Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid “È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!” PERIODICO PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA FEDERAZIONE MALATTIE RARE INFANTILI DI TORINO Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare! ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA, SOSTIENI LA SUA COMUNITÀ. Per ricevere materiale informativo e la cartellina di un bambino compila il coupon e spediscilo in busta chiusa all’indirizzo indicato sotto; oppure invialo via fax al numero 02 2953 7373 o chiamaci allo 02 742 001. Nome Cognome Via n° Tel. Cell. Cap Città e-mail Prov. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati. ZLP12 Data e luogo Firma ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001 - E-mail: [email protected] - www.actionaid.it Anno 2012 - n.3 - Spedizione in A. P. - comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Torino “Impegno per una vita migliore” - Via Susa 37 - 10138 TORINO - Anno Anno XV XV -- n. n. 33 ANNO 2012 Convegno SPW del 7 e 8 settembre 2012 San Giovanni Rotondo IMPEGNO PER UNA VITA MIGLIORE Periodico d’informazione della Federazione Malattie Rare Infantili Anno XV - n. 3 Anno 2012 Registrato presso il Tribunale di Torino, n. 5167 del 12 giugno 1998 Sommario EDITORIALE .................................... 2 NOTIZIE: DA SUPERANDO.IT .......................... 3 Direzione e Redazione: Via Susa 37 - 10138 Torino [email protected] DA SANITÀ NEWS ........................... 4 Direttore Responsabile: Maria Antonietta Ricci Redazione: Prof. Alberto Musso Donatella Garitta, Vincenzo Vitagliano DAL PARLAMENTO ........................... 6 Realizzato da: Associazione Culturale Carta e Penna Via Susa, 37 - 10138 Torino Tel.: 011.434.68.13 www.cartaepenna.it [email protected] DA EURORDIS ................................. 5 LO SPORTELLO DELLA SCUOLA ......... 7 LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI ......... 8 SCARTABELLANDO .......................... 11 LE RICETTE DI ELENA ....................... 15 L’ISOLA DEI DESIDERI ...................... 16 Stampa: AGV - Torino FEDERAZIONE MALATTIE RARE C.so Galileo Galilei, 38 - 10126 Torino Tel. 011 67 6002 - Fax: 011 678 70 52 www.malattie-rare.org - [email protected] Associazione Italiana Niemann Pick - ONLUS c/o Ospedale ex Mauriziano Via Marchesi della Rocca, 30 - 10074 Lanzo (TO) Tel. / Fax 0123.300585 [email protected] - www.niemannpick.org ASSOCIAZIONE ITALIANA LAFORA Via F.lli Sardi, 19 14041 Agliano Terme (AT) GLI AMICI DI VALENTINA (Atassia Teleangiectasia o Sindrome di Louis-Bar ) Via C.L.N. 42/a - 10095 Grugliasco (TO) Tel. fax: 011 4152920 www.atassia-teleangiectasia.it - [email protected] AISMAC Onlus Associazione Italiana Siringomielia e Arnold Chiari Via Monte Bianco, 20 - 10048 VINOVO (TO) C.F. 94051200015 tel. 011.9653031 - 011.9615193 - fax 011.9654723 e-mail [email protected] - www.aismac.org ANF Associazione nazionale NeuroFibromatosi Sede del Piemonte: Sig. Mostacci Tel - fax: 011 411 36 43 www.neurofibromatosi.org ANIPI - Portatori Patologia Ipofisarie Dott. Walter Zaccagnini C.so Matteotti 23 - Torino Cell.: 335 330 087 [email protected] APADEST - Sindrome di Turner Sig.ra Marta Giunti - Via Selvaggio, 188 10094 - Giaveno (TO) Tel.: 011 9339873- [email protected] ArfSAG - Famiglie Adrenogenitale Piemonte Sig.ra Domenica Palermo presso Ospedale Regina Margherita Tel. 011 313 53 45 [email protected] Federazione Associazione Soggetti Prader-Willi Presidente: Silvano Ciancamerla Cell.: 333.120.68.02 Sede: L.go G. Veratti, 24 – 00146 Roma www.praderwilli.it - [email protected] EAMAS European Association Friends of McCune-Albright Syndrome Via Borgovecchio 25 - 10041 Carignano (TO) Tel.-fax: 011 969 72 58 [email protected] META - Associazione Malattie Metaboliche Ereditarie OIRM Clinica Pediatrica Tel.: 011 313 53 63 [email protected] ASSOCIAZIONE ITALIANA ANGIODISPLASIE ED EMANGIOMI INFANTILI - ILA - Onlus Sede: Via San Giorgio, 14 - 20145 Milano Referente: Daniela Rossi tel. 349-7833712. www.angiodisplasie.org - [email protected] GRUPPO DI SOSTEGNO DBA Italia Anemia di Blackfan-Diamond. Sede: Via Pindemonte, 15 - 37126 Verona - Italia Referente: Dott.ssa Maria Villa Tel.: 338-3823468 Fax: 045-918593 http://www.diamondblackfanitalia.org/ [email protected] Impegno per una vita migliore EDITORIALE Prof. Alberto MUSSO Cari associati, come vedete il giornalino esce in versione molto dimessa, artigianale direi, per un problema di costi. Quest’anno le donazioni da privati sono diminuite di molto, ed anche le fondazioni hanno chiuso totalmente le borse. Il 5 per mille che normalmente arriva ai primi di ottobre non si è ancora visto. Complice certamente la crisi economica, ma aiutata di sicuro da una politica fiscale incredibilmente stupida. Quanto segue è uscito sulla stampa (La Stampa) il 14 novembre: Questo sulla stampa di oggi! Quindi attenzione: le donazioni alle associazioni è pericoloso farle, sono indice di ricchezza, lo sceriffo di Nottingham è vicino. (se qualcuno ha il vecchio nastro del cartone “Robin Hood” lo vada a vedere, è molto attuale). Non si aumenta più l’orario degli insegnanti, 24 ore alla settimana sono troppe, restano 18 ore alla settimana, 2 mesi di ferie estive, 15 giorni a Natale, 10 giorni a Pasqua, 300.000 candidati al posto di insegnante per meno di 10.000 posti (ma guarda). Consegue buco nel bilancio, ed allora? Si taglia nella ricerca (tanto se ne fa troppa). Il ministro della difesa conferma l’acquisto dei caccia F35 per l’aeronautica (essenziali per combattere le guerre passate ma probabilmente inutili per le future) ma solo 90 e non più 120, quindi si risparmia, però si scopre che ogni caccia costa 100 milioni di euro e non 80. 90 caccia a 100 milioni di euro ciascuno. Fate voi la moltiplicazione. “Grazie a un più efficace incrocio tra le informazioni delle diverse banche-dati della pubblica amministrazione e a circa cento diverse voci di spesa, il redditometro rende più facile stimare il reddito e confrontarlo con quanto dichiarato. E non si tratta solo di beni di lusso come aerei, yacht o gioielli: a finire nel redditometro sono anche spese «innocue» come il pagamento di asili nido o master universitari, abbonamenti alla pay tv o donazioni in beneficenza. Insomma, tutto quanto possa mettere in luce una discrepanza tra quanto si dichiara e il proprio tenore di vita. Se il contribuente, consapevole dell’incoerenza, non modifica il comportamento, viene selezionato per ulteriori approfondimenti, se è molto elevato si procede all’accertamento”. Sono depresso. Di conseguenza ho pensato, per tirarmi su il morale, di inserire alcune barzellette, rigorosamente adatte anche ai minori, e rigorosamente politically correct. Saluti. Quale è la differenza tra un mastino ed un gelataio? Uno fa una vita da cani, l’altro da coni! Cosa hanno in comune un dentifricio e la squadra ultima in classifica? Entrambi sono per… denti! Cosa hanno in comune il nonno ed il mattino? L’oro in bocca! Cosa hanno in comune un verbo ed un marito? Entrambi sono coniugati! Quale è il maggior desiderio di un verme? Abitare a New York, nella grande mela! Quale è il colmo per un cuoco? Fare discorsi senza sugo! 2 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 N O T I Z I E DA SUPERANDO.IT di accoglienza per queste