Anno Accademico 2009/2010
Introduzione alla
Comunicazione pubblica
13° e 14° lezione
22 ottobre 2009
Breve storia della Comunicazione Pubblica:
dalle origini alla Legge 150
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Quando nasce
 La
Comunicazione Pubblica nasce con l’avvento della democrazia
parlamentare e con il processo di differenziazione che ha portato alla
decentralizzazione di compiti e funzioni prima assorbiti dalla figura del
sovrano assoluto.
 Secondo
Montesquieu, è con la divisione dei poteri (esecutivo,
giudiziario, parlamentare) che si crea la necessità di un flusso
comunicativo regolato.
É
soprattutto con il ruolo attivo assunto dalla società civile
(inizialmente di estrazione alto-borghese ed intellettuale) che cresce la
necessità di identificare le diverse modalità per comunicare con i nuovi
soggetti.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Come si sviluppa
 É con l’inizio dell’Ottocento, con Hegel, che, per la prima volta, si parla
di “rapporto dialettico” dello Stato con la società civile. Tra le due entità si dichiara - deve esistere un flusso comunicativo che consenta loro di
dialogare, che consenta di trasmettere allo Stato e ai suoi organi le volontà
e le richieste dei cittadini e, viceversa, di informare questi ultimi circa le
attività e le decisioni assunte dallo Stato. In sintesi, un flusso in entrata e in
uscita, che costituisce il campo nel quale opera la Comunicazione Pubblica.
 In
Italia, fino agli inizi del Novecento, ossia fino a quando lo Stato
possedeva
funzioni essenzialmente d’ordine, i pubblici poteri non
dialogavano con gli “amministrati” ma esercitavano semplicemente il loro
potere di imperium.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Il periodo fascista
 La comunicazione era unidirezionale e si esprimeva in ordini e divieti con
relative sanzioni. Ordinare e vietare avevano come unico risvolto l’obbligo
di garantire l’informazione legale delle norme. Lo Stato aveva solo il
compito di sorvegliare affinché nulla turbasse il vivere civile.
 Agli inizi del XX secolo, lo Stato interviene nei servizi ed anche gli enti
locali attivano proprie strutture dedicate ai servizi alla cittadinanza.
 Il periodo fascista ha visto prevalere la comunicazione di carattere
propagandistico, finalizzata a rafforzare l’adesione al regime.
Il Ministero della Cultura Popolare (MINCULPOP) si trasforma in una potente
arma di penetrazione culturale e di consenso ideologico. Da allora la
comunicazione pubblica sconta l’idea diffusa di essere uno strumento al
servizio dell’autorità che informa per convincere.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Il passato più recente
 Nel secondo dopoguerra il rapporto tra cittadini ed istituzioni non migliora:
mentre i principi democratici, nati dalla Costituzione repubblicana, spingono
verso la scomparsa dello squilibrio tra poteri pubblici e cittadini, l’azione
effettiva delle amministrazioni pubbliche tende a perpetuare il modello
precedente, caratterizzato dalla supremazia dei pubblici poteri nei confronti
dei cittadini.
 Fino
a qualche anno fa, la Pubblica Amministrazione era una “rocca
inespugnabile” al quale il cittadino si rivolgeva con diffidenza quando, non
addirittura, con paura.
I
funzionari non erano identificabili e il cittadino si trovava in balia del
proprio interlocutore, senza avere piena consapevolezza dei propri diritti.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Le tappe principali verso la Legge 150
É
del 1990 la prima normativa (Legge n° 142 dell’8/06/90
sull’ordinamento delle autonomie locali) che segna l’avvio del processo di
trasformazione che vede la ricerca di un nuovo rapporto tra i cittadini e la
Pubblica Amministrazione.
Le principali tappe di questo percorso legislativo sono:
• 1993:
introduzione di una funzione dedicata alle Relazioni con il
Pubblico, gli URP (già previsti nella legge n° 241 del 1990);
• 1994:
Direttiva che istituisce e definisce le funzioni della Carta dei
Servizi, strumento ad uso di tutte le organizzazioni che gestiscono ed
erogano servizi pubblici;
• 1996: Legge sulla tutela della privacy, che stabilisce criteri e regole
certe sul trattamento dei dati sensibili.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Il decennio 1990 - 2000
 Il cammino verso l’innovazione si sviluppa, quindi, dal 1990 in poi a ritmi
molto veloci con leggi, decreti, direttive e regolamenti.
A
determinare tale trasformazione hanno contribuito sia la pressione
sociale, sia la necessità, da parte delle amministrazioni, di recuperare
credibilità ed affidabilità.
