IL MIRAGGIO DELLE SPEZIE
PEPE, NOCE MOSCATA E CHIODI DI GAROFANO
A CURA DELLA Prof.ssa DANIELA MELONE
“Il miraggio delle spezie è passato. Noi le
gustiamo ancora per il sapore ricco e caldo
che … impartiscono ai nostri cibi, ma
raramente pensiamo alle fortune che hanno
creato, ai conflitti che hanno provocato e alle
fantastiche imprese di esplorazione che
hanno ispirato.”
CHRISTOS E ESPERICIARIAS!
Enorme fu l’esultanza
di Vasco de Gama e
dei suoi marinai
quando nel maggio
del 1498 raggiunsero
l’India:
sognavano,
infatti, di ricavare
enormi
ricchezze
dalle spezie.
Fu proprio la domanda delle spezie, che
oggi appaiono sulle tavole di tutto il
mondo, ad introdurre l’epoca delle grandi
scoperte geografiche.
Pensate …. Il pepe era così pregiato che
bastavano circa 350gr. di tali bacche
essiccate per comprare la libertà di un
servo della gleba.
BREVE STORIA DEL PEPE
Il pepe è ricavato da
una pianta tropicale, il
Piper nigrum, originaria
dell’India.
Oggi
i
maggiori
produttori di pepe
sono India, Brasile,
Indonesia e Malaysia.
Il pepe viene venduto
come pepe nero, pepe
bianco e pepe verde.
Probabilmente il pepe fu
introdotto in Europa da
mercanti arabi, percorrendo le
antiche vie delle spezie.
I Greci lo impiegavano in
medicina come antidoto ai
veleni.
I Romani lo utilizzavano nei
cibi come conservante e per
esaltarne i sapori.
Il pepe, che all’inizio fu un lusso che pochi
potevano permettersi, divenne ben presto
indispensabile per le sue proprietà di
mascherare la rancidezza, esaltare i cibi
essiccati, ridurre il sapore salato dei cibi
conservati sotto sale.
Nel Basso Medioevo e nel Rinascimento
fu Venezia ad esercitare il monopolio
completo del commercio delle spezie.
Gli enormi profitti legati al commercio
delle spezie spinsero altri Paesi, nel corso
del Quattrocento, a cercare vie
alternative per l’India, in particolare una
rotta marittima che circumnavigasse
l’Africa.
I PORTOGHESI
Il principe Enrico il
Navigatore
commissionò
un
programma
di
costruzione di navi
che potessero far
fronte alle condizioni
estreme
della
navigazione oceanica.
Nel 1487 Bartolomeo Diaz doppiò il capo
di Buona Speranza aprendo così la strada
al suo connazionale Vasco de Gama che
giunse in India nel 1498.
I sovrani di Calicut chiesero oro in cambio di
pepe. Vasco de Gama sconfisse Calicut e
assicurò al Portogallo il controllo del
commercio sul pepe.
Furono così poste le basi dell’impero
portoghese.
LA SPAGNA
Anche la Spagna era interessata al
commercio delle spezie e così finanziò il
viaggio di scoperta di Cristoforo
Colombo.
Ad Haiti Colombo trovò un’altra spezia
piccante, il peperoncino rosso, e lo portò
in Spagna.
E LE ALTRE SPEZIE?
Il pepe non fu l’unica
spezia di grande valore.
La noce moscata e i
chiodi di garofano
erano molto apprezzati
e molto più rari del
pepe.
Entrambi
erano
originari delle favolose
Isole
delle
Spezie
(Molucche,
Banda,
Ternat e Tidore).
Gli abitanti di queste isole vendevano
spezie ai mercanti arabi, malesi o cinesi
che poi le inviavano in Europa.
Tuttavia, poiché le transazioni commerciali
potevano raddoppiare il prezzo di queste
spezie, i Portoghesi, dopo aver
conquistato l’India, nel 1512 iniziarono a
trattare direttamente con gli abitanti delle
Molucche, soppiantando in tal modo i
mercanti veneziani.
A questo punto, la Spagna si decise a
sostenere la spedizione del portoghese
Ferdinando Magellano per due motivi:

Il buon esito dell’impresa avrebbe
permesso alle navi spagnole di evitare i
porti portoghesi;

La
navigazione
verso
ponente,
raggirando la raja, poteva legittimare una
rivendicazione della Spagna sulle Isole
delle Spezie.
Nel 1522 un equipaggio ridotto a 18
superstiti fece rientro a Siviglia con 26
tonnellate di spezie.
Nei secoli successivi furono olandesi, inglesi
e francesi a contendersi il controllo del
commercio delle spezie.
I francesi riuscirono a impiantare le piante di
chiodi di garofano nei territori da loro
controllati e altrettanto fecero gli inglesi con
la noce moscata.
L’avvento della refrigerazione determinò la
fine del commercio delle spezie.
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