persone, fino ad oggi sostenute solo dal volontariato: la legge che ora ha ricevuto un primo via libera stabilisce che ci sarà anche il contributo dello Stato, intanto con 150 milioni di euro presi dai giochi d’azzardo». «A questo punto - conclude Turco - mi auguro che l’iter definitivo sia rapido, per dimostrare che questa legge renderà possibile dare risposte al dramma sociale di tutte quelle persone che si domandano: “Quando saremo morti che ne sarà dei nostri figli disabili?”». (S.B.) FINALMENTE FA UN PASSO AVANTI QUELLA PROPOSTA DI LEGGE SUL «DOPO DI NOI» Primo via libera, infatti, da parte della Commissione Affari Sociali della Camera, per la Proposta di Legge - ferma da anni - denominata “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”. «Si tratta - commenta la deputata Livia Turco, prima firmataria della Proposta, che auspica ora un rapido iter definitivo - di un voto molto importante e atteso da tanti genitori preoccupati non solo per il presente, ma anche per il futuro dei loro figli, quando non ci sarà più nessuno che potrà prendersi cura di loro». Si è stabilito anche che il contributo dello Stato sarà in prima battuta di 150 milioni di euro, presi dai giochi d’azzardo. Proprio recentemente si era discusso della Proposta di Legge C-2024 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare), volta ad ottenere un fondo pubblico di sostegno per le persone non autosufficienti, ma ferma ormai da anni alla Camera. Dopo oltre un anno, tuttavia - esattamente nel mese di aprile scorso - l’esame e la discussione erano ripresi presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera ed è ora notizia di questi giorni che la Commissione stessa ha dato il primo via libera a quel testo, noto semplicemente come “Proposta di Legge sul Dopo di Noi”. Infatti, Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, si è rimessa alla Commissione su tutti gli emendamenti via via presentati e ora il testo unificato approvato passerà all’esame delle Commissioni competenti. Soddisfazione è stata espressa dalla deputata Livia Turco, prima firmataria della proposta. «Si tratta - ha commentato - di un voto molto importante e atteso da tanti genitori preoccupati non solo per il presente, ma anche per il futuro dei loro figli, quando non ci sarà più nessuno che potrà prendersi cura di loro. Sono state create case LA REALTÀ DIETRO AI PROCLAMI DELL’INPS C’è ben altro – secondo l’organizzazione Cittadinanzattiva, che da tempo si occupa del problema – dietro ai “proclami” rilanciati anche recentemente dall’INPS, che parla di «migliaia di falsi invalidi smascherati». C’è in realtà un drastico e cieco taglio delle provvidenze economiche e anche innumerevoli sprechi. Qui di seguito vediamo quali sprechi. È sempre più allarmante il quadro relativo al mancato riconoscimento dei diritti per gli invalidi civili e sale in modo costante la voce legata all’esito dell’accertamento sanitario, ritenuto dai Cittadini inadeguato alle loro reali condizioni: dal 35,3% del 2010 al 37,8% del 2011 fino al 38,1% nei primi 6 mesi del 2012. Questi, in estrema sintesi, alcuni dei principali dati emersi da una prima analisi parziale delle segnalazioni relative all’anno in corso, nell’ambito della campagna lanciata nel 2011 da Cittadinanzattiva,voluta per riaffermare il diritto dei Cittadini ad accedere ai benefici economici previsti dalla Costituzione, messi in discussione dalle pratiche adottate in questi ultimi anni dall’INPS. Lo sdegno dei Cittadini sul mancato riconoscimento dei diritti, e in particolare delle provvidenze economiche, si mostra quindi sempre più marcato rispetto al passato, e si sostanzia anche nelle segnalazioni relative alla rivedibilità: dal 9,3% del 2011 all’11,5% nei primi mesi del 2012. Non solo 3 Impegno per una vita migliore quindi ai Cittadini che accedono per la prima volta ai benefici per l’invalidità e l’handicap, questi non vengono riconosciuti, ma gli stessi Cittadini sottoposti a rivedibilità subiscono sistematicamente un ridimensionamento della percentuale assegnata. Al 66,2%, infatti, viene negato il diritto alla non rivedibilità, come invece chiaramente previsto dal Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007, ed essi continuano ad essere sottoposti a umilianti rivalutazioni. Al 20,8% dei Cittadini, poi, viene tolto l’assegno di accompagnamento rispetto al 12,5% del 2011 e al 13% degli invalidi parziali viene tolto l’assegno di invalidità rispetto al 9,5% nello scorso anno. «Siamo di fronte – commenta Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva – a un drastico e cieco taglio delle provvidenze economiche e a farne le spese sono naturalmente, come sempre, i Cittadini più deboli. La modalità di amministrazione di questo settore di assistenza, oltre a non garantire il legittimo accesso dei Cittadini ai loro diritti, previsti dalla Costituzione, sottrae risorse alle politiche sociali, ridotte ormai all’osso, se non azzerate: è il caso, ad esempio, del Fondo per la Non Autosufficienza. Si continuano a bruciare milioni di euro per interessi passivi inerenti i ritardi nei pagamenti delle indennità da parte dell’INPS (circa 86 milioni di euro tra 2009 e 2010). Inoltre, per ogni singola pratica, siamo costretti a pagare due volte i gettoni di presenza, prima ai componenti delle Commis- sioni ASL, poi a quelli delle Commissioni INPS, per visitare due volte una stessa persona!». Per quanto poi riguarda la lentezza dell’iter burocratico, essa sembra incidere meno rispetto allo scorso anno, con un lieve calo di segnalazioni dal 28,2% del 2011 al 27,4% dei primi sei mesi del 2012. Se tuttavia si considera che il 34,4% di queste segnalazioni rispetto al 32% dello scorso anno è legata alle attese per l’ottenimento del verbale definitivo, ben si comprende quanto in realtà la mancata risoluzione dei problemi legati alla procedura sia rilevante per i Cittadini. A confermare il dato, tra l’altro, sono i tempi per l’erogazione dei benefici per i quali, se da una parte è vero che anche in questo caso si assiste a una diminuzione delle segnalazioni (dal 24,7% del 2011 al 23% del 2012), è anche vero che per il 15,4% dei Cittadini il problema si lega in particolare ai ritardi nell’erogazione dell’assegno di accompagnamento, rispetto al 9,8% del 2011. Le persone che segnalano maggiori disagi sono ancora soprattutto i malati oncologici con il 32,5% nel 2012, rispetto al 31,8% dello scorso anno. Un deciso incremento (dal 7,5% nel 2011 al 9,7% nel 2012) va poi segnalato per quanto riguarda le persone affette da patologie rare, che segnalano sempre più spesso l’assenza di medici specialisti nella loro patologia, in sede di valutazione medico legale, il che determina il più delle volte una sottostima dei loro problemi. Maria Teresa Bressi DA SANITÀ NEWS che non sindromiche ad eredità mendeliana. Questi i dati presentati nei giorni scorsi a Roma in una conferenza stampa organizzata dall’Istituto Magi. Le forme a eredità mendeliana non sindromica più studiate sono essenzialmente tre. Il Deficit del recettore della melanocortina-4 (MC4R) è la forma più comune di obesità mendeliana non sindromica fino a oggi identificata. Il patologia è caratterizzata da obesità grave, aumento della densità minerale dell’osso e della crescita lineare nella prima infanzia, iperfagia, cioè un aumento incontrollato