 Nello
stesso periodo, inizia ad affermarsi la tendenza di far arretrare il
ruolo delle amministrazioni pubbliche nella gestione di alcuni servizi
(energia, trasporti, raccolta differenziata etc) per valorizzare il loro compito
di regolatori di attività svolte da soggetti terzi (anche se, in parte, ancora
pubblici).
Corso di comunicazione pubblica e sociale
La Legge 150
 La
Legge n° 150 del 7 giugno 2000 (“Disciplina delle attività di
informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni”) arriva 10
anni dopo la prima legge che introduceva la riforma nella Pubblica
Amministrazione locale.
 Nell’articolo
1 della nuova legge si declinano le specifiche finalità delle
attività di informazione e comunicazione:
• illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative al fine di
facilitarne l’applicazione;
• illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento;
• promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante
interesse pubblico e sociale;
• favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di
modernizzazione degli apparati nonché la conoscenza dell’avvio e del
percorso dei procedimenti amministrativi.
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La Legge 150: gli obiettivi
 In
generale, la Legge 150 intende anche promuovere l’immagine delle
amministrazioni, nonché quella dell’Italia in Europa e nel mondo, conferendo
visibilità ad eventi di importanza locale, regionale, nazionale ed
internazionale.
 La
legge, che sottolinea l’importanza della comunicazione per il
miglioramento della qualità dei servizi erogati e per la promozione del
territorio, evidenzia alcuni aspetti molto importanti:
• l’ascolto del cittadino;
• la cura per la comunicazione interna;
• la semplificazione della comunicazione;
• lo sviluppo e l’utilizzo delle nuove tecnologie.
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La legge 150: gli elementi qualificanti
 La
definitiva legittimazione delle comunicazione in un sistema (quello
pubblico) nato e cresciuto nel silenzio e nel segreto d’ufficio e nel quale le
culture dominanti rappresentano l’esatto contrario di un processo di
informazione.
 Il ruolo della comunicazione come attività fondamentale e non episodica
dei singoli enti e come
amministrazione e cittadini.
elemento
qualificante
nel
rapporto
tra
 La
valorizzazione delle competenze necessarie e l’importanza della
formazione nella Pubblica Amministrazione.
 L’importanza
della programmazione e del coordinamento strategico di
tutte le attività di comunicazione interna ed esterna.
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La Legge 150: gli strumenti, i luoghi, le strutture
 La Legge 150 individua alcuni “strumenti” utilizzabili per informare e
comunicare. Sono citati:
• la strumentazione grafico-editoriale;
• le strutture informatiche;
• le funzioni di sportello;
• le reti civiche;
• le iniziative di comunicazione integrata;
• i sistemi telematici multimediali.
 Vengono anche definiti i “luoghi” interni all’Ente e le “strutture” cui
sono demandati lo sviluppo e la gestione degli strumenti individuati:
• le attività di informazione si realizzano attraverso il Portavoce e
l’Ufficio Stampa;
• le attività di comunicazione attraverso l’URP o strutture analoghe
(sportelli unici, sportelli polifunzionali etc).
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Dalla Legge 150 a oggi
 Anche se le riforme del decennio 1990-2000
hanno segnato il passaggio
dal segreto alla trasparenza (dall’unilateralità alla partecipazione), resta
ancora molto da fare.
 La
maggioranza degli Enti dichiara di aver istituito un URP (molte
amministrazioni fanno svolgere tale funzione a personale non dedicato e,
quindi, con un livello di preparazione inadeguato); l’attività di
comunicazione interna è organizzata e gestita solo in poche realtà. Anche il
Portavoce e l’Ufficio Stampa non sono sempre presenti.
 Una
percentuale molto bassa di Enti predispone il piano di
comunicazione e utilizza con costanza strumenti per valutare la qualità
dei servizi erogati dall’amministrazione e per verificarne il gradimento.
Corso di comunicazione pubblica e sociale
Alcuni problemi ancora aperti
 Tra
i principali ostacoli che si frappongono alla piena attuazione della
legge vi sono:
• la difficoltà nell’organizzazione interna;
• l’insufficienza del personale e la sua scarsa preparazione;
• le limitate disponibilità economiche.

Esiste una forte differenziazione tra il Nord e il Centro-Sud del Paese,
dove la situazione è molto più arretrata.

In generale, si può affermare che il problema più significativo è la
mancanza di una vera cultura della comunicazione e di competenze
professionali adeguate.
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La Legge 150