancino
Timido
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DIVERSABILITA’
«Evidenza della pluralità
di categorie che compongono la normalità.
Approccio positivo che propone alla stimolazione di quanto si può
migliorare attorno al deficit». (Canevaro et al., 2003)
PERSONE con DISABILITA’ (ONU 2006, rett. In L. 2009)
Al centro il costrutto di PERSONA
Persona con disabilità psicofisica
Persona con disabilità visiva
Persona con disabilità uditiva
Approccio il più possibile vicino alla normalità (Ianes, 2005)
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DISABILITA’
• PROCESSO MULTIFATTORIALE
• DIMENSIONI (fisica, psico-sociale, cognitiva)
WHO, 2001
• IMPORTANZA DELLE ATTIVITA’ MOTORIE, sia
per lo sviluppo (WHO, 2003) che per la salute (Sherrill,
2004; WHO, 2004)
• LOTTA ALLA SEDENTARIETA’ (WHO, 2005)
• LOTTA ALL’ISOLAMENTO SOCIALE
(Simard et al,
1993; WHO, 2004)
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Nell’ultima classificazione del 2001 l’ I.C.F.
(International classification of
functioning, disability and health)
Si sostituisce il termine
“disabilità” con attività e
“handicap” con partecipazione,
PERSONA/ATLETA
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La dimensione inclusiva
• Disabile
come
organizzazione.
presenza
che
chiede
• Coinvolgimento delle famiglie nel progetto di vita.
• Raccordo con il territorio (continuità educativa).
• Organizzazione gruppi di lavoro cooperativo.
• Flessibilità organizzativa e didattica.
• Percorso di vita
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ONE TRACK APPROACH
(inclusione nelle scuole e classi normali)
Dignità della diversità:
persona oggetto di educazione e formazione
Didattica speciale: individualizzazione, adattamento,
facilitazione, metodi e metodologia
Didattiche disciplinari: inclusione e integrazione nel
processo di insegnamento-apprendimento
Dall’integrazione all’inclusione (Canevaro e Ianes,
2005)
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I BISOGNI EDUCATIVI
•
•
•
•
APPARTENENZA, IDENTITA’, DIGNITA’
VALORIZZAZIONE E ACCETTAZIONE
CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE
AUTONOMIA
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
•
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•
•
APPARTENENZA, IDENTITA’, DIGNITA’
VALORIZZAZIONE E ACCETTAZIONE
CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE
AUTONOMIA
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STRATEGIA e DIDATTICA INCLUSIVA
(metodi e didattiche)
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•
Coinvolgimento di tutto il gruppo (classe, team..)
Potenzialità di ogni singolo allievo (Ianes et al, 2003)
Obliquità (Rossini, 1987) e personalizzazione
Stimolazione abilità vs recupero lacune
Rispetto diversità vs pietismo
Orientamento al compito vs orientamento all’Io
Stimolare il senso di autoefficacia: sono in grado di
Educazione Fisica e sportiva (corpo/movimento,
corporeità, emozione, affettività, socialità e
relazione, cognizione)
APPRENDIMENTO-INSEGNAMENTO
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Didattica orientata
Osservazione della persona (strumenti vari)
Definizione delle potenzialità.
Definizione delle attività e situazioni idonee.
Programmazione dei metodi e strategie
Scelta dei contenuti e delle esperienze.
Adattamento
(Janney e Snell, 2000)
• Semplificazione delle richieste in situazioni difficili
• Massima richiesta nell’ottica del ciascuno (Rossini,
2010, Costruirsi un totem, Erickson, Trento)
•
•
•
•
Coinvolgimento emotivo/affettivo di tutto il gruppo
Modificazioni:
Didattico (metodi)
• Minime
Tecnico (regolamenti e regole)
• Moderate
• Considerevoli
Strutturale (torball e baskin)
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(De Potter, 2003)
Adattamento
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(Van Coppenolle, 2005; Pieron, 1989))
Personalizzazione
Organizzazione (spazi, tempi, intensità, quantità..)
Ausili (ambienti, attrezzi, ....)
Situazione (compiti, regole, gruppi.....)
Valutazione (diversità e complementarietà)
Principi di adattamento
1) Dose –risposta (intensità, durata, frequenza, recupero)
2) Esecuzione (difficoltà, difficoltosità, velocità, sovraccarico, aiuto esterno...)
3) Strategie metodologiche (metodi, stili, task analysis,....)
Adattare non significa annullare gli obiettivi, ma
predisporre le situazioni
educative che facilitano il loro raggiungimento, anche se parziale.
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