dell’appetito, nel primo anno di vita, ipe- L’ISTITUTO MAGI STUDIA LE OBESITÀ INFANTILI RARE In Europa l’obesità infantile è aumentata di 10 volte dagli anni ’70, in Italia si stima che il 12,3% dei bambini siano obesi. Nella maggior parte dei casi tale obesità è causata da un’alimentazione sbilanciata e da stili di vita sedentari, tuttavia in una percentuale piccola, ma significativa di casi, la causa è nei geni. In una percentuale che può essere compresa tra il 3 e il 5% è infatti la manifestazione primaria di malattie a trasmissione familiare: le obesità geneti4 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 sono essere trattati con leptina ricombinante umana che ha mostrato rilevanti effetti evidenti dalla ridotta assunzione di cibo e dalla significativa riduzione del peso corporeo. L’uso della leptina ricombinante garantisce anche sviluppo puberale normale, altrimenti spesso assente. La prognosi dei pazienti trattati è dunque molto buona, al contrario, se la malattia non è diagnosticata i pazienti sono a rischio di sviluppare le complicazioni di solito associate all’obesità grave (in particolare il diabete di tipo 2) e la prognosi è peggiorata dall’elevato tasso di mortalità secondaria alle infezioni infantili. L’incidenza della malattia è oggi stimata in un caso su un milione. Il Deficit del recettore della leptina (LEPR) è la forma più rara, clinicamente non distinguibile dal deficit congenito di leptina ma identificabile solo dopo il test genetico. Questa forma di malattia purtroppo non può beneficiare della terapia con proteina ricombinante. Per ora la unico approccio possibile è la terapia comportamentale unita alla riabilitazione per migliorare la qualità della vita. Essendo una forma estremamente rara non sono noti i dati dell’incidenza. rinsulinemia grave e mantenimento della funzione riproduttiva. La prevalenza delle mutazioni di MC4R è stata stimata tra 0,5 e 1% degli obesi adulti, con livelli più elevati nelle popolazioni con obesità grave a esordio infantile e variabilità tra i diversi gruppi etnici. L’incidenza stimata di questa malattia rara è di 1 a 5 casi su 10.000. Lo sviluppo di piccole molecole antagoniste di MC4R potrebbe rendere disponibili trattamenti efficaci per questa malattia e che sarebbero dunque specifici per il tipo di difetto genetico. Il Deficit congenito di leptina (LEP) è una forma di malattia dà origine a una obesità patologica con iperfagia grave, iperinsulinemia o diabete di tipo 2, ipogonadismo ipogonadotropo, iporesponsività delle cellule T con conseguente suscettibilità alle infezioni, e disfunzione neuroendocrine/metaboliche. Alla nascita i bambini affetti da questa malattia hanno un peso normale, la crescita eccessiva si manifesta dai primi mesi e diventa obesità nei primi anni di vita. L’iperfagia, cioè una fame incontrollabile, deriva dal deficit della leptina, un neuro ormone è coinvolto nel circuito della fame. In sostanza i pazienti non avvertono il senso di sazietà. I pazienti pos- DA EURORDIS proprio di scoperte scientifiche destinate a migliorare la cura dei malati “afferma Yann Le Cam, Direttore Generale di EURORDIS. “Questo è spaventoso. EURORDIS, in accordo con HUFERDIS, l’Alleanza Ungherese delle Malattie Rare, condivide pienamente la posizione della Società Europea di Genetica Umana”dichiara Terkel Andersen, Presidente di EURORDIS. “Lo sfruttamento di materiali biologici che rappresentano informazioni utili per i pazienti è un fatto totalmente inaccettabile “, sostiene Flaminia Macchia, responsabile degli affari pubblici europei di EURORDIS I test genetici hanno una particolare importanza per la comunità delle malattie rare, in quanto possono essere utilizzati per stabilire una diagnosi precoce e per la prevenzione, per le cure tempestive, per offrire una consulenza genetica al paziente e alla famiglia e per sensibilizzare le coppie in età riproduttiva. EURORDIS CONDANNA L’USO DEI TEST GENETICI PER DIMOSTRARE LA “PUREZZA ETNICA” EURORDIS condanna l’uso dei test genetici per stabilire l’origine razziale per scopi politici e lo ritiene inaccettabile. Questa condanna segue un comunicato stampa emesso dalla Società Europea di Genetica Umana dopo che un membro del Parlamento ungherese del partito di estrema destra, Jobbik, ha utilizzato un test genetico per dimostrare di non essere rom o ebreo. “Questo triste caso è accaduto oggi in Ungheria, ma potrebbe accadere in qualsiasi altro Paese europeo. Di comune accordo, tutti i malati e le loro famiglie, nonché tutte le parti interessate, e più in generale tutti i responsabili politici e tutti i cittadini, devono aumentare il proprio livello di vigilanza, in modo da allontanare qualsiasi potenziale discriminazione genetica ed evitare l’uso im5 Impegno per una vita migliore DAL PARLAMENTO Accolte per la prima volta nella storia della Repubblica, le istanze avanzate dai cittadini con una petizione popolare nazionale. La Camera dei Deputati chiede al Governo iniziative mirate per garantire i Livelli essenziali di assistenza sociosanitaria (Lea): cure domiciliari, centri diurni, ricoveri residenziali. concreta esigibilità delle prestazioni sanitarie e delle cure socio-sanitarie, previste dai Lea. Resta dunque confermato ancora una volta – e da una autorevole istituzione – che i Lea stabiliscono diritti pienamente e immediatamente esigibili. Pubblichiamo qui di seguito l’Atto della Camera dei Deputati. Nella seduta di mercoledì 11 luglio 2012, presieduta dall’On. Giuseppe Palumbo, la Commissione Affari sociali della Camera ha approvato all’unanimità una Risoluzione presentata dall’On. Mimmo Lucà che impegna il Governo ad assumere le iniziative necessarie per assicurare la corretta attuazione e la Risoluzione in Commissione 8-00191 presentata da Mimmo Lucà mercoledì 11 luglio 2012 pubblicata nel bollettino n.680 La XII Commissione (Affari sociali), premesso che: il 1° marzo 2012 è stata presentata alla Camera dei deputati la petizione n. 1403 del 2012, riguardante il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA), per le persone non autosufficienti, promossa da numerose personalità, nonché da associazioni e organismi pubblici e privati, operanti nel campo del volontariato e della promozione sociale, e sottoscritta, fino a questo momento, da oltre 16.000 cittadini; tale petizione è stata assegnata alla Commissione affari sociali, che l’ha iscritta all’ordine del giorno per l’esame ai sensi dell’articolo 109 del regolamento della Camera; a conclusione dell’esame in Commissione è stata presentata la presente risoluzione;ritenuto opportuno, in un momento in cui la crisi del rapporto tra cittadini e istituzioni parlamentari evidenzia tutta la sua grave portata, recepire con la necessaria tempestività, istanze così importanti promosse dalla società civile; considerata l’importanza di assicurare la tutela sanitaria e socio-assistenziale dei cittadini con handicap invalidanti, degli anziani malati cronici non autosufficienti, dei soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile, nonché dei pazienti psichiatrici, ai sensi del DPCM l’articolo 54 della legge 289 del 2002; rilevato che l’attuazione dei LEA è alquanto carente in molte zone del nostro Paese, sia per ragioni di ordine finanziario, sia perché è ancora estesa la concezione che considera l’inguaribilità sinonimo di incurabilità; considerato altresì che, mentre è effettivo e riconosciuto il diritto alle cure sanitarie e sociosanitarie residenziali, le erogazioni per le assistenze domiciliari restano sovente un intervento deciso discrezionalmente dalle Asl e dai Comuni; ritenuto infine che la sensibile riduzione delle risorse finanziarie disponibili nell’ambito dei Fondi relativi al finanziamento delle politiche sociali, non potrà che aggravare la situazione sopra delineata, IMPEGNA IL GOVERNO: ad assumere le iniziative necessarie per assicurare la corretta attuazione e la concreta esigibilità delle prestazioni sanitarie e delle cure socio-sanitarie, previste dai LEA, alle persone con handicap invalidanti, agli anziani malati cronici non autosufficienti, ai soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer o da altre forme neurodegenerative e di demenza senile e ai pazienti psichiatrici, assicurando loro l’erogazione delle prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, concernente i livelli essenziali di assistenza; a portare avanti con sollecitudine il lavoro preparatorio volto all’adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza, che deve prevedere l’adeguata integrazione fra l’intervento sociale e quello sanitario, in una prospettiva di miglioramento della qualità della vita di anziani e disabili. (8-00191) «Lucà, Palumbo, Barani, Binetti, Ciccioli, D’Incecco, Di Virgilio, Farina Coscioni, Lenzi, Miotto, Mosella, Murer, Laura Molteni, Patarino, Sarubbi, Scapagnini, Nunzio Francesco Testa». 6 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 LO SPORTELLO DELLA SCUOLA INCLUSIONE: QUANDO IL DIBATTITO È UTILE DA SUPERANDO.IT La proposta di legge sull’inclusione degli alunni con disabilità, elaborata dalle associazioni della FISH, e il ruolo del docente di sostegno: temi sui quali, abbiamo accolto opinioni molto diverse, lieti, però, che il dibattito sia stato sempre utile e costruttivo. E condividiamo l’auspicio di Salvatore Nocera, ovvero che questo dialogo «possa concretamente giovare a un rilancio vero della cultura dell’inclusione di qualità» Rispetto al positivo dibattito avviato, a nome di un gruppo di insegnanti di sostegno di scuola superiore, sulla proposta di legge per l’inclusione scolastica, presentata da numerose associazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e dopo i più recenti interventi sulla questione, l’impressione di chi scrive è che a questo punto il problema sostanziale riguardi il significato del ruolo del docente per il sostegno o, in altre parole, il fatto che – secondo gli insegnanti, la docenza solamente nel sostegno non soddisfa pienamente coloro che pur hanno una competenza curricolare. Nei numerosi incontri con docenti per il sostegno, ho tuttavia notato che molti altri sono pienamente soddisfatti del loro ruolo di sostegno, anche perché – se esso viene ben interpretato – può rivolgersi pure ai compagni dell’alunno con disabilità, ad esempio tramite l’intercambiabilità dei ruoli, ciò che spesso effettivamente avviene. Non dimentichiamo, poi, che la normativa prevede che i docenti per il sostegno votino anche per la promozione o la bocciatura di tutti i compagni, basando il loro giudizio non tanto sulla valutazione dei compagni sulla disciplina in cui sono abilitati, quanto sui quattro parametri previsti dalla Legge 104/92. Quindi ritengo che le nostre diverse opinioni si riducano in pratica al valore da dare alla docenza di sostegno: per i miei interlocutori dovrebbe essere complementare a quella curricolare e sarebbe bene che fossero svolte entrambe, per coloro che hanno elaborato la proposta di legge di cui si parla, tale docenza dovrebbe necessariamente implicare l’attività didattica sia nella mediazione con i docenti curricolari, sia con i compagni dell’alunno con disabilità, nei confronti dei quali svolgere pure una funzione valutativa-formativa sull’inclusione. Se dovesse passare la nostra proposta, riteniamo che non verrebbe svalutata la funzione didattica dei docenti per il sostegno, pur non svolgendo essi la docenza disciplinare, che pensiamo debba rimanere in capo ai docenti curricolari per tutti gli alunni della classe, compresi quelli con disabilità. Va comunque rilevato che il dialogo proposto con gli insegnanti di sostegno non è stato certo inutile, potendo anzi consentire ad altri di riflettere sulle due diverse ipotesi, in modo tale che sia nell’Osservatorio Ministeriale sull’Integrazione, sia in Parlamento – se la proposta di legge dovesse arrivarci – si formulino proposte definitive “non a cuor leggero”. Non posso quindi che ringraziare per gli stimoli culturali che il dialogo con gli insegnanti di sostegno, ha sviluppato, sperando che possano concretamente giovare a un rilancio vero della cultura dell’inclusione di qualità. L’accesso alla scuola è un diritto senza se e senza ma E «né i tagli, né la mancanza di risorse, né le difficoltà legate alle nuove modalità di accreditamento – denuncia Marco Rasconi, presidente di LEDHA Milano – possono ricadere sui bambini e i ragazzi con disabilità», come invece sta succedendo in questi giorni, nel capoluogo lombardo, dove gli stanziamenti non sono stati adeguati al nuovo sistema di accreditamento per il sostegno educativo. «Si tratta di una svolta in linea di principio positiva – aveva dichiarato un mese e mezzo fa Marco Rasconi , presidente di LEDHA Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), a proposito del nuovo sistema di accreditamento per il sostegno educativo agli alunni con disabilità, introdotto dal Comune meneghino – perché consentirà di monitorare in maniera più attenta i requisiti degli enti che erogano il servizio di assistenza». E tuttavia, lo stesso Rasconi aveva evidenziato anche alcune criticità 7 Impegno per una vita migliore connesse all’iniziativa, la principale delle quali legata alla tempistica necessaria per una corretta applicazione del nuovo sistema sin dall’anno scolastico avviato in questi giorni. In realtà, succede ora che le nuove modalità di accreditamento stanno provocando gravi disagi ai bambini con disabilità, alle loro famiglie e alle stesse scuole. Sembra infatti che in alcuni casi più della metà dei bimbi che ne avrebbero bisogno siano senza assistenza. Quali le ragioni? «Il mancato adeguamento degli stanziamenti alle mutate caratteristiche del contratto», secondo Rasconi, che pur conferma la «bontà dei requisiti stabiliti dal nuovo bando». «Se infatti il costo orario passa da 8 a 18 euro – prosegue il presidente di LEDHA Milano – è inevitabile creare disagi». «Il Comune – conclude pertanto Rasconi – deve trovare le risorse necessarie a garantire il servizio stabilito dal nuovo bando e se i 4 milioni e 400.000 euro annui stanziati negli anni scorsi non sono sufficienti, Palazzo Marino deve impegnarsi a reperire altrove le risorse necessarie, perché l’accesso alla scuola è un diritto e va garantito a tutti i bambini e i ragazzi con disabilità. Né i tagli, né la mancanza di risorse, né le difficoltà legate alle nuove modalità di accreditamento possono infatti ricadere su di loro». (S.B.) ! "# $ % & ) ( ' ( $ & % % ( ' ' * $ % ' ' & % & * & % ) * ' ) % & $ * ( $ * * ( $ ) ' ( % % ( & $ * % ' $ ' ( ) $ + , 589(: + - .+/0/ 12 3,+4/.0+02.0+.205+00+6 77777777777777777777777777777777777777777777 4;. / Continua a pagina14 8 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI LA PAURA DELLO SCONOSCIUTO Mi chiamo Maria e, tra i miei figli, ho una bimba con la sindrome di Turner. È la mia piccola e bella Clelia, sempre così frizzante e irruenta; chi la conosce di solito se ne innamora in fretta perché è immediata, senza filtri, capace di comunicare emozioni che molte persone non osano neanche esprimere. Quando ho saputo che aspettavo una bimba con un’anomalia cromosomica ho avuto un momento di crisi forte. Non che avessi mai pensato di interrompere la gravidanza, grazie a Dio il senso di sacralità della vita l’ho sempre avuto molto chiaro dentro di me e mio marito lo condivideva. Da lì, però, ad accettare ogni giorno delle difficoltà, ce ne passa ancora. È una lotta costante con me stessa, mamma piena di aspettative, per accettare che lei, in qualche modo, sia diversa dalle altre bimbe. Mi rendo conto che sto dicendo delle scemenze perché ogni bimbo in realtà è diverso dagli altri, ma chissà perché la diversità noi mamme la cerchiamo solo in ciò in cui nostro figlio è particolarmente portato. Mio figlio è diverso perché è molto sveglio, molto portato per la ginnastica, molto portato per i disegni, ha una sensibilità spiccata, ecc. Mai diciamo con orgoglio: mio figlio è diverso e basta! E facciamo ancora più difficoltà se la differenza sta in un deficit fisico. Peggio ancora se questa malattia la conosciamo poco. Ci invade la paura della non-efficienza, cosa che al mondo d’oggi è impensabile, del fatto che gli altri giudichino nostro figlio, ecc. Con le IVG* stiamo creando un mondo di essere “perfetti”, e chi decide di tenere un figlio malato è visto come un soggetto masochista che vuole far soffrire la carne della propria carne. Ma questo è ancora un altro argomento. Ecco quindi necessaria una corretta informazione per non ritrovarsi a ingigantire pro- blemi che giganti non lo sono affatto. Ogni tanto mi connetto su un forum delle gravidanze difficili per cercare se qualche futura mamma è in attesa di una piccola con la Sindrome di Turner. In quel caso cerco di passare informazioni utili, di sfatare questo terrore delle malattie cromosomiche, di creare contatti che possano essere di supporto. Perché più vado avanti in questo cammino con mia figlia, più mi rendo conto che le mie paure sono soprattutto rivolte a ciò che non conosco, ai timori di un futuro difficile, alle mie paure interiori che vanno affrontate… Non è tanto ciò che vedo a spaventarmi, ma ciò che so o credo che dovrà succedere. Eppure, ogni volta che vinco una mia paura mi sento soddisfatta come se avessi scalato l’Everest! Perché vincere le paure che si hanno nei confronti dei figli è, innanzitutto, vincere i timori del proprio cuore che si riversano su un figlio. Tutti i genitori sono in grado di imparare ad affrontarli, basta un pizzico di coraggio per affrontare una vita un po’ diversa ma ricca di sorprese. Non ultima la capacità che si acquisisce per imparare ad avvertire la sofferenza e la solitudine di molti genitori che vivono delle difficoltà coi propri figli per problemi di salute. Per troppe mamme il problema più importante è mettere a dieta il proprio figlio obeso per le troppe merendine… non è una colpa, loro non hanno sperimentato cosa significa una malattia e non possono capire. Ma noi che abbiamo in casa dei problemi più seri, dobbiamo considerarli una grazia perché ci aiutano a maturare e a mettere gli occhiali giusti per affacciarci al mondo. Per concludere propongo un brindisi virtuale ai nostri figli che, essendo un po’ diversi dalle nostre aspettative, ci permettono di vedere il mondo con occhi diversi e di affrontare con coraggio l’ignoto delle nostre vite, ciascuna con le proprie gioie e dolori. *Interruzione Volonatria di Gravidanza (Ndr) 9 Impegno per una vita migliore FEDERAZIONE TRA LE ASSOCIAZIONI PER L’AIUTO AI SOGGETTI CON LA SINDROME DI PRADER WILLI RELAZIONE SUL XIV CONVEGNO NAZIONALE PRADER WILLI di Olga CRISTANTIELLI Cari amici con un po’ di tristezza ma anche con grande sollievo posso chiudere in positivo il Convegno Nazionale 2012 e dire che: finalmente è finita! È andata benissimo, le famiglie sono state contente e i medici sempre più vicini a noi, sensibili ai nostri problemi e pronti ad aiutarci. Eravamo circa 300 persone il primo giorno del workshop e 250 il secondo giorno, dedicato alle famiglie. Il prof. Chiumello ci ha onorato con una lettura magistrale speciale che raccontava il percorso difficile di alcuni nostri ragazzi. Novità? Studi sullo stress ossidativo, il coenzima Q10 superato dal Gh, e inoltre non si conoscono gli effetti collaterali perché non esistono studi certi in materia. Ad ogni Convegno ci sono sempre cose nuove, piccole..... ma ci sono! La bio-banca è la novità di quest’anno e come mai prima al convegno è stata organizzata una sala prelievi di tutto punto , tanti prelievi dei bimbi e dei genitori per aiutare ed aiutarci con la ricerca. Il 1° workshop delle dietiste è stato interessantissimo, abbiamo imparato tante cose. Il dentista... tema mai trattato prima. Si è parlato del “Dopo di noi” e di una cooperativa di Pesaro che sembra stia lavorando anche per i nostri figli; Giorgio Fornasier ha dato il suo contributo parlandoci della sua esperienza. Interventi sulla Neuropsichiatria con specialisti che si occupano dei nostri figli da anni, la neuroriabilitazione, altro tema fondamentale. Abbiamo affrontato temi di cui si parla sempre quali: l’endocrinologia, l’ortopedia, etc. perché bisogna considerare che ci sono molte famiglie nuove che hanno necessità di essere informate. I nostri medici sono stati professionali e disponibili come sempre. L’avv. Stasi impeccabile con i suoi aggiornamenti in materia giuridica e Domenico Posterino con la guida ai diritti esigibili, sono diventati un punto di riferimento per tutti. Le ludoteche sono state di grande rilievo, per i più piccoli; 20 clown terapisti e laboratorio di ceramica per i più grandi; gita ad un parco divertimenti con 20 clown terapisti e operatori specializzati. Elvira, Anna Pia e Tiziana oltre i quaranta ragazzi clown terapisti hanno mantenuto un clima di gioia tra i nostri ragazzi SPW e tra i piccolini. Un ringraziamento va alle mie famiglie, un grazie speciale perché durante i miei ringraziamenti mi sono sentita orgogliosa di averli vicini e soprattutto mi sono sentita come una mamma di una famiglia numerosa. Grazie al dott. Sacco, al dott. Delvecchio, al prof. Zelante, al dott Merla, al dott. Germano, alla dott.ssa Russi, allo staff delle infermiere e ai medici dei vari reparti dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo che ogni giorno ci supportano e ci aiutano ad affrontare un percorso così difficile. Ringrazio Palma e le sue collaboratrici che mi hanno aiutata, attraverso l’attività della loro agenzia, per la buona riuscita del convegno. Grazie a tutti i moderatori e ai relatori perché hanno fatto di questo convegno due giornate importantissime. Un grazie speciale va a Massimiliano Gloria che mi ha sopportata in questi due anni e in particolar modo a Mary che si è fatta in quattro pur di dare il suo contributo... Un po’ di tempo fa ho letto su un poster “squadra vincente non si cambia” e io credo che la nostra squadra abbia portato un po’ di ossigeno nella nostra bellissima Puglia. Un ringraziamento a tutti per avermi seguita con costanza e grazie anche a chi non ha potuto partecipare all’evento. 10 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 SCARTABELLANDO to” individuati dalla Legge 23 dicembre 2000 n.388 (art.30, comma 7). La documentazione sanitaria che queste persone devono presentare è stata precedentemente indicata dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 11 maggio 2001, n.46. Vediamo, quindi, che cosa era previsto e come cambiano le regole dopo le più recente Circolare 21. AGEVOLAZIONI AUTO E DISABILI: NOVITA’ DALLE ENTRATE Da alcuni anni si chiede una semplificazione e una razionalizzazione delle norme relative alle agevolazioni fiscali sui veicoli destinati alla mobilità delle persone con disabilità, che sono state oggetto di una disciplina normativa discontinua e disomogenea. I benefici consistono nell’applicazione dell’IVA agevolata al momento dell’acquisto, nella detrazione del 19% della spesa in sede di denuncia dei redditi, nell’esenzione dal pagamento del bollo auto e dalle imposte di trascrizione. L’individuazione degli aventi diritto è meno lineare: ne hanno diritto le persone con disabilità motoria a condizione che adattino stabilmente il veicolo al trasporto o alla guida. Ma possono accedervi, in forza di provvedimenti successivi, le persone non vedenti, sorde, o con grave disabilità mentale o psichica, senza dover obbligatoriamente adattare il veicolo. L’adattamento non è obbligatorio nemmeno per le persone con grave limitazione della capacità di deambulare o PLURIAMPUTATI. Se la definizione degli aventi diritto è piuttosto incerta e generata da stratificazioni normative successive, lo è ancora di più l’indicazione della documentazione sanitaria necessaria per dimostrare la propria condizione di persona con disabilità. PERSONE CON DISABILITÀ MENTALE E PSICHICA Fino ad oggi veniamo rigidamente ammessi solo due documenti: la certificazione attestante l’invalidità rilasciata da Commissioni pubbliche deputate a tale accertamento; dalla certificazione doveva risultare la titolarità dell’indennità di accompagnamento. In aggiunta veniva richiesto anche il certificato di handicap grave previsto dall’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992 da cui risultasse in modo esplicito la natura psichica o mentale della disabilità. La Circolare 21/2010 non modifica le tre condizioni fissate dal Legislatore: 1. La natura della disabilità che deve essere psichica o mentale; 2. La gravità della disabilità; 3. La titolarità dei requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento. La Circolare 21/2010 però offre una maggiore flessibilità rispetto alla documentazione accettabile per dimostrare queste tre condizioni. In sostituzione del certificato di handicap grave (art.3, comma 3, Legge 104/1992) può essere accettato il verbale di INVALIDITÀ a condizione che sia indicata: 1. La natura psichica o mentale della patologia o menomazione rilevata; 2. La dizione “invalido con totale e permanente inabilità lavorativa e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di svolgere i normali atti quotidiani della vita”, cioè una delle due definizioni comunemente usate nel riconoscere i requisiti sanitari per la concessione dell’indennità di accompagnamento. Ma la Circolare fissa una terza condizione che deve essere rilevata nel certificato di LA CIRCOLARE Un timido segnale di semplificazione giunge dalla recente Circolare 21/E dell’Agenzia delle Entrate (23 aprile 2010). Fra gli argomenti trattati al Punto 5 vi sono risposte relative agli “obblighi di certificazione previsti ai fini delle agevolazioni fiscali in favore dei portatori di handicap”. Il Punto 5 della Circolare si riferisce a due fattispecie particolari ma che riguardano un gran numero di potenziali beneficiari: le persone con grave disabilità “mentale o psichica” (definizione del Legislatore) e le persone con grave limitazione della capacità di deambulare. Si tratta degli “aventi dirit11 Impegno per una vita migliore invalidità: deve essere indicata “in modo esplicito la gravità della patologia”. Questa ultima condizione, verosimilmente verrà applicata in modo strettamente letterale, rischia di vanificare il tentativo di semplificazione insito nella Circolare. Infatti, nei verbali di invalidità comunemente usati non viene quasi mai indicata in modo esplicito se “esplicito” significa “testuale” la gravità delle patologie rilevate. Questa indicazione di gravità, infatti, rimane implicita (si fa per dire) nel grado di invalidità riconosciuta, ma è evidente, anche se non esplicita, nel riconoscere la totale e permanente inabilità e l’incapacità di svolgere gli atti quotidiani della vita. Quell’appunto potrebbe essere motivo di contenzioso se i Contribuenti si vedessero negare i benefici solo perché nella certificazione di invalidità totale, per di più che deriva dall’incapacità a svolgere i normali atti quotidiani della vita, non è annotata esplicitamente la parola “gravità”. espressa indicazione della grave limitazione alla deambulazione. Non veniva accettato nessun altro documento o verbale di invalidità (civile, lavoro, servizio …). Anche in questo caso la Circolare 21/2010 non modifica le due condizioni fissate dal Legislatore: 1. La natura della disabilità comporti una grave limitazione della capacità di deambulazione; 2. La gravità della disabilità. Anche in questo caso, in sostituzione del certificato di handicap grave (art.3, comma 3, Legge 104/1992) può essere accettato il verbale di invalidità a condizione che sia indicata: 1. La direzione “invalido con totale e permanente inabilità lavorativa con impossibilità a deambulare in modo autonomo o senza l’aiuto di un accompagnatore”; 2. Il riferimento esplicito alla gravità della patologia. E, anche in questo caso, valgono le considerazioni espresse in precedenza. Normalmente i certificati di invalidità totale di persone che non sono in grado di deambulare non riportano alcun riferimento esplicito se “esplicito” significa “letterale” alla gravità. Sarebbe tautologico, rispettivo e forse risibile precisare che ad esempio una lesione midollare che impedisce di deambulare è grave. L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO La Circolare 21 chiarisce un altro aspetto sul requisito dell’indennità di accompagnamento fissato per le sole persone con disabilità mentale o psichica precisando che è sufficiente il riconoscimento dei requisiti sanitari per la concessione della provvidenza, e non già l’erogazione della stessa. È una precisazione opportuna: per l’effettiva erogazione dell’indennità non sono sufficienti i requisiti sanitari, ma è anche necessario non essere ricoverati in istituto con pagamento della retta a carico dello Stato. Un’interpretazione restrittiva non sarebbe stata in linea con i principi espressi dal Legislatore. Questo significa che la richiesta del “libretto della pensione”, al momento dell’acquisito del veicolo, per verificare la titolarità dell’indennità di accompagnamento non è più necessaria. GLI ALTRI CASI Rimangono invariate le condizioni fissate per le altre “categorie” di beneficiari che elenchiamo in sintesi. Persone con disabilità motoria che non compromette gravemente la capacità di deambulazione: sono obbligati ad adattare il veicolo al trasporto o alla guida; per dimostrare la condizione di disabilità motoria ammessi i certificati di invalidità o di handicap. I titolari di patente di guida speciale devono adattare il veicolo conformemente a quanto prescritto nella patente stessa. Non vedenti: è ammessa la certificazione di invalidità o di cecità o di handicap da cui risulti la cecità totale, parziale, o l’ipovisione grave. Persone sorde: è ammessa la certificazione da cui risulti la sordità congenita o prelinguale. PERSONE CON GRAVE LIMITAZIONE DELLA CAPACITÀ DI DEAMBULARE Per le persone con grave limitazione della capacità di deambulare, che non intendano adattare il veicolo alla guida o al trasporto, fino ad oggi veniva accettato esclusivamente il certificato di handicap grave (art.3, comma 3, Legge 104/1992) con 12 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 I RIFERIMENTI IN SINTESI Una recente Circolare dell’Agenzia delle Entrate semplifica parzialmente i procedimenti per ottenere le agevolazioni sui veicoli. Le novità riguardano le persone con disabilità intellettiva e quelle con grave limitazione della capacità di deambulazione. Il certificato di handicap grave non è più strettamente necessario per ottenere quei benefici fiscali. La condizione è che il contribuente sia in possesso di una certificazione di invalidità da cui risulti la tipologia di disabilità e la sua gravità. Circolare Agenzia delle Entrate 23 aprile 2010, n.21/E Circolare Agenzia delle Entrate 11 maggio 2001, n.46 Legge 23 dicembre 2000, n.388, in particolare l’articolo 30, comma 7 Legge 27 dicembre 1997, n.449, in particolare l’articolo 8, comma 1 e 3 PRECISAZIONI SULL’ISE (INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA) E SULL’ISEE (INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE) Siamo a conoscenza che gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali richiedono l’Isee dell’intero nucleo familiare della persona con handicap in situazione di gravità o del soggetto ultrasessantacinquenne non autosufficiente che fruisce di prestazioni socio-sanitarie in strutture residenziali o semiresidenziali (centri diurni). Mentre detta richiesta è valida per gli assistiti autosufficienti, è certamente illegittima per quanto concerne i soggetti sopra indicati. Infatti l’articolo 25 della legge 328/2000 dispone che «ai fini dell’accesso ai servizi disciplinati dalla presente legge, la verifica della situazione economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000,n. 130». Il comma 2 ter dell’articolo 3 del testo unificato dei decreti legislativi 109/1998 e 130/ 2000 stabilisce che per le prestazioni sociali fornite ai soggetti colpiti da handicap in situazione di gravità ed agli ultrasessantacinquenni non autosufficienti, occorre far riferimento esclusivamente alla situazione economica dell’assistito. La condizione di handicap in situazione di gravità deve essere accertata dalle apposite commissioni sanitarie di cui all’articolo 4 della legge quadro n. 104/1992, mentre la non autosufficienza va certificata dalle Uvg (Unità valutative geriatriche) istituite presso le Asl. Il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” stabilisce che nessuno, compresa la pubblica amministrazione, può richiedere, trattare e trasmettere dati personali «eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti e successivamente trattati» (cfr. articolo 11). Lo stesso articolo stabilisce in modo inequivocabile che possono essere raccolti e registrati solo dati “legittimi” e “pertinenti”. A tale proposito il Garante per la protezione dei dati personali ha puntualizzato che «ai fini del riconoscimento di prestazioni sociali agevolate a persone con handicap permanente grave e ad ultrasessantacinquenni l’Inps può raccogliere soltanto le informazioni riguardanti la situazione economica dell’interessato e non quella del nucleo familiare di appartenenza». Anche il Difensore civico della Regione Piemonte, sollecitato dalle associazioni, ha espresso nella sua lettera del 6 luglio 2010 le seguenti considerazioni: «Al riguardo, l’articolo 11 del Codice della privacy dispone che i dati personali oggetto di trattamento devono essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti. Orbene, la richiesta formulata da codesto Consorzio agli aventi diritto alle prestazioni, di fornire mediante certificazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) i dati economici relativi al nucleo familiare di appartenenza non appare coerente con il succitato dettato normativo poiché la raccolta ed il trattamento di tali dati non risulta13 Impegno per una vita migliore no proporzionati, né tanto meno inerenti rispetto alla finalità, individuate dalla legge e dalla normativa di attuazione, consistenti nell’evidenziare esclusivamente la situazione economica del solo assistito». Ricordiamo inoltre che la delibera n. 37/ 2007 della Regione Piemonte ha previsto incentivi economici ai Comuni a condizione che per il calcolo della quota alberghiera a carico degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti ricoverati presso strutture residenziali, gli stessi Comuni tengano in con- siderazione esclusivamente le risorse economiche dei ricoverati e non quelle dei loro congiunti, compresi quelli conviventi. Ne consegue che per i soggetti con handicap in situazione di gravità e per gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti non deve essere richiesto l’Isee, Indicatore situazione economia equivalente (comma 5 dell’articolo 2 dei decreti legislativi 109/ 1998 e 130/2000) ma l’Ise Indicatore della situazione economica (comma 4 del succitato articolo 2). UNA LEGGE IMPORTANTE PER LE ASSOCIAZIONI All’articolo 15 comma 3, si stabilisce l’innalzamento della quota detraibile relativa alla donazioni in denaro alle onlus, che passerebbe dall’attuale 19% al 24% per le erogazioni effettuate nel 2013 e al 26% a partire dall’anno 2014. Non muta il tetto massimo dell’importo detraibile, che resta fermo a 2.065 euro. La Legge 96 del 6 luglio 2012, che contiene novità sulle aliquote relative alle detrazioni sulle donazioni alle Onlus, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 158 del 9 luglio. Nel provvedimento anche la delega al Governo per l’adozione di un Testo unico delle leggi riguardanti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l’armonizzazione del regime inerente le detrazioni fiscali. GIOCHI : soluzioni e... un po’ di buon umore Unvecchiettodinovant'annivienepresentatoalcongressodellaLegaAntialcoolica,eglivienechiesto: ͲLeihamaibevuto? ͲMaitoccatoungocciod'alcoolinvitamia!Ͳrispondeilvecchietto. ͲEccospiegatalasualongevità!ͲesclamailSegretariodellaLegaAntialcoolica. ͲEcidica,ͲglidomandaancorailSegretarioͲcomevalasalute? ͲVabenissimo! ͲElavita?Lesuegiornatesonotranquilleefelici? ͲTranquilleproprionondireiͲfailvecchiettoͲperchéogninotteritornaacasamiopadreubriacocomeuna spugna,emisvegliasempreconilbaccanochecombina!!! 1 4 3 5 6 7 8 2 9 9 5 2 4 1 8 3 6 7 6 7 8 2 3 9 1 4 5 4 3 9 8 2 1 7 5 6 7 6 1 3 4 5 2 9 8 2 8 5 7 9 6 4 1 3 5 1 4 6 7 3 9 8 2 8 9 7 1 5 2 6 3 4 3 2 6 9 8 4 5 7 1 SOLUZIONI Lostatista: Winston Churchill. REBUS1–LOSCOBRACCONIERE. 5 3 6 1 8 7 9 2 4 Esistono tre modi per imparare la saggezza: Primo, con la riflessione, che è il metodo più nobile; Secondo, con l’imitazione, che è il metodo più facile; Terzo, con l’esperienza, che è il metodo più amaro 14 2 9 8 6 3 4 5 1 7 4 7 1 9 2 5 6 8 3 6 5 2 4 7 3 8 9 1 7 1 9 8 6 2 3 4 5 3 8 4 5 1 9 7 6 2 9 2 3 7 4 6 1 5 8 1 4 5 3 9 8 2 7 6 8 6 7 2 5 1 4 3 9 Anno XV - N. 3 luglio, agosto e settembre 2012 LE RICETTE DI ELENA PENSIERO Quest’anno mi sono divertita perché ho fatto tante cose. Sono andata in montagna a Casa Sora vicino a Bergamo, poi sono andata al mare a Ventimiglia, poi abbiamo fatto delle uscite di domenica, e infine sono andata qualche volta in comunità. Sono molto contenta e molto entusiasta ho visto tante cose belle, ho fatto tante cose belle ad esempio a Bergamo sono stata tutta una settimana da sabato a sabato, a Ventimiglia sono stata tutta la metà di settimana da mercoledì a domenica, le uscite di domenica devo ancora finirle. Concludo così capite meglio: Bergamo 8 giorni, Ventimiglia 5 giorni, le uscite dovevano essere 3 ma ne abbiamo fatte solo 2 ne manca 1. lo scalogno tritato e gli asparagi e bagnate con un mestolo di brodo caldo. Cuocere finché il brodo si sarà assorbito, quindi unite la panna, salate, pepate e proseguire per 5 minuti poi passate il tutto al mixer. Rimettete la crema nel tegame, unitevi le zucchine lavate e tagliate a rondelle regolate di sale, unite un po’ di maggiorana e spegnete. Lessate la pasta al dente, scolatela e versatela nel tegame al sugo. Fatela saltare in padella per qualche istante. Aggiungete il porro, la ricotta. Servite. GRAMIGNA ALLE VERDURE 300 gr. di pasta formato gramigna, 4 cucchiai di olio, una cipolla, uno spicchio di aglio, 200 gr. di polpa di pomodoro, 450 gr. zucchine, 450 gr. carote, 450 gr. patate surgelate, 50 gr. di olive nere snocciolate, un cucchiaio di basilico tritato, sale, pepe, una manciata di pecorino grattugiato, un pizzico di peperoncino. Lessate al dente la pasta. Fate soffriggere con l’olio la cipolla e l’aglio tritati. Unite il pomodoro e cuocere per 5 minuti. Aggiungete le verdure surgelate, le olive a rondelle e il basilico; cuocere ancora per 20 minuti. Salate, pepate, proseguite la cottura per qualche minuto. Scolate la pasta e condite subito con il sugo. Rovesciate la pasta nella casseruola del sugo, aggiungete una manciata di pecorino grattugiato e un pizzico di peperoncino, quindi lasciate insaporire per un paio di minuti, zucchine, carote, patate. Servite ben caldo. SPAGHETTI DI MARE 300 gr. di spaghetti, 300 gr. di calamari, 300 gr. di vongole, 200 gr. gamberi, 300 gr. di pomodori, sale, prezzemolo, basilico, olio, peperoncino, aglio. Lavate a lungo le vongole sotto l’acqua corrente, pulite i calamari e tagliateli ad anelli, sgusciate i gamberi. Tritate grossolanamente i pomodori dopo averli scottati, pelati e privati dei semi. Dopodichè, in una larga padella fate soffriggere nell’olio lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Unite i molluschi e i crostacei e dopo 5 minuti di cottura aggiungete i pomodori, qualche foglia di basilico e il prezzemolo. Regolate di sale, mescolate molto bene con un cucchiaio di legno e cuocere per un quarto d’ora. Cuocere nel frattempo gli spaghetti in acqua bollente salata: scolateli al dente, versateli nel tegame con il sugo preparato e fate saltare tutto su fuoco vivo, mescolando. Servite subito gli spaghetti caldi. FARFALLE ALLE VERDURE 400 gr. di farfalle, 400 gr. di asparagi, 2 zucchine, un porro, un mestolo di brodo, 200 gr. di panna, uno scalogno, 50 gr. di burro, maggiorana, sale, pepe, 4 pomodori, 200 gr. di ricotta. Private gli asparagi della parte più dura, lavateli e tuffateli per qualche istante in acqua bollente salata, poi scolateli e tagliateli a rondelle. In un tegame mettete il burro, 15 Impegno per una vita migliore L’isoLa dei desideri OLIMPIADI E PARALIMPIADI: 0-1 GIANGUIDO SILVIO SARACINO Londra 2012 è stato l’evento degli eventi, diera, perché non c’è onore più grande che ha calamitato l’attenzione di mezzo mon- essere il portabandiera di un popolo, ando, e per l’Italia, dopo un titolo europeo che se probabilmente si ricorderà di te solo mancato per un soffio e un declassamen- in quei venti giorni estivi. to da parte delle agenzie di rating dalla A Non è inusuale vedere atleti di quest’ultima alla tripla B, ci voleva ancora un po’ di sva- competizione festeggiare sul podio abbracgo popolare. ciando l’avversario, con le lacrime agli ocEcco che Sky Italia infiamma il sui 5 milioni chi, e quindi ritrovarsi di fronte agli occhi la di spettatori con l’arrivo di un mega mo- vera definizione di sport, uno sport non saico che permetterà di vedere tutte le gare caricato dall’odio o dal rimorso, non sodi tutti i giochi, una cosa mai vista, un pas- vrastato dall’obbligo della prestazione che so avanti verso una tv a tutto campo che sfocia nell’utilizzo di mezzucci come doci ha fatto vedere ogni atleta di ogni disci- ping o aiutini extra-sportivi. plina e fatto assaporare ogni gara fino in Spesso la vita ci mette di fronte degli ostafondo. Un momento enorme, come è coli, per alcuni sono esami, per altri sono enorme la levatura degli atleti che si sono le paure, insomma l’elenco è lungo e vario, dati battaglia per raggiungere quell’ambito per questi atleti sono cose che per una pergradino più alto, che eleva a leggenda un sona sana appaiono banali: fare le scale, semplice uomo atletirare un calcio a un ta. Uomini, super pallone, vedere il uomini, sarebbe il volto dei propri cari. termine, un mix tra Grazie allo sport, il Roberto Chirico allenamenti fatiche e vero sport, loro doni divini creano sono il punto di riemblemi come Mifermento, atleti cheal Phelps (20 come Zanardi che medaglie), Mark Spirinascono da una tz (11 medaglie), disgrazia, Cecila CaUssain Bolt (6 memellini che non ha daglie) e come loro bisogno degli occhi tanti e tanti altri: atper vedere le sue leti, anzi Atleti che quattro medaglie, e hanno qualcosa in tanti altri che hanpiù rispetto agli altri. no emozionato Qualche giorno dopo l’Italia. il termine delle OlimEmozione è la papiadi, hanno luogo le rola che definisce Paralimpiadi. meglio queste PaUn momento straorralimpiadi, probabilDIVERSI dinario, carico di mente un giorno si MA ABILI emozioni e gioia, un vedranno dei super momento dove le atleti e non semplie Carta enna P gambe non saranno cemente disabiliassociazione culturale mai pesanti per porabili. tare la propria ban16 Convegno SPW del 7 e 8 settembre 2012 San Giovanni Rotondo Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid “È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!” PERIODICO PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA FEDERAZIONE MALATTIE RARE INFANTILI DI TORINO Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare! ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA, SOSTIENI LA SUA COMUNITÀ. Per ricevere materiale informativo e la cartellina di un bambino compila il coupon e spediscilo in busta chiusa all’indirizzo indicato sotto; oppure invialo via fax al numero 02 2953 7373 o chiamaci allo 02 742 001. Nome Cognome Via n° Tel. Cell. Cap Città e-mail Prov. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati. ZLP12 Data e luogo Firma ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001 - E-mail: [email protected] - www.actionaid.it Anno 2012 - n.3 - Spedizione in A. P. - comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Torino “Impegno per una vita migliore” - Via Susa 37 - 10138 TORINO - Anno Anno XV XV -- n. n. 33 ANNO 2012